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Fabio Barcellona

L’ennesima prova di coraggio di Gasperini

La Juventus ha messo in difficoltà l'Atalanta con la sua qualità, ma i cambi di…

Per la Juventus la partita di Bergamo contro l’Atalanta rappresentava forse l’impegno più probante tra quelli finora affrontati in campionato. La “Dea” nelle partite casalinghe di questa stagione, fra campionato ed Europa League, ha ottenuto 5 vittorie e una sola sconfitta, alla prima di campionato contro la Roma. Ma non sono tanto i risultati ad impressionare quanto le prestazioni: pur con soli 8 punti in 6 partite la squadra di Gasperini sta confermando la qualità del gioco che la scorsa stagione l’ha portata a uno storico quarto posto. I bergamaschi hanno fatto soffrire Roma e Napoli (pur perdendo entrambe le volte) nelle prime due giornate di campionato, per poi risalire la classifica con due vittorie casalinghe e due convincenti pareggi in trasferta.

 

Per la partita contro la Juventus Gasperini ha scelto Cristante e Freuler a centrocampo, lasciando De Roon in panchina; più avanti Cornelius è stato preferito a Petagna e Kurtic ha completato col “Papu” Gomez il trio d’attacco del camaleontico 3-4-3 dell’Atalanta. Nella Juventus Higuain è tornato titolare al centro dell’attacco; alle sue spalle, sulla fascia destra,  ha esordito dal primo minuto Federico Bernardeschi. Asamoah a sinistra ha concesso un turno di riposo ad Alex Sandro mentre in mezzo al campo Allegri ha schierato gli unici due interni disponibili, Bentancur e Matuidi.

 

Le letture in corsa di Gasperini

Volendo marcare a uomo praticamente a tutto campo, lo schieramento posizionale in fase di non possesso dell’Atalanta è sempre parecchio flessibile e modellato su quello degli avversari. Inizialmente Gasperini ha scelto di lasciare Cornelius a “ballare” tra i due centrali bianconeri, permettendo al resto del suo 3-4-3 di adattarsi al 4-2-3-1 degli avversari. In modo prudente, i due esterni Hateboer e Spinazzola si abbassavano rispettivamente su Mandzukic e Bernardeschi, mentre i due terzini erano presi da Kurtic e Gomez. In mezzo al campo Freuler e Cristante marcavano i due interni bianconeri, Palomino seguiva Dybala mentre Masiello e Caldara controllavano Higuain, mantenendo la superiorità numerica in zona arretrata. I picchi di pressione erano portati dalle uscite di Gomez dalla propria zona a pressare Benatia e dalle scalate in avanti del difensore senza  marcature, quasi sempre Masiello.

 

La Juventus ha risposto ai piani difensivi dell’Atalanta con una circolazione del pallone paziente e tecnicamente pulita. Benatia e Chiellini hanno sfruttato la superiorità numerica contro Cornelius e, anche appoggiandosi a Bentancur, sono riusciti a far avanzare la manovra. Disinnescati i piani di sabotaggio della costruzione bassa, la tecnica dei bianconeri e la loro capacità di combinare a 1-2 tocchi sullo stretto sono riuscite a eludere la marcature dell’Atalanta, mandando fuori tempo le sue scalate aggressive. Una volta perso il pallone, Bentancur e Matuidi guidavano una transizione offensiva aggressiva che impediva agli avversari di riordinarsi in campo dopo che il proprio schieramento era stato mosso in abbondanza in fase di non possesso. Per questo l’Atalanta non riusciva a sviluppare il suo solito gioco sulle catene laterali, finendo costretta al lancio lungo che Benatia e Chiellini riuscivano a gestire con relativa semplicità.

 


Il sistema di marcature iniziale dell’Atalanta. Per una volta Masiello su Dybala. Fuori inquadratura l’ultimo duello, Hateboer-Mandzukic.

