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Alec Cordolcini
Top XI: Eredivisie 2022/23
22 giu 2023
22 giu 2023
I migliori giocatori dell'ultima stagione di campionato olandese, ruolo per ruolo.
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Alec Cordolcini
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IMAGO / ANP
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In Olanda è stato l’anno di Rotterdam. L’unica città del paese ad avere tre squadre nel professionismo ha fatto festa su tre fronti, come non accadeva da quarant’anni. Il Feyenoord ha vinto il titolo, lo Sparta è stata la squadra rivelazione, l’Excelsior si è salvato. Tutti successi inaspettati se si considerano le premesse: quando due anni fa Arne Slot si era seduto sulla panchina del Feyenoord, la squadra aveva appena concluso il campionato con 29 punti di distacco dall’Ajax campione; qualche mese dopo, Maurice Steijn aveva raccolto lo Sparta all’ultimo posto delle Eredivisie, e in meno di un anno lo ha portato dalla salvezza allo spareggio per entrare in Europa; infine l’Excelsior, tradizionale vaso di coccio, per budget e dimensioni, nella massima divisione olandese, salvatosi senza nemmeno passare dalla nacompetitie, i play-off salvezza/promozione.

Tante le tensioni in casa delle altre big. Ruud van Nistelrooy ha lasciato il PSV Eindhoven a una giornata dalla fine dopo l’ammutinamento di parte dello spogliatoio. Non sono bastati due trofei stagionali (Coppa d'Olanda e Supercoppa), il secondo posto e l’attenuante di aver perso a metà stagione il suo miglior giocatore (Cody Gakpo, passato al Liverpool) a contenere le frizioni. L’Ajax ha fatto peggio, rischiando addirittura di finire in Conference League. La transizione post-Overmars, affidata alla coppia Huntelaar-Hamstra, si è rivelata un completo fallimento, specialmente sul mercato, con una serie di costosi nuovi acquisti che non hanno reso secondo le aspettative. Le dimissioni di Edwin van der Sar dalla carica di presidente hanno chiuso un’era; adesso si ripartirà da zero con il tedesco Sven Mislintat.

La Top XI è stata stilata senza alcun parametro restrittivo riguardante la scelta di un numero massimo di giocatori per squadra. È stato utilizzato il modulo tradizionale della scuola olandese, il 4-3-3, anche se ormai declinato in molteplici varianti, senza più quel dogmatismo ancora preponderante fino a una decina di anni fa. Le lezioni dell’ultimo Louis van Gaal (dall’AZ all’Olanda dei Mondiali 2014 e 2022), di Erik ten Hag e, oggi, di Slot sono state metabolizzate, e indietro non si torna più.

Portiere: Nick Olij (Sparta Rotterdam)

In Olanda il divario tecnico tra Eredivisie e Eerste Divisie è tale che raramente un big della seconda divisione riesce a imporsi al piano di sopra. La scorsa stagione ha rappresentato la classica eccezione che conferma la regola: il capocannoniere Thijs Dallinga ha fatto un'ottima annata in Ligue 1 al Tolosa imponendosi come l'olandese più prolifico in uno dei primi cinque campionati d'Europa; il miglior portiere, Olij, è invece riuscito a ripetersi in Eredivisie, risultando un pilastro nella grande stagione dello Sparta. Campione d'Europa Under 17 nel 2012 dopo aver parato un rigore decisivo in finale, Olij ha dovuto aspettare dieci anni per debuttare nella massima divisione olandese. Un black out dal quale è riemerso in maniera improvvisa e inaspettata.

Olij è stato il secondo estremo difensore per clean sheets (14), un risultato che in casa Sparta non si verificava dal 1969 con Jan van Beveren. Primati storici a parte, l'ex AZ è stato il miglior portiere per reti evitate (9.3) secondo il modello di calcolo xGoT di Opta; e il secondo come numero di parate complessive (144), con una percentuale di interventi riusciti del 77.63%. In stagione ha parato un rigore, e altri due li ha bloccati nella semifinale dei play-off di Conference League. Ma nonostante l'annata super del proprio portiere, lo Sparta non è riuscito a centrare la qualificazione alle coppe europee che manca dal 1985.

