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Diario Italia: vs Belgio
13 giu 2016
Comincia oggi il nostro Europeo. Pensieri chiave sulla partita di stasera.
(articolo)
13 min
(copertina)
Illustrazione di Andrea Chronopoulos
(copertina) Illustrazione di Andrea Chronopoulos
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Daniele

Oggi comincia l’Europeo dell’Italia e come da tradizione su Ultimo Uomo terremo un diario prima di ogni partita. Nelle settimane precedenti, abbiamo coperto le possibilità tattiche e tecniche dell’Italia di Conte reparto per reparto (le punte, gli esterni, i terzini, i centrocampisti e infine i difensori centrali) e siamo arrivati alla vigilia con alcune certezze sul piano del gioco, e la tranquillità che l’Italia quanto meno avrà le idee chiare, ma anche con quel sentimento che forse è il più comune tra gli appassionati italiani: lo scoramento per la mancanza di talenti fuori dal comune a disposizione. E la prima partita a definire la prospettiva finale da cui giudicare il lavoro di Conte sarà contro il Belgio, una squadra così ricca di talenti che sembra davvero che possa essere allenata da chiunque. Ma dato che nessuna squadra gioca veramente da sola, dirò subito che ho molti dubbi sull’organizzazione del Belgio. Anche la Germania, ieri, non era il massimo da questo punto di vista (soprattutto difensivamente ma anche in attacco, dove mancava soprattutto di profondità) ma oltre a delle individualità probabilmente senza pari in questo torneo, aveva un gioco di possesso molto fluido che le ha garantito un controllo schiacciante nel secondo tempo. Il Belgio no: basa tutto - le distanze, il ritmo, gli smarcamenti - sull’improvvisazione e l’umore dei singoli.

Partiamo da qui, dal fatto che Italia e Belgio sembrano l’una la nemesi dell’altra. Conte ha dovuto costruire e cambiare il gioco della sua squadra in funzione dei giocatori di volta in volta a disposizione, compensando con i meccanismi corali i limiti individuali; Wilmots si occupa della coesione del gruppo, della mentalità, di alzare i pollici e applaudire quando vede cose che gli piacciono, ma una volta scelta la formazione lascia che sia la qualità delle giocate a vincere le partite. Sicuramente dobbiamo invidiare al Belgio la storia della riprogrammazione statale del loro calcio, la produzione in serie di vari De Bruyne e Witsel, ma il risultato non mi entusiasma. L’Italia, per quanto imprecisa fino alla frustrazione, ha un gioco offensivo a tratti anche brillante (quando giocano di prima in corsa e sembra stiano entrando in area su uno skateboard). Mi chiedo se lo stesso pubblico italiano non farebbe meno fatica a sostenere una squadra come l’Italia se, appunto, non fosse l’Italia ma una Nazione minore dell’Europa orientale (e se non avessimo un’opinione così determinata su Montolivo o Jorginho o Bonaventura). La differenza di valore assoluto con il Belgio è netta, ma non sono sicuro che da spettatore neutrale tiferei per loro.

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Il gol di Lukaku nell'ultima amichevole giocata prima dell'Europeo, contro la Norvegia.

Simone

Raramente mi è capitato di arrivare a un Europeo o un Mondiale con così poca consapevolezza di quanto sia forte l’Italia. Dopo settimane passate a pensare che madonnaquantosiamoscarsi, negli ultimi giorni, complici anche le prime partite dell’Europeo disputate, ho mitigato il concetto in un “Mh”. Perché sì ok qualcosa si è visto, però su sei partite cinque sono state vinte con un gol di scarto e una è stata un pareggio, e vincere con un gol è una roba che sappiamo fare. Dico sappiamo perché arrivato a 32 anni neanche ci provo più a combattere questa cosa: il fatto che, come tutti, tifi anche e soprattutto una squadra di club (la Roma…) non mi impedisce di essere contento se l’Italia vince. Non posso dire di tifarla, perché tifo è quando ti disperi se perdi, e non è questo il caso, ma il fatto di poter condividere qualche momento di calcio con persone diverse dal solito continua ad avere un valore per me. Mi piace la routine di queste competizioni, lo scarso interesse che le precede, lo scetticismo quando ci si avvicina, la curiosità alla prima partita, IL PROCESSO se va male, LA BEATIFICAZIONE se vinci anche solo con un autogol al novantesimo, il fatto che siamo tutti cittì.

