Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
L'uso dinamico dei terzini del Milan
28 ott 2021
28 ott 2021
Quest'anno Pioli sta utilizzando gli esterni bassi in modo più complesso.
(di)
(foto)
Foto di Nicolò Campo / IPA
(foto) Foto di Nicolò Campo / IPA
Dark mode
(ON)

Questo articolo è uscito originariamente sul blog di Hudl in inglese, lo potete leggere qui.È ormai la normalità vedere terzini molto coinvolti nelle fasi di possesso delle loro squadre. Spesso a inizio azione sono i giocatori più liberi, e gli allenatori provano a sfruttare questo vantaggio in diversi modi. C'è chi li alza a occupare l'ampiezza in zone avanzate, chi li usa per far uscire la palla dalla difesa stringendoli vicino ai difensori centrali, chi li ha trasformati in registi spostandoli a centrocampo a gestire la manovra. In Serie A forse nessuna squadra li utilizza in modo più originale del Milan. Aperti sulla fascia o stretti al centro, Theo Hernández e Davide Calabria sono tra i giocatori più importanti per il possesso dei rossoneri.Prendiamo ad esempio il gol segnato da Calabria contro l’Atalanta dopo nemmeno trenta secondi. Hernández ha lasciato la fascia sinistra ed è solo vicino al cerchio di centrocampo, Calabria è invece alto a destra sulla linea offensiva e aiuta ad abbassare i difensori dell’Atalanta. Aiuta cioè a creare lo spazio in mezzo al campo dove far avanzare Hernádez con la palla, dopo che il terzino francese si è liberato dietro la prima pressione dell’Atalanta e ha ricevuto il passaggio di Saelemaekers.

Quando rallenta per rifinire l’azione, con un filtrante che taglia l’ultima linea atalantina dosato con cura con il sinistro, Hernández si trova di fatto a essere il trequartista del Milan. Calabria è invece il giocatore più avanzato, l’ala che dalla fascia taglia verso il centro per finalizzare, cosa che effettivamente gli riesce al secondo tentativo dopo un primo tiro piuttosto debole respinto male da Musso.

Quei movimenti, e in particolare l’accentramento di Theo Hernández, erano studiati per esporre le debolezze del sistema difensivo dell’Atalanta, ma non sono una novità per il Milan. Già contro la Juventus un’altra combinazione da terzino a terzino aveva creato una grande occasione, che però in quel caso non si era concretizzata in un gol.A creare i presupposti era stato ancora Theo Hernández, che però aveva ricevuto in una posizione più naturale per un terzino, largo a sinistra alle spalle dell’esterno avversario. Anche quella volta i movimenti dei giocatori più avanzati puntavano ad abbassare la difesa avversaria e a creare spazio per far avanzare Hernández palla al piede. Leão era scattato in verticale portandosi dietro al terzino, Rebic impegnava i difensori centrali, Florenzi tagliando verso il centro, e venendo seguito da Alex Sandro, apriva uno spazio invitante sulla destra.

Hernández però non aveva fatto tutto da solo, si era appoggiato a Brahim Díaz sulla trequarti e poi si era accentrato per chiudere lo scambio con il numero 10 rossonero. A quel punto le condizioni erano quelle volute dal Milan: la difesa della Juventus spostata su un lato, mentre quello opposto veniva attaccato a tutta velocità dall’altro terzino, Pierre Kalulu.

Ancora una volta Theo Hernández è di fatto il trequartista, il giocatore che si occupa dell’ultimo passaggio nella zona centrale vicino all’area, mentre l’altro terzino va a chiudere l’azione. Il tiro a incrociare di Kalulu era stato però alzato sopra la traversa da una grande parata di Szczesny.

Contro la Juventus il cambio di posizione dei terzini nel secondo tempo, con Hernández più stretto al centro di fianco al mediano e Kalulu largo a destra in zone avanzate, ha aiutato il Milan a far girare meglio la palla e quindi a controllare la partita. È difficile comunque, anche se entrambi si accentrano di frequente in mezzo al campo, che i terzini siano i giocatori più coinvolti, quelli che toccano di più la palla e fanno più passaggi di tutti, che si occupino insomma di gestire la manovra. Non si muovono cioè per ricevere sempre la palla e ordinare gli attacchi, ma spesso si limitano a creare spazi, a muovere i giocatori avversari e aprire corridoi per risalire il campo. A volte sono proprio i terzini che si incaricano di far avanzare l'azione (soprattutto Theo Hernández, formidabile quando parte palla al piede), e approfittano degli spazi creati dai compagni, a volte invece si limitano ad attirare in avanti i loro marcatori facilitando la giocata in uscita dalla difesa, in verticale sui trequartisti o la punta.Qui sotto il tentativo di manipolare con le posizioni fluide la pressione orientata sull’uomo dell’Atalanta è così chiaro che il Milan forma un centrocampo a rombo. Al vertice basso c’è Theo Hernández, mentre Calabria è la mezzala che lo affianca sulla destra. Saelemaekers invece ha lasciato la fascia destra e si trova a essere il trequartista centrale. Tomori comunque lancia in avanti e il Milan alla fine perde la palla.

