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Chi acquistare al mercato di riparazione del Fantacalcio
06 feb 2019
06 feb 2019
13 giocatori che potrebbero svoltare il vostro fantacalcio.
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C’è solo una cosa più disperata del calciomercato di gennaio: il fantamercato di gennaio.

 

Già a dicembre si studiano i movimenti in entrata delle squadre, si bluffa con gli amici per istigare false piste e si elaborano complesse strategie finanziarie di recupero crediti per poter essere competitivi durante l’asta di riparazione. Poi, il più delle volte, proprio come succede nella realtà, il tutto si rivela una grande illusione: si apre la lista degli svincolati ed è difficile non provare una specie di tristezza mista a commiserazione per sé stessi.

 

Al

si può puntellare una rosa, aggiungere un dodicesimo uomo che ci può svoltare qualche partita, ma è raro pescare un giocatore che può davvero rivoltare il senso di una stagione. A meno che non si sia fatta l’asta attorno a Ferragosto, quando non avevamo avuto ancora tutti il tempo per accorgerci di Kristof Piatek.

 

Questo disclaimer era necessario per smorzare gli entusiasmi e per ricordarvi che l’asta di riparazione rappresenta l’illusione massima di un gioco, il Fantacalcio, che regala felicità per pochi e infelicità per molti.

 

Ciò non significa che a gennaio non sia possibile acquistare giocatori di assoluto culto:

i più fortunati di voi si saranno consolati col sinistro di zucchero di Guilherme o con l’intelligenza calcistica di Rafinha;

qualcuno avrà scoperto Miha Zajc, appena arrivato all’Empoli dalla Slovenia, o sarà ricaduto nell’errore di credere nella definitiva esplosione di El Kaddouri (venendo comunque ricompensato con tre gol).

 

Quindi, anche quest’anno vale la pena andare vedere i nomi più intriganti su cui investire in questo mercato di gennaio, qui ordinati dal meno al più interessante.

 



 

Chissà, magari è forte e tra due anni potrete twittare alla gente lo screenshot del suo acquisto nel fantamercato 2019.

 

È un difensore che probabilmente non giocherà, si può arrivare ad essere così disperati?

 

Quello che odia la propria squadra di Fantacalcio e vuole mettere dentro un altro acquisto passivo-aggressivo, come se i propri giocatori potessero davvero rosicare.

 



Soldato Wilmot


 

Ben Wilmot è forse l’acquisto più random del calciomercato di gennaio, arrivato dal Watford all’Udinese solo perché i due club appartengono allo stesso proprietario. Di Wilmot si sanno poche cose: ha la faccia da soldato britannico della Seconda guerra Mondiale, ha giocato in alcune nazionali giovanili inglesi (quindi non può essere scarso) e si è fatto notare nello Stevenage, la squadra della sua città natale, dove ha esordito a 18 anni. In quel momento era cercato anche da Chelsea e Tottenham, prima che scegliesse - per ragioni oscure - il Watford.

 

Parliamoci chiaro: per il vostro Fantacalcio Wilmot non serve a niente, se non a dimostrare che aggiornate molte volte al giorno i siti di calciomercato.

 



 

Perché è il nuovo Kakà.

 

Perché non è il nuovo Kakà.

 

Quello in fissa con i numeri 10, che pensa che questo calcio ha perso i valori della classe e dell’eleganza. Che in rosa ha già Pastore, Saponara, Birsa, etc.

 



La determinazione nello sguardo di Piazon aprirebbe qualsiasi difesa.


 

Piazon è stato l’acquisto più random di questo calciomercato, il sintomo che questa realtà si sta allineando a quella delle nostre partite a Football Manager. Gli acquisti al Fantacalcio di gente come Piazon si risolvono di solito in un

. Però vale sempre la pena provarci, magari come settimo/ottavo centrocampista.

 

Il Chievo è tornato a giocare con il rombo e Piazon potrebbe prendere il posto sulla trequarti, che però adesso è di Giaccherini, oppure addirittura in attacco. Piazon nasce come trequartista ma col tempo è stato spostato come esterno alto, dove - specie sulla fascia destra - ha potuto sfruttare la sua qualità nei cross. Ha un gran tiro in porta e in tutte le sue stagioni ha messo insieme numeri incoraggianti: 5 gol e 4 assist nelle sue due ultime annate al Fulham. Specie se non giocate col mantra, e siete coperti con i titolari, cosa vi costa spendere uno slot per lui e non per l’ennesimo mediano che viaggia sempre fra il 5,5 e il 6?