 

Nei primi 12 minuti la Juventus ha tenuto palla per il 65% del tempo e ha tirato in porta 2 volte: abbastanza per convincere Gasperini a muovere le pedine per la prima volta. Il tecnico ha scelto un sistema di marcature e scalate ancora più aggressivo: Gomez è stato alzato al fianco destro di Cornelius per contrastare in parità numerica la costruzione bassa dei due centrali bianconeri, sollevandolo dai compiti alternati di marcatura di Lichtsteiner e uscita improvvisa in pressione su Benatia, che avevano funzionato male nei prime 12 minuti. Kurtic ha cambiato fascia, andando a giocare sul lato sinistro, dove doveva controllare il terzino destro bianconero. Nel gioco delle coppie disegnato da Gasperini a godere di più spazio e tempo era Asamoah. Sul passaggio verso il terzino usciva in pressione Hateboer, anche se solo in un secondo tempo, con Masiello che scalava su Mandzukic, lasciando coraggiosamente Caldara in uno contro uno su Higuain.

 


Kurtic spostato a sinistra su Lichtsteiner.

 

Nemmeno col nuovo assetto difensivo, però, l’Atalanta è riuscita ad arginare il dominio della Juventus. Allegri ha letto le mosse di Gasperini e ha forzato le uscite dalla linea difensiva dal lato di Asamoah, cercando di punire le scalate aggressive che seguivano alla sua ricezione.

 


Palla su Asamoah: Hateboer lascia Mandzukic ed esce sul ghanese e alle sue spalle Masiello scala sul croato.

 

L’azione del primo gol della Juve è partita proprio da Asamoah, che ha approfittato della libertà concessagli dalle scelte di Gasperini. Il secondo gol è nato invece da un recupero alto del pallone, seguito da una manovra stretta orchestrata con grande tecnica: un compendio della partita giocata dalla Juventus fino a quel momento.

 


Hateboer marca Mandzukic ed Asamoah può ricevere la spizzata del croato.

 

Dopo 2 gol e 8 tiri in porta nei primi 23 minuti la Juventus ha rallentato, virando su una strategia di controllo. Dall’altra parte Gasperini ha invece provato ad estremizzare i princìpi del proprio calcio. Nel 4-4-2 disegnato in fase di possesso palla, dopo aver spostato Kurtic a sinistra, il tecnico ci ha rimesso Gomez. Da quel lato l’Atalanta attaccava con Spinazzola, Kurtic e Freuler, che supportava internamente la manovra e i movimenti verso l’esterno del “Papu”. L’Atalanta ha esasperato la propria aggressività e dopo un recupero alto del pallone ha guadagnato la punizione da cui è nato il gol di Caldara.

 

Una volta raggiunto il pareggio Gasperini non si è accontentato e ha mutato ancora pelle alla sua squadra: ha cambiato Cornelius con Ilicic e ridisegnato il modulo svuotando il centro e piazzando le due punte, Gomez e Ilicic, negli half-spaces a supporto del lavoro delle catene laterali. A quel punto è nata una partita più equilibrata. Il pressing dell’Atalanta ha spostato il baricentro della partita almeno 10 metri in avanti e la Juventus non è più riuscita a consolidare il possesso nella metà campo avversaria. Basti pensare al dato sul possesso palla: 62%  prima del gol di Caldara, 45% nel periodo compreso tra i due gol dell’Atalanta. Distesa su un campo troppo lungo, la Juventus non riusciva più ad affacciarsi dalle parti di Berisha.
A quel punto Gasperini ha inserito Petagna al posto di Kurtic, passando al 3-4-3 puro con Ilicic e Gomez ai fianchi del nuovo entrato, pronti a scalare in avanti sul centrale bianconero in possesso del pallone.

 


Il 3-4-3 dell’Atalanta, con Hateboer e Spinazzola bassi sugli esterni offensivi della Juventus.

 

L’ultimo terzo di gara

Dopo il bel gol del pareggio di Cristante, dove hanno spiccato le sue grandi doti di inserimento, la Juventus ha reagito con veemenza e ha rimontato le tende nella metà campo avversaria.

