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Marco D'Ottavi
Con chi sostituire Skriniar?
31 gen 2023
31 gen 2023
Chi è il più adatto per Inzaghi tra i nomi che stanno girando?
(di)
Marco D'Ottavi
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IMAGO / NurPhoto
(foto) IMAGO / NurPhoto
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Tutte le statistiche presenti nel pezzo sono fornite da Statsbomb. IQ Soccer è lo strumento essenziale per gli analisti, i giornalisti e gli scommettitori professionisti di tutto il mondo.La notizia era nell’aria da mesi, ma negli ultimi giorni è diventata tremendamente reale per tifosi e società: Skriniar non sarà più un giocatore dell’Inter. Il club nerazzurro e il PSG hanno trattato per una possibile partenza già a gennaio, ma più i minuti passano più sembra improbabile. Lo slovacco andrà via in estate a parametro zero e per la squadra di Inzaghi è una perdita doppiamente pesante. Lo slovacco era il capitano e miglior difensore della rosa: come sostituirlo senza neanche avere un ritorno economico adeguato? L’Inter è in un momento storico in cui non può permettersi investimenti economici importanti. In estate era stata vicina a cedere Skriniar al PSG per circa 60 milioni e con quei soldi, poi, avrebbe comprato il sostituto (Bremer). Ora non potrà fare lo stesso e per questo dovrà lavorare più “di fantasia”, come si dice in questi casi. Questo apre a un universo di possibilità: le voci sui possibili sostituti stanno diventano sempre più varie e improbabili (passando da Baschirotto a Koulibaly) e più passeranno i giorni più i nomi si accatasteranno. Cercando di scremare i nomi più irrealizzabili abbiamo provato ad analizzare pregi e difetti di chi potrebbe sostituire Skriniar in un Inter del domani (in senso letterale o di futuro prossimo). Rodrigo Becao Di Becao all’Inter se ne parlava già in estate, e la voce è diventata più insistente più le prestazioni del brasiliano salivano di livello. Nel momento migliore dell’Udinese di Sottil, a inizio stagione, erano sembrate anche troppo buone, tanto che il costo del suo nome era diventato più da Premier League che da Serie A. Becao è un difensore esperto: ha 27 anni ed è alla quarta stagione in Serie A. Ogni stagione ha fatto meglio della precedente e in questa sembra al picco fisico e mentale della sua carriera. Gli manca un po’ di esperienza ad alti livelli e in Europa, ma è anche il motivo che ne rende l’acquisto per l’Inter possibile a cifre relativamente contenute. Ma è adatto a sostituire Skrinar? Come lo slovacco, anche Becao è molto forte nell’uno contro uno (vince l'86% dei duelli che ingaggia). Non ha quella strana compostezza di Skriniar, a cui a volte sembra bastare semplicemente di allungare una gamba per togliere il pallone all'avversario, ma la sua esuberanza fisica nelle migliori giornate lo rende davvero insuperabile (è nell’91esimo percentile tra i difensori centrali dei 5 migliori campionati per numero di contrasti vinti, aggiustando per possesso). Rispetto a Skriniar, Becao è un difensore più aggressivo, che si esalta quando può difendere in avanti, come in questa versione dell’Udinese di Sottil. Non è un caso che le sue prestazioni siano risaltate di più nella prima parte di stagione, quando i friulani avevano una delle proposte di gioco più interessanti della Serie A. I suoi numeri, comunque, rimangono molto buoni anche ora, dopo un calo generale di tutta la squadra.

Un paragone tra i dati di Skriniar (in blu) e quelli di Becao (in rosso). Per i difensori vanno presi molto con le molle, sono più indicativi dello stile difensivo diverso delle due squadre.

