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Top XI: Premier League 2020/21
27 mag 2021
27 mag 2021
I migliori giocatori del campionato inglese, scelti ruolo per ruolo.
(articolo)
12 min
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Anche in Premier League la stagione 2020/21 è stata molto particolare: l'assenza dei tifosi, di una vera off-season e poi i calendari fittissimi, e quindi gli infortuni conseguenti. All'inizio questa situazione sembrava poter creare lo spazio per l'ingresso di una outsider nella lotta al titolo, prima nelle fattezze dell’Everton e poi del Tottenham. La stagione si è però conclusa con una marcia trionfale di un Manchester City solidissimo, e forse la migliore creatura partorita dalle idee di Pep Guardiola. In questa top XI, che segue quella dedicata alla Liga e alla Ligue 1, abbiamo deciso di non includere più di due giocatori per squadra, e quindi diversi giocatori del City sono rimasti fuori nonostante la stagione incredibile: dobbiamo segnalare in particolare Ilkay Gundogan, per un periodo vero finalizzatore della squadra, e Kevin De Bruyne, che come al solito primeggia nella classifica degli assist. Essendo stata la difesa e il controllo tecnico la chiave della stagione della squadra di Guardiola, abbiamo pensato di premiare due difensori. Per il resto abbiamo provato a costruire una squadra bilanciata, che quindi possa avere una reale disposizione in campo.

Portiere: Emiliano Martinez

Prelevato nel mercato estivo dall’Arsenal dopo aver cominciato a trovare una certa continuità con i Gunners, è arrivato all’Aston Villa dove ha confermato le buone sensazioni date nei due mesi da titolare nel Nord di Londra.

In un Aston Villa partito forte ma che ha avuto tante difficoltà nel finale di stagione, la presenza del portiere argentino si è rivelata vitale per mantenere lontana la zona retrocessione, soprattutto nel periodo di assenza di Jack Grealish. Martinez ha dimostrato di poter stare ad alti livelli; ha fatto registrare il terzo miglior dato del campionato sui clean sheets (15), il quarto per ciò che riguarda le parate effettuate per 90’ (3.7) e il secondo miglior differenziale tra xG e gol subiti (+6.6). Questi dati dicono molto sulla solidità che Martinez ha garantito in questa stagione. Ma non è solo un portiere efficace ma anche uno spettacolare, esaltante da vedere per il modo in cui comanda l’area e per come copre la porta.

Ha 28 anni: non è giovane ma è in un'età che per un portiere rappresenta solo l'inizio del prime. C'è forse qualche rimpianto sul giocatore che sarebbe potuto diventare con un po' di fiducia in più.




Terzino destro: Vladimir Coufal

Arrivato in sordina dallo Slavia Praga sulla scia del connazionale Tomas Soucek, Vladimir Coufal è diventato molto rapidamente un uomo chiave del West Ham.

È un esterno che in generale non ruba l’occhio con grandi giocate ma che sa dare grande solidità difensiva. Rispetto a molti colleghi, risulta meno associativo ma ha una presenza in fase difensiva di alto livello. Possiede una notevole capacità di leggere i movimenti avversari e portare i contrasti. Qualità che lo rendono un giocatore particolarmente difficile da affrontare nell’uno contro uno. Col pallone il suo contributo si limita ai cross: è uno di quelli che ne tenta di più nella lega, e da solo ha prodotto 7 assist. Tra i difensori solo il suo compagno Aaron Cresswell ha fatto meglio.

Nonostante non sia giovanissimo, rimane un giocatore di valore assoluto e che il prossimo anno vedremo in Europa.


Difensore centrale: Wesley Fofana

L’arrivo di Wesley Fofana in Premier League dal Saint-Etienne è stato accompagnato da tante aspettative, ma non le ha deluse, inserendosi velocemente nell’undici titolare del Leicester e mostrandosi già pronto anche in un contesto più scomodo della Ligue 1.

Inserito nella linea a tre di Rodgers, Fofana è diventato subito insostituibile per l'aggressività con cui interpreta il ruolo sul centro-destra della linea. È anche un difensore molto presente nel gioco aereo: è sesto tra i difensori centrali per duelli aerei vinti ogni 90’ (3.8) mentre quando è in possesso mostra una notevole confidenza con il pallone sia nel gioco sul corto che sul lungo. Lo avrete capito: è un difensore moderno, che gioca in modo aggressivo affidandosi molto al suo atletismo ; ma che è importante per la sua squadra anche per il suo aiuto nella risalita del campo, sia in conduzione che con dei lanci sia in verticale che in diagonale.

Fofana è giovane, i margini di miglioramento ampi. È lecito già immaginarlo tra poco a livelli molto alti.


Difensore centrale: Ruben Dias

Ruben Dias è arrivato a Manchester con l’etichetta di ennesimo difensore strapagato da Guardiola e in poche partite è diventato il pilastro del sistema difensivo del City, uno dei migliori centrali del campionato, forse persino in Europa, in questo momento. È stato il primo difensore a vincere il premio di calciatore dell'anno in Inghilterra.

