È la semifinale sulla carta meno interessante, il risultato finale della parte depressa del tabellone. Neanche il migliore possibile, almeno dal punto di vista del prestigio delle Nazionali. Il Portogallo è riuscito ad arrivare in semifinale addirittura senza vincere neanche una partita nei novanta minuti, ma ha comunque superato avversari di livello e più quotati, come Croazia e Polonia. Il Galles ha avuto un percorso più semplice, ma i quarti contro il Belgio hanno esaltato una delle migliori organizzazioni di gioco del torneo.
Quelli che seguono sono 14 dettagli a cui fare attenzione mentre state guardando la partita.
- Perché vale la pena cambiare modulo
Il sistema base di Fernando Santos è il 4-1-3-2, che con pochi accorgimenti si può trasformare in un 4-3-3, scelto dal CT del Portogallo per affrontare l’Austria nella seconda partita del girone. Per una strana coincidenza, i portoghesi hanno finora sempre affrontato squadre che si difendevano col 4-4-2, impegnate, una volta consolidato il possesso, dalla posizione centrale di Nani e Ronaldo e dal costante sostegno dei terzini, cui spetta il compito di garantire l’ampiezza. Il Galles, invece, difende a 5 e potrebbe così trovarsi in costante superiorità numerica dietro: chissà allora che Fernando non decida di tornare al 4-3-3 e di puntare tutto sull’uno contro uno dei tre attaccanti e dei due terzini contro la linea a 5 del Galles. Vista la qualità superiore dei propri giocatori, non sarebbe un grosso azzardo.
- Cristiano Ronaldo vs. Gareth Bale
È la narrazione più scontata, ma anche la più necessaria. Portogallo-Galles, almeno a livello narrativo, è Cristiano Ronaldo contro Gareth Bale. Per quanto ci si sforzi a riportare la sfida a una normale partita tra due squadre, è chiaro che Ronaldo e Bale catalizzino le attenzioni, che al fischio finale analizzeremo soprattutto le loro prestazioni, che le confronteremo per capire chi è stato più decisivo. Per una volta la personalizzazione di una partita ha un senso, per l’influenza che Ronaldo e Bale hanno nelle rispettive Nazionali, per il loro status di supereroi tra le persone normali. Sarà la sfida tra i due giocatori che più di tutti sfiorano la perfezione tecnica e atletica, i due prototipi del calcio del futuro, in due momenti molto diversi della loro carriera, con un approccio totalmente differente a come usare il proprio talento nel mondo. Ad accomunarli il fatto che sono i due giocatori dell’Europeo ad aver scagliato più tiri verso la porta avversaria: 36 Cristiano Ronaldo (più di 6 ogni novanta minuti), 21 Bale.
Sono in sostanza loro a rendere la semifinale sulla carta meno interessante, oltre che meno ricca di sovrastrutture, una partita d’avanguardia.
- Cristiano Ronaldo vs. Cristiano Ronaldo
Ricordate che i vostri occhi sono tanti piccoli specchi per Ronaldo. Fallire questa partita farebbe crollare parte del suo mondo interiore.
- Trova le differenze tra Danilo Pereira e William Carvalho
William Carvalho è stato il mediano titolare del Portogallo dalla partita con l’Austria. Le due ammonizioni prese contro Croazia e Polonia gli impediranno di giocare la semifinale per squalifica e al suo posto ci sarà Danilo Pereira, titolare all’esordio contro l’Islanda. Carvalho ha migliorato sensibilmente il gioco del Portogallo, per la maggiore velocità con cui gioca la palla e le scelte meno conservative in fase di impostazione. Danilo contro l’Islanda si è limitato all’appoggio più facile e inoltre resta più vicino ai propri centrali di difesa, garantendo da un lato maggiore protezione, ma rendendo dall’altro meno fluido il possesso, rischiando oltretutto di allungare la squadra allontanandosi dal/i compagno/i di reparto. Contro l’Islanda ha fatto anche una pessima figura nei duelli aerei, perdendone ben 13 su 18 (anche se contro Sigthórsson).