Sottil non gli chiede solo di difendere in modo aggressivo, ma anche di supportare la manovra offensiva con costanza, cosa che Becao sta facendo senza timori (tocca quasi otto palloni a partita nella trequarti avversaria) e che è una richiesta anche di Inzaghi ai suoi difensori. Anche per questo tipo di interpretazione del ruolo, Becao sarebbe un sostituto quasi naturale di Skriniar. Non che possa essere più o ugualmente forte dello slovacco, ma che abbia le caratteristiche adatte per inserirsi nel gioco di Inzaghi senza particolari problemi. Becao è in scadenza di contratto nel 2024 e ha già fatto capire che la prossima stagione vuole giocare in Europa. Il problema per l’Inter è la concorrenza: anche il Napoli è interessata al giocatore e così alcuni club di Premier League che magari non possono offrire la partecipazione in Champions League ma più soldi sì. Tiago Djaló Tiago Djaló è il nome meno conosciuto tra quelli che sono stati accostati all’Inter, ma forse è anche il più intrigante. Nato in Portogallo e cresciuto nel settore giovanile dello Sporting Lisbona, nel gennaio del 2019 era stato comprato dal Milan che lo aveva aggregato alla sua Primavera. L’anno successivo, senza mai aver esordito con la prima squadra, Djaló era stato girato a Lille nell’operazione che aveva portato in rossonero Leao. In Francia gioca stabilmente da due stagioni, ma se nella scorsa si alternava tra il ruolo di terzino e quello di centrale, in quest’ultima Fonseca lo ha messo al centro della sua difesa e non lo ha più tolto dal campo. Djaló è un difensore centrale forte fisicamente, che si esalta nei duelli corpo a corpo (anche aerei, visti i suoi oltre 190 centimetri). È un difensore molto tecnico, pulito negli interventi (7,44 recuperi a partita) ed elegante con il pallone tra i piedi (oltre in 90% di precisione nei passaggi). Il sistema difensivo del Lille, molto conservativo (è la terza miglior squadra in Ligue 1 per xG concessi), ne nasconde i limiti e ne esalta le qualità. Il suo talento, comunque, sembra un buon compromesso tra un difensore forte nei duelli individuali e uno a suo agio nel difendere in area di rigore. 

Gli stretti rapporti tra il Milan e il Lille - due club che hanno avuto nel recente passato connessioni molto profonde con il fondo Elliot - renderebbero curiosa questa operazione, ma lo sappiamo: il mercato non guarda in faccia a nessuno. Una prima offerta dell’Inter sembra sia stata rifiutata, ma se il club nerazzurro ha deciso che deve essere Djaló il sostituto di Skriniar gli conviene sbrigarsi: gli occhi della Premier League sono già arrivati sul portoghese e partecipare a un'asta con gli inglesi, anche per un giocatore il cui prezzo si aggira sui 10 milioni, non è mai la cosa migliore. Giorgio Scalvini Giorgio Scalvini deve ancora compiere vent’anni ma è già alla seconda stagione in Serie A. È titolare e Gasperini ne parla bene ogni volta che può. Qualche settimana fa l’ha definito «un diamante purissimo» dicendosi stupito dei suoi progressi fisici e tecnici. Secondo l’allenatore dell’Atalanta il suo futuro è a centrocampo, ma fin qui l’ha schierato prevalentemente nella sua difesa a tre, più spesso sul centro sinistra anche se è destro di piede (e, quindi, teoricamente più a suo agio dall’altra parte). La sua duttilità potrebbe tornare utile all’Inter oltre la sostituzione di Skriniar, visto che in estate i nerazzurri dovranno sistemare anche il centrocampo, ma sarebbe pronto già da subito per giocare al posto dello slovacco? Le sue statistiche difensive, in questa stagione, sono più che buone, ma è sempre difficile valutare i numeri all’interno del sistema di Gasperini, dove i duelli individuali sono esasperati e ai difensori è chiesto molto di anticipare l’avversario. In alcuni momenti, vedendolo giocare, sembra avere dei limiti nell’interpretare una fase difensiva più posizionale, dove è richiesta più tecnica difensiva e soprattutto grande concentrazione.

