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Fabio Barcellona
Quale centrocampista per Allegri
19 lug 2017
19 lug 2017
4 nomi seri e 3 sogni immaginati nella Juventus del prossimo anno.
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Fabio Barcellona
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Al di là della confusione che solitamente regna quando si parla di calciomercato, i nomi che maggiormente stanno circolando in queste ore non fanno che infittire i dubbi sul tipo di centrocampista che la Juventus potrebbe volere, e quindi sulle idee di gioco su cui Allegri vorrebbe impostare la prossima stagione. Nemanja Matic, Blaise Matuidi, Emre Can, Steven N’Zonzi sono tutti giocatori diversi tra loro, solo parzialmente sovrapponibili.

 

Nel 4-2-3-1 della passata stagione Pjanic è stato il mediano che si muoveva in maniera orizzontale, Khedira quello che accompagnava l’azione in verticale e accorciava sugli attaccanti. Immaginando che il 4-2-3-1 possa essere il modulo di gioco di riferimento anche della prossima stagione, Pjanic e Khedira dovrebbero essere ancora considerati i titolari, ma la molteplicità degli impegni ad alto livello della Juventus non permette di pensare a un solo titolare per ogni ruolo, per questo è doveroso immaginare un centrocampista in grado di accoppiarsi efficacemente con entrambi.

 

Un centrocampista duttile, in grado di assecondare le caratteristiche di Pjanic e Khedira, ma con una predilezione per il lavoro orizzontale e il presidio degli spazi davanti la difesa. Se Khedira è un giocatore che dà il meglio di sé correndo in avanti in entrambe le fasi di gioco, Pjanic è tatticamente più versatile, in grado sia di organizzare la costruzione bassa rimanendo vicino alla difesa che di muoversi verticalmente verso la trequarti. Per questo qualcuno in grado di divedere con lui il presidio della zona davanti alla difesa lo libererebbe più spesso in avanti, migliorando il rendimento offensivo di Pjanic e arricchendo il gioco della Juventus.

 

Ma adesso è arrivato il momento di fare i nomi. Quattro nomi, per la precisione. Più tre giocatori che i tifosi sognano, ma che difficilmente vedremo in bianconero.



 

Il serbo del Chelsea garantirebbe protezione centrale, grossa copertura orizzontale del campo e buona circolazione del pallone. I suoi chili e i suoi centimetri sarebbero preziosi in ogni duello, specie quelli aerei. È anche capace di muoversi in avanti, con un buon piede sinistro. Difende bene posizionalmente, e preferisce gli intercetti ai tackle: tra i giocatori di cui stiamo parlando è quello che nella passata stagione ha, di gran lunga, recuperato palla più volte in anticipo (1.84 in media ogni 90 minuti). Una caratteristica gradita ad Allegri.

 

Nel campionato italiano non funzionano molto i giocatori lenti e questo potrebbe essere un punto a sfavore di Matic. Tatticamente però corrisponde all’identikit tracciato sopra: la sua capacità di tenere la posizione lo rende adatto a giocare con Khedira e permetterebbe a Pjanic di ampliare il suo campo d’azione.

 

Alzi la mano chi storcerebbe il naso davanti a una coppia Khedira-Matic o Matic-Pjanic. Io no.

 



 




 

è una mezzala sinistra che si esprime al meglio quando può correre in avanti. In fase di non possesso palla andando in pressione sugli avversari; in fase offensiva inserendosi a tutta velocità negli spazi liberati dai propri attaccanti. Partendo da dietro, non disdegna anche la ricerca della profondità in posizione esterna. Proprio per queste sue caratteristiche, Matuidi si inserirebbe meglio in un centrocampo a 3, dove in passato ha dato il meglio di sé.

 

Se fatto giocare in maniera meno dinamica, più a presidio della sua posizione, perde gran parte della sua efficacia ed emergono i limiti, anche tecnici. Il suo impiego in un centrocampo con due interni è problematico: in coppia con Khedira aprirebbe troppi spazi alle proprie spalle. Insomma, nonostante il valore del giocatore, forse sarebbe meglio volgere lo sguardo altrove.

 




 



 

È senza dubbio il più duttile tra i centrocampisti accostati alla Juventus. Addirittura, Jurgen Klopp a Liverpool lo ha impiegato come terzo di destra nella sua difesa a 3. Emre Can può essere definito un tuttocampista, in grado di fare quasi ogni cosa in mezzo al campo grazie alle sue doti fisiche e alla sua buone doti tecniche.

 

Il suo atletismo incide sulle sue doti difensive: anche se non è velocissimo, aiutato dal gegenpressing di Klopp è il centrocampista dei 4 presi in considerazione che recupera maggiormente il pallone in tackle (1.96 tackle vinti/p90).

