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Alfredo Giacobbe
Cosa fare con Mario Mandzukic?
27 nov 2017
27 nov 2017
Come cambia il ruolo dell'attaccante croato all'interno della Juventus, adesso che sta passando al 3-4-3.
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Alfredo Giacobbe
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Nell’ibridazione di moduli differenti da utilizzare nelle due fasi di gioco Allegri ha bisogno di due esterni capaci di giocare a tutta fascia, in grado di interpretare il ruolo sia nella fase offensiva che in quella difensiva. Contro il Barcellona, Alex Sandro ha giocato da terzino senza palla, pur offrendo una sovrapposizione esterna a Douglas Costa ad ogni occasione di possesso. Persino Cuadrado all’occorrenza ha coperto le spalle a Barzagli, soprattutto quando il difensore italiano usciva aggressivo in alto su Iniesta.

 



 


I limiti di Mandzukic in fase di non possesso: sulla transizione della Lazio che porterà al rigore dell'1-2, il croato si ritrova in un'inedita posizione di mezzala destra ma è del tutto evanescente in marcatura, non accorciando su Milinkovic-Savic che si sta associando su Luis Alberto, né schermando Immobile alle sue spalle.


 



 



 

 Allegri continui ad impiegarlo da prima punta come vice Higuain, in quelle partite in cui è preferibile avere una torre a centro area su cui far piovere cross dalle fasce.

 





 



 



 

Quando la Juventus attacca da sinistra, Mandzukic fornisce ampiezza, tenendo il pallone tra i piedi e permettendo ai compagni di posizionarsi: il croato, poi, libera lo spazio per le sovrapposizioni di Alex Sandro, scegliendo per sé una posizione da mezzala o addirittura da falso terzino. Mandzukic non garantisce solo varietà di soluzioni offensive, perché può giocare sia da solo che con un altro attaccante, ma anche equilibrio tattico, in qualsiasi posizione lo si impieghi.

 


Il gol dell'1-0 contro la Fiorentina quest'anno arriva proprio da un movimento ad attaccare il secondo palo di Mandzukic: il croato parte da ala sinistra, ma quando parte il cross di Cuadrado si butta in area, anticipa Bruno Gaspar e mette in rete.


 



 



 

 

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