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→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
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Il meglio del 2016
02 gen 2017
02 gen 2017
Gli avvenimenti sportivi più importanti di quest’anno, giorno dopo giorno, da mettere sotto la naftalina della memoria.
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Al discorso di premiazione di Zurigo, dopo aver ricevuto dalle mani di Kakà il suo quinto Ballon d’Or, un record senza precedenti, Leo Messi si è conservato per il finale una frase che già al momento suonava preventivamente consolatoria: “Infine voglio ringraziare il calcio in generale per tutto quello che mi ha dato, le cose buone e quelle cattive, perché mi ha fatto crescere e mi ha reso più saggio”.

 

Se anziché d’oro il pallone fosse stato di cristallo, e avesse potuto immaginare che nello stesso anno avrebbe perso la terza finale in tre anni con la sua Nazionale, che si sarebbe fatto crescere la barba e si sarebbe tinto di biondo platino, deprimendosi al punto da meditare un ritiro dalla scena internazionale, allora forse, quella frase sulla saggezza, chissà, se la sarebbe risparmiata.

 

 



 

Con una mossa inattesa, il GM dei Cavs David Griffin

che l’atmosfera nello spogliatoio non gli piace (= LeBron aveva fatto ampiamente intendere che non era più il caso di cazzeggiare) e licenzia David Blatt, affidando la panchina a Tyronn Lue. È uno dei tanti turning point che porterà i Cavaliers al titolo NBA.

 

 



 

È l’undicesimo slam della carriera e sembra il preludio di una stagione di dominio schiacciante, che alla fine non si rivelerà tale.

 

 



 

Il City decide di ufficializzare in grande anticipo l’ingaggio di Guardiola per la stagione successiva: finalmente Pep si potrà ricongiungere con



 

Per tutto il resto della stagione, Pellegrini userà questo comunicato come alibi per i mancati risultati: e in effetti, nelle cinque partite successive all’annuncio, i Citizens ne perdono addirittura tre. Il calcio inglese attende con ansia l’arrivo del juego de posición.

 

 



 

Il delfino di Michel Platini viene eletto alla seconda votazione: 115 voti contro gli 88 di Salman Bin Al-Khalifa. Tra i punti forti del suo programma redistribuzione dei fondi guadagnati dalla FIFA tra i paesi membri e progetti di ampliamento, come quello di portare a 40 il numero dei partecipanti alla Coppa del Mondo

 

 



 

https://www.youtube.com/watch?v=3a00meGzfiI

 

Supplementare, partita in parità, squadre stanchissime: Steph Curry supera la metà campo e lancia una tripla che trova solo il fondo della retina, lasciando 0.6 centesimi di secondi sul cronometro. È la dodicesima

(record NBA eguagliato), la 288esima della sua stagione (suo stesso record battuto con un mese e mezzo di regular season da disputare): è il pandemonio.

 

 



 

Il 2015 era stato uno degli anni peggiori per il rugby inglese, culminato nella disfatta del mondiale casalingo. In pochi potevano immaginare allora un 2016 così scintillante. L’Inghilterra ha aperto un ciclo di 14 vittorie senza sconfitte in tutto l’anno. Per farlo si è dovuta affidare ad Eddie Jones, il primo ct non inglese della storia. Appena 5 mesi dopo l’eliminazione nella fase a gironi del Mondiale, l’Inghilterra ha vinto il Sei Nazioni con una giornata di anticipo, dopo la sconfitta della Francia con la Scozia. A coronamento della manifestazione, il 19 marzo il “XV della Rosa” ha battuto proprio la Francia col punteggio di 31 a 21.