Insomma, questa parte mi piace come mi piace Sanremo, però di più. Certo, poi ho visto Germania-Ucraina e ovviamente i tedeschi hanno dovuto rovinare l’armonia delle cinque partite precedenti vinte con un gol di scarto. Poi si chiedono perché stanno antipatici a tutti. Ma torniamo a noi Dani, raccontami secondo te che partita vedremo stasera.

Daniele

Bella domanda. Al momento i due moduli che più probabilmente scenderanno in campo sono il 3-5-2 italiano e il 4-2-3-1 belga. Non so perché la Gazzetta dello Sport di oggi dica con tanta sicurezza che il Belgio giocherà con il 4-3-3, visto che ultimamente sta giocando con De Bruyne trequartista e una coppia di centrali. È vero che uno dei due centrali di centrocampo, quello che non è Witsel (e cioè Fellaini più probabilmente di Nainggolan) si alza sulla trequarti creando una specie di 4-1-4-1 molto offensivo, ma in fase difensiva si riforma molto chiaramente la coppia di centrali. Al di là dei numeri, significa che con De Bruyne centrale in campo c’è un esterno in più, e Wilmots forse preferisce Mertens perché meno diretto di Carrasco e meno offensivo di Origi e può garantire un controllo del pallone più sicuro, meno rischioso.

Mi stupirei se Wilmots scegliesse di giocare con Fellaini e Nainggolan contemporaneamente perché ne perderebbe in qualità offensiva (in fase difensiva, come ampiamente anticipato, l’Italia lo salta direttamente il centrocampo, quindi non avrebbe molto senso). Così come - non riesco a ritrovare l’articolo dove l’ho letto - va considerata come remota la possibilità che, già che non ha dei veri terzini di cui si fida, Wilmots schieri una difesa a tre speculare a quella italiana (anche se non saprei in quel caso chi potrebbe fare tutta la fascia, di sicuro non Hazard). Sarebbe una bella sorpresa, sia per noi che per Conte, ma per ora non possiamo specularci troppo.

Sempre dall'amichevole con la Norvegia, il gol del momentaneo 1-1 di Joshua King. Nainggolan perde una palla ingenua ma la linea difensiva belga è molto fragile.

Anche Conte potrebbe aver fatto pretattica e magari schiererà il 4-2-4 (che, credo, vedremo in ogni caso più avanti nel torneo): sarebbe bello se il Belgio scendesse in campo con la difesa a 3 e l’Italia a 4. Ma se si scontreranno 3-5-2 e 4-2-3-1 il problema principale per l’Italia (evidenziato anche da Wilmots in conferenza stampa) riguarderà la gestione dell’inferiorità numerica in fascia da parte dell’Italia. Conte accetterà il 3 contro 3 difensivo? Oppure abbasserà uno dei due esterni: a turno, o con un sistema fluido asimmetrico, passando alla difesa a 4? (Esempio: l’esterno sinistro, che sembra sarà Darmian, che scivola sulla linea dei difensori mandando Chiellini a fare il centrale vicino a Bonucci con Barzagli che si allarga a fare il terzino dall’altra parte).

L’importante è che l’Italia non si faccia schiacciare troppo perché, come ha sottolineato Conte qualche giorno fa, le sue squadre non giocano in contropiede. Credo che l’Italia proverà a ostacolare il gioco belga il più possibile, con l’aggressività e le marcature preventive, per poi arretrare e fare densità al centro. E la cosa bella è che non ho idea di come potrebbe funzionare un piano del genere, mi sembra molto solido e al tempo stesso può collassare non appena De Bruyne riesce a servire un compagno alle spalle dell’esterno di difesa, o non appena un difensore perde un duello. Il Belgio concentra il proprio gioco offensivo al centro e le basi - anche psicologiche - dell’Italia sono nel pacchetto centrale difensivo… se regge per l’Italia sarà una grande prova di forza, ma se crolla si rimette tutto in questione. Insomma ce la rischieremo, credo.

Simone

5000 battute in due per un “ce la rischieremo, credo”? Ma è per questo che ci hanno fatto studiare i nostri genitori secondo te? Voglio aiutarti e togliere almeno il credo. Ce la rischieremo. Ma questo lo sapevamo, no? E non è che ce la rischiamo perché davanti c’è De Bruyne, ce la rischieremo anche contro la Svezia e l’Irlanda, diciamocelo chiaramente e serenamente, poi però tra l’avere questa consapevolezza e il piangere sul letto abbracciati al cuscino cantando “Vorrei ma non posto” può esserci una via di mezzo, che risiede esattamente dove dici tu: il fluido asimmetrico.