L’aspetto più intrigante di Scalvini sono invece le qualità di playmaking che ha lasciato intravedere. Da questo punto di vista, avere un giocatore con la sua qualità tra i tre difensori sarebbe non solo in continuità con l’apporto di Skriniar - forse meno rifinitore rispetto a Bastoni, ma fondamentale nella gestione della manovra dell’Inter con la sua capacità di guadagnare metri con una corsa o con un passaggio taglia linee - ma forse anche un miglioramento. C’è da dire che l’Inter di quest'anno si sta dimostrando meno raffinata nella costruzione del gioco e più portata a un gioco diretto verso le punte. Forse Inzaghi aveva pensato di poggiarsi su Lukaku, un fenomeno nel fornire uno scarico a una manovra diretta, che però non è mai stato disponibile; o forse, semplicemente, non sono riusciti a ricreare quei meccanismi di risalita del campo fatti di continue rotazioni e scambi di posizione visti la stagione scorsa. Anche alla luce di una possibile cessione di Brozovic è difficile credere si tornerà a quel tipo di palleggio, dove avere Bastoni e Scalvini avrebbe fatto molto comodo.  Certo, Scalvini è un giocatore estremamente futuribile e quindi è difficile dire che “non è adatto all’Inter”, anche perché il suo meglio arriverà inevitabilmente tra qualche anno e anche nella fase difensiva può migliorare molto. Per il suo difensore, però, l’Atalanta chiede una cifra vicina ai 50 milioni, che non sembra molto trattabile non avendo il club bergamasco fretta di vendere. Una spesa che oggi sembra impossibile per l’Inter, ma anche per tutte le altre squadre in Italia. Merih Demiral Se Scalvini è il giovane in ascesa dell’Atalanta da prendere per il futuro (come l’Inter fece in anticipo su tutti con Bastoni), Demiral è il nome uscito fuori all’improvviso come possibile sostituto di Skriniar se dovesse partire già oggi. Il turco fino a un mese fa era uno dei giocatori più importanti dell’Atalanta e ora sembra possa partire così, in prestito con un diritto di riscatto relativamente basso (si parla di meno di 20 milioni). Nelle ultime quattro partite è stato titolare solo una volta e qualcuno dice che i rapporti con Gasperini si siano deteriorati. Non è la prima volta che succede, di un litigio tra l’allenatore e uno dei suoi senatori, ma è difficile credere che possa essere successo in maniera così netta da portare a una cessione immediata. L’Atalanta sta lottando per un posto in Champions League e disfarsi così di Demiral sarebbe un duro colpo, anche considerando l’assenza di alternative. Le migliori qualità del turco le conosciamo: è un difensore irruento, atleticamente debordante, capace di grandi recuperi e di annichilire gli avversari nel duello fisico. Ma è anche un difensore propenso all’errore, con diversi limiti se inserito in un sistema difensivo più riflessivo, che gli chiede più pensiero e meno azione. Se l’Inter di Inzaghi gioca a tre come l’Atalanta, il modo di difendere è molto diverso. Skriniar, ad esempio, pur potendo pareggiare le doti di Demiral nell’uno contro uno, è un difensore molto più tecnico, con letture molto più raffinate quando si tratta di temporeggiare, seguire l’avversario o andare sulla palla.

