Un anno fa Leonardo Bonucci era stato il grande colpo di mercato della nuova dirigenza rossonera, dopo una trattativa velocissima e inaspettata che lo aveva portato dalla Juventus al Milan. Oggi, poco più di 365 giorni dopo (era il 14 luglio), sembra sempre più vicino un suo ritorno in bianconero.
La notizia ha scatenato i tifosi quasi come l’arrivo di Cristiano Ronaldo: il ritorno di Bonucci non sarebbe solo difficile da digerire dal punto di vista emotivo, a causa del suo addio travagliato, ma coinvolgerebbe uno dei difensori italiani più promettenti, Mattia Caldara, appena arrivato alla corte di Allegri.
Secondo le voci più credibili, infatti, le due squadre sembrano intenzionati ad accordarsi per uno scambio alla pari tra i due difensori. Una contropartita tecnica fortemente voluta dal Milan, che avrebbe rifiutato altri tipi di proposte (si è parlato di Benatia e Higuain; anche se per l’argentino a quanto pare stanno portando avanti una trattativa parallela).
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✅ #Milan, principio di accordo con la #Juventus
🔁 Scambio alla pari #Bonucci–#Caldara
💰 #Higuain arriverebbe in prestito oneroso
😮 Si continua a lavorare per trovare un accordo#SkyCalciomercato #SkySport— Sky Sport (@SkySport) 27 luglio 2018
Senza addentrarci nel discorso economico (che sembrerebbe decisamente conveniente per entrambe le squadre) o politico (la volontà della Juventus di instaurare buoni rapporti con la nuova dirigenza del Milan, il prestito parallelo di Higuain), ma rimanendo solo alle questioni “di campo”, è interessante farsi questa domanda: tra le due squadre, nell’immediato, chi ne guadagnerebbe veramente? Perché d’accordo Bonucci ha qualità uniche, ma viene da una stagione che definire difficile sarebbe un eufemismo; e da parte sua anche Caldara ha doti difensive spiccate e viene da due ottime stagioni con l’Atalanta di Gasperini.
La fase difensiva
Bonucci e Caldara sono due difensori più simili di quello che sembra. Sono entrambi difensori cerebrali, che sopperiscono a doti atletiche non proprio eccezionali con una concentrazione ed una comprensione del gioco decisamente di alto livello.
Pur in sistemi diversi, tutti e due hanno occupato con grande profitto la posizione di difensore centrale in una difesa a tre, ruolo in grado di esaltarne il senso della posizione (migliore dote di difensiva di entrambi) e mascherarne per quanto possibile i difetti (una certa rigidità nell’uno contro uno).
Ma se le similitudini sono molte, lo sono anche le differenze, a partire dall’età. A 31 anni, senza essere un prodigio fisico, Bonucci sta entrando nella fase calante della sua carriera. Soprattutto nella prima parte della scorsa stagione si sono visti i suoi limiti di mobilità, che rendono difficile la copertura della profondità. Caldara, invece, ha 24 anni e dopo due stagioni convincenti sembra pronto per un ulteriore salto di livello sia mentale che fisico.
Andando a guardare i numeri, anzi, quasi tutti sono dalla parte di Caldara, che nella scorsa stagione ha vinto più contrasti, respinto più palloni e spazzato più volte l’area rispetto a Bonucci. Numeri che sebbene siano drogati dalla fase difensiva molto aggressiva dell’Atalanta mostrano un trend in salita. In generale, le statistiche della fase difensiva vanno prese con le molle, ma diciamo che se i numeri di Caldara fisiologicamente possono ancora salire, quelli di Bonucci dovrebbero in teoria continuare a scendere.
In questo senso il vantaggio sembrerebbe esserci per il Milan: grazie al lavoro fatto con Gasperini, Caldara è diventato uno dei migliori difensori in anticipo della Serie A, e il suo impiego permetterebbe a chi ne beneficerà di difendere il più alto possibile sfruttandone le qualità difensive. Il Milan andrebbe a creare una coppia di centrali (con Romagnoli) di grande valore e affidabilità sul lungo periodo.
L’impostazione
Oltre l’età c’è un’altra grande differenza tra Caldara e Bonucci (ma anche tra Bonucci e moltissimi altri grandi difensori): i piedi.