 

 



 

All’andata, per 60 minuti, la Juventus non l’aveva proprio vista. Poi, sfruttando le carenze difensive del Bayern Monaco era riuscita a pareggiare 2-2, ma la trasferta di Monaco, visto l’andamento di buona parte della gara d’andata, pareva una montagna troppo alta da scalare, considerando anche le assenze di Marchisio e Dybala. A Monaco, in maniera speculare, per 60 minuti si vede Allegri al suo meglio,

, una tattica perfettamente disegnata sul corpo dell’avversario per soffocarne i pregi e punirne i difetti. La Juve gioca con una sorta di 3-4-3 con Pogba sulla linea degli attaccanti ed Evra da terzo centrale e domina il Bayern di Guardiola, va avanti 2-0 e rischia di dilagare. Poi, la stanchezza e il cambio tra Morata, una vera spina nel fianco per i tedeschi con la sua capacità di allungare da solo la squadra, e il miglior difensore tra gli attaccanti, Mario Mandzukic, abbassa la squadra che viene bombardata di cross. Nel recupero Evra non la spazza e il Bayern porta la partita ai supplementari. La Juve rimane nel mezzo tra la conferma di essere al top in Europa e la delusione per un’impresa mancata e un capolavoro sfiorato. Evra non l’ha spazzata ed è una perfetta metafora dell’intera partita e della transizione della Juve da outsider a vero top-club europeo. La Juve aveva cominciato la partita imponendo la proprio volontà e il proprio gioco e aveva finito chiudendosi nella propria area. Evra si è trovato in mezzo, come l’intera squadra, tra la voglia di essere propositivo e, invece, interpretare il copione del catenaccio, sparando la palla in tribuna: non ha fatto nè l’uno nè l’altro. Era forse un momento necessario: l’acquisto di Higuain e la voglia esplicita di puntare alla Champions League testimoniano che Monaco per la Juve è stato un rito di passaggio verso le ambizioni e la mentalità di una grande squadra europea.

 

 



 

La finale mondiale del circuito competitivo dell’Intel Extreme Masters, disputata a Katowice in Polonia, con i suoi 34 Milioni di spettatori unici diventa l’evento eSportivo più seguito di sempre

 

 



 

In un anno in cui sono venute a mancare molte personalità forti nel mondo della musica e della cultura anche il calcio ha perso un Grande Uomo. Forse il calciatore (e pensatore di calcio) del passato più influente sul calcio che si gioca oggi. A caldo gli abbiamo dedicato

a più mani, rifugiandoci nella partita o nel gesto di Cruyff a cui personalmente ci sentivamo più legati. Qualche tempo dopo Valentino Tola ha riflettuto su

al calcio moderno il più moderno tra tutti i calciatori del passato.

 

 



 

Durante il minuto di raccoglimento che precede Inter-Torino, in Curva Nord compare uno striscione che recita: “Buon viaggio Cesare, uomo vero di un calcio vero”. È uno dei tanti messaggi di cordoglio che arrivano trasversalmente da tutto il mondo sportivo per commemorare l’addio ad uno dei personaggi più emblematici del calcio italiano. Il più toccante, ovviamente, arriva dai suoi figli: "Non ci resta che ringraziarti per il viaggio unico e meraviglioso che abbiamo fatto insieme e che ci farà tornare il sorriso ogni volta che penseremo a te. Ti siamo stati vicini in ogni momento sapendo che te ne saresti andato. Quando ci hai lasciati è accaduta una cosa straordinaria, siamo stati sommersi da messaggi di affetto nei tuoi confronti, messaggi non banali ma toccanti. A ognuna di quelle persone, hai regalato un po' di te. Grazie Papà".

 

 



 

Kris Jenkins riceve da Ryan Arcidiacono e lascia partire un tiro che

nell’istante stesso in cui incontra la retina.

 

 



 

Solamente una squadra nella storia della NBA

- i Chicago Bulls del 1995-96 di Michael Jordan. Con la vittoria sul campo dei San Antonio Spurs (che in stagione non avevano mai perso in casa), gli Warriors pareggiano i Bulls e poi li superano tre giorni dopo, vincendo la 73esima partita su 82 contro i Memphis Grizzlies.

 

 



 

Quella stessa sera Kobe Bryant riesce a distogliere le attenzioni del mondo

segnando 60 punti con 50 tiri nella sua ultima partita in NBA, quella casalinga che i Los Angeles Lakers vincono in rimonta sugli Utah Jazz. Un momento surreale suggellato da due parole indimenticabili: “

”.

