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Giovanni Bongiorno

Gli incontri di MMA che vorremmo vedere nel 2020

Cose che rendono eccitante l'anno delle arti marziali miste.

Khabib Nurmagomedov vs Tony Ferguson

È una delle sfide più attese, desiderate e rilevanti della storia recente delle MMA e dovrebbe disputarsi finalmente ad aprile. Sempre che non succeda di nuovo qualcosa: è la quinta volta che si prova a organizzare un incontro fra quello nel frattempo è diventato il campione del mondo dei Pesi Leggeri, Khabib Nurmagomedov, e quello che ormai è l’ex campione “ad interim”, Tony Ferguson. 

 

I due fighter hanno stili complementari. Khabib che è probabilmente il miglior grinder mai visto nelle MMA, i suoi takedown e il suo clinch sembrano semplicemente ingestibili per i suoi avversari. Ferguson, invece, ha una naturale propensione all’avanzamento e all’attacco in fase di striking, unita a un ground game incredibilmente efficace, forse il più pericoloso dell’intera divisione. Qualora il russo dovesse portare a terra “El Cucuy”, dobbiamo farci alcune domande.

 

Ferguson può resistere al ground and pound di Khabib? Tony Ferguson è una cintura nera del 10th Planet Jiu-Jitsu di Eddie Bravo, uno dei coach più esperti e innovativi nell’intero panorama del BJJ. È allenato per stare schiena a terra non solo nel jiu-jitsu, ma anche e soprattutto nelle MMA, è capace di cogliere ogni occasione per sfruttare gli spazi lasciati dai suoi avversari e avere la meglio proprio negli scramble più complicati. Quindi la risposta più giusta è: sicuramente è uno dei pochi che potrebbe resistergli.

 

Allora chiediamoci anche: Khabib può resistere ai tentativi di sottomissione di Ferguson? Prima di vedere Khabib uscire da una ghigliottina settata da Dustin Poirier non l’avevamo mai visto difendere una sottomissione semplicemente perché nessuno era mai riuscito a chiuderlo in una situazione di quel tipo. Il controllo degli spazi di Khabib in fase di grappling è una di quelle qualità indiscutibili che compongono lo stile dell’aquila russa. Non aver mai visto Ferguson opposto a Khabib rende difficile un paragone ben definito, ma anche in questo caso parliamo di una situazione più che aperta.  

 

Se dovessi dare oggi un vantaggio due in termini percentuali, direi che Khabib avrebbe il 60% delle possibilità di uscire vincitore, contro il 40% di Tony. Il background dei due fighter li rende complementari e non dobbiamo aspettarci un match d’attesa, piuttosto un confronto aperto in cui i due si giocheranno in maniera anche abbastanza spavalda le proprie armi.

 

Da questo match, uscirà il miglior Peso Leggero in circolazione e, forse, di sempre.

 

 

Conor McGregor vs Jorge Masvidal

McGregor è entrato in ben due match di questa classifica, ma prima deve uscire indenne, con una prestazione da capogiro, dal match contro Cowboy Cerrone che avrà luogo il prossimo sabato a Las Vegas, in occasione di UFC 246.

 

McGregor è un vero fenomeno per quanto riguarda lo stand-up nelle MMA ma non ha mancato di evidenziare le proprie lacune in fatto di ground game e cardio, alla lunga. Tutte falle palesate dai suoi ultimi avversari, Nate Diaz e Khabib Nurmagomedov. Il match contro Cerrone sottolinea la sua volontà di tornare “col botto” e superando questo scoglio potrà provare ad avventarsi sul titolo onorifico di “best motherfucker” in mano in questo momento a Jorge Masvidal.

 

Masvidal è stato uno dei fighter più sfavillanti nel 2019. Completo, dotato di ottimo wrestling, buon ground game, ma soprattutto di una boxe applicata alle MMA pulita, rapida e violenta. 

 

Ma la boxe di McGregor, almeno dalla distanza, è sembrata impareggiabile. Accorciando, Nate Diaz ha mostrato di potergli far male e McGregor ha vacillato più di una volta e Masvidal ha umiliato proprio in questo campo Diaz, facendolo apparire inadatto.

 

Per intenderci, Masvidal ha fatto una figura migliore rispetto a McGregor, contro Diaz. E se è vero che la proprietà transitiva non è applicabile alle MMA, è anche vero che la mentalità e la capacità di adattamento agli avversari mostrate da Masvidal sono state tremendamente superiori rispetto a quelle di McGregor. 

