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Guida al Sassuolo 2019/20
19 ago 2019
La squadra di De Zerbi è ancora una delle più interessanti da seguire.
(articolo)
6 min
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Posizionamento lo scorso campionato: 11°.

Chi in più: Manuel Locatelli (Milan), Pedro Obiang (West Ham), Francesco Caputo (Empoli), Rogerio (Juventus), Jeremy Toljan (Borussia Dortmund), Hamed Traoré (Juventus); Andrew Gravillon (Pescara).

Chi in meno: Merih Demiral, Stefano Sensi, Kevin Prince Boateng, Pol Lirola, Antonino Ragusa, Timo Letschert, Giangiacomo Magnani, Federico Di Francesco, Davide Frattesi.

Una statistica interessante dello scorso anno: La squadra di De Zerbi è stata tra le prime tre a perdere meno palloni (2506) dietro a Milan (2498) e Juventus (2368). Se però limitiamo l’area alla propria metà campo, il Sassuolo diventa la squadra peggiore, avendo perso più palloni di tutti (665). La conferma di una squadra molto ambiziosa e propensa al rischio, che però ha ancora parecchi margini di miglioramento.

Una stagione ambigua

Sebbene sia stato piazzato a metà classifica per la maggior parte della stagione, la salvezza matematica per il Sassuolo è giunta solo nell’ultimo mese di campionato, al termine di un percorso altalenante. Il tecnico è riuscito a far attecchire le radici del suo calcio, ma senza riuscire a tenere alti gli standard di rendimento sia nel corso dei 90 minuti che di partita in partita.

Il mercato invernale della scorsa stagione ha dato e tolto molto al progetto del tecnico bresciano: la cessione pesantissima di Boateng, fino a quel momento principale riferimento offensivo della squadra, è stata compensata dall’arrivo di Demiral, che ha risolto diverse problematiche difensive legate alle caratteristiche dei giocatori.

Come ricorderemo il Sassuolo 2018/19? Di certo come una squadra capace di trame offensive raffinate, sviluppate con grande fluidità posizionale, capace di esaltare le caratteristiche dei giocatori più tecnici (Boga, Berardi, Lirola) e di rivitalizzarne altri che sembravano aver imboccato una discesa inesorabile (Locatelli, Boateng, Rogerio). Ma ricorderemo il Sassuolo anche come una squadra capace di sprecare un vantaggio in pochi minuti, poco concreta nella valorizzazione della mole di gioco prodotta, con diverse difficoltà a gestire le transizioni negative che erano la conseguenza naturale della filosofia scelta.

Sul lungo periodo, queste problematiche non hanno permesso ai neroverdi di fare “il salto” e ambire a un piazzamento europeo; tuttavia, ragionando su rosa, risorse a disposizione e contingenze varie, la sensazione è che non ci sia poi molto da rimproverare al percorso della squadra di De Zerbii. La stessa dirigenza, con la conferma del progetto tecnico per la prossima stagione, ha mandato un chiaro messaggio di soddisfazione, sia per la valorizzazione del parco giocatori che per la bontà delle idee e del lavoro dello staff tecnico.

Una delle peggiori prove dello scorso anno.

Un mercato movimentato

Il mercato del Sassuolo è stato finora parecchio movimentato. Pur essendo state ben retribuite, le cessioni di Lirola, Boateng e Demiral rimangono perdite pesanti a livello tecnico e tattico. In entrata, oltre all’acquisto di Traoré dall’Empoli, le operazioni più impegnative sono stati i riscatti di Rogerio (e Locatelli da Juventus e Milan. Obiang, presumibilmente identificato come mediano dalle caratteristiche ideali per il gioco di De Zerbi, arriva come potenziale titolare in una posizione in cui lo scorso anno si sono alternati Locatelli (che però sembra avere migliori prospettive come mezzala) e Magnanelli.

Caputo avrà il compito di restituire un peso specifico rilevante anche nell’area avversaria, e con Andreazzoli ha dimostrato di poter dire la sua anche in un contesto associativo. Qualche dubbio in più su Toljan, chiamato a sostituire un eccellente Lirola, che però potrebbe avere le caratteristiche giuste per soddisfare le richieste di De Zerbi. Il colpo più intrigante è senza dubbio quello di Hamed Traoré, arrivato dopo una stagione elettrizzante in cui ha mostrato di avere un bagaglio tecnico fatto su misura per il calcio del Sassuolo: smarcamenti, qualità di conduzione, precisione sul lungo e sul corto, mentalità verticale.

