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Non che nel resto delle partite abbia giocato male: a cavallo del secondo e del terzo quarto gara-4 ha segnato otto canestri consecutivi dalla media distanza, mettendo Nikola Jokic nella stanza delle torture senza mai permettergli di capire dove, come e quando intervenire, sfruttando anche l’evidente stanchezza e frustrazione del neo MVP.
Due creatori di gioco di élite con la palla in mano, un lungo che blocca e taglia forte verso il ferro, due tiratori piazzati per allargare il campo: il quintetto base dei Suns ha giocato 380 possessi in questi playoff (più di qualunque altro in NBA) con un differenziale dominante di +18.7, sopra media tanto in attacco (121.6) quanto in difesa (102.9).
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Qualche settimana fa su ESPN Kirk Goldsberry spiegava come il futuro della lega risieda anche nei floater, visto che i più prolifici realizzatori di questo tipo di fondamentale siano tutti sotto i 23 anni di età. Basti sapere poi questo dato assurdo: negli ultimi due anni le guardie hanno segnato più punti in area delle ali e dei centri, e non era mai successo nella storia della NBA.