Con Ancelotti stiamo vedendo la terza fase della carriera a Napoli di Mertens, che spesso è affiancato da un altro attaccante che va a occupare l’area in base alle sue caratteristiche: in maniera più statica come Milik e Llorente, oppure dinamicamente come Lozano. Al belga tocca aiutare la manovra giocando fuori dall’area. Ancelotti gli chiede in sostanza di mantenere lo stesso volume di conclusioni in area, ma partendo più indietro e aiutando prima la manovra come rifinitore. E il fatto di muoversi più indietro ha portato Mertens a diventare uno dei giocatori più bravi a sfruttare quella zona di campo comunemente chiamata
(o se preferite spazio di mezzo, half-space) ovvero la fascia verticale immaginaria, se dividiamo il campo in 5 corridoi, a metà tra quella più esterna e quella al centro.
Ho raccolto 4 azioni da quattro partite diverse che mostrano come Dries Mertens sia diventato un maestro della manipolazione sfruttando le ricezioni nel mezzo spazio e di come, sviluppando quest’arte, abbia reso più pericoloso il Napoli.