La nostra forza è la difesa con portiere, ok, sappiamo anche questo, e lo diciamo considerando il valore dei singoli e del blocco inteso come somma di quei singoli 1+3. Anche altre squadre forti di questo Europeo hanno delle difese molto forti, quello che non ha nessuno è una difesa molto forte che gioca insieme nello stesso club da 5 anni. Il vero valore aggiunto, quello che può essere determinante nell’interpretazione della gara, è che quegli 1+3 sono un blocco così rodato e un corpo così unico, che Conte può permettersi di usarli come una sola variabile e non come una più tre. Mi spiego. La transizione alternata come quella che dici tu, con uno dei due esterni che scala basso a turno e i tre difensori che si schierano di conseguenza, è un automatismo che difficilmente si apprende in due settimane di ritiro pre-Europeo, o meglio lo apprendi, ma poi contro il Belgio rischi tantissimo a metterlo in atto, perché ogni volta c’è il rischio che due dei tre lo facciano bene e uno no, e con una sbavatura questo scivolamento può lasciare buchi drammatici. Invece Conte sa che questa cosa non la chiede a Bonucci, Barzagli, Chiellini e uno degli esterni, ma a Bonuccibarzaglichielini più un altro, i soggetti sono due, il rischio è ridotto, ti senti più sicuro a farlo, e te la rischi un po’ meno.

Daniele

Verissimo. Adesso, per tirarci su, passiamo ai difetti del Belgio. Tanto per cominciare quando i ritmi calano finiscono per controllare la squadra avversaria negli ultimi 40 metri di campo con molti giocatori nella zona centrale che si muovono solo in funzione della palla, con combinazioni sporadiche e leggibili. All’azione d’attacco partecipano in tutto 6 giocatori: la punta, i trequartisti e un centrocampista, che se è Fellaini significa cross sul secondo palo. Giocatori che hanno la certezza di poter uscire da qualsiasi situazione con la pura tecnica, che a volte si combinano in modo splendido, a volte no. La scelta stessa di Fellaini come riferimento sui palloni lunghi è un controsenso in una squadra con tanta tecnica e velocità, che potrebbe e, a mio avviso, dovrebbe vivere di rapidi scambi nello spazio.

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Linea difensiva vulnerabile anche quando viene attaccata alle spalle.

In tutto ciò, il solo vero centrocampista è Witsel. E se difficilmente avrà problemi a far uscire la palla dalla difesa anche sotto pressione, senza palla rischia di finire in balia degli inserimenti delle due mezzali italiane (considerando anche che i terzini dovranno marcare gli esterni italiani, quando l’Italia riuscirà ad attaccare a pieno organico come si è visto in amichevole). Ma la cosa che soffre di più il Belgio sono i cambi di campo, seguiti magari dai tagli interno-esterno che portano via i difensori centrali belga, poco dinamici e in difficoltà anche su tutti i tipi di palloni che finiscono alle loro spalle (un problema serio visto che il Belgio tiene molto palla nella metà campo avversaria). Insomma, sulla carta l’Italia ha più di un organo vitale da colpire, tutto sta a capire se ce la farà.

Però Witsel è un bel ragazzo e un gran giocatore.

Simone

Non conosco così bene il Belgio come squadra, mi fido di te. Mi piace pensare che sull’equivalente belga dell’Ultimo Uomo ora un Daniel Manusayen stia scrivendo un paragrafo sui difetti dell’Italia lungo due parole: Eder titolare. Comunque, abbiamo (potenziali) problemi più grandi di Eder titolare. E tu capisci che quindi sono problemi MOLTO grandi.

Sai cosa ticchetta nella tasca di questa nazionale? Sai cosa esplode oggi se non battiamo il Belgio? Il fatto che Conte arriva a questo Europeo con una popolarità pari a quella del mostro di Dusseldorf, però non si può ancora dire liberamente. Cioè, ci sono delle cose note, ma a livello di racconto popolare, non giornalistico. Gli antijuventini, cioè tutti quelli che non tifano Juve, non lo hanno mai scisso dalla sua esperienza di club, mentre per gli juventini è stata la combo tra il suo addio turbolento e i trionfi di Allegri nel suo post a ridimensionarne l’aura di intoccabile che aveva avuto per tre anni.

Ma c’è qualcosa che va oltre tutto questo: per la prima volta l’Italia inizia un torneo con la contemporanea ufficialità di due fatti: da settembre il Ct sarà un altro, e l’attuale Ct ha già firmato il contratto con un club. Tu capisci che nel paese del sospetto e del controsospetto, della polemichina facile e del telavevodettismo hardcore, rischia di apparecchiarsi un banchetto per complottisti che in confronto le scie chimiche sono un antipastino gourmet. Insomma, per non farsi rincorrere dal “si vedeva che stava già con la testa al Chelsea” Conte può fare solo una cosa: vincere, da subito. Tipo la Germania.