 

 



 




 

Il

, che sembra un evento ovvio solo a scriverlo, è forse il più inaspettato dopo il primo. Inaspettato perché arriva dopo un inizio disastroso che fa scivolare la squadra a -11 dalla vetta dopo 10 giornate e costringe i bianconeri ad una rimonta furiosa: da quel momento in poi la Juventus infila 15 vittorie consecutive, 24 in 25 partite, dieci partite senza subire gol con Buffon sposta il record di imbattibilità a 974 minuti. La certezza matematica arriva dopo la sconfitta del Napoli contro la Roma, ma più degli altri questo quinto scudetto è tutto della squadra di Allegri.

 

 



 

Chi il 2 maggio 2016 non avrebbe voluto trovarsi a

? Se il 2016 è stato un anno un po’ così, il pareggio tra Chelsea e Tottenham, che ha regalato la matematica certezza di titolo al Leicester, è il momento in cui abbiamo imparato a credere ai miracoli. Questo termine, di cui spesso si è abusato, è l’unico che riesce a rimandare il grado di improbabilità della vittoria della Premier League da parte del Leicester, una squadra che non mostrava nessun apparente segno vincente. Morgan, Kanté, Mahrez, Vardy, tutti nomi che abbiamo imparato a conoscere grazie alla cavalcata più magica del 2016, quella dei ragazzi di Ranieri.

 

 



 

L’ultima squadra italiana ad aver vinto un titolo in Europa

per la prima volta sul campo.

 

 



 

https://www.youtube.com/watch?v=hstk6mRDjp0

 

Con Valerón si ritira l’ultima stella del Superdepor in grado di rivaleggiare con i giganti in Spagna ed Europa. Si ritira nella sua terra, dove aveva esordito e dopo aver contribuito a quasi 40 anni a far tornare il Las Palmas in prima divisione.

 

 



 

Mai nessuno aveva messo d’accordo l’intera giuria su chi fosse stato il miglior giocatore della stagione. Mai nessuno,

.

 

 



 

A otto anni dall’indipendenza politica dalla Serbia viene riconosciuta anche la sovranità calcistica dello stato balcanico. Inserita nel girone I di qualificazione a Russia 2018, neppure quattro mesi più tardi raccoglierà il primo storico punto in un pareggio strappato in Finlandia grazie a un gol di Valon Berisha, che nonostante contasse già una presenza con la nazionale maggiore norvegese è stato autorizzato dalla stessa FIFA a uno switch in virtù delle speciali condizioni di

accordate al Kosovo.

 

 



 

https://www.youtube.com/watch?v=mR1QSxhJ7ik

 

E sceglie una maniera poco appariscente per frantumare il record di Nordhal.

 

 



 

La squadra tedesca dello Schalke04 è il primo club dei cinque maggiori

campionati europei ad acquistare un team di League of Legends. A novembre seguirà il PSG.

 

 



 

È il primo team italiano, con sede a Cagliari, ad approdare alla serie cadetta del massimo campionato europeo di League of Legends. Termineranno il girone a un passo dai playoff.

 

 



 

Al termine di una partita

, il Real Madrid batte ancora una volta l’Atletico Madrid in finale di Champions League e conquista l’

. Cristiano Ronaldo segna il rigore decisivo e, mostrando al mondo i suoi addominali, comincia a mettere le mani sul suo quarto Pallone d’Oro.

 

 



 

Con le spalle al muro, Klay Thompson e Steph Curry

e mandano la serie a Oakland per gara-7, di fatto salvando la stagione degli Warriors e uccidendo gli Oklahoma City Thunder di Durant & Westbrook.

 





 

Il giovedì, pochi giorni prima della conclusione, Nibali aveva accumulato un ritardo di oltre 4 minuti su Kruijswijk e il modo in cui aveva corso il Giro non lasciava sperare in nessun ribaltone. Ma in una grande corsa l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Nella tappa del venerdì, da Pinerolo a Risoul, su una pista innevata, il ciclista olandese è

, facilitando una rimonta comunque incredibile di Nibali. È proprio l’importanza di questa caduta nell’economia della corsa ad aver sminuito - in parte dell’opinione pubblica - l’impresa del siciliano. Eppure, attualmente, insieme a Eddy Merckx, Bernard Hinault, Felice Gimondi, Jacques Anquetil,

ad aver conquistato tutti e tre i grandi giri.

