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Dario Pergolizzi
Guida al Torino 2023/24
16 ago 2023
16 ago 2023
Sempre più una squadra di Juric.
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Dario Pergolizzi
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IMAGO / Sportimage
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Piazzamento lo scorso campionato: 10°

Chi in più: Raoul Bellanova, Mihai Popa, Adrien Tameze.

Chi in meno: Ola Aina, Michel Adopo, Andrew Gravillon, Aleksej Miranchuk, Valentino Lazaro.

Una statistica interessante dalla scorsa stagione: Il Torino è stata la seconda squadra con la distanza media dei tiri più bassa dello scorso campionato (15.7 metri), dietro solo all'Atalanta e di poco. Un valore che restituisce un’immagine abbastanza fedele dello stile offensivo di Juric, che predilige l’assedio all’area avversaria con tanti uomini e un inserimento graduale, fatto di spazi che si svuotano e riempiono, per arrivare a concludere da posizioni ravvicinate. Forse, però, è anche un dato che ci parla anche della carenza di alternative di qualità dalla trequarti in su.

Formazione tipo: 3-4-2-1:Milinkovic-Savic; Djidji, Schuurs, Buongiorno; Bellanova, Ricci, Tameze, Vojvoda; Vlasic, Radonjic; Sanabria.

Dopo la vittoria per 1-0 contro l’Udinese del 5 febbraio, Juric ha detto di aver iniziato a provare le “stesse sensazioni di Crotone e Verona”. Trascorso il secondo anno alla guida dei granata in effetti si può dire che, così come quelle due squadre, anche questo Toro sia ormai definitivamente “suo”, anche se, soprattutto dal punto di vista offensivo, l’allenatore croato non è ancora riuscito a ritrovare nella sua squadra quei picchi della sua precedente esperienza a Verona. Non che sia stata un’annata esaltante, in generale, anzi, il Torino è sembrato per certi versi appiattirsi sulla sua identità, senza mai competere in maniera credibile per un posto in Europa. Tuttavia, il secondo decimo posto consecutivo, con tre punti in più della stagione precedente, non è nemmeno da considerarsi un risultato scontato, ancor meno considerando che è arrivato attraverso un percorso di consolidamento dei principi di gioco e, al contempo, riadattamento degli stessi ai nuovi giocatori a disposizione di Juric.

La scorsa stagione è iniziata in maniera molto turbolenta, con il Torino che aveva perso giocatori “pesanti” come Belotti, Praet, Brekalo, Bremer, e una pesante lite tra l’allenatore e il direttore sportivo Vagnati ripresa in un video e poi circolata ovunque. Alla fine, nell’arco della stagione, gli innesti di Schuurs in difesa, Ricci e Ilic a centrocampo, e soprattutto l’arrivo di Vlasic sulla trequarti, coadiuvati dalle buone prestazioni di Buongiorno e dagli sprazzi (soprattutto a inizio campionato) di Radonjic, sono stati sufficienti per far sì che Juric riuscisse a riattestare il livello della squadra sugli standard dell’anno precedente.

Lo stile di gioco del Torino è stato ancora caratterizzato dai soliti principi difensivi, come la presa in consegna ravvicinata dei riferimenti avversari nelle zone più avanzate del campo e l’assorbimento di questi movimenti attraverso una serie di duelli “prolungati” e scambi di marcature fluidi. Anche la scorsa stagione il Torino è stata una squadra difficile da affrontare soprattutto dal punto di vista difensivo, ma con qualche differenza rispetto all’anno precedente.

Il Torino ha ottenuto delle differenze significative in alcuni parametri difensivi come i passaggi concessi per azione difensiva e, strettamente legato a quest’ultimo, la percentuale di passaggi riusciti avversari; oltre a un lieve calo nella quantità di tiri concessi. Nonostante ciò, i granata si sono confermati essere una delle migliori squadre del campionato dal punto di vista della concessione di occasioni pulite agli avversari in termini di xG complessivi, xG per tiro subito, tiri puliti concessi, avendo anche un miglioramento nel numero di tiri subiti su contropiede.

Nonostante questo, sarebbe sbagliato considerare il Torino come una squadra puramente distruttiva, come testimoniato dal fatto che, proprio in ragione dello stile difensivo orientato sulla ricerca dell’anticipo, è anche la squadra col minor numero (fonte FBRef) di contrasti tentati (12.4) e vinti (6.97) per 90 minuti, nonché la quarta insieme alla Cremonese per ammonizioni ricevute (81). È stata anche l'unica squadra a non aver ricevuto nemmeno un’espulsione.

Una bella partita del Torino della scorsa stagione.

Juric si è confermato essere un allenatore che predilige il controllo del gioco nella metà campo avversaria, arrivandoci il prima possibile (secondo StatsBomb, con la più alta directness della Serie A – 0.89), tanto da rinunciare sistematicamente a enfatizzare la costruzione arretrata sui rinvii del portiere, sfruttando il grande calcio di Milinkovic-Savic. Il Torino ha cercato anche quest’anno di consolidare il possesso al di là della linea di centrocampo, provando così ad asfissiare l’avversario con il possesso e le riaggressioni immediate, senza però riuscire a raggiungere un rendimento di alto livello per quanto riguarda la produzione finale (decima squadra per media tiri su azione, 9.08). Lo stesso Juric in diverse occasioni non ha nascosto i limiti offensivi della sua squadra, ribadendo di voler alzare l’asticella.

