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Foto di John Macdougall/Getty Images
NBA Redazione basket 12 ottobre 2016 14'

Guida ufficiosa all’Eurolega 2016/17

I 10 temi che segneranno la nuova stagione del basket europeo.

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1) Vi piace il nuovo formato dell’Eurolega?

 

Michele Pettene

Devo essere sincero, il sentimento è agrodolce. Mi mancherà molto la fase delle Top 16, essenzialmente la vittima di questo nuovo format (inevitabile passando a 16 da 24, cifra però che Bertomeu potrebbe riesumare nel prossimo futuro), soprattutto perché con la formula dei quattro gironi assistevamo a battaglie di altissimo livello e feroce intensità, con solo due squadre su quattro di ogni gruppo a qualificarsi per i playoff. Con i due gironi da 8, già dall’anno scorso e a maggior ragione con l’addio definitivo in questa stagione, le migliori squadre potranno fare più calcoli. C’è insomma il classico rischio di un campionato nazionale, con i grandi budget “sopra” e i meno onerosi “sotto”. La parte dolce è che ogni settimana, non essendoci più i gironi, avremo sempre match di qualità assoluta fino alle Final Four. La frattura con la FIBA e la sua “Champions League”, oltre ad un modello differente in tutto, è stata affrontata con una provocazione: le istituzioni vogliono far giocare le nazionali durante la stagione? Noi mettiamo due partite infrasettimanali a squadra. Auguri.

 

Davide Bortoluzzi

Il nuovo formato rispecchia la volontà di ECA di spostarsi verso un modello di business sempre più vicino alla lega chiusa, con la partecipazione di squadre in grado di garantire il giusto mix di blasone, mercato potenziale e stabilità economica. Un calcio in faccia ai romantici di un’epoca che non c’è più, quella del mecenatismo e della provincia che si fa grande, sostituita da un pragmatico realismo adattatosi ai tempi moderni. In tutto questo il nuovo formato garantirà un certo numero di grandi sfide ogni settimana e un prodotto quanto più vicino possibile al “modello NBA” tanto decantato. A mio avviso questo modello va aggiustato inserendo la possibilità di un paio di avvicendamenti l’anno per permettere a realtà emergenti e di valore di provare a competere ai massimi livelli.

 

Dario Ronzulli

A me sì. E molto. Mettere di fronte almeno due volte i migliori club d’Europa che hanno i migliori giocatori e i migliori allenatori è il massimo per appassionati e addetti ai lavori. C’è sicuramente il rischio che nelle ultime giornate le posizioni siano già consolidate e dunque il “brivido” del risultato possa essere inferiore, ma diventa calcolato rispetto all’alta possibilità di match tirati all’ultimo sangue per un posto migliore – o per un posto in generale – nei playoff. Sono d’accordo tuttavia con Davide quando auspica un minimo di ricambio annuale: servirebbe a incentivare ulteriori investimenti di soldi e uomini in realtà che a loro volta possono portare benefici all’Eurolega, creando un circolo virtuoso. Aggiungo che è una formula che “protegge” i club con roster più forti e profondi che avranno più tempo – rispetto alle vecchie formule – per recuperare in caso di filotto negativo.

 

Di sicuro ci piace il teaser per la nuova stagione in stile Ocean’s’ Eleven, con un Andrea Bargnani in grandissimo spolvero

2) Giù la maschera: quali sono le squadre favorite per le Final Four di Istanbul?

 

Michele

Le solite, considerato inoltre che le due finaliste dello scorso anno, Cska Mosca e Fenerbahce Istanbul, hanno cambiato pochissimo. James Nunnally al posto di Ricky Hickman per il Fener porta dubbi soprattutto difensivi, mentre i moscoviti sono ancor più solidi con le aggiunte dell’ex Spurs Jeff Ayres e James Augustine in area: il rematch è realistico. Mi affascina il surreale pronostico Istanbul-oriented, con il Darussafaka di un nostro “protetto” come coach David Blatt, l’Efes del Perasovic dei miracoli col Baskonia l’anno scorso e il Galatasaray dai grandi investimenti estivi a raggiungere il Fenerbahce nella sede – mai così rappresentata, main sponsor compreso – delle prossime F4.