- Come farà il Portogallo ad aggirare il primo pressing del Galles
Il Galles nel primo pressing porta il centravanti e i due trequartisti sulla stessa linea a schermare il centro e indirizzare la manovra avversaria sulle fasce. Il Portogallo non ha ancora affrontato squadre con una prima linea di pressing formata da 3 giocatori e il cambio Carvalho-Danilo fa perdere rapidità e intelligenza negli smarcamenti. Così Fernando Santos avrà due possibilità: formare un quadrilatero a inizio azione (tra i due difensori centrali e due centrocampisti, o magari tenendo più bloccato un terzino e facendo abbassare il mediano, scegliendo quindi di attaccare in maniera asimmetrica) per riguadagnare la superiorità numerica; oppure girare costantemente il pallone ai terzini e da lì risalire il campo, lasciando gli esterni a muoversi negli spazi intermedi tra difensore centrale e terzino avversari. Scelte fondamentali per garantirsi il controllo della gara e attaccare in maniera efficace il muro del Galles.
- Gli spazi che potrebbero decidere la partita
Per il Portogallo, ai lati di Allen e Ledley. Il modulo del Galles oscilla tra il 5-2-3 e il 5-3-2 a seconda della posizione di Ramsey (assente per squalifica), che si allinea a Bale e al centravanti nel primo pressing per poi scalare a centrocampo. È un meccanismo che lascia spesso i soli Allen e Ledley a coprire il campo in orizzontale, concedendo quindi molto spazio ai loro lati.
Un esempio dalla partita contro la Slovacchia. In questo caso Williams è uno dei tre giocatori che scherma l’inizio azione avversario e poi si abbassa a centrocampo. Gunter si occupa dell’esterno slovacco, Chester è pronto ad accorciare tra le linee, Allen ripiega, ma alle sue spalle c’è grande spazio per Mak.
Specie se riesce a cambiare velocemente gioco da una fascia all’altra, lo spazio ai lati di Ledley e Allen può essere il punto debole da sfruttare per attaccare il Galles, che tende anche a schiacciarsi molto in caso di possesso consolidato nella propria metà campo. Una situazione che ha saputo sfruttare Nainggolan e che potrebbe favorire i tiratori dalla distanza del Portogallo (qualcuno ha detto Ronaldo e Renato Sanches?).
La squadra di Coleman potrebbe invece mandare in inferiorità numerica il Portogallo in mezzo al campo grazie all’abbassamento di Bale, che spesso col suo movimento va a formare un centrocampo a 3 con Allen e Ramsey. Il Galles può sfruttare la disposizione in fase di non possesso del Portogallo, che tiene in verticale i due centrocampisti concedendo spazi davanti alla propria linea difensiva. Oltretutto, pur occupando bene il campo e riuscendo a indirizzare la manovra avversaria sulle fasce grazie al posizionamento di Nani e Ronaldo davanti ai difensori centrali e a una linea a 3 alle loro spalle, i portoghesi vanno in difficoltà quando scatta il pressing, per la mancata coordinazione dei movimenti e per l’assenza di un giocatore in grado di dare i tempi d’uscita.
Nani decide di attaccare Vida, alle sue spalle i compagni sono impreparati: André Gomes è lontano da Strinic, nessuno scala su Badelj, che resta così libero di ricevere.
Il piano del Portogallo funziona finché riesce a costringere i propri avversari a lanciare lungo, ma può essere sabotato se al contrario i portoghesi vengono sfidati sul palleggio, specie se prolungato per attirarli fuori dalle loro posizioni.
- Chi sostituisce Ramsey?
