Mai come questa estate abbiamo scoperto le tante difficoltà di organizzare un fantacalcio. La partenza del campionato a metà agosto, con tutto quel che ne consegue, ha finalmente squarciato il velo di Maya: il fantacalcio non è una scienza esatta. Che vi prepariate o no, il risultato finale è imprevedibile, e la maggioranza delle volte vittorie e sconfitte sono semplice frutto del caso. Spesso un calendario giusto e quei mezzi punti qua e là durante la stagione pesano più di un bomber da 20 gol in campionato. Credere che dipenda da voi è semplice vanità. Certo, potete pagare tantissimo per il giocatore di punta e arrivare primi, o potete fallire miseramente una scelta, ma c’è veramente merito nel prendere un Ciro Immobile, un giocatore che ogni anno cascasse il cielo fa dai 20 ai 30 gol a stagione? In certi casi l’unico discrimine è lo spendere più soldi degli altri su un asset sicuro, così da avere un risultato pressoché garantito. Fatto questo, cosa vi rende diversi da Elon Musk?
La vittoria del fantacalcio ha valore solo se accompagnata dalle tipiche mosse da Condor, i colpi di genio, gli acquisti imprevedibili, le scommesse inaspettate di cui puoi continuare a parlare molto dopo che il brivido della vittoria è passato. Del resto, come ha scritto Vittorio Magrelli, «il calcio è come il Midrāsh nella cultura ebraica, ossia il commento rabbinico alla Bibbia: un’attività che vive della sua indefinita ruminazione». Per il fantacalcio vale ancora di più.
A seguire ci sono otto giocatori provenienti dalla Serie B che quest’anno si giocheranno la Serie A, dopo averla appena assaggiata o averla solo vista da lontano. Forse non vi svolteranno la stagione, forse non funzioneranno. Ma volete mettere quanto sarebbe bello vincere con uno di loro?
PS. Come ogni anno sono stati esclusi i giocatori con più di 20 presenze in Serie A, e ovviamente mancheranno anche i nuovi acquisti delle neopromosse, che tecnicamente non vengono dalla B.