 



 

“El Galgo", “Il Levriero”, è un grandissimo soprannome.

 

Ha l’aria dell’ex giocatore da almeno 6 anni.

 

Quello poco aggiornato che ricorda vagamente che Schelotto era stato convocato in Nazionale (stiamo parlando del 2012).

 

https://www.youtube.com/watch?v=elg0ykM3gCs

 

In realtà non ci sarebbe nessun vero motivo per prendere Schelotto in questo Fantacalcio. Ma io sono qui per darvene almeno due:

a) Se vi siete innamorati di Ezequiel Schelotto come persona dopo aver letto

di Fabrizio Gabrielli.

b) Se siete interisti e siete ancora riconoscenti a Schelotto per l’incredibile gol in uno dei derby più decadenti della storia di Milano.

 



 

Quanti calciatori paragonati a Sergio Aguero potete comprare nell’asta di gennaio?

 

Quanti minuti può rubare uno che si chiama SCHIAPPACASSE alla coppia Inglese- Gervinho?

 

Quello che si guarda tutti i tornei giovanili sudamericani e che conosce Schiappacasse dal 2013, quando giocava sotto età con l’U-15 dell’Uruguay e sembrava una bambina.

 


Ma se invece di Schiappacasse sulla maglia si scrivesse “Facciadaschiaffi”?


 

Quello di Nicolas Schiappacasse è il nome più ridicolo in circolazione in questa sessione di fantamercato. Il suo nome verrà pronunciato durante le aste per fare sarcasmo sulla propria situazione disperata o su quella degli altri. L’occasione ideale, per voi allenatori nerd, per distinguervi di nuovo dalla masse e prendere l’idea di Schiappacasse con assoluta serietà.

 

Del resto, non avete tutti i torti: Schiappacasse nel 2015, a 16 anni, ha esordito in Primera Division; nel 2016 è stato inserito nella famosa lista di Don Balon, quella che mette in elenco i migliori giovani del pianeta; poi è stato acquistato dall’Atletico Madrid (che detiene ancora il suo cartellino) ed ha segnato 18 gol in 40 partite con le nazionali giovanili dell’Uruguay. Nel 2017 ha vinto il Sudamericano Sub-20 in Ecuador e ora è in Cile a giocare il Sub-20 con la maglia numero 10.

 

Nel 4-3-3 della Celeste Schiappacasse sta giocando in attacco largo a sinistra; riceve spesso molto largo e punta a testa bassa la difesa controllando la palla con l’esterno del piede. La sua priorità è sempre arrivare alla conclusione, con il destro e con il sinistro, e questo è un dato che dovreste prendere in considerazione in un gioco in cui non esistono troppi tiri: al Fantacalcio più i vostri giocatori tirano e meglio è.

 

Schiappacasse quando prende velocità è difficile da frenare: ha un fisico compatto e una determinazione che sembra sempre superiore a quella dei difensori che lo contrastano. In questo senso potrebbe trovarsi perfettamente a proprio agio negli ampi spazi che il Parma di D’Aversa costruisce per i propri attaccanti. Se nella fase offensiva iper-semplificata dei Crociati si è trovato bene Di Gaudio, perché non dovrebbe farlo Schiappacasse?

 

Insomma, fate i nerd e per un credito portatevi a casa questo attaccante buono per il vostro sesto slot. Magari segnerà giusto un gol o due, ma quando punirà in transizione il Sassuolo di De Zerbi quei tre punti di bonus avranno un sapore speciale. In fondo è per prendere i bonus inattesi di giocatori tipo Schiappacasse che si fa il Fantacalcio.

 



 

Ha un bel nome.

 

Nell’Empoli segna solo “Ciccio” Caputo.

 

Quello in fissa con i giocatori dai nomi esotici e che proverà a comporre un attacco Schiappacasse-Oberlin. Perché? Perché non è una persona seria.

 


Oberlin sembra comunque una persona simpatica.