 

Conor è un cannone da nave pronto ad affondare i suoi avversari col colpo singolo, Masvidal invece è una mitragliatrice regolabile grazie al footwork. Mobile, veloce sia verticalmente che lateralmente, in fase di stand-up Masvidal è una brutta bestia anche quando affronta avversari decisamente più grossi di lui, ne sanno qualcosa Cezar Ferreira e Darren Till.

 

Quello tra Masvidal e McGregor sarebbe anche un match fra due dei fighter con maggior “star power” in UFC e prometterebbe davvero fuoco e fiamme.

Henry Cejudo vs Jose Aldo

Dopo le imprese compiute nel 2019 Henry Cejudo avrebbe il diritto di chiedere qualunque avversario per il 2020 e, parliamoci chiaro, nonostante la sconfitta (immeritata a mio avviso) patita per mano del connazionale Marlon Moraes nell’ultimo evento UFC numerato del 2019, Jose Aldo non sarebbe l’ultimo arrivato.

 

Oltre al notevole vantaggio fisico che il brasiliano avrebbe dalla sua, a 135 libbre, e la muay-thai sempre d’élite, José Aldo ha dalla sua un’esperienza superiore a Henry Cejudo. Sebbene i tempi migliori di Aldo sembrano finiti (non che 32 anni sia un’età da pensione nelle MMA), sembra avere ancora qualche cartuccia da sparare.

 

D’altra parte Moraes era lo sfidante numero uno al titolo e, dopo un round dove ha subito i colpi migliori da parte di “Magic”, Aldo è riuscito a risalire la china e a imporsi nei successivi due round che, per due giudici su tre, non gli sono valsi la vittoria. 

 

Henry Cejudo, dal canto suo, è in continua evoluzione e pare trovare gli stimoli migliori dai momenti più neri. Tolto il match assolutamente a senso unico contro TJ Dillashaw, in quelli contro Demetrious Johnson e Marlon Moraes è riuscito a venir fuori da situazioni che parevano disastrose (con una caviglia malmessa contro Johnson, e dopo aver preso la peggio contro Moraes), cementando il proprio status di campione.

 

Ora, senza più la cintura dei Pesi Mosca alla sua vita (requisita da UFC perché non ha voluto difenderla nel breve periodo) quella dei Gallo sembra essere la sua categoria, e Cejudo ha chiesto Aldo. 

 

Affrontare Cejudo non sarebbe una cosa semplice: il rebus dato dalla sua stance laterale viene complicato dall’enorme qualità in fase di clinch e grappling. In questo momento parliamo di uno dei fighter più completi e spaventosi a 135 libbre e Aldo non è più il killer senza tempo di qualche anno fa. La prova contro Moraes, però, spinge a pensare che abbia ancora qualche possibilità da giocarsi.

Francis Ngannou vs Stipe Miocic II

 

Quando si guarda a Francis Ngannou, pare non esserci nessuno in grado di tenergli testa. Certo, ha perso l’incontro più importante della sua carriera, valevole per il titolo, proprio contro Stipe Miocic, ma viene da pensare che il contesto sia cambiato da allora e difficilmente ricadrebbe nell’errore, dovuto forse all’eccessiva sicurezza che aveva da imbattuto, di caricare già dalle prime battute con pugni feroci uno dei Massimi più mobili e rapidi come l’attuale campione dei pesi Massimi.

 

Stipe Miocic ha stabilito il record per il numero maggiore di difese titolate (3) nella divisione dei pesi Massimi UFC e dopo la parentesi contro Cormier (che lo ha sconfitto nel primo incontro ma che gli ha restituito la cintura nel secondo) sembra tornato più duro che mai. Adesso Miocic potrebbe chiudere la trilogia con Cormier, ma il match più interessante per il futuro della divisione sembra, di nuovo, quello contro Ngannou. 

 

Due anni dopo il loro primo incontro, Ngannou pare aver superato le proprie lacune difensive: non aggredisce più se non trova la giusta apertura, sta attento ai takedown degli avversari, li difende egregiamente, è più prudente ma non ha perso nulla in quanto a potenza.

 

Dopo il match perso di misura, ma con una passività allarmante (è stato uno dei match più brutti mai visti all’interno di un ottagono), contro Derrick Lewis, Ngannou è tornato a essere l’artista del KO più brutale in UFC: prima contro Curtis Blaydes, poi contro Cain Velasquez e Junior dos Santos. Non certo gli ultimi arrivati.

