Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Marco De Santis
Il senso del triangolo Higuain-Bonucci-Caldara
03 ago 2018
03 ago 2018
I ragionamenti finanziari dietro il maxi scambio tra Juventus e Milan.
(di)
Marco De Santis
(foto)
Dark mode
(ON)

Il triplo scambio che ha portato Higuain e Caldara al Milan, e riportato Bonucci alla Juventus, è sicuramente una delle storie più interessanti di questo calciomercato. Abbiamo già fatto delle

ma restano delle domande in sospeso che molti si stanno facendo in questi giorni. La Juventus con questa operazione è rientrata della spesa per l’acquisto di Cristiano Ronaldo? Il Milan ha pagato l’acquisto di Higuain “liberandosi” di Bonucci?

 

Innanzitutto definiamo i dettagli dell’affare utili per i successivi conteggi, ricordando che i dati sugli stipendi non sono pubblici e quindi ci costringono a utilizzare fonti giornalistiche al contrario dei costi dei cartellini e gli anni di contratto dei tre giocatori, che invece sono pubblici. Higuain è passato dalla Juventus al Milan in prestito per 18 milioni di euro con diritto di riscatto a 36 milioni, e, a quanto pare, guadagnerà 9 milioni netti (16,7 lordi) fino al 2020/21 con opzione di rinnovo per l’anno successivo. La Juventus per il solo primo anno pagherà al posto del Milan le prime due mensilità a titolo di buonuscita pari a due mensilità (1,5 milioni netti, pari a 2,8 lordi). Caldara invece è approdato al Milan per 35 milioni e ha firmato un contratto quinquennale a 2 milioni netti a stagione (3,7 lordi). Bonucci è tonato alla Juventus per 35 milioni e ha siglato un contratto quinquennale a 5 milioni netti (9,3 lordi) a stagione più bonus.

 



L’operazione Cristiano Ronaldo pesa sul bilancio societario per circa 87 milioni l’anno nei prossimi quattro anni. Di questi una parte, al momento non quantificabile con certezza, ma che diverse stime pubblicate in queste settimane indicano come non inferiore ai 50 milioni (

) verrà ripagata dall’aumento dei ricavi direttamente imputabili alla presenza di CR7 in squadra (relativamente a sponsor e merchandising).

 

La doppia operazione Caldara-Higuain permette alle casse bianconere di guadagnare circa 55,5 milioni sul bilancio 2018/19. Per Caldara vanno infatti contatti 22 milioni di plusvalenza e 4,4 di risparmi fra ingaggio e ammortamento residuo, per Higuain ai 18 milioni del prestito vanno aggiunti gli 11,1 risparmiati di ingaggio. Da questi 55,5 milioni va però scalato il costo annuale di Bonucci, pari alla somma di stipendio lordo (9,3) e ammortamento annuale (7 per ognuno dei cinque anni di contratto) ovvero 16,3 milioni. In totale, quindi, la Juventus ha migliorato i propri conti con questa operazione di poco meno di 40 milioni di euro.

 





 

Sommando questa cifra con l’aumento di ricavi attesi si va effettivamente a coprire il costo di Cristiano Ronaldo dal punto di vista del conto economico, ma va detto che un ragionamento del genere seppur immediato e indiscutibile nella forma, nella sostanza risulta un po’ semplicistico.

 

In questo calciomercato la Juventus ha speso anche per altri giocatori e fino a oggi molto più di quanto incassato (il passivo per i soli costi dei cartellini è di circa 154 milioni). L’Indebitamento Netto della Juventus (che al 31 dicembre scorso era pari a 277,9 milioni, e sicuramente salirà) sarà alla fine di quest’anno molto probabilmente distante dai ricavi minimi preventivabili per quest’anno. I ricavi, escluse le plusvalenze, dovrebbero superare agevolmente i 450 milioni di euro, rimanendo quindi all’interno del Fair Play Finanziario, secondo cui l’Indebitamento Netto non deve superare i ricavi (escluse, appunto, le plusvalenze).

 

I bianconeri, però, dovranno ottenere risultati sul campo in Champions League e impegnarsi con le ultime cessioni di questo mercato (Pjaca, Sturaro e probabilmente Kean con ricompra) per migliorare ulteriormente un bilancio annuale che a oggi segnerebbe un passivo superiore ai 100 milioni, per evitare di dover raggranellare più plusvalenze del solito nella prossima stagione.

