Allora, com’è andata la UEFA Nations League?
The #NationsLeague as things stand! pic.twitter.com/dUPjzciO6N
— UEFA Nations League (@UEFAEURO) November 19, 2018
Se capire il senso profondo della Nations League è ancora arduo – perché esiste veramente? Perché i giocatori e gli allenatori sembrano prenderla sul serio? – capirne i risultati finali si è dimostrato meno complicato del previsto. Ecco quindi un recap, punto per punto, in cui si ricostruisce cosa è accaduto finora e cosa accadrà nel prossimo futuro della Nations League:
– Le 4 vincitrici dei 4 gironi della Lega A (Olanda, Svizzera, Portogallo e Inghilterra) si sfideranno in una delicata fase finale che si terrà in Portogallo dal 5 al 9 giugno 2019 con un sistema di semifinali e finale.
– La vincitrice porterà a casa un trofeo in argento alto 71 centimetri e un montepremi di 7,5 milioni di Euro.
– Oltre a competere per la vittoria della prima UEFA Nations League, le quattro vincitrici dei gironi della Lega A si sono assicurati un posto nei gironi da cinque (e non in quelli da sei) delle qualificazioni agli Europei.
– Le prime classificate dei gironi delle Leghe B, C e D vengono automaticamente promosse alla Lega superiore. Svezia, Ucraina, Bosnia e Danimarca saranno le nuove accolte in quella A.
– Alle seconde classificate di tutti i gironi di tutta la Nations League, non succede praticamente niente. Senza stare qui ad elencarle tutte, c’è anche l’Italia, hanno tutte mantenuto il loro status quo e rimarranno nella lega di appartenenza anche nella prossima edizione, che si terrà nel 2020/21.
– Le ultime classificate dei gironi appartenenti alle Leghe A, B e C retrocedono. Quelle della D no, in quanto non possono scendere oltre. Scendono in B Croazia, Germania, Islanda e Polonia.
– Caso a parte è Cipro, che scende in C da peggiore terza, posizione ottenuta attraverso calcoli piuttosto complicati.
Ora rispondiamo alla domanda che tutti si stanno facendo: Il torneo è collegato alle qualificazioni per UEFA EURO 2020? Sì, nel senso che le prime classificate di ogni girone e di ogni Lega si affronteranno in un play-off (in programma nel marzo del 2020) per determinare quattro vincitrici. Queste si aggiudicheranno i quattro posti ancora a disposizione per l’europeo del 2020.
Se una delle squadre che ha diritto a partecipare ai playoff si è già qualificata all’Europeo (tramite le qualificazioni), il suo posto verrà preso dalla squadra col ranking maggiore all’interno della Lega di appartenenza (se anche queste fossero già qualificate si procederebbe con la lega successiva, tenendo conto sempre del ranking complessivo).
Influisce solo in questo modo? No: le classifiche della Nations League influiranno anche le teste di serie delle future qualificazioni europee, per fare un esempio concreto, la Germania – retrocessa – sarà per la prima volta nella storia in secondo fascia.
Tutto chiaro, no?
Il Qatar è una nazionale più forte del Belgio?
Doha-born Aspire academy graduate Akram Afif scored the goal against Switzerland that gave Qatar one of their biggest wins since winning the 2022 World Cup vote 8 years ago pic.twitter.com/9RMc1Lg1aX
— Rob Harris (@RobHarris) November 14, 2018
Procede spedita la costruzione della malvagia nazionale del Qatar, che nel 2022 sarà impegnata ad ospitare i Mondiali. Le sconfitte contro Uzbekistan, Liechtenstein e – addirittura – Curacao sono un lontano ricordo: nell’ultimo giro di amichevoli il Qatar ha pareggiato 2-2 contro un’Islanda sempre più in crisi, ma soprattutto ha ottenuto forse la vittoria più prestigiosa della sua storia, un 1-0 ai danni della Svizzera grazie ad un gol di Akram Afif, ala sinistra del Al Sadd Sports Club.
Considerando che pochi giorni dopo la Svizzera (ottava nel ranking FIFA) ha battuto per 5-2 il Belgio (primo nel ranking), possiamo affermare che il Qatar (96esimo) è una squadra migliore del Belgio e che magari ai Mondiali in casa sarà lei la squadra hipster da tifare?
