I migliori gol del 2016
I gol di cui non dovremmo dimenticarci.
- Manuel Locatelli vs Juventus (Serie A 2016/17)
Il gol di Locatelli è un raro caso in cui il 2016 ha fatto combaciare la pressione di una partita importante con un gesto tecnico fuori dal comune. Come si è sentito Locatelli dopo aver segnato è facile capirlo dalla sua reazione, il mistero è cosa ha pensato prima di decidere di calciare da quella posizione. Anzitutto: se si possono ancora fare tiri così dritti e violenti anche con questi palloni, perché i calciatori non tirano più spesso in questo modo? Poi: Locatelli l’ha colpita di collo pienissimo o con una parte di esterno? Io l’ho guardato davvero molte volte e non sono riuscito a capirlo.
Alex Sandro quasi si scansa, Buffon non fa neanche in tempo a staccare i piedi da terra che la palla lo ha già superato. I tiri che colpiscono la traversa prima di entrare in porta sono i miei preferiti, quei tiri che grazie all’elasticità della traversa riprendono vita dopo averla toccata come la pallina di un flipper sulle sponde. Nel tiro di Locatelli c’è una tale precisione, necessaria per l’angolo strettissimo a disposizione, unita alla violenza di un maschio ventenne sicuro dei propri mezzi fino all’incoscienza che l’effetto finale è quasi spaventoso. La reazione corretta da avere dopo un gol del genere è quella avuta da Montella.
Altri tiri assurdi che per qualche ragione fisica sono entrati in porta quest’anno: quello di Sophiane Boufal (vs Sunderland) di cui è eccezionale anche la preparazione, la delicatezza con cui Boufal mette a terra un campanile che arrivava dal centrocampo (Boufal che in un’intervista a France Football ha detto di essere consapevole che il suo gioco “énerve”, che potremmo tradurre con un piano “irrita”, ma che forse sarebbe più corretto rendere con “fa rosicare”); il fulmine scagliato da Marek Hamsik (vs Russia) all’Europeo; il gol da centrocampo di Sansone (vs Real Sociedad) e – menzione speciale – il gol da prima di centrocampo di Hlompo Kekaba (vs Camerun).
- Mesut Ozil vs Ludogorets (Champions League 2016/17)
Di questo gol se ne è parlato molto e anche recentemente. Personalmente ho l’impressione che troppo dipenda dal movimento sincrono dei due difensori, giustificato solo in parte dalla microfinta di Ozil, che evita l’impatto con il difensore proveniente da dietro senza fare praticamente nulla e senza forse neanche rendersene conto.
La cosa che trovo meravigliosa di questo gol è il pallonetto sul portiere, il controllo millimetrico con cui Ozil fa passare la palla sopra la mano del portiere anziché tirare nella porta vuota. C’è qualcosa di intenzionale nell’umiliazione che Ozil fa subire al portiere e ai difensori e questa forma di superiorità, per quanto crudele, ha una sua bellezza.
Ozil non è un giocatore barocco, non al punto da aspettare, dopo aver dribblato il portiere, il ritorno di un secondo difensore solo per poterlo dribblare insieme al primo con un’unica finta; ma è un giocatore più pericoloso di quello che siamo portati a pensare. Quando un calciatore del suo talento gioca una partita senza fare un passaggio eccezionale pensiamo sempre sia una questione di carattere, ma l’Ozil di questi ultimi tempi sta mostrando un carattere da killer scelto, un potenziale da predatore che magari nel 2017 vedremo esprimersi ancora in misura maggiore.
Ed è questa cinica efficienza che mi fa preferire il suo gol con il Ludogorets all’assolo infinitamente più complesso e forse anche più unico di Dimitri Payet (vs Middlesbrough). Payet potrebbe passare novanta minuti a correre in giro per il campo con la palla al piede facendo cadere avversari, ha un tale controllo sul pallone che gli avversari devono solo sperare che compia la scelta sbagliata e gli calci addosso mentre loro scivolano; questo è il modo in cui Payet giocherebbe sempre se potesse. Payet è un leone che corre dietro a ogni gazzella che vede sapendo che sprecherà molte corse, Ozil è il tipo di predatore che prepara la trappola e aspetta che la vittima si presenti alla porta di casa sua con una scatola di cioccolatini. Sto scegliendo i migliori gol per cui non posso dilungarmi troppo, ma c’è questo tipo di spietatezza anche nei migliori passaggi di Ozil, fateci caso. Non sono sicuro che Ozil sia una bella persona, anche se sembrerebbe di sì.
