Mock Draft 2017 Volume 2
A pochi giorni dal Draft, andiamo a scoprire come è cambiata la situazione dopo il clamoroso scambio tra Boston e Philadelphia.
- Charlotte Hornets – Donovan Mitchell (G – Louisville)
Dopo un anno passato tra Ramon Session e Brian Roberts, gli Hornets hanno bisogno di un vice-Kemba Walker: Mitchell ha tutte le carte in regola non solo per esserlo, ma anche per svilupparsi come su possibile “guardia del corpo” in quintetti con doppio play, usando la forza fisica e l’aggressività per poter marcare giocatori di stazza maggiore.
- Detroit Pistons – Luke Kennard (SG – Duke)
Accoppiamento particolare per il tipo di giocatore rispetto alla squadra a disposizione, ma coach Stan Van Gundy ha bisogno di un upgrade nel gioco perimetrale visto il 33% di squadra al tiro da 3, terzultimi lo scorso anno. Nonostante un atletismo sotto la media e una taglia non eccelsa, Kennard ha tutte le caratteristiche per essere quel tipo di attaccante capace di poter colpire dalla lunga distanza e creare gioco contro i closeout grazie a una visione di gioco molto sottovalutata, risultando un complemento naturale di Reggie Jackson per aprirgli spazi in attacco e aiutarlo in termini di playmaking. Nello stesso ruolo potrebbero farsi ingolosire dalle dimensioni di Justin Jackson.
Un’ottima analisi del gioco di Kennard, anche nelle parti più impercettibili
- Denver Nuggets – O.G. Anunoby (F – Indiana)
Il prodotto di Indiana è un diamante allo stato grezzo: in attacco ha poca tecnica e avrà grande difficoltà ad avere un ruolo offensivo nei suoi primi anni di NBA, ma in difesa non c’è un miglior prospetto di lui in questa classe. Dotato di un fisico statuario e di piedi veloci che gli hanno permesso di marcare anche cinque ruoli a livello collegiale, Anunoby è lo stopper in ala di cui i Nuggets hanno urgente bisogno, come dimostra la penultima posizione nel Rating difensivo della Lega (110.5 punti concessi su 100 possessi).
- Miami Heat – Zach Collins (C – Gonzaga)
Può essere una grande presa a questo punto del Draft, un elemento di grande prospettiva grazie a tecnica e fondamentali che mostrano ancora ampi margini di miglioramento in entrambe le fasi di gioco. Vista la presenza di Hassan Whiteside, Collins avrebbe tutta la possibilità di crescere, rinforzarsi fisicamente – nonostante i 7 piedi non è un adone, l’apertura alare è solo di 215 centimetri e la corporatura ancora acerba – e mettere a punto i molti aspetti presenti nel suo gioco ma ancora non finalizzati data la giovane età. Un vero e proprio progetto da curare con pazienza.
Il Torneo NCAA è stata un’ottima vetrina per vedere tutti i miglioramenti fatti da Collins durante l’anno.
- Portland Trail Blazers – Jarrett Allen (C – Texas)
Con tre scelte al primo giro, seppur tutte fuori dalla Lottery, i Blazers hanno l’occasione per mettere le basi per il futuro e il parco lunghi necessita di un’aggiunta. Allen non è un giocatore pronto a giocare da subito e a Texas ha dato qualche grattacapo tanto a livello di tenuta mentale quanto a comprensione del gioco, ma un prospetto con tale dinamismo e fluidità atletica e dimensioni potrebbe essere il complemento perfetto allo strapotere fisico e tecnico di Jusuf Nurkic.
- Chicago Bulls – Justin Jackson (GF – North Carolina)
A proposito di giocatori che sembrano pronti al salto: Justin Jackson sembra poter garantire fin dalle prime partite un solido contributo da SG sovradimensionata (203 centimetri per 210 di apertura alare) soprattutto in fase difensiva, dove le lunghe leve e la mobilità di piedi potrebbe permettergli di marcare più ruoli. Se la progressione del tiro procede nella giusta direzione (passato dal 30% al 37% nella sua carriera scolastica) allora possiamo prevedere per lui una carriera da ottimo giocatore di ruolo, quello che serve a dei Bulls ancora in cerca della propria identità.
- Milwaukee Bucks – Harry Giles (C – Duke)
I Bucks sono noti per non avere problemi a prendersi dei rischi in sede di Draft (do you remember Thon Maker?) e Harry Giles, giocatore con alle spalle una storia di infortuni bruttissima già a 19 anni, può essere la scommessa di quest’anno. Recuperare l’atletismo che ne faceva uno dei migliori rim-runner e rimbalzisti della nazione non sarà facile, e soprattutto non è detto che possa ritornare ai livelli iniziali, ma non dimentichiamo che prima del suo ingresso al college era uno dei papabili alla #1 di quest’anno.
Questo era Giles prima dell’ultimo infortunio al ginocchio. L’esplosività purtroppo era ben diversa da quella fatta vedere a Duke.
- Indiana Pacers – John Collins (PF – Wake Forest)
La situazione burrascosa in casa Pacers dopo le ultime dichiarazioni Paul George aggiunge un alone di mistero su come potrebbero muoversi all’interno del Draft, dato che la partenza del loro franchise player li catapulta in una ricostruzione dove l’unico pezzo sicuro sembra il solo Myles Turner. Possibile quindi la ricerca di un interno con punti nelle mani che possa togliere pressione a Turner, e Collins in questo aspetto è il migliore possibile. Mani morbide e verticalità, sperando che possa mettere a posto una difesa molto rivedibile nei suoi due anni a Wake Forest.
- Atlanta Hawks – Justin Patton (C – Creighton)
Altro giro e altro lungo: Patton sembra avere il profilo tecnico perfetto per poter entrare in un sistema di gioco fluido ma complesso come quello di coach Budenholzer. Una delle grandi sorprese di questa stagione NCAA, il lungo da Creighton possiede taglia fisica e tocco che possono essere utilissime in un reparto in cui gli Hawks devono iniziare a inserire materiale, considerando la free agency di Paul Millsap e la scarsa affidabilità di Dwight Howard.
- Portland Trail Blazers (dai Grizzlies) – T.J. Leaf (PF – UCLA)
Una delle grandi pecche dei Blazers degli ultimi anni è stata la mancanza di talento realizzativo nei ruoli più interni: T.J. Leaf avrebbe le potenzialità per sopperire a questo vuoto. Nonostante la giovane età il repertorio dell’ala da UCLA è già ampio, mostrando grandi fondamentali realizzativi e la capacità di segnare in molteplici situazioni e posizioni, senza patire più di tanto una prestanza fisica e atletica non eccelsa, grazie alla ottima tecnica individuale. Nota non troppo a margine: è un pacifista in difesa.