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Mattia Pianezzi
5 feticci da prendere al Fantacalcio
29 ago 2017
29 ago 2017
Giocatori che non vi faranno vincere ma che dovreste comunque prendere nella vostra squadra.
(di)
Mattia Pianezzi
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Il Fantacalcio, converrete, è un gioco crudele e senza cuore. Non premia l’amore vero messo nel pensare la propria squadra, i litigi durante l’asta, gli sfottò dopo le sconfitte, e non premia la fiducia; dissezionare delle squadre nei suoi minimi interpreti e sceglierne undici, ogni settimana, da tifare nella diaspora della Serie A, fa fare cose terribili. Ho visto tradimenti di fedi calcistiche, persone esultare contro i propri beniamini, festeggiare i gol degli avversari. Il Fantacalcio, per certi versi, è contro lo sport, e soprattutto contro l’amore.

 

Per questo fa bene al cuore e all’anima attenersi all’acquisto di almeno un feticcio all’anno per Fantacalcio. Consigliamo caldamente questi giocatori ideali per un Fantacalcio antagonista, diversamente utili in ambito di pagelle ma utili per dare un po’ di calore a un gioco altrimenti freddo e cattivo, per scommettere su qualcosa e magari per vincere pure. La scommessa dico, mica il Fantacalcio, quello lo perdete sicuro.

 

Disclaimer: chiaramente quella del feticcio non può essere una categoria oggettiva. Ognuno ha i propri personali feticci; in questa classifica hanno contato più che altro i gusti personali, anche se ho provato ad essere più universale possibile.

 



Ancora?

“Ah guarda, non sapevo chi prendere, speriamo non faccia troppi danni”.

 



 

Vasco Regini infesta ancora la difesa della Sampdoria, e vogliamo che infesti quella del nostro Fantacalcio. Tanto Vasco Regini gioca ancora, gioca parecchio, ma non serve mai a niente davvero, intrappolato nella retorica dell’onestà. Lo si prende perché costa poco, e a quel punto tanto vale crederci. Si trova nella categoria “highlander” incrociata con quella dei “terzini operai” insieme a gente come quella faccia da golem di Basta e quel tipo strano di De Silvestri.

 



 

Highlander

“Guarda che Massimo Gobbi è l’anagramma di ammisi: sgobbo”

 



 

Quando sopravvivi abbastanza tempo per sfuggire alla categoria degli “Ancora?” ecco che ti si aprono le porte della categoria “Highlander”. Massimo Gobbi ha una storia calcistica tutto sommato bella, giusta per la portata delle sue sgroppate sulla fascia, per le sue qualità e le sue lacune. Nei suoi anni alla Fiorentina, dal 2006, ha acquisito negli spogliatoi tutta la forza feticcistica di una serie di giocatori che se fossero in asta adesso mi rovinerei per prendere senza davvero un motivo, come Liverani, Balzaretti, Papa Waigo, Santana (a pensarci bene potrebbero essere un gruppo indie di quegli anni). Questa forza l’ha portata a Parma in cui ha accumulato punti bontà a non finire per la gestione della bancarotta della squadra, in prima linea e pure con la fascia da capitano. Passa al Chievo quando il Chievo ha smesso di essere definitivamente una squadra un po’ intrusa della A ma è già squadra hipster, gioca un botto, ha smesso di essere irruento nei suoi interventi, crossa il giusto da fare qualche assist a stagione, se sei fortunato segna pure. Ma che volete di più? Prendete Gobbi e coccolatelo.

 

Un’altra curiosità di Massimo Gobbi è che è talmente old school che non esistono sue foto in formato gif nell’internet, però ci sono vari video su youtube in cui pesca con dei simpatici signori e mangia panini con la mortadella. Ad una certa appare Marco Masini che, consapevole dei suoi poteri occulti, prova a portare sfiga.

 



Amori mai finiti

“No ma guarda che Bergamo è la piazza giusta, a Ilicic serve un po’ di tranquillità e quello ti va in doppia cifra sicuro, ma l’hai visto che sinistro; basta che non si rompa”.

 



 

Josip Ilicic è un feticcio quasi di tutti da quando era al Palermo, arrivato insieme a Bacinovic nel 2010 dal Maribor, in quel Palermo dalla curiosa tendenza filoslava (magister Sabatini guidaci tu). È sempre stato incostante, fumoso, svagato nell’abitare la trequarti avversaria. Per di più sembra autenticamente depresso, come nessun giocatore sembra davvero esserlo.

 

Ilicic non sembra cresciuto come giocatore, anche se non pare neanche peggiorato, sembra solo più triste. L’Ilicic che arriva all’Atalanta non si sposta, dinoccola sul terreno di gioco e sembra perennemente una corda tirata, una fionda in tensione; la pietra è il suo sinistro secco, bellissimo, di cui è facilissimo innamorarsi. Ilicic è il classico cannibale di palloni, che vuole tutto per sé e tira in continuazione. Lo scorso anno è stato

, e anche quello a prendere più pali, il che va male per le sue pagelle e malissimo per la vostra saluta mentale. Tanto per rimarcare il concetto, Ilicic ha preso un palo da 20cm dalla porta alla prima di campionato. Ilicic ti compro io, vieni da me.

 



 

Redenzione cristologica

“Cerci ha bisogno di me come io ho bisogno di lui, quest’anno vinciamo insieme, torna più forte di prima”; oppure vedi Ilicic.

 



 

Dalla parabola strana, re delle instagram stories, dai

, faccia da schiaffi, l’Henry di Valmontone prova a rifarsi un nome a Verona, società che solitamente fa acquisti abbastanza oculati per perseguire i suoi obbiettivi – vedi Pazzini che ha spaccato la Serie B o Caceres, calciatore fragile ma di livello. Cerci è uno dei giocatori più umorali che abbia mai visto sul campo di pallone, facile all’ira e alla tristezza, ma capace di strappi importanti che decidono le gare, se ne ha voglia. Quindi dalla sua, se va bene, c’ha una decina di colpi a stagione, ma di contro ha i pagellisti che lo vogliono vedere in piena forma (perché i pagellisti giocano al Fantacalcio e l’hanno preso, e perché vogliono sempre che i giocatori si esprimano al meglio per scrivere cose belle, se no la vita è triste) e quindi gli tirano le orecchie con voti mediocri.

 



Igor Budan



 



 

Uno dei miei feticci-totem del campionato italiano è Budimir, ma il Crotone l’anno scorso per sostituirlo ne ha trovato uno ancora più feticcio e ancora più totem. Simeon Tochukwu Nwankwo, detto Simy – in lingua yoruba vuol dire “attaccante spilungone totem feticcio” – l’hanno trovato nella serie B portoghese in cui faceva quello che voleva, e già l’anno scorso è apparso nei

 e nella classifica degli

. Non possiamo non prenderlo al Fantacalcio, non possiamo dimenticarci di lui. Credete in quelle gambette lunghe e quel sorriso grande da pesce cartilagineo, che infatti si trova bene a Crotone, tra gli squali, a impersonare il più grande giocatore che non sa testare della serie A.

 



 



 

 

Quanti punti bonus per una rabona?

 

 

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