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Gli articoli più letti nel 2022
26 dic 2022
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Un anno di click.
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Paul Chesterton/IPA
(foto) Paul Chesterton/IPA
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Un altro anno di sport sta per essere consegnato agli almanacchi, e non è stato un anno banale. Certo, non è stato l'anno dei trionfi dello sport italiano, com'era stato il 2021, ma era obiettivamente difficile che qualcosa di simile potesse ripetersi. Il 2022 è stato più difficile da leggere, un anno con molte più sfumature di grigio (a meno che non vi chiamiate Lele Adani). Certo non sono mancate alcune vittorie storiche: la Nazionale maschile di pallavolo ha vinto i Mondiali, una squadra italiana di calcio è tornata a vincere un trofeo in Europa a 12 anni dall'ultima volta. Ma almeno per il calcio maschile il 2022 è stato l'anno del naufragio: della scioccante sconfitta contro la Macedonia, con annessa eliminazione dal Mondiale; della brutta sconfitta a Wembley contro l'Argentina; della fine dell'era Andrea Agnelli alla Juventus, che insomma è ciò che di più vicino c'è alla Nazionale all'interno della Serie A. Forse è per questo clima di angoscia e fine del mondo che, nonostante il climax ascendente che abbiamo vissuto alla fine con l'incredibile finale Argentina-Francia, anche la nostra classifica dei pezzi più letti sia dominata da sentimenti negativi: brutte figure, senso di rivalsa, odio, addirittura il satanismo. Nella speranza che il 2023 possa essere un anno più luminoso, eccovi i dieci pezzi che avete letto di più sull'Ultimo Uomo. E già che ci siamo: buone feste. Harry Maguire è scarso come dicono i meme? Fino a non troppo tempo fa TikTok era un'unica grande distesa di meme su Harry Maguire. Maguire che sbaglia facili interventi difensivi, Maguire che provoca rigori stupidi, Maguire che frana sui compagni, Maguire che alla fine viene messo in panchina per disperazione. La realtà però è più difficile e sfuggente dei meme come quest'ultimo Mondiale, in cui Maguire ha fatto una buona figura, dovrebbe aver dimostrato. Dario Saltari ha ripercorso la storia del difensore inglese, che ha avuto un rapporto difficile con la cultura di internet ancora prima che diventasse il difensore più pagato nella storia della Premier, provando a rispondere al quesito centrale: Maguire è davvero scarso come dicono tutti questi meme? 7 giocatori che pensavi ritirati e che andranno ai Mondiali I Mondiali dovrebbero essere l'apice della competizione del calcio mondiale: solo il meglio del meglio. Eppure ad ogni edizione scopriamo che quel giocatore che pensavamo ormai essere diventato un opinionista è ancora là, con la maglia della sua Nazionale. Il capostipite di questo tipo di calciatori è il portiere del Messico, "Memo" Ochoa, che nel frattempo ha bucato la quarta parete trasferendosi alla Salernitana. Oltre a lui, ce ne sono altri sei in questi ultimi Mondiali.

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Quello di Juric non è calcio, è satanismo Il Torino di Juric è uno degli esperimenti più radicali in Serie A, una squadra talmente estrema che è impossibile non paragonarla a qualcosa al di fuori del gioco del calcio. All'arte, alla guerra, alla morte. "Ivan Juric è un noto amante del metal, e in qualche modo sembra averne incorporato lo spirito distruttivo e devastatore nello stile di gioco delle sue squadre", ha scritto Emanuele Atturo in questo pezzo. I 10 giocatori più sottovalutati della Serie A Un articolo sui giocatori più sottovalutati della Serie A con in copertina Mario Rui non poteva che essere un articolo di successo, e infatti eccoci qua. Fa impressione rileggerlo oggi. Alcuni giocatori sono passati dall'essere sottovalutati all'essere giustamente valutati (e ci sarà anche chi pensa che in realtà siano sopravvalutati): Kiwior ha fatto un gran Mondiale, Provedel è passato alla Lazio, Lukic è riuscito a trovare un suo spazio dentro una Serbia piena di talento. Mario Rui invece è rimasto Mario Rui, qualsiasi cosa significhi. Canzoni italiane diventate cori da stadio I migliori cori da stadio sono quelli che utilizzano le melodie delle canzoni popolari italiane? Se siete di questo avviso non potete perdervi questo pezzo di Leonardo Mazzeo. La squadra più odiata d’Europa "In un altro universo il Barcellona è fallito. La squadra che dieci anni fa era riconosciuta come la migliore al mondo, quella di Messi, Xavi e Iniesta, quella di Guardiola, la squadra che aveva cambiato la forma del calcio per sempre, è fallita, schiacciata dai debiti, dalla cattiva gestione, dalle contingenze sfortunate. È fallita ed è dovuta ripartire dalle divisioni inferiori catalane nella stagione 2022/23", scrive Daniele Morrone all'inizio di questo pezzo. Sappiamo che non è andata a finire così, ma il Barcellona, dopo il coinvolgimento nel progetto Superlega e i problemi finanziari, ha comunque dovuto pagare un prezzo molto alto in termini di reputazione. Cosa sta succedendo al surreale torneo ATP di Napoli L'ATP 250 di Napoli ci ha messo poco a passare da essere una buona notizia per il tennis italiano a uno dei più grandi disastri logistici degli ultimi tempi. Un torneo in cui è successo quasi letteralmente di tutto, in cui si è sciolto il cemento sotto i piedi dei tennisti e alla fine si è finito a giocare in un circolo vicino Napoli. Un grande affresco dell'organizzazione all'italiana con un lieto fine: una finale tra due italiani in una cornice spettacolare.

Foto LiveMedia/Agn Foto / IPA

Quello che la storia di Gnonto non dice Sembra già passata una vita ma c'è stato un breve momento in cui, dopo l'eliminazione dal Mondiale e la brutta sconfitta a Wembley contro l'Argentina, Willy Gnonto doveva essere la luce in fondo al tunnel per la Nazionale italiana. O almeno così era stato descritto da quasi tutti i media italiani, ansiosi di trovare una storia di rinascita. In realtà, però, la storia di Gnonto parla di altro: dell'incapacità delle istituzioni calcistiche di pescare dai figli delle comunità straniere in Italia e in più in grande dell'ostilità della politica del nostro Paese nei confronti dei migranti e della loro integrazione. I migliori tatuaggi sulla schiena dei calciatori La schiena dei calciatori è la tela più grande su cui i tatuatori possono disegnare la loro Cappella Sistina. Il problema è che il committente non è Giulio II ma Pasquale Mazzocchi. Se siete appassionati del genere lasciatevi guidare dal nostro Virgilio, Marco D'Ottavi, in questa galleria delle meraviglie e degli orrori. Breve storia dell’odio di Van Gaal per l’Argentina Sappiamo com'è andata a finire: Messi che esulta come Riquelme di fronte alla panchina olandese, che dopo i rigori va a minacciare van Gaal, "El Dibu" Martinez che prima lo insulta in campo e poi davanti ai microfono gli dice esplicitamente di starsi zitto. Ma com'era iniziata tutta questa storia di odio e rancore? La risposta ve la fornisce Fabrizio Gabrielli in questo pezzo che parte da quando van Gaal e Riquelme si incontrarono a Barcellona.

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