 

 



di Daniele Manusia

 

Vent’anni dopo la diagnosi ufficiale del Parkinson che gli aveva tolto progressivamente l’uso della parola e la sicurezza dei gesti - cioè i suoi più grandi talenti: la capacità di coordinazione fuori dal comune, semplicemente mai vista prima, e un’altrettanto stupefacente e inedita ars oratoria - se ne è andato il simbolo più grande di come lo sport può superare tutte le linee entro cui solitamente lo confiniamo, influenzando la nostra società e il nostro modo di vivere e pensare, fuori da ogni metafora. <

 

La novità rappresentata da Muhammed Alì come pugile è paragonabile solo allo shock provato dall’ultimo uomo

quando ha visto per la prima volta la futura evoluzione della specie. Un peso massimo con i movimenti di un peso medio, che si diceva non avrebbe retto il peso dei pugni (quelli di Sonny Liston, poi quelli di George Foreman); e forse il talento più sottovalutato di Alì, nel ring, è stato proprio quello da incassatore. La capacità di resistenza che ha dimostrato in incontri durissimi (mettendosi da solo alle corde contro Foreman in Zaire; arrivando “vicino alla morte”, come ha detto lui, con l’arci-nemico Joe Frazer) è la stessa dimostrata nella vita, nel modo in cui ha accettato le conseguenze delle sue idee - a cominciare dal rifiuto di andare in Vietnam - come nella dignità con cui ha affrontato la malattia.

 

Tuttavia Alì è un personaggio più ambiguo, era una persona più complessa, di quello che racconta la sua agiografia. Probabilmente serviranno anni per studiare tutte le sfumature di uno degli esseri umani più unici ed eccezionali che la Storia abbia prodotto. <

 

 



 



 

Nonostante fosse una delle sue superfici preferite, Djokovic era arrivato a dominare il tennis mondiale senza riuscire a vincere il Roland Garros. Forse anche per questo motivo, dopo la vittoria, raggiunta in finale battendo Andy Murray, il tennista serbo

di aver esaurito un po’ gli stimoli e si è fatto progressivamente rimontare da Murray, perdendo infine la prima posizione. Quello che doveva essere un lungo ciclo di tirannia inarrestabile, si è interrotto prima del previsto, mostrando di riflesso quanto difficile sia - anche per un samurai dell’economia nervosa come Djokovic - mantenere un dominio di alto livello nel tennis. Uno sport che, ancor più del fisico, finisce per logorare la capacità degli atleti di essere mentalmente intensi durante le partite e i tornei.

 

Dopo la vittoria del Roland Garros avevamo posto un obiettivo chiaro per Djokovic:

. Ovvero: superare il numero di slam di Roger Federer. Sei mesi dopo Djokovic è fermo ancora a 12 slam, ancora 5 in meno del Re.

 

 



 

Ufficialmente l’era Moratti, inclusa la sua ultima coda di proprietà Thohir, si conclude la mattina del 6 giugno, quando Zhang Jindong, presidente del mega gruppo commerciale cinese Suning, acquista il 68,55% delle azioni dell’Inter. Il passaggio di proprietà viene annunciato alle 9 in una sfarzosa conferenza stampa a Nanchino. “L’Inter per noi è una porta sul mondo, crediamo che diventerà ancora più internazionale”, dice Jindong “La faremo più forte. Renderemo l’Inter magnifica. Noi vogliamo seguire l’idea di mister Moratti che ha acquistato tanti fuoriclasse. Riporteremo le stelle mondiali. Vogliamo ricostruire la gloriosa storia del passato”.

 

 



 

Sotto 1-3 nella serie, LeBron James e i Cavaliers

a rimontare e vincere il titolo NBA, nonché la prima di Cleveland a vincere un titolo negli ultimi 50 anni, spezzando la “maledizione” che gravava sulla città.