Nelle due stagioni all’Atalanta, Caldara è sempre stato il difensore con meno passaggi tentati dei 3 in campo, con la responsabilità che ricadeva soprattutto suoi compagni di destra a sinistra, nel rispetto dei principi del calcio di Gasperini. Il che non significa che Caldara sia un problema in fase di impostazione: ha dimostrato di non aver timore nel giocare il pallone e di avere delle doti tecniche superiori rispetto a molti colleghi difensori, ma a differenza di Bonucci non è pronto a prendersi le responsabilità richieste da Allegri nell’uscita della palla del basso.
Ed è questo il motivo principale che spingerebbe la Juventus ad accettare questo scambio. La costruzione del gioco dal basso è stato infatti uno dei problemi più evidenti della scorsa stagione: persi contemporaneamente Bonucci e Dani Alves, la Juventus non riusciva più a risalire il campo con facilità quando attaccata molto in alto, proprio dove ti vengono a prendere in Europa (la doppia sfida con il Tottenham – pur vinta- è un esempio perfetto).
Con l’oneroso acquisto di Cancelo, la Juventus ha voluto proprio alzare la qualità tecnica della sua difesa, con un giocatore in grado di creare la superiorità con il dribbling. Re-inserendo Bonucci in questo sistema Allegri avrebbe un reparto di primissimo livello per quanto riguarda la capacità di giocare il pallone, sia rapidamente che in maniera più ragionata, aumentando anche la pericolosità del proprio gioco lungo (nella scorsa stagione Bonucci ha giocato 1 passaggio chiave ogni 180 minuti).
Il Milan, che non ha il gioco della Juventus né è a quel livello di messa a punto dei dettagli, ha bisogno anzitutto di un difensore affidabile e solido – non necessariamente di un “difensore-centrocampista”, cioè – e potrebbe sopperire alla perdita di Bonucci in fase d’impostazione responsabilizzando Romagnoli, con una buona proprietà di palleggio, o Biglia.
In estrema sintesi: se è evidente perché le qualità tecniche di Bonucci sarebbero utili ad Allegri, se non altro considerando quanto gli sono mancate lo scorso anno, al Milan non dovrebbe lasciare un vuoto incolmabile.
L’esperienza
Per quanto molto aleatorio c’è anche un altro aspetto che spingerebbe la Juventus allo scambio: quanto tempo servirà a Caldara per adattare le sue prestazioni ad una squadra di livello superiore? Domanda che, se dovesse andare al Milan, diventerebbe: Caldara è già pronto per diventare centrale in una squadra che ambisce alle posizioni di vertice?
Nella sua prima stagione in Serie A, Caldara ha dimostrato una capacità di adattamento naturale: se il sistema di marcature di Gasperini poteva essere difficile da assimilare, il giovane difensore ha dimostrato una autorevolezza e una personalità davvero impressionanti. L’anno scorso ha giocato alcune delle sue migliori partite in Europa League, contro squadre del calibro di Lione e Borussia Dortmund.
Gasperini ne ha sempre lodato le qualità mentali e anche Allegri ha avuto modo di farlo durante la tournée negli Stati Uniti. Da questo punto di vista andrebbe quindi forse messo alla prova prima di dare un giudizio definitivo. D’altra parte, questo argomento sembra anche troppo tipicamente italiano: a 24 anni – un anno in meno di Varane – è difficile considerare Caldara un giovanissimo da provare.
Se guardiamo solo all’esperienza Leonardo Bonucci sta a Caldara come un usato sicuro – un usato di lusso, diciamo – sta a un modello uscito relativamente da poco sul mercato di cui ancora non si conoscono i limiti tecnici. L’acquisto di Cristiano Ronaldo è la conferma che la Juventus vuole vincere in Europa ora, subito, possibilmente anche per i prossimi anni. L’ex giocatore della Juventus ha giocato 48 partite in Champions League, arrivando in finale per due volte, mentre Caldara non ha ancora esordito nella massima competizione europea; Bonucci sembra confermare l’idea del vincere oggi, poi si vedrà.
Anche per questo il diritto di “recompra” su Caldara renderebbe lo scambio ancora più vantaggioso per la Juventus.