- Faiz Subri vs Pahang (Malaysia Super League 2015/16)
Questo gol è diventato virale ed è entrato tra i tre finalisti del premio Puskas (e secondo me dovrebbe vincere: è molto più bello di quello di Marlone, molto diverso da quello di Damiuska Rodriguez che dipende in parte dalla debolezza delle sue avversarie) .
Non ho idea di come sia possibile una parabola del genere e sarebbe troppo facile prendersela con il pallone. In fondo non è che di gol del genere se ne vedano ogni domenica. Anzi, fate una prova. Prendete la prima persona che vi capita a tiro e fategli vedere il video in pausa prima che Faiz Subri arrivi sulla palla. La persona che avrete scelto probabilmente ha già capito che si tratta di un gol (perché su YouTube la Storia non la fanno i pali né tanto meno i tiri fuori), ma voi chiedetegli come entrerà il pallone. Chiedetegli con che piede e con che parte di esso colpirà la palla Faiz Subri, con quale parabola la palla entrerà in rete. Poi ripetete l’esperimento con altre 10 persone. Anzi, facciamo 100. E vediamo in quante risponderanno: “Tiro di esterno destro, parabola a uscire sul secondo palo”.
Poi controllate i dati anagrafici delle persone che hanno risposto correttamente e vi accorgerete che probabilmente saranno tutte sotto i 12 anni. È impossibile che un adulto abbia ancora la libertà immaginativa per vedere questo gol prima che glielo mostriate. Ed è per non confrontarsi con i limiti della propria immaginazione che gli adulti, poi, cercano scuse per sminuire l’evento eccezionale a cui hanno appena assistito. I fantasmi non esistono, Babbo Natale non esiste e tutti i gol incredibili segnati nei campionati scrausi di tutto il mondo sono colpa dei palloni.
O del portiere. Che, in questo caso, con il suo comportamento aggiunge valore al gol. Un bonus del tipo: ingannare il portiere facendogli perdere il senso dell’orientamento come dopo averlo bendato e fatto girare su stesso dieci volte. I portieri in casi del genere hanno sempre le reazioni migliori. Il portiere del Pahang F.C, appena realizzato cosa è successo, ha avuto la reazione che dovremmo avere anche noi: è caduto in ginocchio e si è girato verso Faiz scandalizzato.
La punizione di Faiz Subri esclude dalla mia classifica quella di Lionel Messi (vs Usa) in Copa America. Il gol con cui è diventato il primo marcatore della storia dell’albiceleste, ed è anche una delle punizioni più belle che Messi abbia tirato. Nel replay da dietro si vede che la mano di Brad Guzan copre lo spazio che separa la palla dalla base della traversa in linea d’aria, ma la parabola di Messi non si muove solo da sinistra verso destra, con l’effetto violento di un sasso che esce da quelle fionde composte da due lacci e un sacchetto (si chiamano frombole) ma anche dall’alto verso il basso. Messi controlla la profondità e trasforma Guzan in una figurina bidimensionale, perché i pensieri di Messi entrano direttamente nella palla attraverso i suoi piedi.
- Kevin Prince Boateng vs Villarreal (Liga 2016/17)
Non ho resistito, la combo “assist di tacco volante + mezza rovesciata in testa al difensore” per me è (quasi) imbattibile. Non sono un fan delle acrobazie per partito preso, come non lo sono dei trick fatti nella propria camera da letto o su un palco montato nelle strade di Tokyo, ma ci sono casi in cui il gesto atletico non è il cuore della questione. Il modo in cui Higuain (vs Frosinone) ha usato il proprio corpo nella sua rovesciata stagionale, ad esempio, non ha niente di atleticamente apprezzabile: non stacca il piede da terra e non fa nulla per nascondere la propria pesantezza; non c’è niente di magico né di ultraterreno, eppure è meravigliosa la forza che riesce a imprimere alla propria rotazione e la parabola che sceglie di dare alla palla – calcolando, probabilmente, i pochi metri di cui era avanzato il portiere.
