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Cosa ci dicono le statistiche sulla corsa Scudetto in Serie A
05 dic 2025
Qualche numero per provare a farsi un'idea.
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8 min
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Siamo arrivati a dicembre. In Serie A si sono già disputate 13 giornate e i calciatori devono iniziano a rispondere alle domande sulla corsa scudetto. Il problema è che la corsa scudetto quest'anno sembra molto complessa. Il Napoli campione d'Italia ha iniziato con qualche singhiozzo, l'Inter continua a perdere gli scontri diretti e nel frattempo si sono inseriti anche il Milan di Allegri e la Roma di Gasperini. E questo senza dimenticare la nuova classe media, Bologna e Como, e i dolori della Juventus, che comunque rimane lì in agguato. In appena cinque punti ci sono tutte le prime sette squadre.

Difficili fare previsioni oggi, anche approfondendo le statistiche. Le 130 partite già giocate ci hanno però effettivamente dato delle risposte sugli atteggiamenti, gli assetti tattici e le criticità di ognuna di queste squadre. Cosa possiamo sapere di più? I dati di Hudl Statsbomb ci possono dare un punto di vista.

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Innanzitutto, quali squadre stanno andando meglio? Chi attacca e difende bene? Quali squadre stanno creando di più e subendo di meno? Per rispondere a questa domanda ci vengono incontro, come al solito, gli Expected Goals.

La premessa da fare è la solita: gli xG sono una metrica che aiuta a quantificare la qualità dei tiri di una squadra. Se guardare il riepilogo nella classifica dei gol fatti e subiti è più semplice, il dato delle reti può facilmente sviare, non dando bene conto di come una squadra stia costruendo i propri tiri in campo. Gli xG in questo senso, ci aiutano ad arricchire la nostra opinione.

Per isolare ancora di più l’andamento del gioco delle squadre ho scelto quindi di considerare solo i gol su azione (i cosiddetti Open Play Expected Goals, cioè gli xG creati ad esclusione dei rigori e dei calci da fermo).

La media del campionato (0.76, che è ovviamente la stessa sia per quelli creati che per quelli subiti) ci permette di dividere il grafico in quattro quadranti. In quello in alto a destra ci sono le migliori squadre della Serie A, ovvero quelle che su azione creano tanto e subiscono poco. Come potete vedere ci sono tutte le squadre che vi aspettate, e poi il Verona.

L’Hellas è una completa assurdità, una vera e propria anomalia statistica di questa prima parte di stagione, e non è facile andare al di là della sfortuna per spiegarla. Qui su Ultimo Uomo ne abbiamo già scritto due volte: prima riguardo alla sua incapacità di trasformare in gol le sue occasioni e poi proprio di tutti i momenti in cui è stata più sfortunata.

Oltre al Verona, però, spiccano le squadre che siedono nelle primissime posizioni del nostro campionato. Se Milan e Juventus stanno avendo un’ottima solidità difensiva (ci torneremo) e l’Atalanta sta pagando il brutto inizio di stagione dei suoi attaccanti, l’Inter sembra primeggiare in entrambe le fasi.

I nerazzurri non sono infatti solo (per distacco) la migliore squadra quando si tratta di costruire occasioni da gol, ma sono anche i più affidabili quando le devono prevenire. La classifica per ora vede la squadra di Chivu al terzo posto, ma il solo punto a separarla da Milan e Napoli restituisce la totale incertezza sulla lotta scudetto che, probabilmente, ci accompagnerà ancora per tanti mesi.

Detto degli xG possiamo passare ad un’altra delle metriche più utilizzate: il PPDA. Questo dato dall'acronimo astruso è in realtà di lettura molto semplice: misura semplicemente i passaggi che una squadra permette all’avversaria prima di effettuare un’azione difensiva, come un contrasto o un intercetto. Più il dato è basso, più il pressing di una squadra è efficace.

Per chi segue la Serie A da qualche anno sarà forse una sorpresa: quest’anno il Bologna per ora non è primo, ma solo terzo. Davanti alla squadra di Vincenzo Italiano vediamo la Roma di Gian Piero Gasperini (anche questa non una grande notizia) e soprattutto il Como di Cesc Fabregas, che già la scorsa stagione si era distinto per un assetto difensivo molto aggressivo.

Il Como è di molto in cima a questa classifica e ci dà un’idea delle difficoltà che le difese avversarie devono avere quando devono costruire dal basso, asfissiate dall’aggressività della squadra di Fabregas e portate, spesso, a rifugiarsi nel lancio lungo.

