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Flavio Fusi
A che punto è il mercato dell'Inter
17 lug 2017
17 lug 2017
I nerazzurri si stanno muovendo poco rispetto alle attese: quali mosse stanno preparando?
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Flavio Fusi
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La ricostruzione dell’Inter targata Suning è partita dall’allenatore, pietra angolare di ogni progetto tecnico. Luciano Spalletti arriva a Milano come un tecnico affermato e con le

dal punto di vista tattico, con la personalità necessaria per gestire anche il rapporto con i media e

, che dopo le ultime stagioni negative non hanno risparmiato, e di certo non risparmieranno se ce ne sarà bisogno, le critiche alla squadra.

 

Oltre che in panchina, erano attesi movimenti importanti anche sul fronte calciomercato, soprattutto dopo l’arrivo di Sabatini, a cui Spalletti non ha neanche avuto bisogno di presentarsi. Come era noto, però, il club nerazzurro aveva come prima necessità di risistemare i conti in modo da rientrare entro i limiti imposti dal Fair Play Finanziario e evitare sanzioni dalla UEFA.

 

La prima fase del mercato è stata dedicata alle cessioni (su tutte quella di Banega) e di conseguenza l’Inter si è però presentata in ritiro a Brunico con solo due volti nuovi: Padelli, arrivato svincolato dal Torino per fare il secondo di Handanovic dopo la partenza di Carrizo, e Milan Skriniar, difensore, per cui è stato sacrificato Caprari (valutato 12 milioni).

 

Da poco ha raggiunto i nuovi compagni in ritiro anche Borja Valero, arrivato dalla Fiorentina per una cifra tutto sommato bassa (5,5 milioni più bonus) dovuto più che altro ai 32 anni di età del giocatore, comunque ancora in grado di offrire un

, soprattutto perché Spalletti ha dimostrato di amare i centrocampisti tecnici capaci di gestire il possesso, come Pizarro e Pjanic.

 

Insomma, la nuova proprietà non ha ancora fatto “i botti” che invece stanno facendo i cugini rossoneri, ma d’altra parte lo spazio di manovra era limitato dalle scorie delle precedenti e in larga misura fallimentari, campagne di calciomercato. Pressoché sistemato il bilancio 2016/17, d’ora in poi l’Inter potrà muoversi con sul mercato con maggiore libertà, anche se,

, al 30 giugno 2018 dovrà nuovamente far quadrare i conti.

 


I nerazzurri stanno iniziando dalla difesa, dove la riconferma di diversi elementi sembra essere in dubbio: Santon e Nagatomo sono sulla lista dei cedibili e l’Inter si sta muovendo su un altro terzino. È in arrivo dal Nizza il brasiliano Dalbert, del Nizza, un terzino sinistro di puro stampo brasiliano, rapido ed agile, che si fa apprezzare soprattutto nelle progressioni offensive.

 


Necessiterà di essere catechizzato tatticamente, ma questo sarà compito di Spalletti che in passato si è dimostrato un maestro nell’insegnare la durezza e la disciplina ai propri difensori. Proprio per questo motivo è tuttora in bilico la posizione di Murillo: Spalletti sta cercando di capire se le sue qualità fisiche riusciranno a compensare la sua scarsa disciplina.

 




 

Oltre all’ex Granada, e al nuovo acquisto Skriniar, figurano in rosa anche Miranda e Ranocchia, con quest’ultimo che sembra essere destinato a partire (oltre a Medel che di fatto la scorsa stagione ha giocato più da difensore che da mediano). Sabatini e Ausilio si stanno quindi muovendo anche per un altro centrale.

 

Spalletti

che, vista la volontà tattica di costruire il gioco partendo proprio dalla difesa, idealmente almeno uno dei due centrali dovrà trovarsi a suo agio ad impostare anche con il piede sinistro. Skriniar aumenta sicuramente la qualità della fase di uscita e pur essendo destro nella Samp giocava sul centro-sinistra, essendo, come spiegava Emanuele Mongiardo, quasi ambidestro. Non è però ancora chiaro se lo slovacco, che comunque dovrà migliorare la consapevolezza del suo sinistro, sarà titolare. Ranocchia è sul mercato e l’Inter sta quindi cercando un quarto centrale (o quinto, contando Medel) che risponda alle esigenze di Spalletti. Rientra in questa logica l’interessamento per il mancino della Real Sociedad Inigo Martinez, tra i migliori centrali dell’ultima edizione della Liga. Il basco è bravissimo in fase di uscita ed è abituato a giocare in una difesa alta, ma Daniele Morrone ne

anche alcuni difetti, specialmente in marcatura e a livello di concentrazione, probabilmente gli stessi motivi per cui la dirigenza non sembra disposta a pagarne la clausola da 32 milioni.

