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Calcio Christopher Robert Holter 26 giugno 2017 7'

Top XI: Eredivise 2016/17

I migliori giocatori del campionato olandese, scelti ruolo per ruolo.

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Il Feyenoord non vinceva la Eredivisie da 18 anni e il suo successo, storico, ha ovviamente condizionato la scelta dei nomi che compongono la top 11 dell’ultimo campionato.

 

La corsa al titolo è stata un affare a tre, con l’Ajax in eterna rincorsa sui rivali di Rotterdam e il PSV, poco convincente, a seguire a debita distanza. Niente di nuovo, invece interessante è stata la stagione di alcune squadre che, nel loro piccolo, hanno spiccato per organizzazione tattica o idee di gioco divergenti dai canoni più classici. È il caso del Willem II, arrivato tredicesimo ma con in porta il miglior portiere d’Olanda, o dell’Utrecht allenato da Erik ten Hag, ex vice di Guardiola al Bayern, che nonostante non abbia brillato particolarmente, arrivando sesto e strappando il pass per l’Europa League solo grazie alla vittoria ai rigori nella finale dei playoff, ha messo in luce due calciatori rientrati nella selezione finale.

 

La squadra è schierata con il 4-3-3 e, a differenza dello scorso anno, quando sono stati scelti calciatori molto giovani, ha un’età media abbastanza alta.

 

 

Portiere – Kostas Lamprou (Willem II)

 

Goalkeeper Kostas Lamprou of Willem II during the Dutch Eredivisie match between Willem II Tilburg a

 

Lamprou ha chiuso chiuso la stagione – e probabilmente un’avventura olandese iniziata quasi un decennio fa nelle giovanili del Feyenoord – al tredicesimo posto, il portiere del Willem II ha inanellato una serie di prestazioni notevoli. È risultato, per distacco, al primo posto nella classifica delle parate effettuate (165, ben 22 più di Bram Castro, piazzatosi secondo) e ha mantenuto in 10 occasioni la porta imbattuta. La media di 1,29 goal subiti a partita è un risultato eccezionale per il piccolo club di Tilburg, il più bersagliato dalle conclusioni avversarie. A fine stagione, le statistiche parlano di 207 tiri a porta subiti (poco più di 6 ogni 90 minuti, in media), ma l’estremo difensore greco – classe 1991, alto appena 180 cm – è stato reattivo e autorevole in area di rigore.

 

 

Terzino destro – Giovanni Troupee (Utrecht) 

 

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Sebbene il miglior terzino destro in Olanda sia stato Rick Karsdorp del Feyenoord, la scelta è qui ricaduta su Giovanni Troupee, classe 1998 che si è messo in luce con la maglia dell’Utrecht, giocando 31 partite condite da 3 goal. Troupee è un terzino dall’istinto offensivo, che si sovrappone ogni volta che può con grande ritmo. È il prototipo del terzino moderno, con un bagaglio tecnico che lo fa spiccare in entrambe le fasi. Chiuso il campionato al sesto posto e vinti i playoff, Troupee giocherà con l’Utrecht anche i preliminari di Europa League.

 

 

Difensore centrale – Eric Botteghin (Feyenoord)

 

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Sempre in campo nei 3060 minuti del campionato, il brasiliano è stato una pedina indispensabile negli schemi del Feyenoord Campione d’Olanda. L’undicesima stagione in Eredivisie, dopo le esperienze con le maglie di PEC Zwolle, NAC Breda e Groningen, è stata quella della sua consacrazione a leader di una squadra che, risultati alla mano (parliamo di un campionato vinto con metà delle partite chiuse senza subire reti) ha fatto della solidità difensiva una delle sue armi migliori. Insieme al compagno di reparto Jan-Arie van der Heijden, Botteghin ha guidato i Rotterdammers dalla retroguardia, organizzandone le trame e risultando essere il calciatore a giocare più palloni in assoluto nella sua squadra. Momento copertina di un anno che lo ha visto annullare Ibrahimovic nella gara prima gara del girone A di Europa League è stato il gol che ha deciso la sfida con il PSV Eindhoven a tempo quasi scaduto, diventando un probabile turning point della stagione del Feyenoord e dello stesso Botteghin.

