Il bello dell’Europa League 2018 vol. 11
Le cose che ci hanno fatto battere il cuore nei quarti di finale della nostra coppa preferita.
Le difficoltà del Red Bull Lipsia
Nella sfida più interessante di questi quarti di finale, il Red Bull Lipsia ha battuto in casa 1 a 0 l’Olympique Marsiglia, riuscendo soprattutto nell’impresa di non subire gol. Hasenhuttl si è dichiarato soddisfatto «Ci siamo messi in una buona posizione per la partita di ritorno». È la prima porta imbattuta della stagione europea del RB Lipsia, ottenuta con una difesa di teenager: Ibrahima Konaté, 18 anni, e Dayot Upamecano, 19.
Il RB Lipsia ha ottenuto forse un risultato superiore alla propria prestazione, che non è stata al livello di quanto mostrato in stagione, soprattutto negli scontri diretti, per una squadra che aveva messo in difficoltà il Manchester City e battuto squadre come Napoli e Bayern Monaco.
Rudi Garcia ha schierato l’OM con un 5-3-2 in fase difensiva che stava molto attento a chiudere il centro e non concedere ricezioni negli half-space a Forsberg e Bruma. Il Lipsia, come al solito, stringeva molto i due trequartisti, ma finiva così per imbottigliarsi al centro.
Qui Ocampos taglia il passaggio destinato a Forsberg – che si era accentrato come Bruma – e guadagna un pallone importante per attaccare in transizione.
Anche i meccanismi di pressing del RB Lipsia hanno funzionato peggio del solito. L’OM iniziava l’azione facendo da Luiz Gustavo – ieri difensore centrale – e abbassando Ocampos come vertice del triangolo di costruzione. La palla usciva agevolmente sulle catene laterali, dove gli avversari erano sempre in ritardo negli scivolamenti, concedendo spazi da attaccare invitanti soprattutto dalla parte di Amavi e Ocampos.
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— 11tegen11 (@11tegen11) 5 aprile 2018
L’ex giocatore di Milan e Genoa ha giocato una grande partita. Ha aiutato la squadra a risalire il campo con le sue conduzioni palla al piede e ha realizzato 7 dribbling, quasi tutti in zone pericolose del campo, che hanno generato parecchi pericoli. Gli esterni dell’OM hanno dominato gli avversari nell’uno contro uno, e il RB Lipsia si è trovato spesso a schiacciarsi troppo verso la porta correndo all’indietro, lasciando poi invitanti ricezioni fra le linee.
L’azione più evidente di questa dinamica è stata quando, a metà secondo tempo, Ocampos ha dribblato per l’ennesima volta Laimer, servendo a Payet, al limite dell’area, una palla da spingere dentro che il numero dieci ha però spedito alta. È soprattutto grazie a queste imprecisioni che il RB Lipsia è riuscito a portare a casa la vittoria senza subire gol.
La rete decisiva è arrivata alla fine del primo tempo, quando i ritmi della partita si sono alzati e gli spazi aperti, creando l’habitat ideale dove si esaltano le qualità del Red Bull Lipsia. L’OM è partito in contropiede con Samson, Payet e Ocampos, che poi è arrivato al tiro. La respinta favorisce il Lipsia, che innesca Forsberg, e a quel punto il campo si mette improvvisamente in discesa verso la porta dell’OM. Forsberg supera in velocità Amavi, che si ferma pensando nell’intervento di Sakai, che invece stava scappando all’indietro. Forsberg serve in verticale Werner, che nel frattempo si era allargato a destra. Il centravanti del Lipsia dribbla Kamara verso l’interno e tira di sinistro rasoterra, una palla che Pelè si lascia passare sotto le braccia. Werner e Forsberg sarebbero a proprio agio in transizione anche se il campo fosse più lungo di 50 metri.
Il RB Lipsia si è rivelato più cinico del solito ma l’OM ha già mostrato di avere il talento per approfittare delle vulnerabilità del sistema di Hasenhuttl e il discorso qualificazione è ancora del tutto aperto.
La clonazione dei giocatori del RB Lipsia
Ralf Rangnick, il grande architetto dietro al progetto calcistico Red Bull, non è solo un grande conoscitore di tattica. Nel suo laboratorio a Salisburgo, fra i più avanzati dell’Europa Centrale, ormai da anni porta avanti i suoi progetti di ingegneria genetica, riproducendo le catene di DNA di alcuni giocatori tesserati dalla Red Bull.
Rangnick preleva il nucleo genetico del giocatore che vuole clonare e lo inietta in un feto di una donna in gravidanza, insieme a un buon quantitativo di taurina, detta anche “la vitamina del pressing”. In nove mesi la donna partorirà non un bambino ma un calciatore professionista fatto e formato, pronto per gli scopi calcistici della Red Bull. Questo procedimento biotecnologico permetterà al Lipsia di sopravvivere alla catena alimentare del mercato: anche una volta che i suoi migliori talenti saranno comprati da club più potenti, ci sarà sempre un giocatore uguale a loro pronto a sostituirli.
Il successo è sotto gli occhi di tutti, oggi che la Red Bull ha portato due sue squadre ai quarti di finale di Europa League. Ecco solo alcuni esempi dei giocatori clonati da Rangnick
Naby Keita > Diadie Samassekou
Diadie Samassekou risulta nato a Bochum ma cresciuto calcisticamente nel Real Bamako, una squadra del Mali, la Nazionale per cui gioca. Samassekou sarebbe stato tesserato nel 2015 dal Red Bull Lipsia, chissà come e chissà dove. Diciamo che in questo caso Rangnick non è stato esattamente elegante nel non lasciare tracce.
Samassekou e Keita sono nati a un anno di distanza (96 il primo, 95 il secondo) e sono praticamente lo stesso giocatore. Sono alti 1.75 e sono due mediani che giocano davanti la difesa e che hanno una reattività pazzesca. La loro azione preferita è strappare palla agli avversari e ripartire in dribbling nelle zone centrali per rompere le linee avversarie e creare superiorità numerica. Keita è già stato ceduto al Liverpool e in estate probabilmente Samassekou prenderà il suo posto nel RB Lipsia, senza che nessuno se ne accorga veramente. Ci potrebbe essere un imprevisto, visto che Samassekou pare sia già seguito da club importanti come il PSG, ma in quel caso Rangnick non faticherebbe certo a trovare un terzo giocatore identico agli altri due.
Emil Forsberg > Hannes Wolf
A volte alla Red Bull non hanno una grande fantasia e non fanno nessuno sforzo di realismo per nominare il giocatore clonato. Per questo alcuni giocatori del Salisburgo hanno dei nomi da personaggi di Dungeons&Dragons. È il caso di Hannes Wolf, clonato da Emil Forsberg. Entrambi alti 1,79, trequartisti, delle vere furie in pressing e nelle conduzioni palla al piede in transizione.
Stefan Lainer > Konrad Laimer
Gli scrittori di fantascienza sono attenti nelle loro distopie a inserire almeno un dettaglio che ci fa capire che quello che stiamo vivendo fa parte di un’esperienza finzionale, di un incubo. Il dettaglio scelto dalla Red Bull è quello di aver deciso di creare due terzini destri perfettamente identici e indistinguibili tra loro. Non staremo neanche qui a provare a distinguere Laimer e Lainer, a dirvi che uno è nato cinque anni prima dell’altro e che forse uno è forse leggermente più forte dell’altro. Abitano nello stesso binario di realtà, quello di destra di una squadra brandizzata Red Bull, svolgendo più o meno gli stessi compiti.
Chi sa solo di Europa League non sa niente di Europa League
Giovedì, gnocchi. Ma giovedì anche Europa League, la competizione più scintillante tra quelli che prevedono rovesciate solo di Moussa Sow. Come per gli gnocchi, la bellezza dell’Europa League è tutta nella sua semplicità: patate, farina e nient’altro (se mettete l’uovo andatevene a vedere la Champions).
Per questo motivo il quiz di questa settimana sarà all’insegna della semplicità e delle domande a cui per rispondere dovete aver visto tutte le puntate di Holly e Benji e allo stesso tempo tutte le partite di questa edizione di Europa League.
Giochiamo a: Giocatore di Europa League o personaggio di Holly e Benji?
- Ricardo Espadas
- Júnior Moraes
- Kevin Mbabu
- Hermann Kaltz
- Hiroki Sakai
- Rob Denton
- Luis Galvan
- Maximilian Mittelstädt
- Ben Sheaf
- Ed Warner
Risposte:
1) Personaggio di Holly e Benji: portiere messicano della nazionale U-20 e U-23 e dell’Everton.
2) Giocatore di Europa League: attaccante della Dinamo Kiev.
3) Giocatore di Europa League: difensore dello Young Boys coi rasta.
4) Personaggio di Holly e Benji: mediano tedesco di bassa statura che gioca sempre con uno stuzzicadenti in bocca.
5) Giocatore di Europa League: ottimo terzino del Marsiglia e uomo anche migliore.
6) Personaggio di Holly e Benji: centrocampista numero 20 nell’Inter, nell’Albese e nella nazionale giapponese U-20 e U-23, soprannominato “principe del sole”.
7) Personaggio di Holly e Benji: Difensore e centrocampista argentino dal fisico roccioso e dai lunghi capelli biondi.
8) Giocatore di Europa League: esterno dell’Hertha Berlino.
9) Giocatore di Europa League: imberbe centrocampista dell’Arsenal.
10) Personaggio di Holly e Benji: portiere pazzo che salta sui pali, da non confondersi con Timo Werner attaccante pazzo del Lipsia che salta sui cadaveri.