 

Dimitri Oberlin è nato in Camerun ma è cresciuto calcisticamente in Svizzera, nello Zurigo. Nel 2015 è passato al Liefering, piccolo club alpino che fa da satellite alla Red Bull Salisburgo. Ci hanno militato talenti come Upamecano, Caleta-Car, Hwang, Samassekou, Haidara, Lainer. Praticamente l’ossatura della squadra arrivata in semifinale d’Europa League lo scorso anno. Oberlin quindi era entrato nel giro Red Bull, anche piuttosto giovane. Aveva esordito nel Salisburgo a 18 anni e a fine stagione il Red Bull Lipsia aveva fatto un’offerta per lui. Oberlin però ha rifiutato e ha preferito continuare a farsi le ossa in Austria.

 

Nel 2017 è stato acquistato dal Basilea, con cui Oberlin ha segnato poco, 10 gol in 51 partite, ma ha continuato a mostrare doti atletiche interessanti. Oberlin è alto un metro e 82 e corre i cento metri con tempi che probabilmente sarebbero promettenti per le Olimpiadi. Gioca con grande intensità, con e senza palla, e cerca di aprire il gas non appena ne ha la possibilità. Il suo acquisto si affianca a quello di Farias, con cui l’Empoli ha cercato di aggiungere dinamismo e intensità a un reparto sembrato un po’ sterile e compassato. Per lo stile di corsa potente ma dinoccolato ricorda in parte Kouamé, ma è molto più istintivo nelle scelte.

 

Per ovvi motivi bisognerebbe sempre privilegiare gli attaccanti delle grandi squadre, ma l’Empoli ha una produzione offensiva da classe media: è decima in Serie A per xG prodotti. Comprare un attaccante dell’Empoli può essere quinti una scelta saggia.

 

Gli orfani di Zajc potranno sostituire con Oberlin la quota hipster della propria squadra. Un giocatore dal talento meno rarefatto dello sloveno, ma con più richiami post-moderni e anti-nostalgici. Se vi piacciono questo tipo di sensazioni “Zeitgeist” - tipo provare il brivido di un Fantacalcio in un’epoca in cui l’Empoli prova a salvarsi con un attaccante camerunese-svizzero cresciuto in Austria nel club di proprietà di un’azienda di bibite energetiche - Oberlin è l’acquisto che fa per voi.

 



 

Sembra gasarsi quando arriva a gennaio nelle squadre.

 

Non sembra questo il momento in cui imparerà come si fa gol con costanza.

 

Quello in fissa con i centravanti-ariete. Quello che “il centravanti deve fare a sportellate”; “deve spaccare la rete”. Insomma, quello che comprava tutti gli anni German Denis e che sostiene che Pasquale Luiso meritava la Nazionale.

 



 

Partiamo con un po’ di numeri, che sono l’unica cosa che conta nel Fantacalcio dopo la fortuna. Okaka ha fissato il proprio record di reti stagionali nel 2015/16 con la maglia dell’Anderlecht: 17. In campionati più competitivi della Jupiler League, Okaka si è sempre fermato a MASSIMO CINQUE. Un record che però, paradossalmente, ha stabilito in appena metà stagione con la maglia della Sampdoria.

 

A gennaio 2014 Okaka era arrivato in prestito dal Parma e cinque gol li aveva segnati in 13 partite. Era stato convocato in Nazionale, aveva segnato all’Albania e qualche settimana prima

di giocare il Mondiale con la maglia della Nigeria.

 

Chissà che non abbia un feeling particolare con gli arrivi a gennaio. Intanto all’Udinese ha già segnato un gol all’esordio che riassume la sua estetica di centravanti “intruppone”. Contro il Parma è entrato in area di rigore dall’angolo sinistro buttando giù i difensori come porte di un saloon, poi per tirare è inciampato e per poco non cadeva, producendo un rimpallo che ha spinto in porta con la testa.

 

Appena un anno fa aveva dichiarato con malinconia: «Sogno un mio ritorno in Nazionale».

 



 

Qualcuno dovrà pur segnare nel Bologna.

 

Non ha mai segnato molto, neanche in squadre più prolifiche di questo Bologna.

 

Quello che ha comprato Belotti pure quest’anno e che per sistemare l’attacco le deve provare tutte.

 

https://www.youtube.com/watch?v=I89UaLoNF0s

 

Avevamo salutato Nicola Sansone due anni e mezzo fa. Aveva chiuso la sua stagione nel Sassuolo di Di Francesco con 7 gol in 37 partite e sembrava essere entrato nel giro della Nazionale maggiore. In quei giorni nel discorso pubblico in molti ci chiedevamo perché nessuna squadra di alto livello avesse investito su un tipo di talento raro in Italia: un’ala tecnica che ama dribblare giocando a piede invertito. Durante il suo primo anno al Villarreal abbiamo continuato a strapparci le vesti, quando Sansone incantava nel ruolo di punta segnando gol incredibili da centrocampo.