 

A questo proposito va ricordato che a giugno potrebbero essere riscattati giocatori per 66 milioni di euro (Higuain a 36, Audero a 14, Cerri a 9 e Favilli a 7), operazioni che genererebbero plusvalenze per 23,6 milioni inseribili nel bilancio 2018/19. Uno sguardo di insieme al bilancio sembrerebbe infine non indicare la necessità di una cessione di peso entro la fine di questo mercato, a meno che non si voglia utilizzare l’eventuale introito per un nuovo importante acquisto.

 

A fine stagione, una volta valutati gli aumenti di ricavi che genererà realmente l’arrivo di Cristiano Ronaldo, sarà possibile capire se la Juventus dovrà comunque alzare anche nei prossimi anni il valore delle plusvalenze da realizzare per coprire il costo del portoghese o se non sarà più così necessario come quest’anno.

 



In ottica Milan, la modalità di acquisto di Higuain e i conti mettono in mostra in maniera evidente la necessità di rispettare alcuni vincoli preventivi già comunicati ai rossoneri dalla UEFA in attesa del nuovo “Agreement”.

 

Il costo di Higuain sul bilancio di questa stagione è pari a 31,9 milioni (18 del costo del prestito, 13,9 dell’ingaggio) mentre quello di Caldara è di 10,7 a stagione per cinque anni (7 di ammortamento annuale, 3,7 di ingaggio). La somma dei costi totali di questa operazione, ottenuta contando il solo primo anno di Higuain (in quanto il diritto di riscatto non obbliga a confermare il giocatore nella prossima stagione dal punto di vista regolamentare e dei conti UEFA, anche se pare ci sia un “Gentlemen’s Agreement” fra le parti in causa che non mette in dubbio che ciò accada) e il costo quinquennale di Caldara è di 85,4 milioni di euro.

 

Questa cifra, non per caso, è molto simile al risparmio ottenuto con la cessione di Bonucci (1,4 di plusvalenza, 33,6 di ammortamenti risparmiati e 54,4 di stipendi risparmiati per un totale di 89,4 milioni). Quindi di fatto dal punto di vista globale questo accordo non ha avuto impatti negativi sui conti del Milan.

 





 

Ciò non toglie che un’incidenza negativa l’abbia avuta sul saldo dei costi dei cartellini (peggiorato di 18 milioni per la cessione di Higuain) e sull’impatto sul bilancio annuale: i due acquisti lo peggiorano di 42,6 e la cessione lo migliora di 22,5. Ma di questi ultimi 20,1 milioni di passivo solo 4,9 milioni peggiorano il monte ingaggi, mentre il monte ammortamenti migliora addirittura di 1,4 milioni poiché gli acquisti in prestito sono inseriti in una voce di bilancio a parte.

 

Per rimettere a posto queste leggere discrepanze sui costi sul bilancio annuale e sul monte ingaggi dovrebbero essere più che sufficienti le uscite dei giocatori in esubero (a cominciare dalle tre punte), con l’unico interrogativo che riguarda la posizione di Suso. In caso di andamento non del tutto soddisfacente della campagna cessioni, o di altri acquisti particolarmente onerosi, lo spagnolo potrebbe essere sacrificato (e sostituito con un giocatore il cui costo sia inferiore al ricavo della cessione) per realizzare un’importante plusvalenza e indirizzarsi verso quel pareggio di bilancio che sicuramente la UEFA pretenderà dal Milan nell’arco di poche stagioni.

 

Tutto bene per i rossoneri quindi? Quasi. Perché in realtà il riscatto di Higuain nella prossima stagione in caso di mancata qualificazione alla prossima Champions League potrebbe essere una bella gatta da pelare da affrontare con un “Agreement” con la UEFA già in vigore.

 

Questo perché i rossoneri avranno sicuramente obiettivi di bilancio più stringenti da raggiungere e il peso del “Pipita” sui bilanci 2018/19 e 2019/20 sarebbe molto elevato (34,7 milioni, contando i 18 milioni di ammortamento annuale e lo stipendio “pieno” di 16,7 lordi), richiedendo ulteriori congrue plusvalenze per giustificare di fronte alla UEFA la sostenibilità della spesa e finanziare le scelte di mercato in entrata.

 

Situazione che sarebbe invece affrontabile molto più serenamente con la partecipazione alla Champions, i cui ricavi minimi garantiti più che compenserebbero il costo annuale di Higuain. Insomma, il Milan ha un obiettivo chiarissimo.

 

 

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura