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Redazione

Guida ufficiosa agli ottavi di Champions League

18 domande sulla fase finale del torneo più importante d'Europa.

  1. Il PSG sembra meno dominante, in Francia, degli scorsi anni. Contro il Barcellona di Luis Enrique, da cui è stato eliminato due edizioni fa, quanto peserà l’esperienza europea di Unai Emery?

 

Fabio

Lo scontro con il Barcellona potrebbe far tornare Emery nella sua comfort zone. Lo spagnolo è un allenatore che si esalta nella preparazione tattica della singola partita e nell’adattamento all’avversario. Ciò spiega in parte la sua abilità negli scontri diretti e i continui successi in Europa del suo Siviglia. In Ligue 1, la superiorità tecnica degli avversari costringe il PSG a giocare quasi sempre lo stesso spartito tattico, ma il doppio confronto con il Barcellona può consentire ad Emery di sfoggiare le sue doti migliori e forse a rilanciare una stagione sino ad adesso deludente.

 

Era un altro PSG, ma soprattutto un altro Barcellona.

 

Dario

Se fossi in Luis Enrique non sottovaluterei affatto il PSG. È vero che la squadra parigina ha avuto fino ad ora tanti problemi, sia di risultati (persino in Ligue 1) sia di spogliatoio (Emery ha praticamente litigato con tutti i suoi giocatori principali). Ma è anche vero che l’allenatore spagnolo, così come aveva fatto a Siviglia, ha utilizzato la prima parte di stagione per rodare la squadra migliore e adesso, anche grazie all’inserimento di Draxler, sembra dare l’impressione di essere arrivato ad un buon risultato. Se a questo aggiungiamo la bravura di Emery negli scontri diretti, esce fuori un grosso segnale di pericolo per il Barcellona.

 

Francesco

Nonostante i raffinati palleggiatori, il PSG non è in grado di controllare la partita, e questo in Francia può diventare un problema. Le avversarie di profilo minore sono vincolate a un’unica strategia di sopravvivenza: non calare di intensità e confidare nell’incomunicabilità che tende a palesarsi tra i reparti della squadra di Emery. Nonostante questo, c’è la speranza di vedere un ottavo di finale equilibrato, perché il Barcellona vive degli stessi disequilibri, è un’altra squadra che preferisce ormai attaccare con meno tocchi e più spazi a disposizione. A quelle latitudini potrebbe non essere ben accolto, ma concedere un po’ di possesso palla sarà salutare per i parigini.

 

 

  1. Possiamo dire che, questo, è il peggior Barcellona degli ultimi anni?

 

Daniele V

Rispetto alle potenzialità questa è una brutta versione del Barcellona. Non al livello dell’ultimo terribile anno di Rijkaard certo, ma direi dai difetti più evidenti di quello del Tata Martino.

 

Da quando ha definitivamente abbandonato il gioco di posizione per diventare la squadra che gioca per la MSN il Barcellona ha bisogno di tantissime variabili per giocare bene (la prima tra tutte ovviamente la forma di Messi) e non è più in grado di prescindere dall’avversario per via di difetti strutturali che Luis Enrique non si preoccupa più di mascherare dato che i tre davanti risolvono in teoria ogni partita: come la la fascia destra e l’uscita del pallone sotto pressione su tutti, il modo in cui la palla deve passare per Iniesta per iniziare a giocare, il modo in cui Busquets deve difendere troppo da solo.

 

Non sto certo facendo il funerale a Luis Enrique, ho già specificato prima che rimane la mia candidata alla vittoria finale. Però con il materiale a disposizione e tre anni di tempo per modellarlo mi sarei aspettato molto di più che una squadra totalmente dipendente dal suo giocatore più forte.

 

Daniele M.

Detto questo, per vincere 6-7 partite non solo può bastare affidarsi a Messi, Neymar e Suarez, ma forse potrebbe anche essere una strategia intelligente soprattutto se non si hanno le idee – e forse i giocatori – per risolvere la crisi sul piano del gioco. La differenza rispetto agli anni passati, ma l’attacco è forse il migliore della sua storia recente. E senza dubbio il migliore tra le sedici squadre arrivate fin qui.

 

Emanuele

Bisogna per forza anche citare il fatto che dentro uno dei Barcellona peggiori degli ultimi anni sta giocando uno dei migliori Messi degli ultimi anni. L’argentino sta camminando sulle acque: lancia i compagni con precisione golfistica; tira in porta con un pragmatismo e una violenza inconsuete persino per lui ed è ancora capace di passare attraverso muri di uomini ipnotizzati. In più, ogni volta che ha una punizione o segna o prende il palo. Varrà pur qualcosa.

 

 

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