L’assenza di Aaron Ramsey non è pesante solo per il Galles, ma anche per tutti gli spettatori neutrali che si aspettano di vedere una bella partita. Ramsey è un giocatore chiave per i gallesi, che fondano la loro pericolosità offensiva sulle connessioni tra i 3 giocatori più forti: Bale, Allen e appunto Ramsey. Il numero 10 è fondamentale per la qualità tecnica, l’intelligenza nei movimenti e la capacità di coprire davvero tutto il campo, senza avere un ruolo fisso, ma interpretando di volta in volta la situazione per permettere alla squadra di risalire il campo e rendersi pericolosa (il che significa abbassarsi davanti alla difesa o al contrario tagliare alle spalle di quella avversaria, o magari allargarsi sulla fascia).
Ramsey fin qui ha segnato un gol, fornito 4 assist (il migliore in assoluto con Hazard) ed è tra i migliori per occasioni create (ha mandato al tiro un compagno in media 3 volte a partita). Chris Coleman, il CT del Galles, non ha nella propria rosa un altro giocatore in grado di raccogliere l’eredità creativa di Ramsey e la scelta per sostituirlo sembra sia ristretta ad Andy King e Jonathan Williams. King, numero 10 del Leicester di Ranieri, non ha mai giocato da titolare finora, ma per qualità e dinamismo potrebbe essere il sostituto più indicato di Ramsey e sdoppiarsi come lui tra centrocampo e trequarti. Williams è stato invece titolare all’esordio contro la Slovacchia, facendosi notare più che altro per le corse senza il pallone. Un po’ poco per essere un buon sostituto di Ramsey.
- Chi sostituisce Davies?
L’altra assenza pesante per il Galles è quella di Ben Davies, terzino sinistro del Tottenham riconvertito da Coleman a centrale sinistro della difesa a 3. Il dinamismo e la velocità di Davies mancheranno alla linea difensiva gallese, in cui potrebbero subentrare il più esperto James Collins del West Ham, difensore centrale di ruolo, ma probabilmente troppo lento e macchinoso per coprire con successo il ruolo di terzo centrale, in cui si è continuamente sollecitati a uscire per chiudere lo spazio tra le linee o coprire l’esterno dal proprio lato, oppure Jazz Richards del Fulham, terzino come Davies, anche se destro e non mancino come il compagno. Chiunque sceglierà Coleman, si tratterà comunque di un ripiego di qualità inferiore rispetto a Davies.
- Chi può sostituire Bale se per caso incappasse in una serata no?
Nessuno.
- Pepe o non Pepe?
Fernando Santos potrebbe essere costretto a rinunciare a Pepe, alle prese con un piccolo infortunio. Il CT portoghese perderebbe così il proprio difensore chiave dopo essere riuscito a dare solidità alla squadra grazie alla coppia formata dal giocatore del Real Madrid e da José Fonte (solo 5 tiri in porta subiti nelle due partite contro Croazia e Polonia). Pepe è il pilastro del sistema di recupero palla portoghese, che punta a forzare il lancio lungo degli avversari (e Pepe è il primo per duelli aerei vinti, 3,2 in media a partita) e sul costante anticipo degli attaccanti avversari per tenere la squadra il più possibile fuori dall’area di rigore (e se si difende in avanti Pepe è il più bravo, con 2,6 anticipi in media a partita, anche se paga le sue continue uscite dalla linea con qualche dribbling subito di troppo).
- Seriamente: cosa aspettarsi da Cristiano Ronaldo.
Pur non essendo riuscito a incidere quanto avrebbe sperato (segnando comunque 2 gol e fornendo un assist), Cristiano Ronaldo è in ogni caso il giocatore chiave della manovra portoghese. Pur non avendo le responsabilità di Bale nel creare i presupposti di pericolosità per la propria squadra, Ronaldo è il giocatore che ordina il Portogallo, semplicemente con la sua presenza.