 

Poi pian piano si è perso, oggi va per i 28 anni e abbiamo smesso di aspettarci grandi cose da lui. Al punto che è tornato in Italia non dalla porta principale ma in una squadra che deve giocarsi una salvezza difficile come il Bologna.

 

Non è ancora riuscito a segnare o a produrre bonus ma la prima partita dei rossoblù con Mihajlovic in panchina è stata promettente di una seconda parte di stagione diversa, di cui magari Sansone può essere protagonista. Bisogna ammettere che non è mai stato una macchina da bonus ma nel contesto povero del calciomercato di gennaio quanti attaccanti migliori di Sansone ci sono in circolazione?

 



 

È fra i rari giocatori che rendono meglio al Fantacalcio rispetto a quanto facciano nella realtà.

 

Prende un sacco di cartellini. Col Milan era riuscito a prenderne 19 in due anni.

 

Quello con il feticismo per i giocatori dell’est-europa e per i centrocampisti con la “pezza” da fuori.

https://www.youtube.com/watch?v=UXbQBZBNN2I

 

Kucka aveva lasciato il calcio italiano due stagioni fa per seguire la vocazione di giocare in campionati, come quello turco, dove i confini del calcio e delle arti marziali tendono a confondersi. Aveva lasciato l’indifferenza nel cuore di tutti, ma il dispiace nel cuore di quelli che hanno avuto in Kucka un solido primo ricambio al proprio centrocampo del Fantacalcio. Se non un titolare.

 

Soprannominato “Kuco”, “Il Panzer”, o “Il Carrarmato”, Kucka è uno di quei centrocampisti fisici e verticali che in Serie A non passano mai di moda. In queste due prime presenze col Parma ha già messo insieme due assist, per ricordarci che per quanto potevamo provare a sostituirlo con Kurtic facendo finta fosse Kucka, il vero Kucka è solo uno.

 



 

Uno con quel sinistro che arriva a gennaio tocca prenderlo.

 

In carriera non ha mai segnato molto.

 

Giampiero Ventura che lo ha messo titolare contro la Svezia.

 

https://twitter.com/BritishFootball/status/838337639346487296

 

Prima ancora che compia 28 anni, ci siamo già rassegnati a non aspettarci più niente da Manolo Gabbiadini, che verrà ricordato nella categoria degli attaccanti schiacciati dalla presenza di Higuain a Napoli. Eppure quando era arrivato in maglia azzurra, a gennaio del 2015, era riuscito ad andare in doppia cifra in poco tempo. Prima, nel girone d’andata con la Samp, aveva segnato 9 gol in 15 partite. Complessivamente, insomma, aveva segnato 20 gol in 45 partite. Non raggiungerà mai più quelle cifre. O no?

 

Oggi è difficile capire in che modo Gabbiadini possa essere utile, un attaccante molto tecnico, ma su un piede solo, con un gran tiro ma pochi modi per costruirsi una conclusione. Pigro nei movimenti e non così reattivo in area di rigore. Se c’è però un contesto che può nascondere al meglio i suoi difetti e far fruttare i suoi pregi è la Sampdoria di Giampaolo. Un sistema peculiare, in cui Gabbiadini può rendere efficace il suo istinto a voler il pallone sui piedi, allargandosi sulle fasce o venendo a giocare tra le linee, dando elasticità a un sistema a volte testardo a voler attaccare in zone centrali.

 

Gabbiadini ha più qualità di Defrel ed è più fisico di Caprari (comunque infortunato fino ad aprile) e non è quindi difficile immaginare che a un certo punto possa diventare titolare accanto a Quagliarella. L’unico problema è che Quagliarella sembra l’unico ad avere il diritto di tirare nella Sampdoria. Giustamente.

 



 

È uno dei migliori giocatori di giocatori di calcio tra quelli arrivati nel mercato di gennaio.

 

Costerà molto e magari produrrà poco.

 

Quello che ha svincolato Higuain e che ha soldi e un buco di colore rossonero nella propria rosa.

 



 

Il calciomercato di gennaio, lo sappiamo, serve solo per riciclare soldi e calciatori apolidi in cerca di rilancio. È difficile che si muovano calciatori forti. Paquetà invece è arrivato per un sacco di soldi (35 milioni) e in una manciata di partite ha dimostrato di essere un giocatore vero e di avere grandi potenzialità.

