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Cosa rende speciale Tom Aspinall
13 nov 2023
13 nov 2023
L'UFC ha una nuova stella dei pesi massimi.
(copertina)
IMAGO / USA TODAY Network
(copertina) IMAGO / USA TODAY Network
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È stata la mirabolante notte di UFC 295, al Madison Square Garden di New York, a regalare a Tom Aspinall la sua prima vera consacrazione. In un incontro valido per la cintura ad-interim dei pesi massimi (una specie di cintura temporanea che viene messa in palio quando il campione in carica per qualche motivo non può combattere) Tom Aspinall ha messo KO il mostruoso sfidante russo Sergei Pavlovich, altro fenomeno “strano” in una categoria che sta incontrando ultimamente una fioritura inaspettata.

Combattenti come Aspinall, ma anche Pavlovich o, prima di loro, Ciryl Gane, rappresentano la speranza che qualcuno possa spezzare il dominio di un solo uomo, l’attuale campione Jon Jones. Dopo l’addio di Francis Ngannou - che si è trasferito in PFL (organizzazione rivale di UFC) senza perdere la cintura e che recentemente ha coronato il suo sogno di boxare con il campione dei pesi massimi Tyson Fury - Jones ha battuto Ciryl Gane diventando il nuovo campione e, soprattutto, restando imbattuto nella sua quindicennale carriera: 29 incontri senza sconfitta (se si esclude un incontro perso per colpi illegali). Jones avrebbe dovuto combattere proprio sabato con Stipe Miocic, ma l’incontro è saltato per un infortunio al pettorale del campione in carica.

Tom Aspinall ha messo KO Pavlovich alla prima ripresa, dopo aver inizialmente subito combinazioni di pugni al volto, prendendo però le misure e mostrando anche un mento di ferro (i colpi di Pavlovich hanno mandato giù anche Derrick Lewis e Tai Tuivasa). Quando è riuscito a restituire due combo consecutive, due colpi rapidissimi, Aspinall ha spento la luce a Pavlovich. I due sinistro-destro di Aspinall hanno colpito Pavlovich prima alla clavicola, poi alla tempia, tramortendolo e rendendo il ground and pound successivo superfluo.

Aspinall è diventato campione a soli 30 anni, un’età relativamente giovane per la divisione dei massimi (certo, non è un fighter che scopriamo solo oggi: noi lo avevamo inserito nei fighter da seguire sia nel 2022 che nel 2023). Ma cosa lo rende speciale nella categoria più pesante di tutte? Lo stile aggraziato ma iper esplosivo, fatto di uno-due rapidi, secchi, precisi, per certi versi persino semplici, grazie ai quali Aspinall spezza guardie e certezze dei propri avversari.

Anche il suo footwork pluridirezionale, che sembra quello di un fighter di due categorie inferiori, e la leggiadria con la quale porta combinazioni pesantissime, lo distingue dallo stereotipo del peso massimo fuori forma e sgraziato. Nella sua intera carriera in UFC, sconfitta compresa (arrivata peraltro dopo 15 secondi per infortunio al ginocchio, contro Curtis Blaydes) solo il veterano Andrei Arlovski è riuscito a superare il primo round con lui.

Finora la gabbia dice che chiunque provi a scambiare con lui, va a terra. Se un fighter come Francis Ngannou fa paura per la potenza smisurata e l’estetica plastica del suo colpo singolo, Tom Aspinall incute timore con le sue combinazioni rapide e precise, capaci di spegnere persino Pavlovich, l’unico fighter a pareggiare l’allungo di Jon Jones nei massimi.

Pavlovich e Aspinall, come accennato, hanno rimpiazzato Jon Jones e Stipe Miocic (costretto, dice lui, ad aspettare il campione) con breve preavviso. Adesso lo scenario si fa interessante, sebbene un po’ confuso: UFC ha un campione ad interim che con grande probabilità non affronterà il campione in carica. Questo perché UFC ha “dovuto” inserire un match con un titolo in palio in questa card (a pagamento in America) per esigenze promozionali. I primi mesi del 2024, con tutta probabilità, ci restituiranno il match tra Jones e Miocic. E se il vincitore non si ritirerà (per Jones non sembrano esserci sentori, ma non si sa mai, per Miocic, al contrario, qualunque sarà l’esito pare la scelta più logica), poi dovrà affrontare Tom Aspinall.

Aspinall è giovane, pericoloso, pronto a riunificare le cinture. Non possiamo prevedere chi vincerà tra Jones e Miocic: nessuno dei due, però, avrà vita facile contro di lui.

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