 

Ora Ngannou chiede a gran voce un rematch titolato, ma probabilmente, prima, dovrà passare da un’altra prova. Diamo per scontato che la superi, stiamo già comprando i pop-corn per la “vendetta” (o il fallimento della stessa) con Stipe Miocic, che lo aveva dominato in maniera nettissima.

Tyron Woodley vs Colby Covington

Il 21 marzo 2020 Tyron Woodley affronterà Leon Edwards. Forte e completo, con un incredibile record di 10-2 in UFC, Edwards non ha un particolare punto forte ma mostra conoscenze invidiabili in ogni area del combattimento.

 

Le uniche sconfitte subite in UFC da Edwards sono arrivate per mano di Claudio Da Silva e Kamaru Usman, entrambe arrivate per decisione. Vanta vittorie importanti su Albert Tumenov, Vicente Luque, Donald Cerrone, Gunnar Nelson e Rafael dos Anjos. Un palmarès invidiabilissimo e una lingua sciolta l’hanno portato più volte a chiedere la title shot, ma i primi piani trafficatissimi della divisione pesi Welter sono difficili da raggiungere: ci vuole una prestazione impressionante per ambirvi.

 

Ecco l’occasione per Edwards: un ex campione, dominante fino alla sconfitta patita per mano del campione attuale, pronto a ripresentarsi anche lui in condizione ottimale per riprendersi ciò che gli spetta. Woodley è una delle attrattive più mostruose (nel senso latino del termine, cioè “monstrum”, meraviglia) della divisione, perciò è parso molto strano vederlo scarico e rinunciatario nel suo match contro Usman. 

 

Lo stesso Woodley ha fatto i complimenti a Usman per la prestazione, ma ha promesso di tornare più forte di prima. Anche per lui il prossimo match sarà vitale, ma anche immaginando ne esca vittorioso, prima di poter puntare nuovamente alla cintura, sarebbe interessante vederlo contro Colby Covington.

 

Nonostante la sconfitta subita per mano di Usman, Covington ha dimostrato di avere stoffa e mezzi, oltre alle “chiacchiere” e al “personaggio”. Completo in ogni area come gli atleti sopracitati, è dotato di una qualità nel grappling offensivo che è un piacere per gli occhi. Non utilizza spesso il ground and pound, ma le sue angolazioni in fase di striking (pulito e sciolto, al contrario di molti wrestler adattati a striker) e il controllo della posizione in clinch e a terra lo rendono uno dei fighter più temibili della divisione.

 

Con Woodley, poi, c’è un conto in sospeso. Quale modo migliore di risolverlo, se non l’ottagono?

Jorge Masvidal vs Colby Covington

Se Masvidal non è stato il fighter del 2019 – probabilmente perché Israel Adesanya ha conquistato il titolo dei pesi Medi – il suo anno è stato comunque abbastanza buono da riempirgli il conto in banca, e gli ha aperto una serie di possibilità impensabili prima d’ora.

 

Anche lui ha un conto in sospeso con Colby Covington (chi non lo ha ormai, un conto in sospeso con Colby?) ma con un’importanza diversa rispetto a tutti gli altri: erano compagni d’allenamento, ex amici, che hanno finito per offendersi su Twitter. Entrambi ormai sono riconosciuti come fighter di prim’ordine e un match fra i due segnerebbe la definitiva risoluzione dei problemi.

 

Con due stili diversi, ma altrettanto pericolosi, Masvidal e Covington si sono promessi reciprocamente fuoco e fiamme, ma UFC non ha ancora deciso se metterli o meno l’uno contro l’altro, valutando le diverse possibilità. Jorge e Colby, oggi, sono due dei fighter più appetibili e interessanti in UFC, scegliere per loro il giusto match è una responsabilità non facile da sostenere per i vertici della promotion.

Conor McGregor vs Justin Gaethje

 

Justin Gaethje insegue Conor McGregor dal “dopo Khabib”. Conor McGregor, però, insegue Khabib, dal dopo Khabib. Conor accusa Khabib di aver paura. Justin Gaethje accusa McGregor della stessa cosa. È il gioco delle parti, dove ogni fighter prova a ottenere ciò che vuole. La cassa di risonanza dell’irlandese, però, è maggiore rispetto a quella di “The Highlight”.