 

sembra potersi iscrivere nella tradizione di talenti brasiliani arrivati a gennaio nel Milan, e che conta Pato, Thiago Silva e - con esiti meno fortunati - Ricardo Oliveira. Ha 21 anni ma è esploso relativamente tardi ad alti livelli. In un’epoca in cui i migliori talenti brasiliani emigrano ancora minorenni, Paquetà ha avuto bisogno di compiere vent’anni per cominciare a giocare con continuità nel Flamengo. Forse perché doveva completare il proprio sviluppo fisico, visto che è un centrocampista che usa molto il corpo; più probabilmente perché doveva ancora capire quali erano le cose che gli riuscivano meglio.

 

Paquetà poteva sembrare il tipico trequartista fumoso di difficile adattamento al contesto europeo, e si è rivelato invece una mezzala solida e pronta per il livello fisico e tattico del campionato italiano. In particolare Paquetà ha dato una qualità di palleggio che al Milan mancava, oltre a una verticalità in fase di rifinitura che ha subito stabilito un asse Paquetà-Piatek.

 

Ok, ma non sempre le cose buone per la realtà sono buone anche per il Fantacalcio.

 

In 5 partite Paquetà ha messo insieme 0 gol e 2 assist: poco per un centrocampista su cui probabilmente tutti si avventeranno come morti di fame. C’è da dire che Paquetà però ha grandi margini da questo punto di vista. Nel 2018 ha segnato 12 gol nel campionato brasiliano e se qui sta tirando 1.7 volte per 90 minuti, in Brasile arrivava a 3, la cui metà dentro l’area di rigore. Paquetà ha delle qualità finora nascoste (l’istinto per gli inserimenti profondi) o solo intraviste (un ottimo tiro in porta).

 

Nel corso delle partite però sta prendendo confidenza, avanzando anche leggermente la sua posizione in campo, e sta provando giocate più ambiziose. I due assist sono infatti arrivati nelle ultime due partite.

 

Se le cose dovessero mettersi bene, potrete legare la narrazione della vostra rinascita a quella del Milan.

 

3.



 

Ha già segnato 2 gol in 109 minuti.

 

Avendo segnato 2 gol in 109 minuti vi toccherebbe strapagarlo.

 

Quello che lo aveva già preso ai tempi della Roma e del Sassuolo e che stavolta ci può sperare con più cognizione di causa.

 



 

Antonio Sanabria ha alle spalle una strana storia: nonostante da anni tutti sembrino piuttosto certi del suo talento, ha giocato sempre poco ovunque sia andato, non riuscendo mai a consacrarsi sul serio. Al Sassuolo, alla Roma, allo Sporting Gijon, al Betis, Sanabria ha mostrato il suo talento in maniera discontinua, alternando grandi momenti (il girone d’andata con lo Sporting Gijon, ad esempio) ad altri in cui scompare (questo girone d’andata con il Betis).

 

In ogni caso, proprio per aver giocato così poco, e per avere appena 22 anni, Sanabria ha già realizzato 35 gol in carriera. In più sembra aver già preso confidenza con la Serie A, con due gol in poco più di una partita, e tanti ottimi movimenti in area di rigore. Sanabria sembra avere una confidenza con la porta avversaria rara per un giocatore da comprare nel mercato di gennaio, e giocherà a fianco a Kouamé, bravo a lavorare in aiuto del compagno d’attacco. Se solo dovesse segnare la metà dei gol fatti da Piatek nel girone d’andata (13), non sarebbe certo un brutto bottino per un attaccante arrivato a gennaio.

 



 

Anche solo per avere nella propria squadra il giocatore con più hype in questo momento.

 

Se smette di giocare bene proprio quando lo avete comprato voi vi sentirete in colpa.

 

Quello che vuole concentrare tutte le sue energie su un grande acquisto a centrocampo.

 

https://youtu.be/V_hAH-LBnKQ?t=147

 

Ancora non abbiamo scoperto i limiti di Zaniolo, fino a dove può spingersi il suo talento. Si era presentato in Serie A come un trequartista fisico, concreto, intelligente e temibile nei duelli fisici con gli avversari. Pian piano sta però arricchendo il suo gioco di ricami e azioni sempre più decisive. I gol e gli assist sono arrivati tutti nelle sue ultime parti

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