 

 



di Gianluca Ciucci

 

La mattina del 22 giugno pensavo che non ci potesse essere niente di peggio che svegliarsi alle cinque per preparare il primo giorno di Maturità 2016, il classico tema di italiano. Non avevo ancora letto la

.

secondo un controllo sulle sue urine avvenuto il primo gennaio. Le controanalisi confermano e per l’atleta di Racines questo significa fine della carriera e non solo della rincorsa ai Giochi di Rio. Dopo tre anni e nove mesi di squalifica per la positività 2012 all’Epo, di cui uno e mezzo passato ad allenarsi con l’aiuto di Sandro Donati, ne arrivano altri 8 inflitti dal Tas di Losanna. Questa volta non ci sono lacrime negli occhi di Alex e nessuna scusa, il marciatore nega ogni accusa e ancora oggi si sta preparando a dimostrare davanti ai giudici di essere innocente e di aver subito un agguato. L’affaire Schwazer non è ancora chiuso, la storia di un atleta fortissimo sì.

 

 



di Andrea Agostinelli

 

Quando ho scritto

 non c’era nulla di concreto mentre oggi abbiamo un nome, Vegas Golden Knights, un logo, dei tifosi che hanno dedicato la prima standing booation al commissioner Gary Bettman e un General Manager, George McPhee, che nel corso di questi mesi ha costruito pezzo per pezzo lo staff dirigenziale che lo aiuterà a comporre il roster durante l’expansion draft. Fra i suoi assistenti c’è anche Tom Porazska, assunto come

. Nulla di particolare se non fosse che per accettare la posizione, Porazska ha dovuto chiudere il sito da lui fondato e gestito: GeneralFanager, una banca dati utilizzata dagli appassionati per conoscere ogni minimo dettaglio di tutti i contratti in vigore nella NHL e che oltre ad avere il Mock Draft più affidabile, offriva ai suoi utenti la possibilità di costruire da zero il proprio roster sulla base dell’attuale salary cap. Insomma, uno stage finalizzato all’assunzione.

 

 



di Fabrizio Gabrielli

 

I percorsi di Cile e Argentina verso la finale della Copa América Centenario, tutt’altro che paralleli ma alla fine della fiera convergenti, per certi versi sono stati molto simili a



 

La Roja, rimasta orfana di Sampaoli dopo la storica vittoria nell’edizione precedente giocata in casa, affidata a un allenatore agli esatti antipodi dell’appariscenza come

, veniva da una scalata arrancante, difficoltosa, che ha trovato una certa quadratura solo a partire dagli ottavi, quando con una

si è sbarazzata di una delle potenziali outsider, il Messico (questo sarebbe il punto in cui Rocky Balboa solleva il carretto dei buoi con Adriana e Paulie sopra). L’Albiceleste, di par suo, si era trovata la strada non solo in discesa, ma tappezzata da un tappeto rosso di velluto: finale raggiunta con un percorso netto, impreziosito da 2 soli gol subiti e ben 12 messi a segno, tra i quali la punizione

con la quale Messi è diventato il più prolifico marcatore nella storia della Selección;

da ammutolire pure Ivan Drago.

 

https://www.youtube.com/watch?v=Muaa0UeWJOE

 

Lo spettro tra le due contendenti, a un anno dalla finale

e a novanta minuti dall’istante in cui qualcuno avrebbe alzato il trofeo, era comunque

. L’Argentina doveva essere la vincitrice annunciata: perché la Copa mancava nella sua bacheca da 23 anni, perché l’assenza di Neymar metteva Leo nelle condizioni di essere il protagonista sportivo e mediatico indiscusso, perché negli USA non aspettavano altro.