La Roma ha visto invece la nascita in questa stagione di un progetto tecnico nuovo. Se l’avvento di Gasperini poteva portare delle domande di natura caratteriale, l’aspetto tattico che caratterizzava l’allenatore a Bergamo, e che si presumeva invece fosse una certezza, sta dando i suoi frutti anche da un punto di vista di risultati. La nuova Roma del Gasp, al secondo posto nella classifica del PPDA, siede al quarto in quella “vera”, anch'essa a -1 dalla coppia Milan-Napoli. E a proposito della testa della classifica avrete già visto come la squadra di Allegri sia "in fondo" alla classifica del PPDA: anche questa non una grande notizia per chi conosce l'allenatore livornese.

Più interessante tornare sul Bologna di Vincenzo Italiano, che sembra leggermente diverso rispetto a quello delle scorse stagioni. Ma è davvero così?

In realtà, gli emiliani restano la migliore squadra del campionato a gestire le transizioni. Hudl Statsbomb distingue come “tiri da contropiede” tutte quelle conclusioni che scaturiscono dai 15 secondi successivi una riconquista del pallone nella propria metà campo.

Il Bologna di questi tipi di tiri riesce a generarne oltre 1,5 a partita. Un numero davvero alto che rende evidente nel grafico il gap con tutte le altre (e, di nuovo, con il Verona). Anche difensivamente il Bologna sembra molto solido da questo punto di vista, stagliandosi anche in questo caso in alto, questa volta vicino al Cagliari.

C'è un collegamento da questo punto di vista con il pressing: alzarlo infatti significa da una parte recuperare la palla più in alto, e quindi avere meno possibilità di partire in contropiede (o forse sarebbe meglio dire in transizione lunga), e dall'altro esporsi di meno a quelle degli avversari. Da questo punto di vista è interessante il dato della Roma, che è penultima per tiri subiti da ripartenze. È un aspetto che probabilmente andrà curato nel prossimo periodo; soprattutto negli scontri diretti sono tiri che possono avere alti xG e rischiano di portare via punti, come successo contro il Milan di Leão a San Siro, nonostante la presenza del miglior portiere del campionato.

Se la difesa dei contropiede è importante, lo è di più quella della propria area. Nel grafico che segue ho riportato le occasioni da gol “pulite”, che Hudl Statsbomb classifica come quelle a tu per tu con il portiere avversario (cioè senza nessun altro avversario a parte il portiere sulla linea di tiro che unisce il pallone alla porta). Per ogni squadra sono raffigurate quelle create e quelle subite.

Juventus e Milan sono le prime della classe in questo particolare aspetto. In particolare è impressionante il dato dei rossoneri, specialmente alla luce di quanto visto nella scorsa stagione e soprattutto dopo i cambi tattici che potevano destabilizzare ulteriormente l’assetto difensivo. Certo: per chi conosce Massimiliano Allegri non è una sorpresa, ma rimane comunque un risultato impressionante.

Anche la Juventus stupisce. Dopo l’altalenante inizio di stagione ed il cambio in panchina non è scontato mantenere una solidità e un ordine difensivo, vedremo se questo dato potrà migliorare ulteriormente con Spalletti.

Dal lato dei tiri fatti, invece, Bologna e Verona (ancora) restano delle grandi creatrici di occasioni nitide: è lecito pensare che molte di queste arrivino da azioni rapide in ripartenza, come visto nel grafico di prima.

In questa analisi, mi rendo conto, rimane fuori una grande protagonista del nostro campionato, che d'altra parte in questa prima parte di stagione ha dato segnali contrastanti. Parlo del Napoli di Antonio Conte.

In questi mesi si è parlato molto di un Napoli diverso, un Napoli più fragile rispetto alla scorsa stagione. C'è da dire però che, da un punto di vista difensivo, gli azzurri, pur non essendo primi in nessuna statistica, restano una delle migliori difese della Serie A per la propria capacità di fare tante cose ad alto livello.

Nel grafico si possono confrontare diversi aspetti difensivi della squadra di Conte (in azzurro) con quelli medi del campionato (in rosso). Come sottolineato in precedenza, il Napoli rimane una squadra capace di non subire troppo in nessuna situazione particolare, forti di una stabilità diffusa che ha permesso di superare alcuni infortuni nel reparto di questo inizio di stagione.

I campioni d'Italia hanno avuto dei mesi travagliati. Antonio Conte ha provato a cucire un contesto adatto a Kevin De Bruyne e l’ha poi dovuto rivedere dopo il suo infortunio, e nel mezzo il Napoli ha avuto dei momenti di sbandamento. Nelle ultime partite Conte sta cercando di cambiare ancora, dando sempre più importanza a Neres e Lang per dare imprevedibilità offensiva. Sarà interessante capire cosa cambierà nei prossimi mesi.

Per fortuna ci aspettano diverse partite interessanti già da questo weekend: Inter-Como, Lazio-Bologna e Napoli-Juventus ci inizieranno a far capire se quello che abbiamo visto nel primo terzo di campionato è già una cartina tornasole affidabile o se alcune valutazioni andranno riviste. Ormai bastano poche ore di pazienza.

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