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(di)
Giovanni Bongiorno
40 fighter da seguire nel 2018
05 gen 2018
05 gen 2018
Il prossimo anno si annuncia ricco per le MMA, abbiamo scelto i 40 lottatori di cui non potete perdervi un incontro.
(di)
Giovanni Bongiorno
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Da dove cominciare cercando di descrivere le sue qualità? Direi dalla sua Muay Thai, stellare, fatta di un altissimo ed eterogeneo volume di colpi, un’infinita varietà di calci, gomitate letali dallo stand up e un pugilato pulito e preciso fino alle soluzioni più sfrontate ed estrose come le



 



 



 


 





 



 



 



 




 





 



 



 



 




 





 



 



 




 





 



 



 



 




 





 



 



 



 



 




 





 



 

Di Chirico ha dimostrato di saper reggere la pressione e di avere dentro dei valori importanti; non si è lasciato irretire dall’atteggiamento esageratamente rinunciatario del suo avversario, non si è esposto all’esplosività dei suoi colpi d’incontro, ha combattuto con lucidità e determinazione cercando (più volte) e trovando nel primo round una ginocchiata al volto dal clinch. Quel suo: “Ora avete capito chi c**** siamo!”, gridato guardando in camera immediatamente dopo il TKO è un gesto che stride con i toni solitamente molto pacati che lo contraddistinguono, per questo sa davvero di liberazione.
È un fighter solido, strategico e tenace, duro mentalmente, con un gran wrestling e ottime fasi di clinch. Finalmente sembra aver trovato quella iniezione di fiducia che potrebbe portare ad una svolta nella sua carriera e nel 2018 probabilmente vedremo un Di Chirico arrembante e meno contratto di quello visto fin’ora in UFC. Il miglior Di Chirico, ne siamo certi, è quello che vedremo il prossimo anno.

 




 





 



 



 

È sempre lucido nell’applicare il suo gameplan, quando si è trovato davanti fighter con un BJJ di altissimo livello come



 





 





 



 



 



 




 





 



 

Ha perso contro Tony Ferguson facendosi sottomettere per Triangle Choke alla terza ripresa, ma ne è uscito comunque a testa alta: finchè ha avuto energie infatti è riuscito a mettere in difficoltà il campione. Le energie si sono esaurite presto, complice il taglio del peso estremo per rientrare nelle 155 libbre e un’infezione da staffilocco. Dopo quel match, Lee ha deciso di passare alla categoria superiore dei pesi Welter, una scelta più che condivisibile che però porta a chiedersi se il suo impatto fisico sarà altrettanto devastante. Il 2018 ci darà una risposta, e non è detto che non sia positiva sorprendentemente.

 




 





 



 



 

Velasquez ha innanzitutto un cardio stupefacente per un peso massimo, che gli consente di tenere altissima la frequenza di colpi per tutta la durata dell’incontro (va a bersaglio con la media di 6.38 colpi al minuto, un’enormità quasi da non credere per un fighter della sua categoria); inoltre il suo wrestling è devastante (ne sa qualcosa anche Brock Lesnar): ha grande facilità a trovare l’atterramento e una volta ottenuto diventa ineguagliabile per l’impeto e furia del suo ground and pound.

 



 

Infine, Velasquez può contare su

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