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David Breschi
Come sarebbe l’NBA senza tiro da tre punti?
13 mar 2019
13 mar 2019
Abbiamo provato a immaginarci una lega in cui viene abolita la linea da tre.
(di)
David Breschi
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Il primo canestro da tre punti nella storia della NBA firmato da Chris Ford fu una tripla dall’angolo.


 



 



https://www.youtube.com/watch?v=ZQl2qdHl_vw

Tutti i 402 canestri da tre punti di Stephen Curry in quell’irripetibile stagione 2015-16.


 



 



 



 



 

 

Negli anni ‘90 la priorità era ammassarsi vicino a canestro con logiche di spaziature completamente differenti rispetto ad oggi. Un tiro da più vicino, anche se contestato, era considerato un tiro migliore di quello da più lontano, smarcato.


 



 

 

Gli attacchi forzavano le situazioni di “single coverage” su un quarto di campo. Se la difesa prendeva iniziativa e comandava un raddoppio l’attacco aveva tutto il tempo necessario e leggere gli spazi in cui mandare la palla. I “furbetti” che camuffavano la difesa a zona - Pat Riley ai Knicks era l’incubo degli arbitri - venivano puniti con il fallo tecnico per difesa illegale.


 



 



 





 

 

Negli anni ‘90 il gioco in post per l’avvicinamento o per girare e tirare sopra la difesa prosperava, ma non era il tiro più facile del mondo.


 



 

 

Il pallino del gioco si è spostato sul perimetro, il post basso non è più il centro di gravità attorno al quale gira l’attacco: se prima l’imperativo era partire da vicino e poi allontanarsi, oggi l’obiettivo è partire da lontano per avvicinarsi.


 



 

 

Ecco perché coach Budenholzer ha piacere che Brook Lopez si prenda una marea di tiri da tre punti: oltre a punire i raddoppi e le rotazioni difensive per limitare Antetokounmpo, il solo fatto che sia una minaccia dai tre punti apre al greco spazi giganteschi nei pressi del ferro.


 



 

 

Basta prendere una qualsiasi partita dal 1990 al 2000 e contare il numero di tiri presi tra i 6 ed i 7 metri di distanza dal canestro. In quegli anni c’era diffidenza verso il tiro da tre punti, ma il long two andava fortissimo. Non fate vedere queste clip a Daryl Morey: potrebbe avere un infarto.


 



 


Il grafico evidenzia come dal 2000 a oggi il tiro da tre punti abbia soppiantato il long two nella percentuale complessiva dei tiri dal campo. Nel 2003 i long two corrispondevano al 23% della “dieta” di tiro delle squadre NBA mentre nel 2019 il dato è sceso sotto il 10%. Nel 2001 il tiro da tre era il 14% netto del fabbisogno medio di tiri, oggi è quasi il 36%. La frequenza dei tiri al ferro, quelli in prossimità del ferro (fuori dalle restricted area) e il tiro dal midrange, a parte un leggero calo nei primi anni 2000, si sono mantenuti costanti. (Fonte Basketball-Reference)


 



 


Aprendo l’area con il tiro da tre punti la % di realizzazione nei pressi del ferro è cresciuta dal 60% del 2001 al 66% di oggi e non c’è da stupirsi che anche la percentuale del tiro dalla media ne abbia beneficiato di qualche punto percentuale. Dal grafico si può notare invece come la percentuale da tre punti sia rimasta costante negli anni ma la eFG% - la % effettiva che tiene in considerazione il valore di un tiro da due e di un tiro da tre - sia esplosa oltre il 50% dal 2016 ad oggi.


 



 



 

 

Il gioco dei Rockets è estremamente semplice: palla a Harden e tutti larghi. Non è il massimo dell’estetica o della varietà, anzi possiamo dire che è ridondante ai limite del sopportabile ma funziona, e tanto basta.


 



 

 

Negli anni ‘90, con la difesa asseragliata in area, gli spazi in cui prendere tiri ad alta percentuale erano ridotti. Oggi, con l’attacco aperto sul perimetro, la difesa deve percorrere più distanza e se lo spazio viene sfruttato a dovere i tiri ad alta percentuale fioccano con più facilità, siano essi da tre o da due punti.


 



 

 

Contrariamente a quanto si crede, il tiro dal midrange non è demonizzato, ma è ancora un tiro ad alta efficienza se preso con i tempi giusti e negli spazi giusti. Il palleggio-arresto-tiro non morirà mai, specialmente nei finali di partita dove conta il talento più che l’efficienza, anche grazie agli spazi concessi dal tiro da tre punti.


 





 



 

 

Ecco perché il long two oggi è un tiro sconsigliato: l’attacco regala a difensori più grossi, più veloci, più flessibili, più lunghi un ulteriore metro di vantaggio.


 



 

 

Anche in spazi larghi non è facile tirare in testa a giocatori più alti e grossi che ti rincorrono per il campo. Immaginatevi la difficoltà a segnare in traffico se possono aspettare comodamente in area.


 



 

 

Senza il tiro da tre, una difesa NBA potrebbe utilizzare ancora più risorse per ostacolare i tiratori in uscita dai blocchi o quelli che cercano di costruirsi un tiro dal midrange. Più la difesa può contenere, più si riducono gli spazi in cui l’attacco può operare.


 



 

 

Tra qualche anno, senza la linea dei tr

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