 


 

 



di Fabio Barcellona

 

Dopo le sue dimissioni da Ct della nazionale cilena, le voci di un approdo di Sampaoli in Europa si sono rincorse, ma probabilmente nemmeno il più ottimista tra gli ammiratori del tecnico argentino avrebbe osato immaginare un approdo più affascinante e carico di seducenti aspettative come quello del Siviglia del D.S.Monchi. Durante il calcio mercato i due hanno costruito una rosa piena di talento e trequartisti e il pirotecnico 6-4 all’esordio in Liga con l’Espanyol sembrava promettere grandi vittorie e rovinosi rovesci, perpetuando intatta la fama di allenatore estremista e di avanguardia. Ma, all’esordio in Champions League, a Torino contro la Juventus, scende in campo un Siviglia pieno di mediani e, pur nel solco di un pressing particolarmente aggressivo, di orientamento prettamente difensivo. Oggi il Siviglia è terzo in classifica a 4 punti dalla vetta e a +5 dall’Atletico Madrid di Simeone non rinunciando a momenti di calcio altamente spettacolari. Sampaoli non è più considerato solo un visionario, ma quello che in fondo è sempre stato: un bravissimo allenatore che fa giocare bene e in maniera efficace le proprie squadre col suo calcio che mischia gioco di posizione, pressing feroce e verticalità.

 

 



 

Con una breve lettera su

, KD

l’addio a OKC e il passaggio a Golden State, inclinando ulteriormente l’asse cestistico in direzione degli Warriors. Tra i tanti effetti collaterali, viene uccisa una rivalità che sembrava destinata a regalare serie di grandissimo livello per gli anni a venire.

 

 



 

Il basket italiano si era dato un solo obiettivo:

per le olimpiadi di Rio attraverso l’organizzazione del Pre-Olimpico a Torino. Finisce male, al supplementare, contro una Croazia che gli azzurri avevano già battuto nel gironcino: è la sconfitta di tutto un movimento, che non è riuscito a nascondere sotto il tappeto tutte le magagne che lo affliggono ormai da anni.

 

 



 



 

Non è stata la miglior stagione di Serena Williams, ma le cose hanno cominciato ad andare male proprio dopo aver raggiunto uno degli obiettivi storici della sua carriera: raggiungere i 22 slam vinti da Steffi Graff. Lo fa sul palcoscenico più prestigioso,



 

 



 

Grazie all’

di Fernando Santos e alla sostituzione

di tutto il 2016, il Portogallo supera ai supplementari la Francia di Didier Deschamps grazie a un gol di Eder e conquista il primo trofeo internazionale della sua storia, avvicinando ulteriormente Cristiano Ronaldo alla vittoria del Pallone d’Oro. Nonostante le sue classiche

, la finale dell’Europeo è stata anche la partita che per la prima volta ci ha permesso di provare empatia per Ronaldo, costretto ad abbandonare in lacrime il campo dopo pochi minuti per un colpo subito da Payet. In assenza del suo miglior giocatore, il Portogallo si è aggrappato alla propria difesa per strappare un successo inaspettato e ha trovato in

la soluzione ai propri problemi.

 

 



 

Battendo in finale Milos Raonic in tre set (6-4, 7-6, 7-6), è la sua seconda vittoria dopo quella del 2013, arrivata perdendo appena 2 set in tutto il torneo. Un dominio che ha segnato una svolta stagionale. Dopo lo slam casalingo Murray inizierà una striscia di vittorie - a parte la parentesi di un deludente US Open - che culminerà con la scalata alla prima posizione nel circuito.

 

 



 

Con

, Tim Duncan annuncia il ritiro dai parquet, mettendo la parola fine a 19 stagioni di onorato e vincente servizio in maglia San Antonio Spurs. Qualche mese prima gli abbiamo dedicato questo profilone.

 





 

«Chris Froome è arrivato in trionfo a Parigi scortato da tutti i suoi compagni di squadra, dopo aver conquistato il terzo Tour de France della sua carriera. Ha vinto incantando su qualsiasi terreno, distruggendo gli avversari a cronometro, staccandoli in pianura, sorprendendoli in discesa. Ha vinto dimostrando a tutti di non essere un robot, ma anche di non essere un uomo».

 

Da

.

 

 



 

È un trasferimento il cui significato oltrepassa il mero valore tecnico (

, e ancor più ora). La Juventus aveva già comprato Pjanic dalla Roma e in molti hanno letto il pagamento della clausola di Higuain come un segnale forte alle rivali per la lotta scudetto. Per non parlare del significato di una cosa del genere per i tifosi del Napoli: un sentimento che ha portato il presidente De Laurentiis a scrivere una lettera a Higuain

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