Da quanto tempo non succedeva che lo Scudetto venisse deciso all’ultima giornata? Beh, eccoci qui signore e signori. Il primo round vedeva il Piemonte calcio, in tradizionale divisa nera e rosa, contro la Roma di Fonseca, con il fulmine della Gatorade sul petto.
Con il Piemonte calcio che aveva bisogno di una vittoria per assicurarsi la vittoria matematica dello Scudetto, nella settimana che ha portato all’incontro nella capitale si sono moltiplicati gli appelli dei più disparati tifosi romanisti alla squadra di “scansarsi”. Carlo Verdone, in un video pubblicato su Facebook, aveva detto pubblicamente a Fonseca «di farsi dire cosa avevano fatto quelli là», riferendosi ovviamente alla Lazio del 2010; mentre Maurizio Gasparri era andato più sul pesante: «Già abbiamo i comunisti al governo, con anche i laziali in strada poi avremmo bisogno di una vera liberazione».
Quando c’è da perdere una partita in maniera rovinosa, comunque, la Roma non si tira mai indietro. Nonostante un inizio promettente, in mezzo ai fischi e agli insulti dell’Olimpico, i giallorossi hanno subìto gol al primo tiro in porta, con Higuain che si è potuto addirittura alzare il pallone con l’esterno al limite dell’area. Non proprio una difesa impenetrabile. I tifosi romanisti hanno esultato, Smalling ha scosso la testa sconsolato.
La gang di Higuain ha avuto in qualche modo accesso al campo subito dopo il suo gol.
Il raddoppio è arrivato alla fine del primo tempo, con CR7 che ha anticipato Smalling in area con una parte del piede indecifrabile battendo un Pau Lopez non proprio irresistibile.
Il secondo tempo non è stato altro che un attesa spasmodica del triplice fischio di entrambe le squadre, con Fonseca che continuava a predicare la calma ai suoi che non avevano assolutamente nessuna intenzione di fare bella figura.
All’85esimo, con lo Scudetto ormai assicurato, nel settore ospiti è spuntato un enorme striscione con scritto, in giallorosso: “OH NOOO”. Al fischio finale abbracci e un senso di felicità nuova, per una squadra che per vincere il suo nono titolo consecutivo ha dovuto battere addirittura una pandemia. In attesa dei festeggiamenti, Sarri si è fumato una sospetta lunga sigaretta girata a mano in mezzo al campo, e dopo sembrava molto più rilassato mentre guardava i suoi giocatori alzare il trofeo e fare il giro di campo.
In attesa del palco della vittoria, però, è andato in scena l’ennesimo colpo di scena di questo pazzo e irripetibile campionato. Il trofeo della Serie A, infatti, era stato trafugato dal Waldstadion di Torino e al suo posto è stata quindi comprata una coppa in fretta e furia al Decathlon più vicino.
Quello che sembrava essere solo un rito scaramantico del Piemonte calcio, ligio alla regola aurea per cui si festeggia solo dopo aver vinto, in realtà era una necessità reale e già all’ingresso delle due squadre era stato messo in mostra un trofeo diverso da quello ufficiale. Ennesimo segno che questo campionato era davvero maledetto. Bonucci, visibilmente alterato dall’alcol, durante i festeggiamenti negli spogliatoi dichiarerà: «Ma che ci frega del trofeo, di quello vecchio ne avevamo già otto copie».