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Daniele Manusia
Cosa deve fare il Milan sul mercato
28 giu 2023
28 giu 2023
Una sessione di mercato complicata, non solo per la sostituzione di Tonali.
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Daniele Manusia
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L’estate del Milan è cominciata nel modo peggiore possibile per i tifosi, con l’addio di una leggenda come Paolo Maldini seguito a ruota dal DS Frederic Massara. Dato che Maldini si era autoincaricato di: «spiegare alla proprietà l’importanza e la grandezza del Milan», chiedendo rinforzi già subito dopo lo Scudetto 2021-22 per dare continuità, il messaggio che è passato ai tifosi con il suo licenziamento è che, in realtà, a RedBird non interessa la storia rossonera, o quanto meno che la realtà corrente è lontana da quella “grandezza”. E infatti la mossa successiva è stata accettare l’offerta del fondo sovrano dell’Arabia Saudita per Tonali, il cui passaggio al Newcastle sembra già avvenuto (confermato anche dall’agente) anche se non ancora ufficiale.Via una bandiera storica e via il giocatore più vicino all’idea di bandiera milanista nel calcio contemporaneo, tifoso della squadra fin da piccolo e trascinatore in campo, che secondo le indiscrezioni de La Repubblica sarebbe scoppiato a piangere quando ha saputo del trasferimento. Questo, oltretutto, dopo una stagione in cui alla delusione di un quarto posto raggiunto solo grazie alla penalizzazione della Juventus si è aggiunta quella nei derby (quattro su cinque), specie nei derby di Champions League. Sono questioni collegate, forse, perché se Maldini e Massara hanno pagato alcune scelte di mercato errate (De Ketelaere, Dest, Origi, Adli, e infine Vasquez) che non hanno saputo alzare la competitività del Milan, ci devono essere state anche divergenze più profonde e antecedenti, considerando che già l’ultimo rinnovo di Maldini era arrivato in extremis e forse proprio da quel ritardo erano generate le difficoltà a progettare il mercato. A ben guardare, però, il Milan (il cui reparto scouting è guidato dal 2018 da Geoffrey Moncada) sembrava improntato ad acquisti rischiosi o comunque ad “investimenti” da maturare nel tempo anche prima che fosse rilevato dal fondo d’investimenti di Gerry Cardinale, RedBird. Un esempio utile, che potrebbe far ben sperare anche per il futuro, potrebbe essere l’esplosione di Kalulu, proprio nel momento del bisogno nella stagione dello Scudetto, ma anche le buone prestazioni di Thiaw in quella appena passata (che lo hanno portato ad esordire con la Nazionale maggiore tedesca). In fin dei conti la distanza tra una stagione come quella 2021-22 e quella più mediocre appena passata è più sottile di quel che si possa pensare.Come sostituire Tonali?Anche Sandro Tonali, insostituibile sul piano emotivo, viene da un’annata difficile in cui non è riuscito a ripetere le performance di quella ancora precedente. Si trattava però di un giocatore fondamentale per il gioco di Pioli, nei momenti belli per le molte cose che era in grado di fare, in quelli brutti quanto meno per il molto campo che era in grado di coprire, da area ad area ma anche dal centro fino alla linea laterale a sinistra. Per forza di cose il mercato del Milan dovrà cominciare colmando - o almeno provandoci - il vuoto da lui lasciato che, appunto, è grande prima di tutto in termini spaziali. Certo il Milan potrebbe giocare in modo diverso rispetto alla passata stagione (con un centrocampo a tre, ad esempio) ma in questo caso il problema da spaziale diventa numerico, perché il vuoto lasciato da Tonali si sommerebbe a quello che fino a gennaio lascia Bennacer (infortunato) e che lasciano anche Bakayoko e Vranckx (entrambi prestiti terminati) e Adli (vicino alla cessione) per quanto nessuno di loro avesse convinto Pioli la scorsa stagione. Se già la scorsa stagione la rosa non è stata sufficiente per competere ad alto livello in due competizioni o per periodi medi-lunghi (con la bella vittoria sul Napoli nei quarti pagata nelle semifinali con l’Inter) ora come ora sembra proprio non avere un numero di centrocampisti sufficiente. In questo momento il Milan ha ufficialmente due soli centrocampisti disponibili: Pobega e Krunic. La cessione di Tonali potrebbe aver scombinato dei piani di mercato già complicati ed è difficile capire se i nomi che stanno circolando fanno parte di una programmazione ragionata o se si tratti di “panic buying”. L'importante è non fare come quando è stato ceduto Kessié, senza sostituirlo.