Terzino destro: Lutsharel Geertruida (Feyenoord)

Scegliere Geertruiida rispetto al terzino dell'Heerenveen Milan van Ewijk, che pure ha avuto un'ottima stagione, significa privilegiare un'interpretazione del ruolo più versatile e meno arrembante, in cui nella fase di possesso l'esterno basso agisce da centrocampista aggiunto con compiti di costruzione piuttosto che da ala. Schierato spesso anche come centrale, il prodotto del vivaio Feyenoord è stato il miglior difensore per secondary chances create (32), il secondo per accuratezza nei passaggi (91%, contro il 92% di Jurrien Timber) ed è stato coinvolto in 19 azioni del Feyenoord che hanno portato al gol. Tre le reti segnate, tra cui quella fondamentale alla Johan Cruijff Arena al minuto 88 che ha permesso alla sua squadra di superare 3-2 l'Ajax. Il Feyenoord non batteva i rivali in trasferta da 19 anni e quel successo ha indirizzato la Eredivisie verso Rotterdam.

Proprio i big match della Eredivisie sono state le partite nelle quali Geertruida si è distinto maggiormente. Se la sua media di duelli vinti si è attestata sul 62%, circoscrivendo i dati alle sole partite contro Ajax, PSV Eindhoven e AZ Alkmaar tale numero sale all'81%. Il tutto con una correttezza e una pulizia di intervento notevole, con solo un cartellino giallo ricevuto in 30 partite. Lo scorso marzo ha debuttato in Nazionale contro la Francia nel poco fortunato ritorno di Ronald Koeman da CT dell'Olanda.

Difensore centrale: Edson Alvarez (Ajax)

Fix it Edson, come faceva Felix in Ralph Spaccatutto. Il problema per l'Ajax riguardava però le quantità di falle da tappare in stagione, troppe per un solo elemento, e infatti sarebbero serviti almeno due Alvarez, uno al centro della difesa e l'altro in mediana. Ma non essendo possibile creare un doppelgänger del giocatore, il reparto ajacide dove non veniva schierato finiva puntualmente in difficoltà, privato della sapienza tattica, della capacità di lettura del gioco e della personalità del messicano. Nella top 5 dei maggiori recupera palloni della Eredivisie (264), Alvarez è stato imprescindibile anche con il pallone, visto che è stato il giocatore con il maggior numero di metri percorsi palla al piede (9.013) in campionato. Quando è stato schierato da centrale, ovvero in 11 partite, l'Ajax ha incassato solo 6 reti sulle 38 complessive, mentre la sua ultima assenza, avvenuta lo scorso 23 aprile contro il PSV Eindhoven per squalifica, è costata agli uomini di Heitinga la sconfitta stagionale più pesante in Eredivisie: 0-3.

Proprio l'aspetto disciplinare ha rappresentato l'unico punto debole del messicano, con una ruvidezza e un nervosismo cresciuti contestualmente alle difficoltà della squadra. Alvarez ha stabilito un nuovo primato in Olanda: mai un giocatore aveva ricevuto dieci cartellini gialli in una stagione di Eredivisie. A volte però la sua fama di duro è sembrato precederlo, visto che il 33% dei suoi falli si sono tramutati in un'ammonizione. È stata la percentuale più alta di tutto il torneo.

Difensore centrale: David Hancko (Feyenoord)

Investire la metà dei soldi incassati dalla cessione di un giocatore per un sostituto che si rivela essere migliore di chi lo ha preceduto è il sogno di qualsiasi direttore sportivo. Hancko è stato, per rapporto qualità-prezzo, il miglior affare della Eredivisie, competizione nella quale è sbarcato dopo tre giornate per sostituire Marcos Senesi, ceduto al Bournemouth per 15 milioni di euro, di cui 6 sono stati versati allo Sparta Praga per il cartellino di questa meteora della Fiorentina (una toccata e fuga di 5 presenze nella stagione 2018/19). Un'operazione i cui dubbi sono stati fugati da una serie di prestazioni costanti e di valore.

Hancko è stato il difensore con il maggior numero di duelli vinti in Eredivisie (140 su 198, media del 71%), riuscendo però ad abbinare forza e fisicità alla correttezza, con soli 12 falli commessi in 31 partite e 2 ammonizioni complessive. Nel 2021-22 Senesi aveva disputato la sua migliore stagione nel Feyenoord, ma Hancko l'ha superato in numerose statistiche: duelli vinti (71% contro 68%), duelli aerei vinti (13 in media a partita contro 2,86), lanci lunghi riusciti (5,19 contro 4,76), passaggi negli ultimi 30 metri riusciti (5,19 contro 4,76). Il difensore slovacco non è si limitato solo a garantire un'eccellente fase difensiva, partecipando attivamente anche alla costruzione del gioco della squadra con 800 passaggi in avanti (secondo giocatore della Eredivisie, portieri esclusi) e 407 progressioni palla al piede.

Terzino sinistro: Gijs Smal (Twente)

Bravo, ma sa difendere? Questa è la domanda più frequente di fronte alle statistiche dei terzini assist-man che la Eredivisie propone in quantità notevoli, da Jetro Willems (13 assist nel 2014-15) a Lee Young-Pyo (10, 2004-05), da Owen Wijndal (10, 2021-22) a Rick Karsdorp (10, 2015-16). Smal quest'anno è entrato in questo speciale club di esterni in doppia cifra come suggeritori, ma la risposta alla domanda posta sopra non può che essere affermativa, perché nella difesa meno battuta del campionato (27 gol incassati in 34 partite) l'ex Volendam ha fatto la sua parte, con il 59% di duelli vinti e il quarto posto nella classifica dei giocatori che hanno recuperato più palloni (269).

Ovviamente però la presenza in questa selezione di “Smaldini”, come lo chiamano i tifosi del Twente, è giustificata dall'apporto alla fase offensiva della squadra, con 9 dei 10 assist totalizzati avvenuti in situazioni di open-play, e 56 occasioni da gol create su un totale di 177 azioni offensive terminate con una conclusione in porta nelle quali è stato coinvolto (unico difensore nella top 10 di questa graduatoria). Smal è stato anche il miglior difensore per xAssist, 4.58, anche se poi ne ha messi a referto più del doppio.

Mediano: Orkun Kökcü (Feyenoord)

Per Kokcu seconda presenza consecutiva nella top 11 stagionale, quest'anno però impreziosita dalla palma di miglior giocatore della Eredivisie. Nessun giocatore ha rivestito un ruolo tanto cruciale per la propria squadra quanto il nazionale turco, coinvolto in 249 azioni offensive del Feyenoord terminate con una conclusione in porta; allo stesso modo, nessuno ha superato quota 80 in entrambe le categorie dei tiri in porta e delle occasioni da gol create. Pochissime però quelle trasformate in gol dai compagni, con un misero 3 alla voce assist che rende l'idea di quanto sia scarsamente attendibile un simile conteggio, visto che Kokcu è l'ottavo in campionato per xAssist con una media di 8.1.

Il centrocampista, dai cui piedi sono passati il 13% di tutti i tocchi palla del Feyenoord, ha stabilito il suo primato di gol personali, 8 (12 considerate tutte le competizioni), migliorando allo stesso tempo le proprie statistiche difensive quali la media di palloni recuperati a partita (8,2, prima dell'arrivo di Arne Slot era di 5,2) e di palloni intercettati (0,56 contro 0,35). Una conferma delle felice intuizione del tecnico della squadra di Rotterdam che, arretrandone il raggio d'azione spostandolo dal ruolo di trequartista centrale a quello di interno, ha posto le basi per un rendimento mai visto in passato. «Ero un trequartista all'antica che nel calcio moderno non può più esistere ad alti livelli», ha dichiarato una volta Kokcu. «Non riuscivo a garantire la stessa continuità e gli stessi ritmi per novanta minuti». Pochi giorni fa è stato ufficializzato il suo passaggio al Benfica per la cifra record, per il Feyenoord, di 30 milioni di euro.