Una prestazione che probabilmente i tifosi del Torino sperano di vedere più spesso, impreziosita da un doppio assist di Vlasic per i due centrocampisti.

In quest’ottica, la conferma di Vlasic, dopo una laboriosa trattativa col West Ham, è probabilmente la notizia più importante dell’estate per Juric. Il croato è stato il vero leader creativo della scorsa stagione, l’unico giocatore capace di dare costantemente la sensazione di poter creare un’opportunità interessante in qualsiasi momento, anche quando non era coinvolto al massimo. Per il resto, il Torino si è affidato al rendimento alternato di Radonjic e Miranchuk, con qualche cameo di Karamoh, ma forse a mancare, rispetto alla grande produttività offensiva del suo Verona di due stagioni fa, è stato soprattutto l’apporto dei due esterni, giocatori che nelle dinamiche ricercate da Juric rivestono un ruolo determinante sia nella creazione che nella finalizzazione delle opportunità. In questo senso, con Singo in uscita, l’arrivo di Bellanova è un’operazione interessante, anche se qualcosa il Torino per forza di cose dovrà cambiare. Non è un caso che sia circolato anche il nome di Josh Doig, circolato a lungo, potrebbe essere una scelta azzeccata e dare modo a Vojvoda di trovare spazio anche sulla destra.

Da segnalare la crescita di Buongiorno nella fase finale della scorsa stagione, che potrebbe trovare un coinvolgimento offensivo sempre maggiore da terzo di difesa, come tipicamente richiesto da Juric. La composizione del pacchetto arretrato, comunque, potrebbe anche portare qualche novità, come ad esempio l’inserimento di Zima al posto di Djidji, o l’accentramento dello stesso Buongiorno con l’impiego simultaneo di Rodriguez, portando magari Schuurs sul centrodestra, più libero di proporsi in avanti, così come avvenuto nelle amichevoli precampionato contro Lens e Reims.

L’inserimento di Tameze è altrettanto interessante: utilizzato ai tempi dell’Hellas sia come mediano che come trequartista, fino ad arrivare alla posizione sperimentale di “falso nove difensivo” in un paio di occasioni, il centrocampista francese amplia le prospettive del blocco centrale del campo per Juric, potendo giocare sia insieme a uno tra Ricci e Ilic sia con entrambi, magari proprio sulla trequarti. Nell’amichevole contro il Reims, ad esempio, la formazione iniziale ha visto Ricci sulla trequarti con Tameze nei due mediani.

È proprio lì, però, che il Torino sembra avere ancora più urgenza di intervenire. Le voci su Malinovskyi da questo punto di vista sono sempre più insistenti. L’ex Atalanta porterebbe con sé proprio quella capacità di diversificare le opzioni nell'ultimo quarto di campo, donando al Torino quell'imprevedibilità che va tanto cercando, non solo attraverso il tiro dalla distanza ma anche solo per la possibilità che possa farlo, con tutti gli spazi che si aprirebbero di conseguenza.

Se Malinovskyi non dovesse arrivare, probabilmente il Torino cercherà ad arrivare comunque a qualche altro trequartista, probabilmente ancora scottato dal brusco calo delle performance di Radojic (è già storia la sua sostituzione dopo 14 minuti nel derby). Per fortuna per la squadra granata una delle note più liete della stagione conclusa è stato Antonio Sanabria, che per la prima volta in carriera è arrivato in doppia cifra, riuscendo anche a impreziosire le sue prestazioni con movimenti senza palla non banali.

Al di là dei singoli, comunque, il Torino deve alzare la sua produttività offensiva se vuole fare un salto di aspettative e ambizioni, facendo molto di più dei 41 gol segnati a fronte dei 40.8 non-penalty xG creati. Il dominio territoriale rimane sulla carta se non si traduce in finalizzazioni. E la squadra di Juric ne ha bisogno per fare un ulteriore passo in avanti.

Miglior scenario possibile

Finalmente la produttività offensiva trova una maggiore concretezza, Sanabria batte il suo fresco record di gol fatti, e i nuovi acquisti garantiscono a Juric la possibilità di godere di più scelta e cambi. Il Torino rimane aggrappato fino alle ultime giornate alla possibilità di conquistare un posto in Conference League, che alla fine arriva.

Peggior scenario possibile

Ambiente e allenatore gradualmente si innervosiscono per il rendimento sotto le aspettative e l'inserimento dei nuovi innesti, non all’altezza delle aspettative. Il Torino si ritrova invischiato per la maggior parte del campionato nella parte destra della classifica, senza realmente rischiare la retrocessione, ma con la sensazione che non ci sia proprio il modo per fare meglio.

Giocatore chiave

Vlasic ha tutte le carte in regola per confermarsi come perno offensivo della squadra. Un secondo anno nello stesso contesto può aiutarlo a trovare intese sempre migliori coi compagni, muoversi con più consapevolezza tra le maglie delle squadre di Serie A e magari riuscire ad incrementare i numeri realizzativi suoi e dei suoi compagni.

Giocatore da prendere al Fantacalcio

Per le stesse ragioni sarebbe una scelta comprensibile destinare una parte del vostro budget offensivo per Vlasic, anche se il prezzo potrebbe lievitare. Interessanti anche i nomi di Schuurs e Buongiorno, che non dovrebbero costare troppo in sede d'asta.

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