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Amori e tradimenti
29 lug 2016
29 lug 2016
Cosa c'è di sbagliato nella lettera di De Laurentiis a Higuain.
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Da bambino pranzavo con mia sorella e mentre i miei coetanei guardavano Dragon Ball io ero costretto a guardare Beautiful. Mia sorella mi “costringeva” finché Beautiful non ha cominciato a piacermi, al punto che è diventato uno degli argomenti di discussione con la mia prima ragazza. Per questo quando leggo che un determinato affare di mercato è “la telenovela dell’estate” non mi offendo in quanto appassionato di calcio, ma in quanto appassionato di telenovele. Raramente una trattativa di mercato è stata all’altezza anche solo di una puntata di Beautiful ma, con la lettera di De Laurentiis, il passaggio di Higuain alla Juventus ha raggiunto la drammaticità del divorzio tra Thorne e Macy. Anche in quel caso c’era una lettera, ma Thorne scriveva: “La memoria del nostro amore durerà per sempre”…

 


Ma è necessario un disclaimer prima di commentare la lettera di De Laurentiis che il Napoli ha pubblicato sul suo sito ufficiale. La mia non vuole essere una difesa della scelta di Higuain, anche se non è un segreto che il giocatore mi piace. Non ho una posizione su Higuain come uomo (diciamo che anche prima, per quel poco che si può dedurre vedendolo giocare, non era in cima alla lista dei calciatori con cui andrei in vacanza) e non ho nulla da dire sul suo passaggio alla Juventus se non che c’è voluto fegato e una buona dose di faccia tosta per compierla. Le prime immagini con la sciarpa o con la maglia della Juve hanno un impatto forte anche sui tifosi neutri e difficilmente riesco a immaginare lo stato di un tifoso napoletano; ma è altrettanto difficile mettersi nei panni di Higuain e capire come sia anche solo arrivato a pensare quello che fino a qualche tempo fa era l’impensabile. A chi è venuta in mente per primo una cosa del genere, alla Juve o a Higuain? C’è stato un Cupido che li ha fatti incontrare di nascosto senza dirgli niente prima? E poi come è andata, come l’ha detto Higuain a De Laurentiis?

 


Il problema della lettera di De Laurentiis è che non solo non risponde a nessuna di queste domande, ma non aggiunge nulla neanche alla nostra idea dei loro rapporti. Si limita a cavalcare gli stati d’animo dei tifosi napoletani per uscire pulito da questa storia. E, come nelle vere storie d’amore, quando ci si lascia così male è difficile che a sbagliare sia uno solo.

 





 


Già dall’introduzione è chiaro il tono derisorio/polemico/retorico di chi è sicuro di avere ragione. De Laurentiis scrive con la certezza che nessuno possa pensarla diversamente da lui, per questo si rivolge ai tifosi napoletani e “agli appassionati di calcio”. Chissà se, per De Laurentiis, della categoria fanno parte anche i tifosi juventini. Subito dopo lo chiama Gonzalo Gerardo Higuain, una scelta non scontata che vuole comunicare freddezza formale, anche se in realtà per De Laurentiis sembra più una forma di superiorità. Già da questo secondo me è evidente la contraddizione interna nelle intenzioni del presidente: da una parte vuole parlare con il distacco dei forti, ma dall’altra vuole regolare dei conti personali con Higuain: è una lettera scritta a caldo, anche se De Laurentiis dice di averci “riflettuto a lungo” (che poi a lungo significa qualche ora).

 


De Laurentiis comincia con il piede sbagliato quando prova a liquidare come frasi fatte quelle sulla Juventus “grande famiglia” e sulla felicità di Higuain - se c’è una cosa davvero sconvolgente, semmai, di queste prime ore di Higuain bianconero e della conferenza stampa incriminata è proprio che sembra sinceramente felice - ma è il movente della lettera che sembra artificiale. Higuain ha detto di essere andato via da Napoli anche per via del rapporto con De Laurentiis, ma se si guarda la conferenza (De Laurentiis dice di aver “letto le dichiarazioni”) si capisce che Higuain aveva voglia di parlare di tutto tranne che di De Laurentiis (la prima mezza giustificazione è: “Pensavo fosse la scelta migliore per me”) e che arriva a dire: “Non avrei potuto passare un minuto di più con lui” solo alla terza domanda sul presidente.

 


Higuain dice anche, un paio di volte: “Non posso dire di più”. De Laurentiis, invece, pur partendo dai presupposti sbagliati, promette di dire “la verità”. Benissimo, sentiamola.

 




 


Quindi la prima parte di verità è che in realtà Higuain non era “indispettito” dalla “presenza” di De Laurentiis, anche se Higuain ha dichiarato il contrario con l’impressione di sapere bene cosa voleva dire. La prova è che Higuain è rimasto al Napoli per tre anni; e se in questi tre anni, mettiamo, lo avesse sopportato a mala pena, allora significa che Higuain è una persona “falsa”, perché di certo non è un “ottimo attore”, De Laurentiis di attori se ne intende. Qui ci sono talmente tanti salti logici che è difficile seguirlo, ma diciamo che di sicuro De Laurentiis sembra ignorare 1) che i rapporti si costruiscono, e si deteriorano anche nel tempo; 2) che magari Higuain è rimasto tre anni a Napoli nonostante De Laurentiis; 3) che un impiegato, anche se milionario, difficilmente mostra il proprio disprezzo al datore di lavoro.