 

Davide

Si parte da due certezze, ovviamente le due finaliste dello scorso anno (Fener e CSKA), che hanno apportato aggiustamenti minimi ad una struttura già di per sé competitiva. Subito sotto vedo ancora il Real Madrid per motivi analoghi e per l’esplosione prevista e annunciata di Luka Doncic, di cui parleremo successivamente in dettaglio. Per il quarto posto la corsa è secondo me aperta ad una seconda turca – a rigor di logica direi Efes, ma il Darussafaka ha messo in piedi una squadra che potrebbe sorprendere – all’Olympiacos ma anche al nuovo corso del Barcellona di Bartzokas. In generale, come già fatto notare da Miky, il baricentro del basket nel vecchio continente non è mai stato più ad est di ora, più precisamente sul Bosforo.

 

Dario

Al netto di infortuni e amnesie, comunque possibili in una stagione così lunga, sarebbe una gran sorpresa non rivedere CSKA e Fenerbahce tra le migliori quattro anche quest’anno. Pensando a un’altra turca mi piace molto come è stato costruito il Darussafaka: Brad Wanamaker allenato da Blatt è uno dei miei pupilli personali per la stagione. Sono molto incuriosito dal Barcellona, da come Bartzokas – del quale si parla sempre troppo poco – si adeguerà al club e viceversa e da quanto tempo impiegherà il talento di Ante Tomic a rifarsi vivo al 100%. E poi non sottovaluterei l’Olympiacos, perché non ce lo vedo Spanoulis assente dalle F4 per due anni di fila.

 

Finale 2013, Oly vs Real: Spanoulis la ribalta con la sola imposizione delle mani (cit.)

3) Quali sono le squadre che, dopo le big, lotteranno dal quarto all’ottavo posto?

 

Dario

Dopo due anni decisamente sottotono rispetto ai suoi standard, il Maccabi Tel Aviv si è rimboccato le maniche e messo in modalità: “Ok, ora torniamo a fare sul serio”. Che poi ci riesca è un altro discorso, ma intanto gli arrivi di Goudelock, Weems, Zirbes, Iverson sono indubbiamente innesti di qualità. In più coach Edelshtein, da un biennio CT d’Israele, ha la Grande Opportunità della sua carriera e le motivazioni non gli mancheranno. L’Efes con Perasovic in panca è forse meno talentuosa del passato (Saric ci manchi già) ma non può essere sottovalutata. Stesso discorso per il Galatasaray, che però ha cambiato tanto e potrebbe pagare all’inizio l’assenza di amalgama.

 

Davide

Sicuramente Efes e Darussafaka partono in pole position per un posto ai playoff, insieme a Barcellona e Panathinaikos. Tutte squadre rinnovate e a caccia di risultati utili a confermare le scelte fatte. Nella zona grigia vedo Milano, Vitoria e Bamberg, a contendersi uno dei posti ai margini della griglia. Il livello dei primi 10-12 team comunque quest’anno è così alto che per le squadre escluse dai playoff si potrà parlare di stagione deludente, o quantomeno sotto le aspettative.

 

Michele

Anno di grandi ritorni, Panathinaikos in primis, e non ci sarà posto per tutte le meritevoli nelle Elite 8. Oltre agli ateniesi le tre squadre di Istanbul, già citate più volte e degne eredi degli invasori ottomani, potrebbero mettere a soqquadro gli equilibri europei scippando tre degli ultimi quattro posti disponibili per i playoff. Il Galatasaray, più di Darussafaka e Efes (curiosità: solo il Fenerbahce gioca sulla sponda asiatica), ci tiene particolarmente a far bella figura dopo anni avari di soddisfazioni, oltre ad essere la squadra più amata della città anche per l’intenso legame con la squadra di calcio: se andate nelle più antiche e prestigiose “fumerie” vi potrebbero portare (a richiesta) il narghilè “ufficiale” del “Gala”, con tanto di stemma e colori giallorossi. Ataman vorrebbe fumarselo a playoff conquistati, o altrimenti consolarsi con un comodo e pratico tostapane.

4) Quante possibilità ha Milano di andare avanti?