In un campionato di difensori che interpretano il loro mestiere in modo appariscente, e quindi iper-atletico, Dias è più sottile: un centrale abile nelle letture, capace di manipolare gli avversari e scegliere il tempo dell'intervento in modo spesso perfetto. In una squadra di Guardiola, poi, un difensore deve saper aiutare la squadra col pallone, e Dias è tra i migliori in termini di tocchi, passaggi tentati e completati e anche per ciò che riguarda le progressive runs e i progressive passes (cioè i passaggi e le corse che permettono alla squadra di risalire il campo). Questa completezza lo rende il compagno ideale di un giocatore aggressivo - ma a volte imperfetto - come Stones. Non guasta poi una certa eleganza, sia col pallone che quando deve intervenire, quasi sempre in modo tecnico, guardando più il pallone che il corpo avversario.


Terzino sinistro: Joao Cancelo

Etichettare Joao Cancelo come un terzino è riduttivo, certo. Nel corso della stagione ha occupato indifferentemente entrambe le fasce, dando una profondità diversa al concetto di falso terzino importato al Manchester City da Guardiola.

Non ha numeri clamorosi, ma è stato fondamentale, con le sue capacità tecniche, a dare qualità alla squadra, facilitando la risalita del campo e offrendo stabilità contro le transizioni difensive. In termini numerici Cancelo è tra i migliori difensori della lega per expected assists, arrivati principalmente da passaggi filtranti, a spiccare però soprattutto i dati su progressive passes (6.51 per 90’) e progressive runs (8.7 per 90’) in cui si pone su livelli simili a quelli del compagno Ruben Dias e per questo tra i migliori dell’intera competizione.

Cancelo è un giocatore sempre al centro della manovra, sempre coinvolto in fase offensiva e capace di regalare delle giocate di qualità potenzialmente a ogni tocco. Da segnalare anche l'ottima stagione di Luke Shaw, che con un'interpretazione più classica del ruolo ha mostrato qualità creative poco comuni.


Centrocampista destro: Tomas Soucek

Tomas Soucek è stata una delle rivelazioni di questa stagione: arrivato nell’inverno del 2020 dallo Slavia Praga, si è adattato in Premier all'istante.

Soucek si è inserito alla perfezione nel sistema di Moyes agendo come un perfetto centrocampista box-to-box, in grado di abbinare atletismo incredibile e presenza fisica dominante; in fase difensiva è tra i migliori centrocampisti della competizione per salvataggi e duelli aerei vinti mentre in quella offensiva è a 8.9 xG prodotti su azione (a fronte di 10 gol), numeri che lo collocano al terzo posto tra i centrocampisti, dietro solo a Bruno Fernandes e Ilkay Gundogan. Soucek è un giocatore divertente, per l'attitudine guerriera, ultra-fisica, e per la capacità un po' surreale di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto in entrambe le aree di rigore. Sembra il centro perfetto di una squadra di basket un po' demodé. Di certo il suo contributo è stato cruciale per portare il West Ham dalla lotta salvezza alla lotta Champions.

Analogamente al suo compagno e connazionale Vladimir Coufal, Soucek è arrivato in Premier non più giovanissimo – ora ha 26 anni – ma per caratteristiche sembra un giocatore perfetto per una competizione in cui il livello fisico richiesto è altissimo ed è molto credibile che potrà avere lunga vita ad alti livelli.


Centrocampista sinistro: Mateo Kovacic

La carriera di Mateo Kovacic è stata strana ma nel Chelsea di Tuchel ha finalmente trovato la sua definitiva consacrazione.

Grazie alla sua sensibilità, nel tocco palla e negli smarcamenti, si integra alla perfezione sia con un palleggiatore come Jorginho che con un giocatore più quantitativo come Kanté. In questa stagione ha saputo muoversi sia come centrocampista box-to-box che a sua volta come palleggiatore. A livello statistico Kovacic è terzo per percentuale di dribbling completati (81.5%) e si colloca oltre il 95° percentile della lega per passaggi tentati e completati, per progressive runs e progressive passes. Nel Chelsea è diventato una sorta di go-to-guy – è il centrocampista che riceve più passaggi dell’intera lega - proprio per la sua capacità di gestire con tranquillità il pallone anche sotto pressione e consentire una facile risalita del campo.

Kovacic si fa notare poco negli ultimi metri, quindi rischia di passare inosservato, ma la sua presenza è diventata fondamentale per garantire una gestione fluida ed efficace del possesso.


Trequartista destro: Raphinha

In questa stagione il Leeds si è presentato in Premier League con una squadra che inizialmente poteva non sembrare all’altezza ma che Bielsa ha gestito in maniera perfetta. Raphinha ha rappresentato la ciliegina sulla torta.