Mediano: Tijjani Reijnders (AZ Alkmaar)

Reijnders si giocava il posto nella top 11 con il compagno di squadra Jordy Clasie, a cui si è fatto preferire in quanto simbolo del sistema AZ Alkmaar, società che quest'anno ha fatto il colpo grosso a livello giovanile vincendo la Youth League dopo aver sotterrato di gol squadre quali Barcellona e Real Madrid. Un riconoscimento meritato per una società che da anni lavora benissimo a livello giovanile, riuscendo a concretizzare la propria capacità formativa in ottica prima squadra: negli ultimi anni il 52.5% degli Under 15 sono diventati calciatori professionisti, mentre tra il 2019 e il 2022 la media di elementi provenienti dal vivaio nell'AZ è oscillata tra il 43.1% e il 49.7%.

Il 24enne Reijnders è uno di questi, pur avendo iniziato la propria carriera nelle giovanili del Pec Zwolle prima di trascorrere un triennio nello Jong AZ, e appartiene alla categoria dei late bloomer. Dal 2020 in prima squadra, è reduce dalla sua prima stagione da titolare, nella quale è stato il giocatore maggiormente coinvolto nelle azioni di attacco dell'AZ terminate con una conclusione in porta (223, terzo di tutta la Eredivisie) e il migliore del campionato per percentuale di passaggi riusciti (83%) negli ultimi 30 metri. Il dinamismo e la propensione a entrare nel cuore del gioco della squadra sono ben rappresentati dal numero di metri percorsi palla al piede, 7.328, il terzo valore più alto dopo Edson Alvarez e Jurrien Timber. Prestazioni che gli sono valse la convocazione nell'Olanda per la final four di Nations League.

Trequartista centrale: Xavi Simons (Psv Eindhoven)

Tra Romario e Ronaldo: la prima stagione in Eredivisie di Simons lo ha visto produrre numeri capaci di intrecciarsi con quelli dei due brasiliani che Eindhoven non ha mai dimenticato. Come entrambi è stato capocannoniere, pur avendo giocato solo 4 partite da punta centrale, muovendosi per il resto lungo tutto il rombo del reparto offensivo predisposto da Ruud van Nistelrooy (e da Fred Rutten all'ultima giornata, dopo che l'ex oranje si era dimesso). A Ronaldo si è avvicinato per precocità, diventando il sesto giocatore più giovane di sempre a laurearsi capocannoniere in Olanda (18 anni e 252 giorni il Fenomeno, 20 anni e 37 giorni Simons, con nel mezzo altri quattro giocatori: i 19enni Willy van der Kuilen, Wim Kieft e Marco van Basten, e il 20enne Johan Cruijff). Con Romario invece Simons ha condiviso il numero di gol in Eredivisie: 19 i suoi centri, come quelli del Baixinho nel 1988-89 (che l'hanno reso primo in classifica capocannonieri a pari merito con Douvikas).

Quinto giocatore più giovane di sempre per minutaggio stagionale (2.819 minuti), Simons ha saputo offrire un rendimento costante a dispetto del tourbillon di compagni nel reparto offensivo, con la partenza di Cody Gakpo a metà stagione, l'infortunio di Luuk de Jong (rimpiazzato da Fabio Silva o Anwar El Ghazi) e la spola tra campo e panchina di Guus Til che determinava la posizione dello stesso Simons. Ha iniziato con almeno un gol o un assist nelle prime cinque giornate di campionato, ha chiuso con 4 reti nelle ultime tre. Simons è stato il secondo giocatore in campionato ad aver effettuato più dribbling (78 contro i 91 di Mohamed Kudus, che però nel dato dei dribbling riusciti per 90 minuti quasi lo doppia: 4.6 contro 2.4) e il primo per cartellini gialli procurati (19), con il 24% dei falli subiti che hanno prodotto un ammonizione per l'avversario.

Esterno destro: Vaclav Cerny (Twente)

La scelta più difficile ha riguardato questo ruolo, con ballottaggio tra due delle più grandi rivelazioni del campionato: Cerny e Vito van Crooij dello Sparta Rotterdam. Entrambi in doppia cifra come gol e assist, entrambi non più di primo pelo eppure trascinatori delle rispettive squadre come mai accaduto prima nelle rispettive carriere. Seguendo la definizione scorebordjournalistiek (giornalismo da tabellino) coniata anni fa da Co Adriaanse, la preferenza è caduta su Cerny, vincitore con il Twente dei play-off Conference League in finale proprio contro lo Sparta. Play-off nei quali entrambi i calciatori sono stati ancora una volta protagonisti.

