L’unica direttiva sensata che possiamo darvi anche noi, in questi giorni, è “restate a casa”. Ce lo stanno dicendo i medici, i governanti, ce l’ha detto perfino “Ciccio” Caputo. Il tempo speso a casa può essere considerato noioso o, al contrario, può essere visto come un’opportunità. Quella di espandere i vostri orizzonti, anche mettendovi in orizzontale sul divano a guardare dei video, nel senso più ampio del termine.
Grazie ad internet è possibile accedere a tantissimi video che vi intratterranno, vi sorprenderanno, vi faranno conoscere cose nuove. Attraverso i principali servizi di streaming a pagamento (come Netflix o Amazon Prime) o che paghiamo con il canone (RaiPlay), ma anche semplicemente su Youtube. Noi parlando e lavorando con lo sport ogni giorno, vogliamo consigliarvi video a tema sportivo. Qui, qui e qui trovate gli altri che vi abbiamo consigliato in queste settimane.
Last chance U - Netflix
Last chance U è un prodotto a metà tra documentario e serie TV, di quelli che Netflix ha lanciato con grande successo sulla sua piattaforma. Ma se spesso i temi trattati riguardano il crimine, la gioventù, le cose strane, qui si parla di football americano, ma in qualche modo toccando tutti questi temi. Le stagioni sono 4 per un totale di 31 puntate, quindi diciamo abbastanza materiale per tenervi occupati per diverso tempo.
Nelle prime due stagioni si racconta la vita dei giocatori dell’East Mississippi Community College, uno dei migliori programmi di football tra gli junior college, nelle ultime due si cambia scuola, ma il sottofondo rimane lo stesso. Il sistema dello sport universitario degli Stati Uniti è particolarmente complicato, ma non deve importarvi troppo: nelle varie puntate viene spiegato bene i motivi che vedono ragazzi con storie complicate convergere verso queste realtà piazzate nel nulla di minuscoli campus universitari. Le telecamere seguono gli allenamenti, ma anche la vita di tutti i giorni di ragazzi dal passato complicato, che vedono nelle squadre di junior college l’ultima possibilità per un posto in NFL o comunque per migliorare le loro vite. Last Chance U, come dice il titolo, parla di ultime occasioni, di ragazzi alle prese con i test scolastici, le famiglie, le aspettative, allenatori carismatici e spietati. Uno spaccato pazzesco di una parte di un paese enorme, spesso nascosta. Se vi piace il football, ma anche solo i documentari di sport fatti bene (la qualità delle riprese delle partite è pazzesca), non potete perdervelo.
Resurfacing - Amazon Prime
Il documentario racconta in sostanza il ritorno di Andy Murray all’attività agonistica dopo il ritiro a gennaio del 2019, dopo gli Australian Open. Aveva dichiarato che non riusciva neanche a infilarsi le scarpe per il dolore dovuto agli infortuni all’anca.
A ottobre, ad Anversa, Murray ha vinto il suo primo titolo dopo il rientro in campo. Il documentario racconta quest’arco temporale. Le narrazioni sportive riescono facilmente a prendere un respiro universale: la caduta, il dolore, la rinascita. Questo su Murray è però un documentario interessante per il rapporto che un atleta ha col proprio corpo (un tema diventato celebre con Open di Agassi, ma particolarmente presente per tutti i tennisti di alto livello).
Jimmy Grimble
Diciamo subito che Jimmy Grimble non è un bel film per i canoni cinematografici. È un film dozzinale, consolatorio, con una narrazione trita e zeppa di luoghi comuni.
Ma ogni tanto un film consolatorio bisogna concederselo. Ecco altri motivi per cui vale la pena guardare Jimmy Grimble:
- Riguardare le immagini di Maine Road, il vecchio stadio del Manchester City.
- Se vi piace l’atmosfera di miseria dei sobborghi industriale inglesi.
- Una super colonna sonora con Fatboy Slim e gli Oasis.
- C’è Robert Carlyle che fa l’allenatore di calcio <3
- La scena finale che mette in scena una delle azioni meno plausibili della storia del cinema sullo sport (ve la metto qui come iperlink nel caso non voleste spoiler).
Il record di kill di Tfue
Magari già conoscete Ninja, lo streamer di Fornite che fattura come una multinazionale, ma forse non conoscete Tfue.
Stiamo parlando di uno streamer che non ha la simpatia naturale di Ninja, che in certe partite è così rilassato da bere birra e ascoltare Lil Yachty senza farsi problemi. Tfue invece è un rosicone. Uccide grappoli di nemici in finestre temporali così ristrette che si fatica anche a capire cosa sia successo, ma poi si lamenta, tantissimo. «Give me a break!» prega continuamente, tra una kill e l’altra. È un vero piagnone, e questo me lo rende più simpatico di Ninja, perché anch’io quando gioco ho la sensazione che Fortnite intero stia complottando contro di me.
