Calciatori e tatuaggi stanno bene insieme come il pane con la marmellata, il lino con l’estate, l’inverno con le coperte. Giovani atletici che consacrano il proprio corpo all’inchiostro, celebrano vittorie lungo i polpacci, omaggiano famiglie sui pettorali, scrivono indelebili messaggi motivazionali sui bicipiti. Il modello per tutti è stato David Beckham, il calciatore più glamour di sempre, uno dei primi a riempire il proprio corpo d’inchiostro. Tra i tanti tatuaggi che ne adornano la figura, uno dei più vistosi è un angelo guardiano sulla schiena.
ORLANDO SIERRA/AFP via Getty Images
Se i tatuaggi fanno ormai pienamente parte della cultura occidentale, nessuno come i calciatori ha usato la schiena per far scorrere le emozioni più profonde, riempirsi di immagini, simboli, storie. È difficile trovare una motivazione precisa del perché il rapporto tra esseri umani tatuati sulla schiena in totale e calciatori tatuati sulla schiena sia così sbilanciato verso i secondi, se non quella che sono ricchi (quanto cosa tatuarsi tutta una schiena?), giovani, belli e forse anche annoiati. Cosa pensare delle schiene interamente tatuate? La schiena è una tela, quasi letteralmente se ci pensate, ma è anche una schiena insomma.
La mia idea iniziale era quella di provare a raccogliere tutti i tatuaggi sulla schiena dei calciatori, ma presto ho capito che sarebbe stato impossibile. Allora ho scelto i più eccentrici, quelli più vistosi o belli (o brutti), quelli che invitano alla riflessione. Mi sono accorto che possono essere divisi in categorie molto precise, su cui forse varrebbe la pena fare una riflessione sociologica e culturale su come i calciatori vivono la loro condizione.
Non vuole essere una classifica: in testa io ho il mio vincitore, voi potete farvi il vostro (e magari imitarlo).