Nel maggio 2016 l'Ajax perdeva il campionato all'ultima giornata pareggiando sul campo del già retrocesso De Graafschap. L'assist per l’unico gol ajacide lo fornì Cerny, e se quella partita rappresentò la fine dell'era Frank de Boer, sembrava poter essere l'inizio di una brillante parabola per l'allora 18enne. Non è stato così, perché solo 7 anni dopo - con nel mezzo tanto Jong Ajax, quindi Utrecht e Twente - il giocatore ceco è riuscito a disputare una stagione intera senza essere tormentato da problemi fisici. Il risultato sono stati 13 gol e 11 assist (unico giocatore assieme a Tadic e Van Crooij a finire in doppia cifra in entrambe le categorie), più un altro gol e 2 assist nei play-off Conference, e il più alto numero in campionato di tiri in porta (97) e di azioni palla al piede concluse con un tiro (40). In più ha creato 63 occasioni in situazioni di open-play, secondo solo alle 103 dello specialista Tadic.

Esterno sinistro: Dusan Tadic (Ajax)

Tadic è stato additato quale uno tra i principali responsabili della pessima stagione dell'Ajax, specialmente per la sua leadership all'interno dello spogliatoio che non ha agevolato i compiti di Alfred Schreuder e del suo successore John Heitinga. I numeri in campo, però, raccontano una storia completamente diversa. Nessuno in Eredivisie è decisivo come il 34enne nazionale serbo. Da quando nell'estate del 2018 si è trasferito ad Amsterdam, Tadic ha sempre chiuso la stagione al primo posto nella classifica combinata tra gol e assist, finendo in doppia cifra in entrambe le categorie. 41 è stato il computo nel 2018/19, quindi 25, 31, 32 e 29.

Quest'anno il contatore si è fermato a 11 gol e 18 assist, ma se avesse avuto accanto compagni più precisi i suoi numeri sarebbero stati maggiori, visto che i suoi xAssist hanno toccato quota 23.8, il numero più alto di sempre da quando, a partire dalla stagione 2010/11, Opta rileva questo tipo di statistica. Numeri impressionanti anche riguardo agli xA in situazioni di open-play, che hanno toccato quota 18.7, la migliore di tutti i dieci principali campionati europei, e le occasioni da gol complessivamente create, 163, di cui 103 in open-play e 60 da fermo. Per Tadic l'unica concessione alla carta di identità ha riguardato i dribbling, con la percentuale di riuscita scesa per la prima volta in cinque anni sotto il 50% (43.8% per l'esattezza).

Punta centrale: Santiago Gimenez (Feyenoord)

Da panchinaro a arieti d'area di rigore: in casa Feyenoord l'anno scorso è toccato a Cyriel Dessers, quest'anno a Gimenez. A gennaio il messicano aveva segnato solo 2 reti in porzioni di partita, con rare apparizioni da titolare al posto di Danilo, l'altra punta della squadra. Ancora una volta è risultata decisiva l'Europa:nel 2021 lo score in Conference League aveva fatto guadagnare il posto nell'undici titolare a Dessers, mentre un anno dopo è stato il gol decisivo alla Lazio in Europa League a promuovere Gimenez. E dopo la pausa per il Mondiale i gol sono arrivati in rapida sequenza, con una media di una rete ogni 114 minuti, seconda solo a quella di Anastasios Douvikas dell'Utrecht.

Nel ruolo di punta centrale, la scelta di Gimenez rispetto al capocannoniere (in coabitazione con Simons) Douvikas o al rigenerato Sydney van Hooijdonk deriva dal peso rivestito dalle sue reti (15 complessive, con xG pari a 11.22), che in 6 occasioni hanno regalato i tre punti al Feyenoord. Nessun attaccante è stato tanto decisivo per la sua squadra. Tra il mese di marzo e quello di maggio l'ex Cruz Azul ha trovato il gol in 8 partite consecutive, tra cui il già citato Klassieker vinto 3-2 in casa dell'Ajax, diventando il quinto giocatore in Olanda a realizzare un simile filotto dopo Johan Cruijff, Dennis Bergkamp, Petur Petursson e Luuk de Jong.

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