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Gian Marco Porcellini
Come giocava il magico Vicenza di Guidolin
15 nov 2018
15 nov 2018
I principi e le idee tattiche alla base di una delle favole più belle degli anni 90.
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Gian Marco Porcellini
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Il 4-4-2 che sfiorerà la finale di Coppa delle Coppe.


 



 



 



 


In quella partita è Viviani a giocare da mezzapunta, ma il concetto è invariato: in fase difensiva si posiziona a fianco di Ambrosini e Di Carlo.


 



 


Qui Luiso arretra la sua posizione, riceve il passaggio di Di Carlo e verticalizza per Ambrosetti, che si butta nello spazio alle spalle della difesa del Chelsea.


 



 



 


Nella semifinale di andata col Chelsea, Ambrosetti, dopo aver superato Petrescu, ignora il movimento di Zauli a causa di un’attrazione magnetica nei confronti del fondo del campo.


 





 



 



 



 



 


Intermezzo: l’ultima volta in cui Di Carlo ha esternato la sua gioia è stata quando, travestito da Gatton Gattoni, la mascotte del Vicenza, ha festeggiato la salvezza con i tifosi.


 



 



 



 


L’aggressività del Vicenza in fase difensiva: Ambrosetti viene superato, ma i veneti nel frattempo erano scattati in avanti, operando una densità importante sul lato forte e recuperando palla con Ambrosini, il quale intercetta il lancio sciagurato di Zubov. Da notare la posizione di Schenardi, che rimane largo per tenere il difensore.


 





 



 



 



 



 



 



 



 



 

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