Kamada, che si muoverebbe a parametro zero dall’Eintracht Francoforte, sembrava vicinissimo (quando ancora al volante c’erano ancora Maldini e Massara), praticamente fatto, ma nelle ultime ore qualcosa sembra aver raffreddato il rapporto. In ogni caso si tratterebbe di un trequartista che, anche se lo scorso anno ha giocato in una coppia di centrocampisti centrali, sarebbe adattato in posizioni più arretrate. E di sicuro non coprirebbe il campo di Tonali. Forse il rallentamento su Kamada è dovuto anche alla questione extracomunitari: il Milan al momento ne ha cinque e può prenderne un altro (da un campionato straniero), più un altro ancora se riuscisse a vendere (all’estero) uno dei suoi cinque. Il che significa, considerando Tomori e Krunic incedibili, trovare compratori per uno tra Messias, Lazetic e Vasquez. Anche perché nelle ultime ore è arrivata la conferma della chiusura della trattativa con l’inglese, e quindi non comunitario, Loftus-Cheek, per una cifra vicina ai 18 milioni di pound, mezzala grossa e fisica ma con una tecnica non banale. Uno slot da extracomunitario quindi dovrebbe essere già preso. Dopo l’infortunio al polpaccio dello scorso dicembre non ha giocato moltissimo, e il Chelsea non ha passato un gran momento, è difficile giudicarlo o immaginare un suo adattamento alla Serie A: potrebbe dominare da subito come aver bisogno di qualche mese per capire spazi e ritmi. Tra tutti i nomi circolati in questi giorni forse i più interessanti sono quelli di Sofyane Amrabat (che venendo da un’altra squadra italiana non rientrerebbe nel calcolo qui sopra) e Musah, dal Valencia. Il primo è forse l’unico giocatore con un dinamismo paragonabile a quello di Tonali, anche se è molto più difensivo: fase però che svolge così bene da potergli affiancare un giocatore tecnico che si alzi anche sul campo, oltre a poter far pensare a un centrocampo a tre (come quello del Marocco) in cui faccia da diga. Il secondo (americano con passaporto italiano, quindi comunitario) è un centrocampista dinamico, anche se più compassato, che può sia impostare il gioco che giocare su una linea più avanzata, mezzala o trequartista (sempre con compiti anzitutto difensivi) oppure, come ha fatto in alcune partite nella parte finale della stagione, esterno a destra. Anche Frattesi (voluto però da mezza Serie A) sarebbe ovviamente un cambio più che degno per Tonali, di sicuro rendimento in Serie A, mentre Reijnders dall'AZ - un profilo completamente diverso, più tecnico, a proprio agio portando palla e con una grande visione di gioco - viene da una sola stagione da titolare in Olanda, per quanto di alto livelloVecchi problemi che sono nuovi problemiIl Milan intanto ha risolto un problema: quello del secondo portiere. Sportiello permette non solo di sostituire all’occorrenza Maignan - si spero meglio di quanto abbia fatto Tatarusanu - ma anche (in quanto italiano) di evitare pasticci nelle liste UEFA, come quello che lo scorso anno per poco non aveva fatto di Mirante il secondo in Champions League. Anche in difesa tutto sommato ci si può accontentare dei giocatori già in rosa: se Kjaer ha mostrato qualche segno di cedimento e anche Tomori è apparso affaticato in alcuni momenti della stagione saranno eventualmente Thiaw e Kalulu (che può coprire anche il buco lasciato a destra da Sergino Dest) a doversi mostrare un anno più maturi. Se venisse ceduto Ballo-Touré, però, andrebbe preso un sostituto di Theo Hernandez: non facile, anche se il Milan ha problemi più grandi che si trascina dietro da troppo tempo.Appunto, i problemi sulla trequarti che aveva già lo scorso anno e che, con il ritorno di Brahim Diaz al Real Madrid, sono peggiorati. Se a questo si aggiungono i dubbi che ha generato De Ketelaere al momento solo Leao e Giroud garantiscono certezze nei 4 ruoli offensivi del 4-2-3-1 di Pioli. E ancora, Giroud ha pur sempre 37 anni e sarebbe meglio sostituirlo troppo presto che troppo tardi. Ibra ha salutato tutti (sempre a modo suo) mentre sia Origi che Rebic dovrebbero essere ceduti. Messias e Saelemaekers difficilmente possono essere considerati titolari. Anche immaginando un cambio di modulo (4-3-3?) al Milan servono almeno due giocatori offensivi, meglio se alla fine diventano tre: un trequartista destro, uno centrale e una punta, titolare o di riserva.

I nomi che circolano ora sono quello di Chukwueze (extracomunitario) e Pulisic (americano con passaporto croato, comunitario quindi), verosimilmente o l’uno o l’altro. Chukwueze gioca a destra, è molto veloce, dribbla e tira, segna di più di Pulisic che può giocare nei tre ruoli sulla trequarti e, specialmente con gli Stati Uniti, ama fare da vero e proprio regista. Il fatto che siano giocatori molto diversi tra loro lascia pensare che a decidere in caso saranno le condizioni della cessione o le valutazioni dovute proprio allo slot per extracomunitari più che ragioni propriamente tecniche o tattiche.Insomma, è davvero difficile immaginare un possibile undici titolare del Milan nella prossima stagione, considerando che magari si potrebbe anche scegliere di insistere su De Ketelaere (anche per provare a valorizzare l’investimento dello scorso anno) o ci si potrebbe accontentare di Lazetic come sostituto di Giroud. Un’incognita altrettanto grande è quella di Luka Romero (dalla Lazio), che però difficilmente potrebbe rivelarsi una svolta come in passato lo sono stati i vari Theo, Leao, Kalulu, tutti arrivati relativamente a bassa voce. Personalmente sarei disposto a scommettere con più certezza su Arda Guler che però ha due elementi a suo sfavore: è sia extracomunitario che poco esperto, anzi diciamo pure giovanissimo (appena diciottenne). Sfumata l’idea di Maldini di un Milan che tornasse grande come ai suoi tempi, resta da capire l’ambizione di RedBird nel breve periodo e anche la capacità dello scouting rossonero di replicare i bei colpi che hanno costruito la rosa dello Scudetto. Certo, fosse facile, potrebbe farlo chiunque di noi. L’estate è lunga e il tempo non manca, il Milan però ha molto da fare e pochi margini per sbagliare ancora.

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