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Ultimo Uomo Awards Emanuele Mongiardo 11 giugno 2019 6'

Il giocatore più cool: Moise Kean

Sta rinnovando lo stile da calciatore.

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Qui trovate gli altri Ultimo Uomo Awards assegnati in questa stagione e quelli assegnati nelle scorse stagioni.

 

Sono particolarmente contento di poter parlare di Moise Kean come giocatore più cool della Serie A. Finalmente abbiamo un italiano nel nostro campionato la cui immagine non puzza di vecchio, sul campo come su Instagram, in un paese in cui persino una giovane promessa come Zaniolo, con cui esiste già una bella bromance, sul suo profilo pubblica foto rubate da Getty Images senza logo tagliato. I giocatori italiani già dagli esordi vivono con la spada di Damocle dell’umiltà puntata sulla testa: il nostro pubblico sembra amare i visi puliti e non è disposto a perdonare niente a chi è sospettato di avere atteggiamenti sopra le righe. Le parole di Gattuso su El Shaarawy qualche anno fa credo siano indicative in questo senso.

 

Kean è un bello schiaffo all’immagine del classico giocatore italiano col viso pulito che non lascia trasparire niente al di fuori della dedizione per il calcio. Una certa frangia dell’Hip Hop ha riscritto le regole di Instagram e tutti gli sportivi cercano ormai di andargli dietro. Vale soprattutto per i calciatori nati dalla seconda metà degli anni ’90 in poi. Kean magari non avrà l’amore per le auto di lusso di Emre Mor, né l’attitude di Depay, ma tra gli italiani è sicuramente quello più vicino a un’immagine autenticamente giovane: sicuramente Kean, a differenza del vice capitano della nazionale Leonardo Bonucci, non pubblicherebbe mai una storia del concerto di Ultimo, preferendo un respiro più internazionale. La scorsa estate ad esempio ha pubblicato una foto in discoteca insieme a D’Angelo Russell. Qualche settimana fa invece i 13 Block, uno dei collettivi più importanti dell’Hip Hop francese, di cui lo juventino è grande appassionato, repostavano una sua storia in cui insieme a dei suoi amici pompava in auto “Faut Que”, un loro pezzo dello scorso inverno.

 

⚪️ ⚫️ #MoiseKean @juventusfc 👊🏾 🔥🔥 #FautQue #BLO pic.twitter.com/wv8n2RZtFu

— 13 BLOCK (@13BlockOfficiel) May 2, 2019

 

Probabilmente non avevamo un giocatore con questo potenziale mainstream dai tempi del primo Balotelli, che alla sua età aveva già alle spalle un paio di spot per Nike – di cui uno assieme a Walcott e Bojan, che insieme a lui dovevano rappresentare il futuro del calcio europeo. Ecco perché il premio di giocatore più cool a Kean vuole essere di buon auspicio per il calcio italiano: per rinascere sul campo, grazie a giocatori di talento, ma anche per curare meglio il brand, troppo disadorno rispetto a quelli di Spagna e Inghilterra.

 

Sul podio alle spalle dello juventino si sono piazzati Cristiano Ronaldo e Bennacer. Aggiungere altre parole sull’immagine del portoghese sarebbe banale, più interessante invece la nomination di Bennacer. Anche lui riesce ad avere un buon impatto grazie all’immagine, col taglio di capelli da personaggio de “La Haine” e il baffetto alla Maruego. Ma Bennacer soprattutto porta sul campo la coolness unica e inimitabile dei giocatori nordafricani, che si sublima nel rapporto privilegiato col pallone. Senza agire da trequartista come altri esemplari stilosissimi tipo Meghni o Ziyech, Bennacer riesce a dare il tocco da esteta – e in parte da calciatore di strada – anche ad un ruolo, quello del regista basso, in cui spesso è la sobrietà a farla da padrona. Piroette, protezioni palla in mezzo ad avversari molti più prestanti, dribbling in zone rischiosissime di campo, passaggi di mezz’esterno: pochi giocatori quest’anno in Serie A ci hanno fatto divertire come Bennacer.

 

 

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@vinesfoot

Un post condiviso da Ismael Bennacer (@ismaelbennacer) in data: 27 Mag 2019 alle ore 6:53 PDT


«Certo, certo che mi autocelebro, siamo così pochi che devo pensarci io a darmi credito». Bennacer su Instagram segue il messaggio di Primo Brown.

 

Insomma, a differenza di Kean per l’immagine di Bennacer forse il campo è più importante di Instagram. È ancora impossibile decifrare del tutto il gioco dell’italiano. Il repertorio mostrato finora è quello di un attaccante più propenso ad agire in maniera diretta e verticale fronte alla porta che non a raccordare il gioco: una tendenza forse dovuta al fatto che la tecnica di Kean sembra ancora tutta da sgrezzare. Ci ha lasciato però alcuni lampi che lasciano intravedere intuizioni palla al piede notevoli. Anche lui ci tiene a divertire il pubblico e a impreziosire di tanto in tanto il proprio calcio con qualche giocata di puro talento. Fa parte del suo retaggio, di chi ha affinato la tecnica sull’asfalto dell’oratorio, in un contesto e in un periodo della vita in cui la giocata ad affetto spesso vale più di un semplice tiro in porta. «Fare tunnel all’avversario era importante quasi quanto fare un gol. Quando cresci facendo tunnel alle persone con soldi in palio, fare tunnel a Giorgio Chiellini in allenamento non sembra così spaventoso»

 

Così nel suo pezzo su “The Player’s Tribune”. Non è un caso che, nello stesso articolo, per parlare di un attaccante super tecnico come Dybala, invece di lodarne le esecuzioni in partita si dice colpito dai suoi trick in allenamento: «Quando vado ad allenarmi ora vedo un giocatore come Paulo Dybala e penso: “wow, lui si che avrebbe spaccato all’oratorio”».

 

 

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Hungry man 🦍 #woaah

Un post condiviso da K M B 9 🦍 (@moise_kean) in data: 10 Mar 2019 alle ore 12:55 PDT


Sul finale del video prova un fake pass alla Thierry Henry, personalmente uno dei miei gesti tecnici preferiti in assoluto.

 

Tutte le sue giocate, dallo stop di tacco contro l’Udinese al tunnel a Musacchio contro il Milan, finiscono in brevi compilation che pubblica sul suo profilo Instagram. Qualche altro giocatore ci avrebbe messo in sottofondo della musica elettronica o del raggaeton, per fortuna però Kean ha gusti migliori della media.

 

Tags : juventusmario balotellimoise kean

Emanuele Mongiardo nasce a Catanzaro nel 1997. Scrive di calcio su "Fuori dagli schemi" e di rap su "Four Domino".

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