In controtendenza con quello che si potrebbe pensare, Gasperini schiera Demiral sempre al centro della sua difesa a tre, anche per esaltarne la velocità nei recuperi e limitarne le avanzate in fase di possesso. Questo perché Demiral non si è dimostrato un difensore particolarmente brillante con il pallone tra i piedi, soprattutto quando si tratta di giocarlo nella metà campo avversaria, altro limite che sarebbe un po’ esposto nell’Inter, dove ai difensori è richiesto invece di essere partecipativi anche in attacco. Demiral è insomma un difensore con pregi e difetti evidenti. Un difensore che ha giocato - bene - in Champions League, che si esalta contro gli avversari più forti, che quando è concentrato è l’incubo degli attaccanti avversari. Ma è anche un difensore molto peculiare, senza grande flessibilità nel modo di giocare. Inoltre dopo la rottura del crociato di tre stagioni fa, ha avuto più di un problema al ginocchio, e questo non può essere sottovalutato. Harry Maguire Che difensore è Harry Maguire, quello che al Mondiale è apparso a suo agio nel guidare una delle migliori Nazionali al mondo, o quello che allo United è diventato un meme? È difficile giudicare razionalmente le prestazioni del difensore centrale inglese, un po’ per la cifra che ha speso lo United per averlo (quasi 90 milioni), sia per la peculiarità dei suoi errori, spesso di una goffaggine che stride con l’idea che abbiamo dei calciatori professionisti. https://youtu.be/epzOo6WxPJw Con l’arrivo di Ten Hag Maguire è stato schierato titolare e capitano nelle prime due partite della stagione (due sconfitte) per poi finire brutalmente in panchina. Fin qui ha giocato pochissimo e quasi sempre nelle coppe, per cui non è facile dare un giudizio sul suo stato di forma. Di lui ci rimangono le brutte prestazioni nelle ultime stagioni, ma sono anche prestazioni accadute mentre lo United era una squadra alla deriva. In Qatar Maguire, in un sistema che lo esponeva di meno, ha dimostrato di essere un difensore di buon livello. Certo, forse non vale la somma che è stato pagato, ma quello non è certo colpa sua. Un prestito all’Inter avrebbe un valore salvifico soprattutto per lui. Smalling nello stesso contesto incasinato dello United era sembrato un pessimo difensore, oggi in Serie A è nettamente uno dei migliori. Non dico che lo stesso accadrà per Maguire, che sembra avere dei limiti fisici importanti (il suo corpo gigante, quello che ha fatto le sue fortune, oggi sembra più un peso), ma certo in Italia può trovare un calcio meno travolgente, dove questi limiti dovrà pagarli meno. Il problema di un eventuale arrivo di Maguire è che - in una difesa a tre - l’inglese ha sempre giocato al centro, con due marcatori più aggressivi ai lati, come in Nazionale con Southgate. In quella posizione l’Inter ha De Vrij e Acerbi, che dovrebbe essere riscattato. Inoltre l’Inter sembra molto interessata a mettere sotto contratto a parametro zero Smalling. Inzaghi quindi avrebbe bisogno di un centrale più adatto a giocare sul centro destra, più aggressivo in marcatura e negli anticipi di quanto non sia Maguire. Per finire, la permanenza di Skriniar, sempre più probabile, allontana l'arrivo di difensori in prestito secco come Maguire o Lindelof (si è parlato anche di lui). Kōnstantinos Mavropanos Perfettamente inserito nel solco dei difensori greci giganti (altezza 194 centimetri, peso 89 chili), Mavorpanos si era messo in luce giovanissimo con la maglia del PAS Giannina, tanto da spingere l’Arsenal ad acquistarlo con la speranza di farne un suo difensore in futuro. Dopo tre stagioni senza mai giocare, però, era arrivata la cessione al Norimberga, nella Zweite Bundesliga. Da qui Mavorpanos si è trasferito allo Stoccarda dove gioca da tre stagioni. Il club tedesco attualmente è 15esimo in Bundesliga, in piena lotta per non retrocedere, ma le prestazioni del greco hanno attirato attenzioni da più parti. Mavropanos è un difensore molto fisico, abilissimo nei duelli aerei e nel corpo a corpo. La sua propensione all’intervento lo premia a livello statistico (i suoi numeri sono migliori della media sia per quanto riguarda i contrasti che i palloni recuperati) ma lo espongono anche molto all’errore. È tutto da vedere se questo suo modo di difendere può essere traslato in Serie A, in una squadra che compete per obiettivi molto più importanti. 

Al contrario di quello che sembrerebbe vedendolo (non sembra particolarmente agile o tecnico), Mavropanos è un difensore propositivo che non ha paura di rischiare con il pallone tra i piedi, anche dribblando (1.41 tentati per 90’, 0.74 completati, nel 99 percentile tra i difensori) spesso in progressione. Palla al piede ricorda in qualche modo Skriniar, in quelle conduzioni poco eleganti ma spesso efficaci. È anche un difensore che tira molto in porta, anche troppo (1.69 volte ogni 90’), che ama lanciare lungo grazie a un piede destro che gli permette di fare passaggi anche di 70-80 metri. Il suo nome è uscito fuori come possibile sostituto di Skriniar proprio nelle ultime ore, quando si è capito che non arriverà neanche quel tesoretto di 15-20 milioni che l’Inter avrebbe potuto usare sul mercato. È un profilo a cui arrivare spendendo poco e, come spesso accade, prendendosi molti rischi. È difficile immaginare come titolare dell'Inter un difensore di 25 anni con zero esperienza in Europa e appena una settantina di presenze in Bundesliga, ma è anche difficile immaginare di poter sostituire Skriniar in maniera adeguata a prescindere. In estate, forse, si avrà un quadro più chiaro. L'Inter deciderà cosa è più importante: magari i soldi di una cessione verranno poi impiegati per l'acquisto di un difensore. Come abbiamo capito, per le squadre italiane il mercato è diventato una coperta corta: dove cerchi di coprire, lasci qualche altra parte scoperta. 

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