Impennate
Le impennate sono sport? Non lo so, ma questo è uno dei miei video di YouTube preferiti da almeno dieci anni, nonostante inviti a comportamenti pericolosi.
La descrizione è tutto: «I bomboni della cattedrale che sfrecciano con i runner 180 !!!!!!!!!!!!!»
Italia-Brasile del 1982
Probabilmente vi abbiamo già parlato di Footbalia. In pratica sono dei santi: hanno un archivio formidabile di partite del passato, mette a disposizione dell’umanità senza costi aggiuntivi. Bisogna solo registrarsi e godere.
Da dove cominciare?
Beh, dalla partita in cui il Brasile schierava a centrocampo, contemporaneamente, Socrates, Zico e Toninho Cerezo, e dove Claudio Gentile ha riservato a Zico un trattamento, diciamo, di riguardo (con le telecamere di oggi saremmo finiti nel penale).
Noi avevamo “Pablito” Rossi che ha segnato una tripletta non si sa bene come. “Pablito” Rossi che noi de l’Ultimo Uomo intervistammo un annetto fa (questo pezzo è una matrioska di consigli). Zoff fece un paio di grandi parate ma in generale l’Italia era una squadra forte, e ci mancherebbe visto che vinse la Coppa del Mondo. Forte forse come la ricordiamo poco noi generazioni che non l’abbiamo vissuta direttamente.
Un video di highlights di calciatori: Mesut Ozil&Cristiano Ronaldo - The perfect duo
In settimana abbiamo dedicato un tributo alla comparsa di Mesut Ozil ai Mondiali sudafricani del 2010, quando la Germania era sostanzialmente la sua Germania. Gli ultimi anni di Ozil all’Arsenal, in cui il suo calo atletico ne ha probabilmente pregiudicato la continuità, ci hanno forse fatto dimenticare che razza di giocatore fosse. Uno dei migliori rifinitori di sempre.
Questo video dei suoi assist ci spiega un’associazione fantastica - e il modo in cui i calciatori forti si associano tra loro è uno dei motivi per cui guardiamo il calcio di cui ci dimentichiamo più facilmente - e ci spiega anche perché Josè Mourinho di recente abbia inserito Ozil nella top 11 dei giocatori più forti da lui allenati.
Un’ora e dodici minuti di classifiche di NBA Action commentate da Federico Buffa
Nostalgia? È questo il momento. Se siete vicino o oltre i 30 anni e amate l’NBA, avrete passato alcuni pomeriggi della vostra vita sul divano ad aspettare il momento in cui l’avvocato aveva il via libera per lasciarsi andare sulla settimanale classifica delle migliori giocate della NBA. «Le gioie della vita: Michelle Pfeiffer, il cioccolato... e Kobe Bryant in campo aperto» è forse il commento più ricordato, ma non l’unico che vi farà saltare dalla sedia. Insomma, circa settanta minuti di highlights dalla NBA di inizio millennio con il commento di Federico Buffa, cosa volete di più?
Carmelo Bene che parla di calcio (2 parti)
Carmelo Bene era un grande appassionato di calcio. In questa discussione con Enrico Ghezzi, nei mesi precedenti il Mondiale 1998, lo vediamo spaziare su diversi temi, con il suo stile e la sua voce unica.
Uno scontro di Champions che probabilmente vi siete dimenticati: Bayern-Fiorentina 4-4
Ma che di sicuro non vi siete dimenticati se siete tifosi della Fiorentina, che agli ottavi di finale arrivava con questo undici di partenza allenato da Cesare Prandelli: Frey, Kroldrup, Natali, Gobbi, De Silvestri, Montolivo, Bolatti, Vargas, Marchionni, Jovetic, Gilardino.
All’andata a Monaco la Fiorentina era riuscita a pareggiare con un gol di Kroldrup, prima che arrivasse un piccolo problema, e cioè che Klose segnasse al 90’ tre metri in fuorigioco. Tuttora una delle rapine più impressionanti della storia della Champions League (non stupisce certo ci fosse Ovebro ad arbitrare).
Del doppio confronto bisogna comunque sottolineare degli aspetti puramente calcistici, innanzitutto le prestazioni spaventose di Arjen Robben che per lunghi tratti fece sembrare Natali e Gobbi semplicemente inadeguati per questo sport. Il gol decisivo del doppio confronto, arrivato a mezz’ora dalla fine nella gara di ritorno, lo ha segnato lui con un tiro violentissimo di mezzo esterno sul secondo palo.
È stato il momento più alto della storia europea recente della Fiorentina, che era andata vicina a battere la squadra che poi sarà finalista di quell’edizione della Champions League vinta dall’Inter.