 

A livello di match-up, quello fra McGregor e Gaethje sarebbe davvero un incontro interessantissimo e la bagarre che ne uscirebbe potrebbe essere epica. Parliamo di stili: Gaethje è un ottimo striker, ma il suo punto forte è il wrestling, quello stesso wrestling che si rifiuta di usare da un pezzo per amore dello spettacolo. Conor McGregor è uno striker e non si deve chiedere altro all’irlandese.

 

Mentre Gaethje è un brawler dotato di grande potenza, il cui QI passa in secondo piano nell’ottagono, pronto a sacrificarsi alla dea Violenza; McGregor è uno schermidore dal mancino apocalittico, capace di stendere un bue con un solo colpo nella divisione dei Leggeri.

 

Conor McGregor ha affrontato il miglior Khabib mai visto, è stato totalmente ridimensionato e rimesso al suo posto, ma non si pensi che ci possa essere un altro peso Leggero (forse a eccezione di Tony Ferguson, ma non è detto) che può avere vita facile come quella del russo, in un match contro l’irlandese. McGregor è machiavellico e determinato e un incontro con Gaethje potrebbe davvero essere ciò che auspica di più dopo il probabile futuro match contro Masvidal.

 

Dalle ultime dichiarazioni, però, pare che qualora l’irlandese dovesse battere Cerrone il rematch con Khabib sarebbe alle porte. Sarebbe bello che “Notorious” sparasse prima qualche altra cartuccia (prima di finire nuovamente nella trappola per orsi di Khabib, si intende).

Nate Diaz vs Dustin Poirier

Uno dei match più appetibili dell’anno passato, poi saltato, era quello che avrebbe dovuto vedere Nate Diaz, uno dei migliori technical brawler in UFC, affrontare Dustin Poirier. I due, per un motivo o per un altro, non sono riusciti a incontrarsi nell’ottagono; il primo ha affrontato Jorge Masvidal, perdendo per stop medico al termine del terzo round, il secondo Khabib Nurmagomedov, venendo sconfitto per sottomissione nel corso della terza ripresa.

 

Entrambi reduci da sconfitte, quindi, potrebbero tornare se finalmente riuscissero a trovare le condizioni per affrontarsi. L’allungo di Poirier, la sua boxe pulita, la sua capacità di combattere anche al suolo, si incrocerebbero con la dirty boxing, la capacità in clinch, la propensione al grappling di Nate Diaz. Potrebbe diventare una battaglia epica.

 

Nate Diaz riuscirebbe a limitare le angolazioni d’intervento di Poirier? Poirier terrebbe il match in piedi o dall’alto della sua esperienza nel BJJ si fionderebbe a terra? Le questioni sono tante, il match sarebbe davvero molto eccitante e senza esclusione di colpi. Ma i due hanno ancora interesse ad affrontarsi? 

 

 

Israel Adesanya vs Paulo Costa

“L’inferno è un luogo oscuro e ardente” diceva DMX, e l’oscurità è il luogo dove Adesanya porta i suoi avversari. Lo stile con cui combatte nell’ottagono, fatto di colpi imprevedibili e paralizzanti, capaci di terminare il match in un secondo, è un oggetto di studio per gli osservatori delle arti marziali.

 

I suoi avversari, quasi tutti, sono rimasti spiazzati dalle innate abilità del campione nigeriano e confesso di essere rimasto abbastanza scioccato dal lavoro veloce con cui ha eliminato dell’ex campione Robert Whittaker a UFC 243, nel suo ultimo match del 2019. 

 

A seguito di quell’incontro si erano già discussi i termini di un match fra lui e Paulo Costa, detto “Borrachinha”, oppure “The Eraser”, che aveva preso il microfono in mano dalla platea. Il fighter brasiliano ha iniziato da un pezzo il suo lavoro mediatico per sfidare il campione dei pesi Medi e, come Adesanya, si presenta con un record da imbattuto e un jolly importante, quello ottenuto sconfiggendo Yoel Romero. 

 

Romero potrebbe essere proprio il prossimo avversario di Adesanya in attesa del recupero da un infortunio occorso proprio a Costa, in ogni caso l’incontro fra Adesanya e Costa è ormai scritto. La grazia distruttrice del nigeriano dovrà incontrare la potenza demolitrice del brasiliano. 

 

Riuscirà Costa a restringere il raggio d’azione del suo avversario per costringerlo a limitare gli spazi e subire? Adesanya troverà gli spazi e le distanze per abbattere il fortino di Costa? L’esito dell’incontro è tutt’altro che scontato.

