Nel 2022 la Bundesliga ha riaperto completamente gli stadi ai tifosi, ritrovando un’atmosfera di tifo organizzato unica per magnitudine tra i grandi campionati. Nel 2022 è arrivato però anche il decimo titolo consecutivo per il Bayern, filotto di vittorie che sta rendendo problematico per il Bayern stesso capire che valore dare alle vittorie. Vincere la Bundesliga è ormai il minimo indispensabile per loro e impossibile per le altre: l’unico pretendente in questa stagione è stato il Borussia Dortmund, battuto sia all’andata che al ritorno e mai in grado di effettuare il sorpasso. Il Bayern ha preso la testa della classifica dalla quinta giornata e da lì non l’ha più lasciata.
I dirigenti non sembrano voler forzare la situazione per trovare un maggiore equilibrio competitivo, nonostante quasi tutte le altre grandi storiche stiano affrontando da anni crisi d’identità: il ‘Gladbach ha chiuso al decimo posto e in questa stagione sono mancate Schalke, Werder e Amburgo, i cui posti nelle gerarchie sono stati soppiantati da realtà più piccole, meglio gestite, ma anche dalle ambizioni relative del Friburgo dell’Union Berlino. C’è poi sempre l’asterisco della situazione del RB Lipsia, che pur avendo iniziato malissimo la stagione, dall’arrivo di Tedesco ha scalato la classifica fino al quarto posto e vinto ai rigori anche il primo trofeo maggiore della sua breve storia, la Coppa di Germania in finale contro il Friburgo.
La formazione ideale, che è schierata col 4-2-3-1 (modulo utilizzato sia dal Borussia Dortmund che dal Bayer Leverkusen, le due squadre arrivate sotto al Bayern), è stata fatta scegliendo massimo due giocatori del Bayern proprio per aumentare la varietà di nomi presenti oltre a quelli che hanno dominato la competizione.