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Febbre da calciomercato vol. II
01 set 2017
01 set 2017
Commento live delle trattative più interessanti della sessione estiva.
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La difficile situazione contrattuale di Keita Baldé ha portato Lotito a cercare un patto col diavolo per evitare di cederlo sottoprezzo ad una delle squadre italiane interessate (a quanto pare soprattutto Juventus e Inter). Il diavolo in questo caso ha assunto le sembianze di Jorge Mendes, che dopo aver facilitato la cessione di Keita al Monaco per la cifra originariamente chiesta dalla Lazio (Mendes è il principale advisor del club monegasco) ha chiesto in cambio un favore.

 

Oltre all’arrivo di Nani, suo assistito per molti anni ora curato da Pastorello, Mendes ha mediato anche l’arrivo di due giovani talenti del Braga (altro club fortemente influenzato dall'agente portoghese) che saranno inizialmente inseriti nelle giovanili biancocelesti:

. Un’operazione economicamente vantaggiosissima per la Lazio nel breve periodo (Nani arriva in prestito con obbligo di riscatto per una cifra vicino ai 3 milioni) che ha trovato immediatamente il sostituto di Keita e in più due giovani su cui provare a fare plusvalenza nell’arco di un triennio.

 

Il campo però potrebbe essere un giudice diverso rispetto a quello dei conti. Nani, infatti, viene da due stagioni in chiaroscuro prima al Fenerbahce e poi al Valencia, pesantemente influenzate da un declino fisico accentuato da un grave infortunio muscolare che la scorsa stagione l’ha tenuto fuori quasi due mesi.

 

Nonostante ciò, il portoghese potrebbe comunque coniugarsi bene con il gioco di Inzaghi. Come detto, Nani ha perso la grande velocità di cui disponeva da giovane, ma rimane comunque un giocatore che si impegna molto senza palla, e che può giocare quindi sia da esterno (provando ad andare dietro la difesa avversaria con tagli esterno-interno) sia da seconda punta, creando spazi per la prima punta e finalizzando in area.

 



 



 

Va detto a questo proposito che la scorsa stagione, in un Valencia in pieno caos societario e tecnico, Nani si è impegnato ad aiutare la squadra più in veste di assist man che di finalizzatore vero e proprio. Nani ad oggi sembra dare il meglio di sé quando viene incontro al centrocampo, giocando nei mezzi spazi, aiutandosi con il suo ottimo controllo di palla e la sua grande visione di gioco.

 



 



 

In questo senso, Nani può tornare utile sia nel 3-4-2-1 attuale che in un eventuale 4-3-3. In quest’ultimo caso, essendo ambidestro, potrebbe agire su entrambe le fasce ma, con la presenza di Felipe Anderson, sarebbe naturalmente dirottato sulla fascia sinistra, come nel Valencia. Anche una possibile partnership con Immobile (magari in un 3-5-2) sembra sulla carta poter funzionare molto bene, visti i movimenti in profondità garantiti dall’italiano.

 

http://www.giphy.com/gifs/3o7aDcSqg6nntaYeGY

 

Dal punto di vista realizzativo è lecito avere dei dubbi, ma Nani garantirà alla Lazio un buon apporto creativo, sia in termini di dribbling (la scorsa stagione ne ha provati 4 a partita, riuscendo in meno della metà) che di passaggi chiave (1.6 a partita la scorsa stagione).

 

Insomma, vista l’età e la scarsa malleabilità tattica, non esattamente l’acquisto ideale ma sicuramente utile, soprattutto in un momento del mercato in cui è difficile andare a prendere giocatori di primissima fascia. A fare patti col Diavolo di solito non si vince mai, ma qualcosa di buono, almeno nel breve periodo, lo si può sempre ricavare.

 

 





 





 

Dopo anni di delusioni, lo Schalke 04 ha deciso di aprire un nuovo ciclo con il giovane allenatore italiano Domenico Tedesco (trentaduenne, ex-ingegnere della Mercedes, con una gavetta - seppur breve - nelle giovanili di Stoccarda e Hoffenheim, prima del passaggio al Erzgebirge Aue lo scorso anno, che poi gli è valso la chiamata dello Schalke). Alla squadra è in atto un processo di rinnovamento che, come tale, sta per forza di cose mettendo da parte alcuni giocatori. Uno di questi è Benedikt Höwedes, a cui è stata già tolta la fascia di capitano dopo sei stagioni.