 

Inoltre è il candidato che incide maggiormente in fase di rifinitura/finalizzazione: è quello che effettua più passaggi chiave e che va al tiro e segna di più. Sarebbe un perfetto alter-ego di Khedira vicino a Pjanic, se invece venisse accoppiato con il connazionale tedesco dovrebbe frenare parte della sua voglia di correre in giro per il campo.

 



 



 



 

Il centrocampista del Siviglia è un giocatore maturato lentamente, valorizzato dal sistema progettato da Sampaoli nella passata stagione. Sebbene classificato come centrocampista puramente difensivo a causa della sua altezza e del suo passo dinoccolato, N’Zonzi è un discreto distributore di gioco e un buonissimo passatore di filtranti tra le linee avversarie.

 

Più che un organizzatore della manovra è un facilitatore della stessa, grazie anche alla sua buona sensibilità nel trovare zone libere di ricezione. In fase di non possesso domina nei duelli aerei e

. Le sue tendenze tattiche garantirebbero sufficiente protezione agli inserimenti di Khedira e una buon alchimia nella distribuzione dei tempi e degli spazi con Pjanic. Anche se il nome non sembra aver riscosso grande entusiasmo nel pubblico italiano, sarebbe un’aggiunta intelligente e di qualità.

 

https://giphy.com/gifs/l0IvXFg00LZXq9jFe



 

 





 

Alcune voci dicono della possibilità della Juventus di preparare un grande colpo. È difficile immaginare che il Real Madrid possa privarsi di Toni Kroos, ma sognare costa poco. Il valore assoluto del tedesco, d’altra parte, è tale che se davvero ci fosse la possibilità di prenderlo, diciamo anche a qualsiasi cifra, nessuna squadra dovrebbe pensare per un attimo al suo inserimento tattico in squadra. Kroos è un giocatore dall’eleganza classica e dalle letture tattiche moderne: tecnica sopraffina, gioco sul corto e

ai massimi livelli,

e con giocate offensive degne di uno scacchista.

 

È interessante notare come i destini del Real Madrid sono cambiati quando Zidane ha abbandonato il centrocampo con due interni in cui Kroos faceva coppia con Modric per mettere tra i due la diga Casemiro. Tuttavia, immaginare la compatibilità di Kroos con qualsiasi altro centrocampista sembra quasi una mancanza di rispetto al giocatore stesso. Un campione del genere cambierebbe il contesto del discorso.

 



 

Gli juventini sono i più pragmatici e meno nostalgici tra i tifosi: per i fan bianconeri i campioni passano, la maglia resta. Celebre il caso della cessione di Zidane al Real Madrid, ma anche il lutto per quella di Bonucci è in rapida elaborazione. Nessuno rimpiange più la cessione di Vidal due anni fa (o quella di Pogba nella passata stagione) perché nel frattempo sono arrivati altri successi; ma formerebbe una splendida coppia sia con Pjanic che con Khedira.

 

In particolare, starebbe benissimo vicino a Pjanic, alternandosi con il bosniaco nei movimenti in verticale e in orizzontale. Con Khedira sarebbe in grado di giocare un calcio più orientato all’equilibrio, ma con eguale efficacia. Vidal domina quasi ogni statistica (intercetti, tackle, gol, tiri in porta) rispetto ai giocatori che più verosimilmente vengono associati alla Juventus. Anche qui, più che altro, sembra che qualcuno si sia addormentato con il subconscio ispirato.

 



 




 

Paul Pogba dà il meglio di sé se lasciato libero di

. Libero di contrastare, organizzare la manovra, attaccare gli spazi, giocare sulla trequarti, è in grado di fornire le sue migliori prestazioni. La maggiore attenzione di Pjanic per il mantenimento degli equilibri in campo, renderebbe, quella con il bosniaco, una coppia ben assortita e di ottimo livello.

 

Sarebbe più problematica, invece, la coesistenza con Khedira. Che obbligherebbe Pogba a un calcio più controllato e attento alla copertura degli spazi, che, come visto spesso in nazionale, il fuoriclasse è in grado di giocare, ma che penalizza le sue qualità nell’ultimo terzo di campo.

 



 



 

I dettagli economici del trasferimento che lo ha portato a Manchester fa sembrare il suo ritorno a Torino ancora più insensato dell’acquisto di Kroos. Certo, il pubblico inglese non sembra averlo capito, ma anche quello italiano non aprirebbe le braccia per accogliere un suo eventuale ritorno. Tutto sommato il sogno di vederlo nuovamente in maglia a strisce bianconere si potrebbe trasformare rapidamente in un incubo: a volte ci sono sogni che è meglio non si avverino.

 

 

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