Nel caso del gol di Boateng con l’assist di Tana l’atletismo gioca la sua parte, ma è una parte di minoranza rispetto alla componente di follia richiesta sia dall’assist che dal tiro. Se quello di Faiz Subri è un gol immaginabile solo se hai 12 anni, quello di Boateng è perfetto per i trentenni pazzi che non hanno niente da perdere. Nel calcio purtroppo i singoli gesti hanno breve durata, ma nella vita è importante, di tanto in tanto, dichiarare a chi ci vede che intenzioni abbiamo e come pensiamo che vada trascorso il nostro tempo su questa terra. Questo è la dichiarazione poetica di Kevin-Prince Boateng (grazie anche a Tana, è bene ricordarlo: perché la loro sintonia è quasi romantica). Lo dico senza ironia, perché in un’epoca di falsi bomber, sempre strisciatamente violenti, diventa doveroso ricordare di apprezzare i veri gesti da pazzo, gli unici da cui può nascere una bellezza reale.
- Jordan Blondel vs Marseille-Consolat (Nacional 2015/16, terza divisione francese)
Ho deciso di premiare con il primo posto il gol di Jordan Blondel perché l’effetto sorpresa che ho provato quando l’ho visto per la prima volta è ancora intatto al centesimo replay. Non è un gol impensabile come quello di Faiz Subri, o letteralmente assurdo tipo quello di Boateng, ma c’è Blondel trasforma una palla morta in un pallonetto di tacco al volo con la grazia semplice con cui un padre piega un foglio di carta trasformandolo in aeroplano per il proprio figlio.
Jordan Blondel aveva fatto un altro gol assurdo già lo scorso marzo – saltando due avversari a centrocampo e poi tirando una bomba da una quarantina di metri – ma questo gol attraversa tutte le categorie di peso calcistiche esistenti, mostrando un talento che, in condizioni diverse, avrebbe potuto dire la sua anche ai livelli più alti. Se per qualche ragione Blondel si trovasse a giocare la finale di Champions League e gli arrivasse una palla simile, potrebbe ripetere esattamente quel gesto anche trovandosi davanti, mettiamo, Manuel Neuer. Dopo il gol, Blondel (‘92) si è detto felice perché era il suo primo gol della stagione e poi perché la sua squadra puntava alla salvezza, ha sintetizzato dicendo di aver “sentito” che il portiere era alle sue spalle e che quello era il gesto “da fare”, di aver capito dopo, quando si sono congratulati con lui, di aver realizzato “un bel gol”.
Questo è un gol che include la grandezza dello scorpione di Mkhitaryan (vs Sunderland) di pochi giorni fa e ne amplifica il significato, venendo da un campionato minore e da un giocatore qualsiasi. Il punctum per cui ho deciso di metterlo in prima posizione è racchiuso nei passettini che Blondel compie per coordinarsi, finendo col dare la schiena alla porta. L’Avranches, in cui gioca Blondel, è una squadra normanna che nel logo ha disegnato il Mont Saint-Michel, una delle mete turistiche più visitate di Francia, un isolotto su cui sorge un antico santuario che la marea separa o unisce alla terra ferma. In quei tre passettini Blondel ha espresso un senso del tempo naturale e un’armonia con gli elementi che è una specie di omaggio all’andare e venire delle maree: un passo in più e Blondel sarebbe stato sommerso dall’acqua.
Mi sembra giusto chiudere questa classifica con un gesto che non cambia niente alla carriera di un giocatore sconosciuto, ma che ci ricorda l’importanza di un singolo gesto unico. Con la speranza che comincerete il 2017 concentrandovi sull’esattezza dei vostri movimenti quotidiani anziché sulle teorie del successo che vi impongono dall’esterno. Non dovete essere affamati, né pazzerelli, dovete solo cercare di fare del vostro meglio con le persone che avete intorno. E magari, se siete fortunati, vi arriva la palla perfetta per fare un tacco da fuori da area.