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Redazione

Febbre da Calciomercato invernale

Commento live delle trattative più interessanti della sessione invernale.

 

Per Ocampos adesso arriva il difficile
di Dario Saltari
[Lunedì 30, mattina]

 

 

Gennaio non è nemmeno finito del tutto e il Genoa ha già perso praticamente tutti i suoi giocatori migliori. Oggi è il giorno di Ocampos che, dopo Rincon e Pavoletti, ha imboccato la strada che porta ai grandi centri del calcio italiano, in questo caso Milano.

 

L’esterno argentino, che col trasferimento al Milan chiude per adesso la sua traiettoria di redenzione (stella nascente del River Plate, arrivo in Europa, fallimento in Francia, rinascita a Genova, affermazione a Milano), troverà però a Milanello una concorrenza molto agguerrita: con lui è arrivato Deulofeu, e insieme vanno a completare con Suso e Bonaventura una batteria di ali di primo livello. Se con Juric, Ocampos era il punto fermo, l’uomo preposto ad attivare le vertiginose transizioni verso la porta avversaria, con Montella tutto questo cambierà, sia a livello di gerarchie che a livello di gioco.

 

 

 

Il Milan ha infatti un gioco più cerebrale e meno intenso di quello del Genoa, dove un giocatore intelligente e molto abile senza il pallone come Bonaventura può ricoprire con grande qualità il ruolo di ala sinistra senza avere un’esplosività e una conduzione palla da primo della classe. Il gioco potente ma meccanico di Ocampos (palla sull’esterno destro, taglio esterno-interno, cross o tiro) avrà insomma più difficoltà ad affermarsi al Milan, soprattutto contro quelle squadre che lasceranno l’iniziativa alla squadra di Montella cercando di difendere lo spazio centrale. L’ala argentina non ha un’indole associativa sviluppata come quella di Bonaventura e nelle partite più bloccate è sempre sul punto di incaponirsi in complesse giocate individuali.

 

 

 

Ocampos darà comunque una possibilità in più a Montella nelle partite in cui vorrà sfruttare un gioco lungo di transizioni che ha dimostrato di non disdegnare. Non ha la difesa della palla spalle alla porta di Niang ma rimane comunque uno dei migliori in Serie A quando c’è da risalire metri e metri di campo palla al piede. Per affermarsi davvero, però, sarà costretto a salire di livello arricchendo il suo gioco. O tornerà di nuovo ad essere merce di scambio riaprendo il suo ciclo di redenzione.

 

 

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