 

L’altro nome emerso è quello del ‘97 Issa Diop del Tolosa, centrale dal fisico possente e con una discreta tecnica individuale: insomma un potenziale colpo di prospettiva in perfetto stile Sabatini, ma che indirettamente promuoverebbe Skriniar come titolare sul centro-sinistra.

 


È a centrocampo che tutti si attendono il grande colpo di Zhang, per cui la proprietà sarebbe disposta ad avvallare anche un investimento oltre i 50 milioni di euro. Il nome preferito è quello di Nainggolan, esaltatosi nel ruolo di trequartista incursore cucitogli addosso da Spalletti. Attraverso

, il belga e Salah hanno fatto sussultare i tifosi romanisti e interisti per motivi opposti. Ma oltre a questo non ci sono elementi di una trattativa seria e Pallotta ha dichiarato che non ci sono problemi per il rinnovo del contratto.

 

Come alternativa si è parlato di Vidal, altro elemento schierabile da assaltatore, che quest’anno al Bayern avrà una lista infinita di concorrenti: l’investimento per il cartellino sarebbe forse leggermente inferiore rispetto a quello per Nainggolan, anche se va sottolineato che il cileno ha superato i trent’anni ed è un tipo di giocatore che punta molto sulla propria fisicità.

 

Si colloca in quest’ottica la voce di un interessamento per Naby Keita, ma sembra anche qui molto difficile, se non improbabile, che l’Inter compia lo sforzo erculeo necessario per strapparlo al Lipsia, anche perché non è un mistero che il Liverpool sia fortemente interessato (e comunque i sassoni faranno la Champions League). Insomma è chiaro che si sta cercando non un rifinitore propriamente detto, ma un centrocampista moderno, aggressivo nel pressing, che sappia muoversi alle spalle della difesa e a inserirsi partendo da dietro.

 

Considerata l’età, avrebbe decisamente senso anche il nome del classe 1995 Milinkovic-Savic (0,18 xG per 90, contro gli 0,16 di Nainggolan), che come il belga può alternarsi tra il ruolo di trequartista e quello di mezzala, ma è da capire come provare a convincere la Lazio a cederlo, visto il recente rinnovo fino al 2022. Resta il fatto che sarebbe interessante vedere cosa potrebbe fare questo “

” se finisse tra le mani di Spalletti, anche perché, pur essendo meno dinamico è dominante nel gioco aereo e questo potrebbe aggiungere tutta un’altra dimensione, oltre che fornire all’Inter un perfetto destinatario per gli innumerevoli cross di Candreva.

 



 



 

Altrimenti, per il centrocampo, si potrebbe pensare a una soluzione interna. Joao Mario ha già giocato in quella posizione facendo vedere buone cose, ma forse sarebbe più spendibile qualche metro più indietro: il portoghese sembra gestire la palla in prima persona, piuttosto che riceverla al termine di un inserimento (di conseguenza non segna molto) e soprattutto non è mai sembrato particolarmente a suo agio con le spalle alla porta. È pur vero che l’Inter scollegata della scorsa stagione non lo ha certo messo in condizione di rendere al meglio e allo stesso tempo per ora non sembra perfettamente a suo agio nel fare il mediano davanti alla difesa, quindi è probabile che lo rivedremo nel ruolo se, come sembra, il sistema di riferimento sarà 4-2-3-1. Ci sarebbe eventualmente anche Jovetic ma, ingaggio permettendo (3,5 M), il montenegrino dovrebbe lasciare l’Inter.

 

del neo-allenatore nerazzurro potrebbero cambiare ruolo anche Gagliardini e Kondogbia, due con “qualità di corsa e capacità di coprire ampi spazi”, ma passerebbero da mediani a mezzali nel caso l’Inter si schierasse con un centrocampo a tre, opzione che potrebbe dare maggior spazio anche a Joao Mario. Brozovic, punzecchiato da Spalletti, è probabilmente il centrocampista dal futuro più incerto, ma non ha il mercato che poteva avere 12 mesi fa. Intanto Cecchini, prelevato dal Banfield, sarà tesserato dal Genoa che lo avrà in prestito nella prossima stagione.

 


Parlando invece di esterni offensivi, arriviamo al principale scoglio del mercato dell’Inter. Perisic pareva essere l’inevitabile sacrificato sull’altare del Fair Play Finanziario, ma il 30 giugno è ormai passato e Spalletti

che vorrebbe restasse. L’offerta dello United però rimane importante e il croato probabilmente aveva già messo in conto di guadagnare i 7 milioni offerti da Mourinho.