 

 

Difensore centrale – Davinson Sánchez (Ajax)

 

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Inserito titolare alla seconda gara di campionato da Bosz, il ventenne colombiano si è impadronito della difesa ajacide, dando l’impressione di migliorare settimana dopo settimana e dimostrando una capacità di impostazione del gioco d’elite. Con una percentuale di passaggi riusciti che sfiora il 90%, Sánchez è un calciatore che ha ancora dei margini di miglioramento considerevoli e dalle doti fisiche impressionanti: alto 187 cm e pesante poco meno di 80 kilogrammi, il colombiano è una potenziale macchina da guerra capace di annientare il diretto avversario, esaltandosi nell’uno contro uno. Insieme al neo giallorosso Hector Moreno, l’ex Atlético Nacional di Medellin è il difensore ad aver segnato più goal in questa edizione dell’Eredivisie (6), rivelandosi un’arma in più sui calci da fermo per la squadra che è stata allenata da Peter Bosz. Prestazioni superbe, in campionato ma soprattutto in Europa League, lo hanno reso uno dei nomi più chiacchierati per il prossimo calciomercato con in prima fila il Barcellona, scartato dallo stesso Sánchez appena un anno fa perché considerata una scelta avventata e che non gli avrebbe permesso di fare la giusta esperienza.

 

 

Terzino sinistro – Ridgeciano Haps (AZ)

 

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Haps era stato il terzino sinistro anche nella nostra scorsa Top XI. Il ventiquattrenne nato è stato tra le poche note positive della stagione dell’AZ Alkmaar. Calciatore veloce e propenso alla sovrapposizione, Haps è sorprendentemente fuori dal giro della nazionale “oranje” e non risulta essere un obiettivo dichiarato delle tre big del paese. Imprescindibile per il suo allenatore, ha saltato appena quattro partite in stagione (2 per squalifica e 2 per infortunio): è un calciatore dotato di grande progressione palla al piede, preciso nel servire i compagni durante le sovrapposizioni e incline anche a provare la conclusione verso la porta.

 

 

Centrocampista centrale – Yassin Ayoub (Utrecht)

 

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Combattente instancabile, perno su cui ha girato la squadra allenata da Ten Hag, Yassin Ayoub è uno di quei calciatori che garantisce equilibrio e dinamismo alla sua squadra. A dispetto di alcuni problemi cardiaci manifestatisi a inizio carriera e che forse, ad oggi, gli hanno impedito il grande salto, il centrocampista di origini marocchine è stato il miglior interprete nel suo ruolo nel campionato olandese, mostrandosi capace di soffocare le iniziative avversarie con un pressing forsennato e far ripartire la manovra. Ayoub strappa e ricuce il gioco, mettendosi in mostra per la propensione ad avanzare palla al piede col suo ottimo sinistro e inserirsi negli spazi aperti dal movimento della punta. Ayoub ha spesso letture creative e interessanti: ha una marcata inclinazione a richiedere Nel suo bagaglio tecnico spicca la gestione del possesso, dove mostra un buon istinto associativo.

 

 

Mezzala destra – Jens Toornstra (Feyenoord)

 

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Toornstra è stato uno dei migliori della squadra che ha vinto il titolo. Il centrocampista ha garantito grande dinamismo ma anche pericolosità in zona offensive. Ha segnato addirittura 14 gol quest’anno, 9 dei quali arrivati nella seconda parte del campionato, in un momento in cui il Feyenoord sembrava soffrire di un po’ di “braccino”. Come possibile riserva di questa Top 11 scegliamo Lewis Baker del Vitesse. Toornstra però si è lasciato preferire per l’enorme impatto avuto sul gioco della sua squadra, ai goal segnati (meno solo del centravanti Nicolai Jorgensen) e, ovviamente, anche grazie alla sua duttilità tattica. Impiegato da mezzala, da trequartista o anche esterno nel tridente, Toornstra è uno di quei calciatori che possono risolvere le partite con una giocata improvvisa, servendo l’assist vincente ai compagni (quest’anno sono stati 10) o sfruttando le sue doti balistiche nei calci da fermo. Ma è anche un giocatore estremamente continuo, sia all’interno dei 90 minuti che nel corso della stagione.