 

L’Atalanta ha iniziato a gestire con più prudenza la sua fase difensiva: Ilicic rimaneva basso su Asamoah, evitando così le lunghe e rischiose scalate di Hateboer e Masiello, che poteva così rimanere più vicino a Caldara. Nella ressa di duelli individuali Allegri ha sostituito un nervoso e ammonito Lichtsteiner con Barzagli, e a quel punto ha perso la possibilità di mettere sotto pressione le doti difensive del Papu Gomez. Gli ingressi di Cuadrado per Bernardeschi e Douglas Costa per uno stanco Mandzukic non hanno però regalato gli spunti in dribbling sull’esterno, che probabilmente Allegri cercava con il loro ingresso. La pericolosità della Juventus è rimasta concentrata sulle combinazioni strette tra Dybala e Higuain.

 

Il 71% di possesso palla bianconero successivo al gol di Cristante ha prodotto il calcio di rigore che Dybala si è fatto parare da Berisha, ma non è bastato per portare i 3 punti alla Juventus.

 

Una bella partita, due buone prestazioni
La Juve ha perso a Bergamo i primi due punti della stagione, in una partita che dopo 23 minuti conduceva per 2-0 e che sembrava poter controllare con relativa facilità. Per la prima mezz’ora i bianconeri hanno giocato una partita praticamente perfetta, piegando a proprio vantaggio la strategia difensiva di Gasperini. La Juventus è stata precisa nella circolazione della palla e pericolosa quando riusciva a far duettare Dybala e Higuain. I due argentini, marcati strettamente da Palomino e Caldara, sono riusciti a duettare rapidamente, utilizzando esche o giocate a 1-2 tocchi per aprire varchi centrali. Interessante, in occasione soprattutto del secondo gol bianconero, il contributo interno di Bernardeschi che, tagliando in mezzo col suo piede forte, può regalare un’ulteriore dimensione all’attacco bianconero.

 


La mappa prodotta da Wyscout dei 17 duelli tra Caldara e Higuain. In rosso quelli vinti dall’atalantino, in azzurro quelli vinti dal Pipita, in nero quelli pari. I cerchi rappresentano i dribbing. Nessun duello aereo tra i due. Per ben 5 volte Caldara esce forte nella metà campo avversaria a prendere Higuain.

 

Oltre alla qualità tecnica, la Juventus ha messo in mostra un’ottima, e tutto sommato nuova, gestione della transizione difensiva e della fase di non possesso palla. Guidata dalle qualità in pressione avanzata e nell’intercetto di Matuidi, e di un sempre più sorprendente e convincente Rodrigo Bentancur, la Juventus ha giocato molto più aggressivamente del solito, provando a recuperare alto il pallone e tenendo alta la linea difensiva.

 


La mappa del recupero del possesso palla della Juventus prodotta da Wyscout. I bianconeri hanno recuperato quasi il 33% dei propri palloni nel terzo di campo offensivo (i pallini pieni rappresentano le palle recuperate nel primo tempo).

 

Gli errori individuali di Buffon e di Dybala, in occasione del calcio di rigore, hanno indirizzato il risultato di una partita che la Juventus ha giocato bene, mostrando sicurezza e brillantezza nel palleggio e idee piuttosto chiare su come attaccare e difendere contro l’Atalanta. Forse i bianconeri avrebbero potuto forzare di più ritmi per rialzare il baricentro nel momento di maggiore pressione  atalantina, oltre che una certa confusione in attacco quando sono entrati Cuadrado e Barzagli a destra.

 

Dall’altra parte l’Atalanta ha raggiunto un pareggio che sembrava impensabile dopo la prima mezz’ora. Lo hanno ottenuto grazie al coraggio del proprio tecnico, ma anche alla qualità (troppo poco sottolineata) e alla consapevolezza dei propri giocatori. Gasperini ha ripetutamente variato la disposizione tattica dei suoi giocatori e cambiato volto con le sostituzioni all’undici in campo. Decisivo, per le sorti del match, è stato il coraggio mostrato dal tecnico nerazzurro che, in balia del palleggio avversario, ha scelto di esasperare ancora di più la pressione sui portatori di palla avversari.

 

L’Atalanta occupa attualmente l’undicesimo posto in classifica, ma ha già giocato contro Roma, Napoli e Juventus. Non è impensabile che il lavoro di Gasperini possa portare anche quest’anno la sua squadra a ridosso delle prime posizioni della Serie A.

 

 

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Fabio Barcellona, chimico e allenatore UEFA B. Scrive di calcio per L'Ultimo Uomo.