Ngannou, insomma, è partito troppo forte, ha cercato un’aggressione furiosa nei primi istanti alla ricerca disperata del mento di Miocic. Solo il 24% dei colpi però sono andati a segno e Miocic è stato lucido nel lasciar sfogare Ngannou, eludendo gran parte dei suoi attacchi. Ngannou ha così finito per terminare troppo presto l’enorme quantità di energie che la sua massa muscolare gli impone, dando segni visibili di stanchezza già nella parte finale della prima ripresa. Da qui in avanti, il suo ritmo crollerà, un calo evidenziato ancora di più dal ritmo costante e inesorabile del suo avversario.
Miocic sfrutta il momentaneo vantaggio in piedi e non appena Ngannou lo colpisce con un montante parte con un double leg che lo costringe prima ad arretrare precipitosamente a parete e poi a concedere il takedown. Da lì è un assolo del campione che lo martella dalla mezza guardia con le ginocchiate al corpo e i pugni dal clinch, ma quando cerca lo strangolamento è troppo tardi.
Questa volta è stato il suo wrestling, di altissimo livello, a permettergli di speculare sui limiti del suo avversario, ma non basta questo a spiegare una vittoria così netta da parte di Miocic. Un altro aspetto che è parso evidente, è stato quello relativo alla gestione delle energie e, soprattutto, della quantità di energie a disposizione.