 

Höwedes è un centrale completo che ha anche giocato da terzino destro (ad esempio ai Mondiali del 2014), nonostante la rigidità nei movimenti (diciamo che non è agilissimo anche se discretamente potente). Höwedes da terzino non garantisce ampiezza sull’esterno e non arriva quasi mai sul fondo, e per questo motivo funziona più come punto di supporto nella costruzione dell’azione (grazie alla sua precisione nel gioco corto) che da uomo a tutta fascia.

 

Da centrale, però, Höwedes garantisce una sensibilità tecnica che pochi altri difensori hanno. Il centrale tedesco è anche un profondo conoscitore dell’arte difensiva, essendo cresciuto in un campionato fisico e di transizioni. In particolare ha sviluppato un’indole per il gioco aggressivo e la difesa in avanti, ed è quindi portato naturalmente a cercare l’anticipo o ad accorciare. Il tutto, con grandi capacità di lettura.

 

Esempio:

 



 

 

Con i suoi 1.87m e 82kg, Höwedes ha un fisico perfetto per un centrale moderno, non imponente ma con spalle larghe e gambe potenti per reggere i duelli individuali e tenere la marcatura in area contro anche gli avversari più abili nei duelli aerei. Quello che veramente sorprende di Höwedes, quello che l’ha portato ad essere spesso dirottato sulla fascia, è la potenza nelle gambe. Höwedes ha un’ottima capacità di recupero, finendo più volte ad essere lui il centrale che garantisce la copertura della profondità, pur essendo un giocatore che vuole difendere in avanti. A questo proposito è stata leggendaria la sua marcatura su Giroud in occasione degli ultimi Europei.

 



 

 

La stessa potenza nelle gambe gli garantisce una grande forza nei duelli aerei, un fondamentale dove eccelle sia nello stacco che nella tecnica, e che lo rende molto pericoloso anche sui calci d’angolo, in funzione offensiva. Höwedes è un colpitore di testa che punta più sulla potenza che sulla precisione, è vero, ma nei duelli aerei può essere veramente devastante, soprattutto se gli si concede lo spazio per saltare in tre tempi.

 



 

 

Forse è ancora più sottovalutata la sua attitudine offensiva: la convinzione e l’intelligenza, cioè, con cui si spinge in avanti senza palla non accontentandosi dell’appoggio semplice. Höwedes ha un ottimo tempismo nel buttarsi tra le linee, dando un’ulteriore linea di passaggio ai propri compagni. È comune vederlo recuperare il pallone e poi partire in conduzione ben oltre il centrocampo così da far saltare le marcature e disordinare la squadra avversaria.

 

Qui, ad esempio, imposta l’azione con freddezza e poi, individuato un varco, si lancia in avanti finendo fino in area.

 



 

 

Quello che più deve aver convinto la Juventus a puntare su di lui è però il suo gioco con la palla. Höwedes è un giocatore molto sicuro nella gestione dell’uscita del pallone dalla difesa, bravo nelle letture, e freddo e preciso nell’esecuzione.

 

Nel passaggio corto è una certezza, mentre nel lungo, nonostante non abbia mai avuto il volume di lanci di Bonucci, parliamo comunque di un giocatore che la scorsa stagione ha completato 4 lanci a partita, un ordine di grandezza molto vicino a quello di Benatia, per intenderci.

 

http://www.giphy.com/gifs/xT9IgjEi3XDp2ZxbmU

 

Una delle principali incognite di un acquisto simile riguarda la solidità fisica. Höwedes ha sempre avuto diversi problemi con gli infortuni e solo nell’ultima stagione ha superato le 30 partite in Bundesliga (l’ultima volta era stato addirittura nella stagione 2012-13). Un problema non di poco conto per un reparto con un urgente bisogno di rinnovarsi (Caldara arriverà solo l’anno prossimo) e che, senza Bonucci, deve completarsi numericamente.

 

Per il resto, però, non ci sono motivi per non ritenerlo un buon acquisto per la Juventus. Potrebbe garantire una sicurezza più grande di De Sciglio (che sembra momentaneamente bocciato da Allegri) e una fisicità di molto superiore a Lichsteiner. Da centrale, oltre alle doti in impostazione appena descritte, garantirebbe una copertura in marcatura che potrebbe dare sicurezza a tutto il reparto e, considerando anche che Rugani e Benatia non hanno cominciato la stagione al proprio meglio Allegri potrebbe pensarci. In ultima analisi, Allegri potrebbe anche tornare alla difesa a 3... In ogni caso Höwedes è nel pieno della propria maturità fisica e mentale, ed inoltre ha l’adattabilità giusta per soddisfare qualsiasi (quasi) richiesta di Allegri.

 

 



 




 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 

 





 





 



 





 



 



 



 





 



 





 



 



 



 



 



 



 



 

 





 




 



 



 



 



 

 

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