Qui invece in costruzione il Milan forma due linee da tre giocatori, con i terzini di fianco al mediano (Kessié) e Tonali a coprire Calabria sulla linea difensiva. Theo Hernández conquisterà un fallo coprendo la palla dalla pressione di Zappacosta e subito dopo lancerà lungo trovando Rebic sulla fascia sinistra.

Anche contro il Verona, un’altra squadra che marcava a uomo, il Milan ha provato a disordinare le marcature con scambi di posizione che hanno portato i terzini in mezzo al campo, anche se al posto di Theo Hernández (colpito dal Covid-19) ha giocato Ballo-Touré, che sembra più portato a coprire la fascia che a giocare in zone interne. Qui sotto sia Calabria che il terzino senegalese si muovono dinamicamente verso il centro, in transizione dopo una palla recuperata vicino all’area. A prendersi la responsabilità di far avanzare la palla stavolta è Calabria, che si appoggia a Maldini, corre in avanti per chiudere lo scambio e arriva fino al limite dell’area sfruttando lo spazio che si è aperto al centro della trequarti. Il suo tiro però finisce alto.

In assenza di Theo Hernández, è insomma Calabria a prendersi maggiori responsabilità nel portare avanti la palla, spostandosi se necessario in mezzo al campo se c’è uno spazio libero. Contro il Torino, che ha messo in difficoltà la costruzione del Milan pressando con aggressività e un forte orientamento sull’uomo, in un paio di occasioni Calabria si è accentrato comportandosi da mezzala destra. Qui sotto, con tutti i compagni marcati da un avversario, il terzino milanista è libero (Ola Aina è distante) e va a occupare lo spazio centrale nel tentativo di dare una via d’uscita dal pressing del Torino.

I compagni però non lo servono e la palla torna indietro a Tatarusanu che, come ha fatto spesso, alza la palla cercando direttamente Giroud. Calabria a quel punto avrebbe potuto rientrare nella sua zona, e invece resta al centro e prova a raggiungere la sponda di Giroud, venendo però facilmente superato da Ola Aina, che arriva per primo sulla palla.

Qualche minuto dopo Calabria è di nuovo a centrocampo, stavolta in un attacco in transizione, va a ricevere il passaggio in orizzontale di Leão e porta la palla sulla trequarti, dopo aver saltato Ola Aina in corsa e aver servito il portoghese in verticale con un tocco di punta.

Ancora una volta Calabria potrebbe fermarsi lì, e invece segue l’azione inserendosi alle spalle di Giroud e Krunic. Leão sceglie di tirare al volo da una posizione complicata (e la palla infatti finisce molto lontana dalla porta), ma se avesse deciso di crossare è probabile che in area ci sarebbe stato anche Calabria, insieme ai compagni più avanzati.

A contare in questi casi, più che lo sviluppo dell’azione o il suo contributo alla manovra, è l’intenzione che c’è dietro ai suoi movimenti. Calabria e Theo Hernández li trovi dappertutto e sanno fare più o meno tutto: danno ampiezza e crossano, ma sanno anche giocare in mezzo al campo, fanno risalire la palla, aiutano a farla uscire da dietro anche senza toccarla, e spesso si inseriscono nei corridoi interni fino ad arrivare nell’area avversaria, come ha fatto ad esempio Calabria in occasione del gol segnato al Bologna. Il campionato è iniziato da poco, ma il contributo offensivo dei terzini del Milan è già significativo: Theo Hernández ha segnato un gol e servito 3 assist (il dato più alto tra i rossoneri), Calabria ha messo a referto due gol e un assist e anche Kalulu ha già servito un assist, per Maldini contro lo Spezia. È anche merito loro se il Milan sembra avere maggiore varietà offensiva rispetto alla scorsa stagione: i loro momenti di forma incideranno in modo profondo sui risultati e sulle prestazioni dei rossoneri.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura