Indice. A pagina 1 trovate le preview di Roma-Napoli e Juventus-Lazio, la sfida personale di Milinkovic-Savic e il possibile esordio in questo campionato di Ricky Saponara. A pagina 2, le preview di Sampdoria-Atalanta, Sassuolo-Chievo e Bologna-Spal, e un toto-esoneri visto che molti allenatori arrivano a questa giornata in un clima di tensione.
Fra Napoli e Roma vincerà chi giocherà meglio negli spazi di mezzo
di Fabio Barcellona
Il campionato di Serie A aspetta ancora la squadra in grado di fermare il Napoli, vincitore di tutte le partite giocate finora. Il cammino della squadra di Sarri non è però stato sempre agevole. La SPAL, l’Atalanta e la Lazio – almeno nei primi tempi – hanno messo in difficoltà i partenopei. Pur con approcci difensivi abbastanza diversi queste squadre hanno affrontato il Napoli con una difesa a 3 e due uomini che marcavano o, comunque, gravitavano nella zona delle mezzali avversarie. Sebbene non sia necessariamente vero che il Napoli possa andare in difficoltà offensivamente contro le difese a 3, è plausibile sostenere che una linea arretrata con 3 calciatori, unita magari a un controllo dei movimenti delle mezzali, sia una delle maniere più efficaci di negare alla squadra di Sarri il dominio degli half-spaces, vero cuore del sistema offensivo del Napoli. Nel 4-3-3 di Di Francesco la zona degli half-spaces coincide con quella alle spalle delle 2 mezzali.
Difensivamente invece il Napoli è stato messo in difficoltà dalla strategia adottata da Paulo Fonseca nella sfida di Champions contro lo Shakhtar Donetsk. Il gioco di posizione degli ucraini liberava continuamente le mezzepunte del 4-2-3-1 dietro la linea di pressione avanzata del Napoli, in particolare alle spalle di Zielinski e Hamsik e ai fianchi del mediano Diawara.
Si può quindi immaginare che una delle chiavi tattiche della partita si troverà nella relativa capacità delle 2 squadre nel difendere la zona dietro linea della prima pressione e in particolare alle spalle delle mezzali. Proprio in quest’aspetto la Roma di Di Francesco ha mostrato più di qualche difficoltà. Troppo spesso i giallorossi hanno concesso alla manovra avversaria di progredire con pericolosità concedendo ricezioni tra le linee e negli half-space ai fianchi di Daniele De Rossi. Un difetto risultato evidente sia durante fasi di pressing più aggressivo, quando imprecisioni nei tempi e negli spazi di pressione hanno concesso spazi dietro la linea, ma anche durante fasi difensive puramente posizionali, evidenziando un’eccessiva passività della squadra e della linea difensiva. Purtroppo per la Roma, il Napoli sarebbe abilissimo a sfruttare e punire tale specifica debolezza della sua fase difensiva. Di Francesco non può quindi permettersi, specie contro la squadra di Sarri, di continuare a concedere ricezioni alle spalle delle sue mezzali.

Contro l’Inter Joao Mario può ricevere con tranquillità ai fianchi di De Rossi e attaccare la linea difensiva che scappa all’indietro.

Da quest’azione arriverà il secondo gol di Icardi.

In fase di difesa puramente posizionale il Milan trova Kalinic in una zona molto pericolosa, tra le due linee troppo passive della Roma.
Dall’altro lato del campo, la Roma invece non ricerca sistematicamente la zona degli half-spaces, preferendo, come è tipico del gioco di Di Francesco, sviluppare la manovra tramite i meccanismi coordinati delle catene laterali. La circolazione bassa del pallone della Roma, però, non è ancora fluida e non sembra capace di liberare con continuità gli spazi dietro la linea di pressione avanzata del Napoli.
Nell’incrocio tra le caratteristiche di gioco e le qualità delle due squadre, il Napoli sembra quella che in fase difensiva tende a concedere meno ricezioni negli half-space e, in fase offensiva, quella che prova a sfruttare maggiormente questa fondamentale zona del campo. Se Di Francesco riuscirà a ribaltare questa tendenza e a vincere la battaglia degli half-space, in entrambe le fasi, aumenterà le possibilità di dare fastidio alla squadra, in questo momento, più in forma del campionato.
La Lazio riuscirà a complicare la vita alla Juventus come in Supercoppa?
di Alfredo Giacobbe
L’esito dell’ultimo incontro tra Juventus e Lazio, lo scorso agosto per la Supercoppa italiana, pone diverse questioni sulla partita di sabato. Prima di rifilarne 3 alla Juventus nella notte di Supercoppa, nei 5 precedenti la Lazio non aveva segnato neanche un gol. Complice però una preparazione fisica deficitaria e il meccanismo di pressing escogitato da Inzaghi, nella sfida di Supercoppa la Juventus si era allungata sul campo finendo per concedere numerose ripartenze a una delle squadre più a suo agio ad attaccare in transizione.
Riuscirà la Lazio a complicare la vita ai bianconeri allo stesso modo?
La Lazio marca tutti i riferimenti della Juventus. Cuadrado viene incontro per offrire una linea di passaggio ma Lucas Leiva è aggressivo, gli sfila il pallone e innesca la transizione.
Nei primi minuti del derby della Mole, come nel primo tempo della partita contro l’Atalanta, la Juventus ha mostrato un palleggio veloce e preciso che ha messo in difficoltà gli avversari. Un segnale che il rodaggio d’inizio stagione tipico delle squadre di Allegri potrebbe essersi concluso.
Probabilmente Allegri dovrà rinunciare a Miralem Pjanic, il miglior regista in rosa, per problemi fisici. Rodrigo Bentancur, grande sorpresa di questo inizio di stagione, viene dalla logorante trasferta sudamericana e forse rimarrà in panchina. Allora sarà importante che Khedira e Matuidi trovino un’intesa sulla suddivisione dei compiti di impostazione e inserimento, nonostante in stagione abbiano giocato insieme solo 22 minuti (e peraltro come mezzali in un 4-3-3).
I due centrocampisti dovranno trovare un modo per limitare Luis Alberto, che prima della sosta era il giocatore più in forma tra quelli a disposizione di Inzaghi. Lo spagnolo è in grado di trovare sulla trequarti lo spazio per la ricezione e il tempo per piazzare la giocata, che sia il filtrante in velocità sulla corsa di Immobile o il tiro da fuori.
Nel secondo tempo della partita dell’Olimpico, l’inserimento di Douglas Costa aveva creato alla Lazio più di qualche problema. Uno scenario che sarà possibile rivedere, viste le precarie condizioni fisiche di Mario Mandzukic, tornato malconcio dagli impegni con la Croazia. Ecco un altro tema tattico: dalla scelta del terzino biancoceleste di seguire o meno i tagli esterno-interno dell’ala avversaria, e dal tempismo nell’uscita dalla linea del difensore centrale esterno, dipenderà molto della solidità difensiva della Lazio.
Come giocherà Milinkovic-Savic
Una notizia che ci restituisce bene l’hype che è attorno a Milinkovic-Savic: Mourinho era in tribuna nella sfida fra Austria e Serbia e i media anglofoni hanno riportato la notizia che fosse lì per osservare proprio il trequartista della Lazio, che potrebbe aggiungere al proprio pregiato mobilio offensivo (insomma: stazza e tecnica sono riconosciuti come all’altezza dello United). In realtà, però, Milinkovic-Savic non era stato neanche convocato, e quindi più verosimilmente “Mou” era solo lì per controllare lo stato di forma di Nemanja Matic (o per godersi una giornata a Vienna, chissà).
“Ora nun te vendo manco pe 70”
“Mavaff…”#Lotito #MilinkovicSavic #JuveLazio pic.twitter.com/aEfKpC2XvE— nonleggerlo (@nonleggerlo) 13 agosto 2017
L’interesse attorno a Milinkovic è però al suo apice. In questo inizio di stagione, a essere onesti, dopo una grande e risolutiva prestazione contro il Chievo, si è fatto rubare la scena da Immobile e Luis Alberto. Eppure il suo apporto tattico all’ottimo inizio di stagione della Lazio è inestimabile: giocando più largo a sinistra del solito, Milinkovic ha un’influenza totale sul gioco della sua squadra, aiutando nella risalita del pallone e offrendosi come sponda aerea continua, aggiungendo qualità nel palleggio sulla trequarti e verticalità nella rifinitura. In partite come quella di sabato contro la Juve, Milinkovic deve però rimettersi al centro della scena perché sono partite come queste a definire i limiti di un talento.
Saponara potrebbe esordire dal primo minuto (!)
L’esordio di Saponara dal primo minuto è già un motivo sufficiente per non perdersi neanche l’anticipo delle 12 e 30 – che poi, davvero, cosa avete da fare alle 12 e 30 se non cucinare con la partita in sottofondo o aspettare il pranzo con la partita in sottofondo?
Saponara si è infortunato alla caviglia ad inizio agosto ed è rientrato nell’ultima mezz’ora contro il Chievo, sembrando in grave ritardo di condizione. Dopo due settimane però Pioli potrebbe provarlo a schierare dal primo minuto al posto di Eysseric e l’attesa è molto alta, considerando ciò che Saponara aveva promesso a Empoli. Sui siti della Fiorentina i tifosi gli scrivono delle lettere accorate e i siti di Fantacalcio hanno ormai dedicato praticamente una rubrica settimanale alle sue condizioni cliniche.
Se Saponara tornasse davvero ai livelli di Empoli – ed è qualcosa di indimostrabile, non solo per i problemi fisici ma anche per la specificità tattica del contesto da cui proviene – la Fiorentina troverebbe tutt’altra pericolosità offensiva. Il ruolo di trequartista centrale nel 4-2-3-1in teoria calzerebbe a pennello sulle caratteristiche di Saponara, non solo per la sua qualità nel gioco verticale nei corridoi centrali ma anche per la sua intensità senza palla.
Saponara è un giocatore dalle caratteristiche quasi uniche, sia per tecnica che per intensità in una zona sensibile del campo, quindi lo riaccogliamo in Serie A con grande giubilo.
UPDATE: Dopo la pubblicazione dell’articolo la Fiorentina ha comunicato che Saponare deve recuperare da un infortunio (diverso da quello della caviglia) che non lo ha fatto allenare col gruppo. La situazione verrà valutata ulteriormente nei prossimi giorni.