Il Sassuolo può migliorare?

Nonostante le cessioni di ben quattro titolari, è plausibile attendersi un Sassuolo che non muterà molto delle sue costanti di gioco. L’uscita palla dalla difesa o lo sfruttamento delle triangolazioni rapide e della ricerca costante del terzo uomo saranno senz’altro ancora i capisaldi della squadra di De Zerbi. Va però tenuto presente che, rispetto all’anno scorso, poter contare su un attaccante centrale come Caputo, e su Boga (tra i migliori del girone di ritorno) dall’inizio del campionato, potrebbe regalarci qualche novità sulla finalizzazione della manovra e sulla ripartizione degli spazi nell’ultimo terzo di campo, dove De Zerbi ha più volte ribadito di lasciare spazio alla creatività individuale.

A centrocampo l’assenza di Sensi dovrebbe essere ben compensata, con margini persino di miglioramento, dalle qualità di Traoré, che da mezzala di possesso potrà trovare terreno fertile sia per consacrarsi a livello individuale, sia per regalare al Sassuolo un’arma in più per attrarre e scombinare il pressing avversario fino alla trequarti. Anche Obiang, di cui possiamo ricordare già ai tempi della Sampdoria una buona propensione alla gestione dei possessi, potrebbe trovare subito spazio davanti alla difesa. Va considerato comunque che la scorsa stagione il Sassuolo ha cambiato spesso sistema di gioco, e potrebbe adottare spesso anche una mediana a due. Lo scorso anno, la fluidità tattica è sembrata prevalentemente legata alle caratteristiche dell’avversario di turno e alla forma dei giocatori a disposizione. È probabile che De Zerbi confermi questa tendenza.

I punti interrogativi principali arrivano dalla linea difensiva orfana di Demiral e Lirola. Prima dell’arrivo del turco, la linea di De Zerbi peccava in termini di aggressività difensiva, di gestione delle distanze ampie in transizione, di efficacia individuale nelle marcature preventive. De Zerbi dovrà riuscire a risolvere nuovamente queste problematiche anche senza Demiral e migliorare l’efficacia difensiva anche nei calci piazzati. Dal mercato è arrivato Andrew Gravillon, uno dei giovani più interessanti della Serie B e un profilo sulla carta perfetto per sostituire Demiral.

Insomma, anche quest’anno, e anche dopo delle cessioni importanti, il Sassuolo di De Zerbi si preannuncia come uno dei progetti tecnici più entusiasmanti da seguire nella prossima Serie A, nei suoi pregi e difetti.

Giocatore di cui avere la maglia: La maglia del Sassuolo di Traoré potrebbe essere un cimelio meraviglioso quando calcherà palcoscenici anche più importanti, strabiliando il mondo. Oppure una reliquia da riporre con cura nell’armadio quando sarà sparito dai radar, per poi tirarla fuori svariati anni dopo e strabiliare i compagni di calcetto.

Giocatore da prendere al fantacalcio: Caputo ha tutte le carte in regola per diventare una versione aggiornata del Pietro Iemmello che De Zerbi allenò nel 2015/16 in Serie C (37 gol stagionali). E questa è una scusa credibile da proporre agli amici per giustificare l’investimento, anche se dovesse bucare.

Miglior scenario possibile: Il Sassuolo si inserisce di prepotenza nella corsa all’Europa League e alla fine quasi riesce a spuntarla grazie ai grappoli di gol di Caputo; Berardi ritrova la convocazione in Nazionale giocando la miglior stagione in carriera; Boga fa fuoco e fiamme sulla fascia sinistra e a fine anno viene acquistato dall’Ajax per rimpiazzare David Neres.

Peggior scenario possibile: Il mercato non riesce a compensare le cessioni della stagione precedente, soprattutto in difesa, o a correggerne le lacune tattiche. Il Sassuolo si trova dunque nuovamente a fare i conti con i problemi di gestione delle transizioni e del risultato, oltre che con la concretizzazione delle occasioni. La stagione è una brutta copia dello scorso anno e la salvezza sarà ancora in bilico fino all’ultima giornata.

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