Altri motivi sparsi per intricare la questione
- Bonucci alla Juventus andrebbe a riformare con Chiellini una coppia la cui intesa è quasi leggendaria;
- Al tempo stesso Caldara è migliore nel gioco aereo e ha dimostrato un istinto per il gol inusuale per un difensore. E si sa che in Europa soprattutto i gol dei difensori pesano molto – qualcuno ha fatto ancora il nome di Varane? Qualcuno ha detto Sergio Ramos?
10 – Only Marcos Alonso (13 goals) and Sergio Ramos (11) have scored more goals than Mattia #Caldara (10), between defenders, in the last two seasons in the Top-5 European Leagues. Scorer. pic.twitter.com/IcAIZrL3dk
— OptaPaolo (@OptaPaolo) 25 luglio 2018
- Ma forse stiamo sottovalutando l’aspetto psicologico: come verrebbe accolto dallo spogliatoio della Juventus Bonucci? Come lo accoglierebbe il pubblico di casa?
- E il Milan, nel bel mezzo del passaggio societario, non danneggerebbe la propria immagine privandosi di uno dei suoi giocatori più illustri? Del giocatore che giusto un anno fa doveva segnare la svolta e che è stato fatto capitano prima ancora di mettersi in macchina per Milano?
- Possibile che la volontà di Bonucci, la sua insoddisfazione, conti così tanto? Non potrebbe semplicemente restare al Milan e giocare bene?
- E non è che sullo sfondo c’è anche un giudizio negativo su Caldare da parte della Juventus? In fondo lo hanno comprato dopo una decina di partite giocate in Serie A, e da allora hanno avuto modo di valutarne le prestazioni e lo sviluppo. E se non lo ritenessero un difensore d’élite?
Situazione Win-win, oppure lose-lose?
Per quanto molti tifosi juventini ne stiano parlando come di una pazzia – con il cuore, ferito, in mano – lo scambio tra Caldara e Bonucci non sembra così assurdo. Il Milan ne perderebbe in leadership, ok, ma aggiungerebbe un difensore già fortissimo senza grilli per la testa ad un pacchetto arretrato molto giovane e di prospettiva (Donnarumma, Romagnoli, Conti, Calabria).
La Juventus dovrebbe rinunciare ad un calciatore che partendo da un’ottima base non sappiamo dove potrebbe arrivare, una volta inserito in un sistema come quello bianconero, ma in cambio ritroverebbe uno degli elementi cardine della sua rinascita sportiva, da inserire in rosa immediatamente per sfruttarne gli ultimi anni ad alto livello.
Tutto sommato il vero ago della bilancia nella trattativa tra Juventus e Milan per lo scambio tra Bonucci e Caldara è proprio quello della “recompra”. Anche se le ultime indiscrezioni sembrano escludere questa possibilità, se la Juventus riuscisse ad inserire un diritto di riacquisto del difensore cambierebbe totalmente la prospettiva dell’accordo: si priverebbe per un paio d’anni di Caldara per sfruttare le ultime stagioni ad alto livello di Bonucci; il Milan al tempo stesso godrebbe per due anni di un ottimo difensore con cui poi realizzerebbe una plusvalenza – di circa 20 milioni, se le cifre che girano sono giuste – con cui continuare a costruire il Milan di domani. Se tutto andasse come deve, sarebbe una di quelle situazioni win-win che fanno felici tutti.
Se però la Juventus dovesse liberarsi definitivamente di Caldara per accogliere nuovamente Bonucci, rischierebbe di perderci in prospettiva e di mangiarsi le mani domani. Certo, c’è anche la possibilità che Caldara al Milan non impressioni, e allora a rimetterci sarebbe il Milan nel breve come nel medio periodo.
Riflettendoci bene, è uno scambio che nessuno avrebbe mai immaginato prima che emergessero le voci al suo riguardo anzitutto perché solo due squadre nella posizione di Juventus e Milan potrebbero voler fare. Ovvero: il Milan nel mezzo di un’ennesima possibile rinascita, in uno di quei momenti, cioè, in cui tagliare qualche ponte col passato può essere solo positivo; la Juventus che con l’acquisto di Cristiano Ronaldo ha dimostrato definitivamente di non aver paura di prendersi dei rischi per migliorare la propria posizione all’interno della stretta oligarchia del calcio europeo.
Comunque vada, la seconda stagione della soap-opera con protagonisti Bonucci, la Juventus e il Milan si sta rivelando altrettanto avvincente della prima. Chissà che gli sceneggiatori non stiano già lavorando a delle nuove puntate…