Ecco alcune prove:
-il Qatar ha battuto la Svizzera, il Belgio no;
-il Qatar parteciperà alla Copa America del 2019, il Belgio no;
-il Qatar ha vinto per tre volte la Coppa Nazioni del Golfo, il Belgio non ha mai vinto coppe di nessun tipo (solo una medaglia alle Olimpiadi del 1920);
-il Qatar non ha mai perso una partita dei Mondiali, il Belgio 22.
Ultima di Rooney in nazionale 🙁
https://twitter.com/WayneRooney/status/1063195065688965120
Wayne Rooney ha disputato contro gli Stati Uniti la sua ultima partita con la maglia della nazionale inglese, ad oltre 15 anni di distanza dalla prima e a due dalla penultima. Entrato nel corso del minuto 58, Rooney ha collezionato così la sua presenza numero 120 (secondo miglior inglese di sempre dietro a Peter Shilton).
Nella mezz’ora in cui è stato in campo, Rooney ha visto Callum Wilson segnare davanti a lui il primo gol in nazionale senza però riuscire a ritoccare il suo di score. Non che sia un dramma: con 53 gol è il miglior marcatore nella storia dei Tre Leoni. Una storia d’amore iniziata non ancora maggiorenne e che l’amichevole contro gli Stati Uniti ha celebrato.
«È andata come immaginavo, davvero» ha detto Rooney alla fine della partita piuttosto emozionato prima di tornare negli spogliatoi e rilasciare il suo ultimo discorso da capitano dell’Inghilterra.
E anche l’ultima di Tim Cahill con l’Australia 🙁
Anche Tim Cahill ha dato l’addio ai Socceroos, dopo 15 anni, 4 coppe del Mondo, 5 gol ai Mondiali, 108 partite e 50 reti complessive. Oltre a una carriera sprimacciata e spremuta fino all’ultima goccia pur di farsi trovare pronto all’ultimo appuntamento importante dell’Australia, i Mondiali di Russia dell’estate scorsa.
Sarebbe dovuto succedere, prima o poi: certo, per la sua ultima partita ci si sarebbe potuti aspettare un po’ più di spettatori, un po’ più di gratitudine, e anche un discorso meno banale, più adatto alla mitologia della sua figura. Forse Cahill non ha mai cercato il video dell’addio di Totti su YouTube.
FOUR 4 #EVER #LEGACY pic.twitter.com/ZuBjrzNrka
— TIM CAHILL (@Tim_Cahill) November 20, 2018
Eppure una lacrimuccia ce l’hai strappata lo stesso. Ciao Timmie :’(
Proviamo a capire la Svizzera attraverso 4 suoi tifosi
di Emanuele Atturo
Gli svizzeri sono un popolo misterioso. Sono famosi per cose buffe come gli orologi a cucù, Guglielmo Tell, la puntualità; per cose belle come la cioccolata o Federer; ma anche per cose oggettivamente brutte come l’evasione fiscale e il razzismo. Ora guardiamo alcune immagini tratte dalla partita di calcio tra la Svizzera e la Svezia per capire qualcosa in più sul popolo svizzero: uno strano ibrido culturale al centro della nostra bella Europa.
1. Gli svizzeri indossano vestiti buffi con grande solennità
Guardatelo, questo banchiere di Berna vestito di tutto punto col suo completo ricoperto di croci greche. Come? Non sapevate che quella al centro della bandiera svizzera si chiama “Croce greca”? È proprio così: dovete considerare che gli svizzeri fino al XIX secolo non avevano una loro bandiera e quando si recavano in battaglia i soldati indossavano le effige del loro cantone. Tuttavia portavano addosso anche questa specie di croce per distinguersi dagli altri. Altra cosa importante: la bandiera svizzera è, insieme a quella di Città del Vaticano, l’unica bandiera quadrata.
2. Gli svizzeri esultano in modo un po’ nervoso
Guardate quell’uomo col cappotto rosso come esulta in modo strano. Non sembra esserci una gioia pura e luminosa ma uno scoppio nervoso, come se si fosse rotto qualcosa dentro quest’uomo.
3. Gli svizzeri indossano i vestiti dell’azienda in cui probabilmente lavorano
Questo signore a sinistra ad esempio indossa il cappotto della KFV, un’importante azienda di serrature.
Intermezzo: esiste un fan club belga dedicato a Yann Sommer
4. Roberto Burioni tifa Svizzera
Ebbene sì.