C’è un trait d’union che idealmente unisce le stagioni 2015-16 e 2018-19 dell’Eurolega, al di là dei sorrisi della squadra che ha vinto in entrambe le annate. Tre anni fa, il successo del CSKA Mosca a Berlino segnava l’ideale conclusione della prima era del terzo millennio del basket europeo: la rivoluzione dell’Eurolega stile campionato a 30 giornate era alle porte, e il successo di Itoudis, De Colo, Clyburn, Higgins e Hines – tra gli altri – segnava la parziale redenzione per un lustro di cocenti delusioni europee.
Questo weekend, invece, ha segnato la parola fine sul primo triennio della nuova Eurolega, e la vittoria del CSKA di Itoudis, De Colo, Clyburn, Higgins e Hines ha certificato come il trono europeo della “seconda era” si sia equamente tripartito tra le tre squadre dominatrici di questo triennio: il Fenerbahce, il Real Madrid e, appunto, il CSKA. Tutte squadre presenti a Vitoria-Gasteiz, come in ciascuna delle ultime tre Final Four, e che hanno – insieme al meraviglioso Anadolu Efes di Ataman – marchiato a fuoco questa stagione indimenticabile.