 

Per ora l’Inter resiste ma sarebbe un controsenso tenere il giocatore nel caso in cui non fosse del tutto convinto, soprattutto perché, come spiegava Marco De Santis, a fronte di un ammortamento residuo da 11,4 milioni l’Inter incasserebbe tra i 40 e i 50 milioni, mettendo a bilancio una plusvalenza coi fiocchi. Ma a quel punto andrebbe trovato un sostituto di un giocatore che da solo la scorsa stagione ha contribuito a più di un terzo degli xG di squadra (9,5 xG e 11,6 xA sui 62,1 xG complessivi) dell’Inter e di conseguenza andrebbe compiuto un investimento almeno altrettanto importante visti i prezzi che corrono.

 

È da capire se le voci di mercato secondo cui l’Inter è alla ricerca di un esterno sono contestuali ad un’eventuale partenza di Perisic o se comunque sarà aggiunto un ulteriore elemento ad una batteria che conta già Candreva, Biabiany (cedibile), e volendo anche Eder e Gabriel Barbosa, due calciatori dalla non chiara collocazione nel progetto tecnico.

 

La Sampdoria sembrerebbe pronta a riaccogliere il primo a braccia aperte, ma seppur sia più una seconda punta, per l’Inter ha rappresentato fin qui un jolly schierabile da esterno, da trequartista o anche da vice-Icardi. L’ex Santos va invece visto come un patrimonio da rivalutare: cederlo ora sarebbe un bagno di sangue per le casse societarie, soprattutto perché, come detto, da qui al 30 giugno 2018 Sabatini ed Ausilio si dovranno muovere come se si trovassero sopra una lastra di ghiaccio.

 

Al tempo stesso è difficile pronosticare un ruolo da titolare per Gabigol, di conseguenza il prestito sembra la strada più percorribile, seppur non sarà facile trovare il giusto compromesso tra livello della squadra e titolarità garantita. La Lazio, impegnata in Europa League, potrebbe essere una pista percorribile, soprattutto perché Gabigol potrebbe essere utilizzato come

per arrivare a Milinkovic e/o Felipe Anderson, altro nome sul taccuino della dirigenza.

 

È noto anche l’interessamento per Bernardeschi, che sembra però destinato alla Juventus, ed è rispuntato il nome di Berardi, oltre al sogno Di Maria e a quello sfumato Douglas Costa: tutti esterni prevalentemente destri (anche se spendibili su entrambe le fasce), dunque all’apparenza più sostituti di Candreva che di Perisic. Sembra sfumato, invece, il presunto obiettivo “low-cost”: Papu Gomez

con l’Atalanta fino al 2022. Tutti giocatori rapidi oltre che abili nell’uno contro uno, ma che potrebbero offrire anche un consistente contributo realizzativo, un po’ come gli esterni allenati da Spalletti alla Roma nella passata stagione.

 

Con tutti gli investimenti che il club punta a fare per sistemare i reparti, il vice-Icardi (di cui il neo-tecnico vuole conoscere le qualità fuori dall’area di rigore) potrebbe essere già in casa. Detto di Eder e Gabigol, con Jovetic, Longo, Forte e Manaj tornati alla base ma che probabilmente non faranno in tempo a disfare le valigie, in rosa c’è anche Pinamonti, il miglior giovane della Primavera di Vecchi su cui Spalletti ha già speso belle parole: per questo non è del tutto scontato che il suo contratto di 5 anni da un milione a stagione sia prestato ad un'altra squadra.

 

L’Inter è un vero e proprio cantiere aperto e al momento è difficile ipotizzare la formazione titolare della stagione 2017/2018. Il fatto di non avere impegni in campo europeo potrebbe essere un vantaggio, considerato che potrebbe richiedere una rosa più corta che gli consenta di smaltire gli esuberi e mirare gli acquisti con cautela.

 

Il problema è che ci sono molti contratti onerosi che sarà complicato muovere, e allo stesso tempo gli investimenti dovranno essere coperti entro l’anno prossimo, anche se non è esclusa la possibilità di fare qualche operazione creativa, che sia l’acquisto dilazionato di qualche giocatore o una nuova sponsorizzazione cinese. Per questo i movimenti di mercato non saranno rapidi. In compenso, i tifosi dell’Inter possono contare su una fondamentale premessa: l’unità di intenti tra allenatore e uomini di mercato.

 

 

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