Daniele

Io non capisco una cosa dei detrattori di Conte, quelli che dicono che sapendo già che allenerà il Chelsea non ha le giuste motivazioni, è se davvero pensano che per un allenatore che deve parlare a giocatori come Hazard o Willian non sia importante avere una reputazione impeccabile. Se ritengono che un professionista di quel livello si possa permettere brutte figure mentre tutta l’Europa sta a guardare. Pensando invece a Eder, che per carità non entusiasma neanche me, mi chiedo se non c’è uno squilibrio tra come valutiamo i giocatori italiani e quelli stranieri. Secondo te se El Shaarawy fosse francese, Insigne belga, Candreva inglese, De Rossi croato, Bonucci tedesco e magari Zaza polacco, non avrebbero schiere di ammiratori?

Dall'amichevole dello scorso marzo. Quanto conteranno i cambi di campo e gli uno contro uno in fascia.

Simone

Infatti non ha senso, Conte ha fatto il fugone perché pensava di comandare e in due anni si è accorto di contare poco - e anche perché si è mortalmente annoiato tra una convocazione e l’altra - ma credo gli sia antropologicamente impossibile non bramare la vittoria più della felicità dei suoi cari, quindi finché ci sta, ci sta completamente.

Quanto a come valutiamo i giocatori, le tue suggestioni mi aprono altri interrogativi. Se El Shaarawy fosse francese curerebbe più o meno i propri capelli? Farebbero a gara di ciuffi con Giroud? Vincerebbe? Se Candreva fosse inglese guarderei con occhi diversi a quel suo atteggiamento per il quale anche quando si avvia a battere un fallo laterale la postura del corpo è finalizzata a ricordarci che lui è il calciatore più forte della storia di questo gioco?

Se Bonucci fosse tedesco avrebbe comunque un mental coach o l’intrinseca solidità del suo popolo gliela farebbe considerare un’appendice effimera del suo essere calciatore? Se Zaza fosse polacco somiglierebbe comunque così tanto a Giuliano Sangiorgi o prenderebbe le sembianze di un cantante di un gruppo ridicolo ma polacco?

Daniele

Wow, vorrei vivere nel multiverso che hai appena descritto. Adesso, però, prima che cominci il torneo, voglio solo aggiungere che mi sento più fiducioso rispetto a come mi sentivo alla vigilia dell’ultimo Mondiale. Magari mi sbaglio ma ho l’impressione che con tutti i suoi limiti, in un torneo in cui molte squadre anche migliori per qualità non hanno una grande fase offensiva, l’Italia potrebbe essere una delle più divertenti. E sicuramente è più divertente dell’ultima Italia di Prandelli, dai ritmi letargici anche per via delle temperature infernali. Pensi che ci divertiremo o che avremo l’ansia fino a quando saremo fuori?

Simone

Penso che in ogni caso ci divertiremo. L’Europeo è un sogno Dani. Abbiamo cominciato a scriverci durante Germania-Ucraina, alla fine di una maratona di calcio lunga dalle 15 alle 23: è così bello che ho già la nostalgia preventiva per quando finirà la fase a gironi da tre partite al giorno. Conosco questo dispiacere, lo provo tutti gli anni, e coincide sempre con l’ultima giornata dei gironi di Champions, quando a tarda sera guardo quegli highlights cicciotti pieni di gol e penso che anche per quest’anno è l’ultima volta che si sono giocate otto partite in un giorno, che arriveranno i quarti con il loro livello più alto, senza squadre materasso, con meno partite, e sono un po’ malinconico. Ecco, già non ci posso pensare che una domenica disegnata dalla mano di Dio come quella di oggi si ripeterà solo un’altra volta in questo Europeo. Tra una partita e l’altra ho anche giocato Francia-Germania a ripetizione alla Playstation con un mio amico, e ho fatto un gol bellissimo con Payet. E se non ci fossero state le nuvole avrei perso tutto questo per andare al mare, ti rendi conto?

Daniele

Eh? Scusa mi sono distratto a un certo punto, sto guardando un’amichevole della Repubblica Ceca che domani gioca con la Spagna e voglio arrivare preparato tipo quando prima di un appuntamento ti studi il profilo Facebook della ragazza o ragazzo in questione. L'Europeo ci rende scemi.

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