 


Il secondo punto della lettera di De Laurentiis è semplicemente fuori tema. Non ha senso tirare fuori la questione della squalifica se non quello di voler alludere alle pressioni esterne da cui lo ha difeso. Non è del tutto immotivata come parentesi, perché in fondo è nelle difficoltà che i rapporti si consolidano, ma insomma è evidente che ricordare un episodio del genere ai tifosi del Napoli non li convincerà che Higuain lo rispettava. È come, dopo essere stati lasciati, telefonare a un amico e dire: “Ti giuro che a cena l’altra sera siamo stati benissimo”. Un vero amico ti risponde: “Smettila di piangere, abbi un po’ di dignità!”.

 




 


Non riesco a capire se queste domande sono serie. Come mai il procuratore di Higuain (che De Laurentiis non dice mai essere anche il fratello di Higuain, forse per la questione del distacco di cui sopra) non ha mostrato insofferenza? Davvero? Sembra che De Laurentiis non abbia mai fatto affari, o non abbia mai giocato a poker in vita sua. Si sono mossi meglio di te, fattene una ragione. Ma De Laurentiis non ci sta, e tira in ballo i “soldi, molti soldi” come se ci fosse qualcosa di male, come se lui fosse uno di noi. È così che De Laurentiis parla di rinnovo con i calciatori, ricordandogli che sono dei privilegiati, pagati solo per dare calci a un pallone magari?

 


Subito dopo cade qualsiasi muro che simuli formalità, quando dice indirettamente che il fratello di Higuain dovrebbe vergognarsi. Anche in questo lo fa con un lieve, ma significativo slittamento di significato, parlando di “squadra” non all’altezza anziché di progetto come aveva detto il fratello di Higuain. Su questo punto ognuno può pensare quel che vuole, io credo che con Higuain e qualche piccolo aggiustamento il Napoli sarebbe stato competitivo più dello scorso anno, ma queste sono scelte che spettano ai calciatori, che vogliono vincere almeno tanto quanto vogliono essere amati dai tifosi della loro squadra o delle loro ex squadre.

 


Dire che la Juventus è più competitiva non equivale a dire che i giocatori del Napoli sono “scarsi” o il lavoro di Sarri (di cui Higuain parla bene anche quando gli dicono che è arrabbiato con lui), per Higuain la Juventus potrebbe essere più competitiva del Napoli anche solo perché si spinge fino a pagare i 94 milioni necessari (più lo stipendio) per strapparglielo. Anche la questione delle occasioni da gol è assurda: Higuain non parla di fare gol, ma di vincere tutto.

 




 


Le conclusioni sono la parte più squallida della lettera. Tirare in ballo la storia di Napoli e il nazismo è solo un modo, neanche troppo ricercato, di ingraziarsi i napoletani facendo richiamo al loro orgoglio. Sono d’accordo che il passaggio di Higuain alla Juventus non sia da considerare come una semplice decisione lavorativa: il calcio e i calciatori hanno valore simbolico e affettivo, la scelta di Higuain ha avuto un impatto emotivo sulla città di cui va tenuto conto. Non soddisfano neanche a me le risposte di Higuain, mi sembra freddo ed egoista quando liquida la vicenda dicendo che è stato difficile scegliere, ma insomma significa solo che per Higuain i tre anni a Napoli hanno significato meno di quanto hanno significato per i tifosi del Napoli (anche se non sono mancate le critiche prima dell’ultima incredibile stagione). È brutto, ma è così. E non c’entra niente con il rapporto tra Higuain e il presidente del Napoli.

 


Insomma, la lettera De Laurentiis è personale ed è anzitutto rivolta a Higuain, anche se non si capisce perché visto che Higuain è già andato via. Poi si rivolge ai tifosi del Napoli (e forse del resto della squadra, ma di sicuro non agli appassionati di calcio in generale) dai quale vuole solo solidarietà, cercando però di manipolarli in più modi: screditando umanamente Higuain, forzando la realtà del loro rapporto passato in una serenità di cui l’unica garanzia è il suo ricordo, stravolgendo il senso delle dichiarazioni del fratello, ergendosi a protettore della squadra e della città. Anzi, visto che tira fuori il nazismo, dei valori storici della città. E in tutto questo non ci dice niente di più per farci capire come sono andate veramente le cose. E conclude dicendo che i napoletani non si possono “prendere per il culo”, che poi è il motivo per cui ho scritto questo pezzo. E magari in questo è sincero, anche se tra il cinismo di Higuain e la retorica della sua lettera mi sembra che quello dei due che sta provando a prendere per il culo i tifosi sia proprio lui.

 


 

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