 

Michele

L’Olimpia mi piaciucchia, ha costruito una squadra lunga e intelligente, diciamo da “seconda fascia” europea, con italiani di livello a “smazzarsi” i minuti in Serie A consentendo un riposo fondamentale ai compagni più esperti per le gare di Eurolega. Coach Jasmin Repesa con Miroslav Raduljica, Zoran Dragic e Hickman ha tre giocatori inediti per l’Eurolega milanese, testati ai massimi livelli: alcune interessanti varianti tattiche rispetto allo scorso anno si sono già intraviste (l’uso scientifico del back door, per dirne una). La granata-Gentile (del cui tiro non ci sappiamo spiegare razionalmente l’involuzione) è sempre ad un passo dall’esplodere dopo la decisione del presidente Proli – e resa pubblica con un’intervista alla Gazzetta – di togliergli la fascia di capitano (andata a Cinciarini), ma Milano è competitiva per arrivare tra le prime otto. Da lì in poi tutto dipenderà da logorìo fisico ed accoppiamenti.

 

Dario

L’obiettivo playoff secondo me è alla portata: non abbondantemente, ma comunque possibile. Gli arrivi di Hickman, Dragic e Raduljica portano esperienza, talento e forza fisica, Sanders può fare la differenza anche a questo livello e Simon è una garanzia assoluta. Il roster è profondo per garantire a Repesa il giusto dosaggio di energie tra campionato e coppa. E qui iniziano i dubbi perché una gerarchia, il prima possibile, bisognerà trovarla: ci riuscirà il coach croato? Inoltre manca, almeno per il momento, un cambio vero per Raduljica. Su Gentile tendo ad essere ottimista e a guardare alla “sottrazione” della fascia di capitano un modo per fargli sentire meno pressione. Non mi stupirei, infine, di vedere più minuti del previsto per Awadu Abass e Davide Pascolo (aggiungere cuoricini a piacere).

 

Davide

Voglio fare il bastian contrario, anche con un pizzico di convinzione. La squadra – come detto da Miky – è lunga ed esperta, inoltre permette di giostrare i due impegni in maniera abbastanza agile anche alla luce del livello medio in cui oggi versa il nostro campionato. Come detto da Dario l’obiettivo è alla portata, e dal punto di vista tecnico questa squadra è stata assemblata con criterio. Quello che genera maggiori perplessità sono l’amalgama e la situazione in spogliatoio. In un contesto di equilibrio competitivo così marcato gli aspetti umani e motivazionali sono fondamentali, e non sono così sicuro che questa squadra sia così unita da poter mettere “il cuore oltre l’ostacolo” quando ce ne sarà bisogno.

5) Qual è la partita che attendete con più ansia, quella che i nostri lettori dovrebbero segnarsi su Google Calendar?

 

Michele

I derby greci, spagnoli e turchi – con un occhio di riguardo al Darussafaka di Blatt vs il Fenerbahce di Mago Zelimiro – e quella da “intenditori” con il Bamberg di coach Trinchieri contro la leggenda serba (sempre Obradovic, ovviamente). Rammarico per il doloroso e speriamo solo temporaneo addio al derby di Belgrado, con il Partizan a scegliere la Champions League FIBA.

 

Dario

Sicuramente i 6 derby di Istanbul, i due Oly-Pana e i due Real-Barça sono un must garantito. A me piacciono molto i ritorni da avversari di coloro che hanno fatto la storia di un club: per esempio Sarunas Jasikevicius, da allenatore dello Zalgiris, ad Atene sponda Pana (14 ottobre) e a Barcellona (10 novembre); Obradovic ancora all’OAKA (16 dicembre); Blatt a Tel Aviv (5 gennaio). Infine Fenerbahce-Real Madrid (1 dicembre) perché nella serie playoff dell’anno scorso i blancos sono stati bastonati a più riprese e non vedranno l’ora di vendicare l’onta subita.

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Tags : eurolegaolimpia milano

La redazione basket è composta da gente molto alacre che vorrebbe giocare a basket ma che purtroppo sarebbe troppo bassa anche per il campionato filippino. Almeno due membri della redazione basket sono convinti che il film A Beautiful Mind parli di loro.

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