Jon Jones vs Stipe Miocic/Francis Ngannou

 

Si parla ormai da anni del probabile passaggio di Jon Jones alla divisione dei pesi Massimi. La domanda che sorge spontanea però riguarda il primo avversario di Jones nella divisione. Potrebbe essere un altro fighter oltre al campione Miocic? 

 

Jones è uno dei fighter più dominanti dell’epoca UFC, forse il più dominante in assoluto, e l’unico a imporre una vera dittatura nella propria divisione (Massimi Leggeri) sin dalla sua istituzione. Per l’esordio nei pesi Massimi, nessun match sarebbe migliore di un “champ vs champ”, sia per la portata mediatica ed economica che per quella sportiva. Vogliamo vedere Jon Jones nei pesi Massimi e lo vogliamo vedere alla prova contro gli uomini più grossi e cattivi, per capire se è davvero l’uomo più forte in circolazione. 

 

Stipe Miocic ha riconquistato la cintura contro la vecchia nemesi di Jones, Daniel Cormier, ed è l’unico ad aver sconfitto Cormier nei pesi massimi, come Jones è l’unico ad averlo sconfitto nei Massimi-Leggeri. Comunque finirà la chiusura della trilogia, Jones punta alla divisione più pesante e altre possibili sfide potrebbero essere quelle con Overeem, dos Santos, Rozenstruik oppure, soprattutto, Francis Ngannou. 

 

Sarebbe bello vedere un match fra i due fighter più spaventosi di quest’epoca, ma prima di arrivarci uno dei due dovrà battere il terzo incomodo, appunto Stipe Miocic, che nonostante la divisione pulluli di pretendenti rimane il campione più dominante di sempre nella storia dei Massimi UFC.

Alexander Volkanovski vs The Korean Zombie

Alex Volkanovski è il nuovo legittimo campione dei pesi Piuma, lo è diventato con la strategica prestazione a UFC 245 contro Max Holloway. Nella card successiva, “The Korean Zombie” Chan-sung Jung si è reso protagonista di una prestazione eccelsa contro il veterano ex campione dei pesi Leggeri UFC Frankie Edgar, battendolo per KO alla prima ripresa. 

 

Nonostante UFC potrebbe preferire prima un rematch tra Holloway e Volkanovski, Jung si presenta come uno sfidante plausibile e feroce dopo aver schiantato Renato Moicano e Frankie Edgar, entrambi in una sola ripresa.

 

Evoluto e con un’intensità senza pari, lo “Zombie”, come viene chiamato in occidente, ha chiesto più volte di poter affrontare Volkanovski, che da parte sua non ha ancora commentato. La contrapposizione di stili sarebbe eccitante: il coreano è dotato di mani pesantissime e di grande controllo delle distanze e del range d’attacco, oltre che di incredibili capacità in grappling al suolo; Volkanovski è un power fighter rapido, con un terzo polmone virtuale pronto a far fronte a qualunque problema di cardio.

 

Max Holloway permettendo, la collisione fra i due pare inevitabile.

MVP vs Lorenz Larkin

Michael “Venom” Page ha concluso l’anno col solito KO, stavolta ai danni di Shinsho Anzai, generando il solito scetticismo di chi lo vorrebbe vedere affrontare fighter più forti.

 

Ora, a parte che il buon record di 11-3 con cui si presentava Anzai (che ha anche un record di 2-2 in UFC), avrebbe dovuto essere un segnale sufficiente a far capire che “Venom” sta andando in quella direzione, Page ha dichiarato che il campione Douglas Lima starebbe “fuggendo da lui”. 

 

Lima ha battuto da poco Page, ed è anche l’unico ad averlo sconfitto nella sua carriera nelle MMA, e non sarebbe forse la scelta migliore quella di riaffrontarlo immediatamente. Per Page ci sono varie opzioni in Bellator; una di queste è rappresentata dal forte Lorenz Larkin, fresco vincitore di un match contro Keita Nakamura. 

 

Larkin è uno striker forte, che in carriera può vantare vittorie fra i Massimi-Leggeri, i Medi e i Welter, su gente come Gian Villante, Robbie Lawler, Chris Camozzi, Santiago Ponzinibbio, Jorge Masvidal e Neil Magny fra gli altri. Un fighter solido, che rappresenterebbe una grande prova per l’estro e la creatività di Page.

 

Una sua vittoria confermerebbe molti dubbi attorno a Page e lo lancerebbe verso un papabile match titolato.

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Giovanni Bongiorno scrive di MMA e ne parla nel podcast di MMA Talks.