Fernando Santos gli ha dato totale libertà di movimento e i compagni si muovono di conseguenza, spostandosi in base alla posizione che Ronaldo decide di tenere di volta in volta. Se si allarga, allora gli esterni entrano dentro il campo; se si abbassa, un compagno compensa il suo movimento alzandosi a giocare da punta, e così via. A volte però si vedono scene paradossali.
Ronaldo riceve sulla fascia sinistra e Guerreiro, invece di sovrapporsi si fa da parte, tornando indietro.
Oltre a questo, è l’unico in grado di colpire di testa in area e l’unico che tira in porta con una certa (ossessiva: 36 volte, 15 più del secondo di questa classifica) costanza. Il Portogallo senza centravanti è come un puzzle senza un pezzo, quel pezzo ce l’ha in tasca Cristiano Ronaldo.
- Gli aiutanti di Cristiano Ronaldo
Se dovesse mancare dell’influenza della sua star indiscussa, e quindi del suo riferimento per i compagni, per il Portogallo diventerebbero fondamentali i centrocampisti con più intelligenza tattica, André Gomes e João Mário. I due sanno leggere l’azione e sanno muoversi di conseguenza, per lasciare spazio a Ronaldo, ma dando al Portogallo una struttura coerente in fase di possesso, sdoppiandosi nel doppio ruolo di mezzali/esterni per dare ampiezza o garantire lo sviluppo dell’azione posizionandosi negli spazi intermedi tra difensore centrale e terzino avversario. Entrambi poi hanno la qualità per innescare la fase di rifinitura o dare l’ultimo passaggio in prima persona (1,8 passaggi chiave in media a partita a testa). André Gomes ha saltato per infortunio il quarto di finale con la Polonia (e la fase di possesso portoghese ne ha risentito): il suo recupero per questa semifinale sarebbe determinante.
- Renato Sanches Supernova
Non dovesse farcela André Gomes, ecco che si aprirebbero le porte per Renato Sanches, il dodicesimo uomo del Portogallo, subentrato in 3 delle 4 partite giocate fino agli ottavi e titolare ai quarti con la Polonia in assenza di Gomes. Renato Sanches è il giocatore più indecifrabile e imprevedibile di questi Europei: si muove in maniera anarchica e a volte controproducente per la squadra, non dà un grande contributo in fase difensiva, ma è in grado di aggiungere pericolosità al Portogallo come nessun altro centrocampista in rosa. Ha qualità tecniche e atletiche incredibili per un ragazzi di 18 anni: è rapido, agile, difficile da buttare giù con un contrasto, e poi ha un gran controllo di palla, che tiene sempre attaccata al piede. Assomiglia a un’ala quando si ferma per puntare l’avversario (e nessuno nel Portogallo fa meglio dei suoi 2,5 dribbling medi a partita), a un trequartista quando parte in progressione palla al piede. È davvero un diamante grezzo molto raro, se ripulito potrebbe imporsi come uno dei migliori giocatori della sua generazione.
- Gli eroi per caso: Quaresma e Robson-Kanu
Se Galles e Portogallo sono arrivati fin qui lo devono anche a due unsung hero: Hal Robson-Kanu e Ricardo Quaresma. Centravanti da rotazione il primo (titolare in 2 delle 5 partite giocate dal Galles finora), prima di Euro 2016 aveva segnato solo 2 gol in tutta la propria carriera in Nazionale, bottino eguagliato con le reti, pesantissime, alla Slovacchia (decisiva) e al Belgio (una delle più belle del torneo, impreziosita dalla “Cruyff turn”). Personificazione dell’incostanza il secondo, capace di grandi prestazioni e di lunghi periodi di inconcludenza, di ritorni inaspettati e discese in contesti meno competitivi, è stato il giocatore decisivo agli ottavi e ai quarti per il Portogallo. Chissà che le grandi aspettative della sfida tra Ronaldo e Bale si concludano con un nulla di fatto e che a decidere chi andrà in finale tra Galles e Portogallo ci pensino ancora una volta uno tra Robson-Kanu e Quaresma.