Il brasiliano ci ricorda l'importanza del dribbling nel calcio di oggi. Gli piace ricevere largo a destra per schiacciarsi e cercare di rientrare in conduzione sfruttando la sua capacità di saltare l’uomo nei modi più vari. Il suo gioco si riflette in un campionario di doppi passi, tocchi di esterno e finte di corpo che lo rendono imprevedibile da difendere e divertente da guardare. Nella sua prima stagione nello Yorkshire, Raphinha ha trovato rapidamente la sua dimensione diventando un giocatore in grado di trovare spesso il passaggio decisivo e ciò si è tradotto in 9 passaggi chiave e 7.7 xA con una media di 0.3 per 90’, dato che lo colloca al quarto posto in Premier League in questa statistica.

Raphinha ha regalato fin qui delle giocate incredibilmente raffinate, mostrando quella qualità e sensibilità tecnica, soprattutto nel modo estremamente tecnico che ha di dribblare, che vengono esaltate nel contesto di gioco fluido del "Loco". Da citare anche Mohamed Salah, nonostante una stagione che a tratti ha fatto riemergere suoi antichi limiti.


Trequartista centrale: Bruno Fernandes

Probabilmente il vero MVP di questa stagione: Bruno Fernandes è stato il giocatore per distacco più impattante sul suo club prendendo in mano il Manchester United praticamente già dal suo arrivo.

In questa stagione il portoghese ha trovato 18 gol e 12 assist, collocandosi al terzo posto sia tra i marcatori che tra i rifinitori; il suo apporto al gioco dei Red Devils è stato cruciale per legare i reparti di una squadra che negli ultimi anni ha sempre faticato in zona di rifinitura. Bruno Fernandes ha una presenza dinamica, si muove molto sia in orizzontale che in verticale nella metà campo offensiva. La sua centralità nel Manchester United si nota sia dai numeri nella definizione - il portoghese è sesto per xG (15.4) e primo per xA (11) prodotti – che nel modo in cui si fa trovare sempre al centro della manovra, venendo incontro a offrire linee di passaggio. Possiede un ampio bagaglio tecnico e una grande intelligenza nelle letture. Può decidere se scaricare di prima, dare la pausa o provare la conduzione per aprirsi lo spazio per il tiro dalla distanza.

Veder giocare Bruno Fernandes è un piacere per gli occhi soprattutto per la sua tecnica di calcio sopraffina, elengatissima quando calcia senza inerzia, sfruttando spesso l'esterno come in pochi riescono.


Trequartista sinistro: Jack Grealish

Leader tecnico e caratteriale dell’Aston Villa, la sua posizione è ovviamente più fluida di quella nominale di esterno sinistro. Grealish è un giocatore a suo agio spalle alla porta, in grado di manipolare lo spazio e di anticipare i movimenti degli avversari grazie a una tecnica di conduzione estremamente peculiare, ricca di piccoli tocchi e finezze impossibili da cogliere a prima vista, ma che lo rendono un giocatore quasi impossibile da fermare. Su di lui sono stati commessi 106 falli, un numero nettamente superiore a qualsiasi altro giocatore in campionato. A livello statistico ha portato a referto 0.37 xA per 90’ – meglio di lui solo Kevin De Bruyne – convertiti in 10 assist a cui ha aggiunto anche 6 gol e solo una serie di noie fisiche, probabilmente anche conseguenza del trattamento non propriamente morbido riservatogli dai suoi avversari, gli hanno impedito di migliorare ulteriormente uno score che era già ampiamente il migliore della sua carriera.

Un giocatore divertente da vedere, dotato di un gioco raffinato ma molto pulito e funzionale, esteticamente gradevole e incredibilmente efficace. A tutto ciò Grealish ha unito una figura da cult hero, con la numero 10, i calzettoni abbassati e i capelli tirati all’indietro. Un personaggio unico nel panorama europeo.


Punta centrale: Harry Kane

Per il posto da MVP assoluto della Premier League uno dei pochi reali contender di Bruno Fernandes è stato Harry Kane.

Alla soglia dei 28 anni, è stato uno dei giocatori più determinanti dell’intera lega, sublimando il concetto di regista offensivo e abbinandolo a una continuità realizzativa impressionante. In questa stagione, non minata dai suoi frequenti infortuni, Kane ha portato al Tottenham 22 reti e 13 assist consolidandosi al primo posto in entrambe le graduatorie ed entrando nel 55% delle realizzazioni degli Spurs. Nel descrivere la stagione di Kane è opportuno ricordare che il contesto attorno a lui è stato sostanzialmente deludente e che su di lui si è riversata quasi la totalità del gioco del Tottenham. Questa centralità lo ha portato, in termini di xA, a overperformare in maniera molto marcata, con un differenziale assist-xA che si attesta attorno a 5.5. Primo, naturalmente, nell’intera Premier League.

Nel vedere le partite di Kane si nota sia la sua grande capacità di finalizzare in tanti modi diversi, sfruttando una tecnica di calcio spesso sottovalutata, sia di venire incontro per ricevere spalle alla porta e associarsi con i giocatori attorno a lui; queste qualità lo rendono uno dei migliori attaccanti al mondo, un giocatore dominante e incredibilmente decisivo. A 28 anni è il momento decisivo della sua carriera, per capire se restare una leggenda del Tottenham o provare a vincere altrove.


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