 

 

Mezzala sinistra – Davy Klaassen (Ajax)

 

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L’oramai ex capitano dell’Ajax – si è da poco trasferito all’Everton – è un elemento imprescindibile delle Top XI degli ultimi anni. Quest’anno Klaassen è sceso in campo 50 volte con la maglia dell’Ajax, fruttando 14 gol e 10 assist. Centrocampista elegante e completo, Klaassen mette insieme tecnica, visione di gioco e dinamismo, partendo dalla posizione di mezzala destra ma libero di potersi muovere verso il centro, assumendo il controllo della manovra o finalizzando il lavoro dei compagni. Si spiegano così i 1037 passaggi, con una percentuale di realizzazione dell’80%, effettuati nell’Eredivisie 2016/17 e il totale di 55 goal e 38 assist in 180 partite giocate con la maglia dell’Ajax. Vero ispiratore della manovra ajacide, Klaassen è riuscito a farsi apprezzare anche per l’impegno in fase difensivo, quest’anno più corposo vista la convivenza con altri giocatori offensivi come Ziyech e Schone.

 

 

Ala sinistra – Amin Younes (Ajax)

 

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La giocata di Younes è sempre la stessa, ma nell’arco di questa Eredivisie è risultata fatale quasi per tutti: parte largo sulla fascia per poi accentrarsi e scegliere tra la conclusione verso la porta (ha fatto registrare una media di 2 tiri a partita) e la rifinitura. Rispetto alla scorsa stagione sembra essere migliorato nella ricerca dell’ultimo passaggio e nelle letture di gioco. Le statistiche di Squakwa parlano di 47 passaggi chiave, a cui vanno aggiunti 6 assist al compagno arrivato dalle retrovie o inseritosi dalla fascia opposta mentre le attenzioni della retroguardia sono tutte rivolte al centravanti.

 

 

Centravanti – Ricky van Wolfswinkel (Vitesse)

 

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Tornato in patria dopo aver girato mezza Europa, “il lupo” sembra aver recuperato lo smalto dei tempi di Utrecht. van Wolfswinkel ha mostrato un repertorio profondo: ha segnato, indifferentemente, di destro, di sinistro o di testa.
Messe da parte alcune insicurezze, il ritorno in Eredivisie – dopo stagioni davvero oscure – ha restituito a van Wolfswinkel la confidenza con la porta. Altri nomi papabili erano Kasper Dolberg e Nicolai Jorgensen, capocannoniere che ha messo insieme anche 9 assist. I gol di van Wolfswinkel sono risultati però più pesanti: per 7 volte i suoi gol sono valsi i 3 punti, senza contare la doppietta in finale di Coppa d’Olanda contro l’AZ Alkmaar. Prima di lui erano arrivati a 20 goal con la maglia del Vitesse solo Gilhaus, Machlas, van Hooijdonk e Bony. Il prossimo anno giocherà nel Basilea.

 

 

Ala destra – Dirk Kuyt (Feyenoord)

 

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Kuyt ha giocato tutta la stagione fuori ruolo, mettendosi mezzala per fare da collante tra il centrocampo e l’attacco. Noi però qui lo schieriamo da ala destra per celebrarne la carriera. L’incisività di Kuyt è frutto di una straordinaria intelligenza, che gli consente di anticipare la lettura del gioco, facendosi trovare pronto quando c’è da ribadire in rete la respinta di un portiere o individuando, in anticipo, i possibili inserimenti dei compagni alle spalle degli avversari. I 12 goal (tra cui la tripletta con cui ha steso l’Heracles all’ultima giornata) e i 6 assist sono solo il coronamento di un rendimento sostanzioso in ogni fase del gioco, per l’intera stagione.

 

 

Tags : ajaxeredivisiefeyenoordKlaassenkuytolanda

Christopher Robert Holter, nato nel 1985 con un piede a Napoli e l'altro in South Dakota. Dottore in giurisprudenza e innamorato di Jari Litmanen, ai codici preferisce il calcio olandese.

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