L’ultimo campionato conquistato dall’Olympique Marsiglia, il nono della sua storia, risale al 2010: da quel momento il club ha collezionato solo due coppe di lega, nei due anni successivi, e una toccata e fuga ai quarti di Champions League nella stagione 2011/12, quando eliminò l’Inter di Ranieri (l’ultima apparizione dei nerazzurri nella massima competizione continentale).
La stagione 2016/17 ha avuto quindi un carattere transitorio, con un mercato di gennaio particolarmente movimentato: è arrivato il figliol prodigo Dimitri Payet, l’astro nascente Morgan Sanson ed il redivivo Patrice Evra. E l’OM ha chiuso la stagione con un dignitoso quinto posto, anche se i piani più ambiziosi erano concentrati su questa stagione.
Nel mercato estivo si è consumato un altro grande ritorno, quello dello storico capitano Steve Mandanda, che era stato venduto dalla vecchia proprietà al Crystal Palace. Florian Thauvin è stato definitivamente acquistato dal Newcastle dopo una serie di prestiti. Sono poi arrivati Jordan Amavi, altra promessa inespressa del calcio francese, Lucas Ocampos, Abdennour, Rami, Germain e Luiz Gustavo.
Solo il PSG ha una supremazia territoriale superiore a quella degli Olympiens.
La maggior parte dei lanci di Mandanda sono indirizzati verso la zona mancina del campo.
La coppia dei mediani è strutturata attorno all’esperienza di Luiz Gustavo. Al suo fianco, a seconda delle partite e dello stato di forma, si alternano i due giovani Maxime Lopez (classe 97) o Zambo Anguissa (95), che assicurano già prestazioni di assoluto carattere e sicurezza. I due sono profondamente diversi nell’interpretazione del ruolo: più propositivo, dinamico e verticale il francese; più solido e difensivo il camerunense.
, ma in realtà i due differiscono sotto più punti di vista. Lopez ha
Fondamentale nelle fasi di consolidamento del possesso sulla catena laterale, Lopez è a suo agio nel dialogo stretto e diventa un’arma tattica importantissima.
Una delle tipiche situazioni in cui Germain si defila sulla fascia.
Attraverso il pressing l’OM cerca di orientare il possesso avversario verso l’esterno.
Una volta rotte le linee per accorciare verso il portatore, si adotta una marcatura a uomo: in questo caso Rami è stato poi costretto a seguire ulteriormente il giocatore del Metz, ed Anguissa è andato a coprire temporaneamente la posizione di centrale difensivo.