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Top XI: Bundesliga 2021/22
13 giu 2022
13 giu 2022
Gli undici migliori dall'ultimo campionato tedesco.
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Nel 2022 la Bundesliga ha riaperto completamente gli stadi ai tifosi, ritrovando un'atmosfera di tifo organizzato unica per magnitudine tra i grandi campionati. Nel 2022 è arrivato però anche il decimo titolo consecutivo per il Bayern, filotto di vittorie che sta rendendo problematico per il Bayern stesso capire che valore dare alle vittorie. Vincere la Bundesliga è ormai il minimo indispensabile per loro e impossibile per le altre: l’unico pretendente in questa stagione è stato il Borussia Dortmund, battuto sia all’andata che al ritorno e mai in grado di effettuare il sorpasso. Il Bayern ha preso la testa della classifica dalla quinta giornata e da lì non l’ha più lasciata.

I dirigenti non sembrano voler forzare la situazione per trovare un maggiore equilibrio competitivo, nonostante quasi tutte le altre grandi storiche stiano affrontando da anni crisi d’identità: il ‘Gladbach ha chiuso al decimo posto e in questa stagione sono mancate Schalke, Werder e Amburgo, i cui posti nelle gerarchie sono stati soppiantati da realtà più piccole, meglio gestite, ma anche dalle ambizioni relative del Friburgo dell’Union Berlino. C’è poi sempre l’asterisco della situazione del RB Lipsia, che pur avendo iniziato malissimo la stagione, dall’arrivo di Tedesco ha scalato la classifica fino al quarto posto e vinto ai rigori anche il primo trofeo maggiore della sua breve storia, la Coppa di Germania in finale contro il Friburgo.

La formazione ideale, che è schierata col 4-2-3-1 (modulo utilizzato sia dal Borussia Dortmund che dal Bayer Leverkusen, le due squadre arrivate sotto al Bayern), è stata fatta scegliendo massimo due giocatori del Bayern proprio per aumentare la varietà di nomi presenti oltre a quelli che hanno dominato la competizione.

Portiere: Mark Flekken (Friburgo)

Nato in Olanda al confine con la Germania, attraversando il confine Flekken ha iniziato la sua carriera, trasferendosi all’Alemannia Aachen. Ha debuttato solo quest’anno, ventottenne, come titolare del Friburgo, e ha rappresentato la grande rivelazione della stagione e l’ennesimo esempio di giocatore scovato dagli osservatori del Friburgo. A marzo ha debuttato con la Nazionale olandese da titolare.

Portiere dagli ottimi riflessi e specializzato nei rilanci lunghissimi, ha preso qualche gol di troppo in un finale di stagione in cui il Friburgo è arrivato un po’ col fiato corto, ma è stato uno dei principali motivi per cui la squadra della Foresta Nera è rimasta in corsa per un posto in Champions League fino alla fine. Per dare un’idea: nelle due partite che ha saltato per il coronavirus a gennaio il Friburgo ha incassato 7 gol. Nel filotto di 10 risultati utili consecutivi con cui ha iniziato il campionato, Flekken ha subito 7 gol totali e solo in un'occasione più di un gol (in una vittoria per 3-2). In totale ha subito 39 gol in 32 partite giocate, tra i 10 portieri che hanno giocato almeno 30 partite solo Péter Gulácsi del RB Lipsia ha fatto meglio con 34, ma Flekken ha chiuso con la miglior percentuale di parate del campionato con 73.6% (per capirci Manuel Neuer ha chiuso a 71.9%).


Terzino destro: Jeremie Frimpong (Bayer Leverkusen)

Nato ad Amsterdam, ma cresciuto nell’accademia del Manchester City, ha scelto di andare al Celtic Glasgow per trovare presto minuti tra i professionisti. Dopo due stagioni è arrivato a Leverkusen dove oggi, a 21 anni, gioca da titolare. L’infortunio al legamento il 13 marzo contro il Colonia gli ha fatto saltare le ultime 8 giornate della competizione, ma fino a quel momento era partito titolare in tutte le 25 partite giocate. Ha chiuso la stagione in anticipo, ma comunque con 6 assist. L’apporto più importante alla manovra lo ha dato nelle transizioni offensive, dove con le sue conduzioni palla al piede riesce a dare un’accelerazione fondamentale per far cambiare marcia ad una squadra che ama correre: ha chiuso con 8.52 conduzioni per 90 minuti che fanno progredire la manovra e soprattutto 3.39 (sempre per 90') che arrivano nella trequarti d’attacco, nessuno come lui tra i terzini della Bundesliga.

Un terzino offensivo nel puro senso del termine, visto che quando è in campo ha un peso enorme nella manovra della sua squadra. Frimpong supera a malapena il metro e settanta, ma secondo i dati della Bundesliga è stato il giocatore con più sprint - 761 totali fino a quando era in campo - e uno dei più veloci della competizione (ha toccato i 36.1 km/h). Praticamente una molla pronta a scattare appena riceve il pallone e difficilissimo da fermare: ha completato 2.07 per 90' dribbling e subito 2.18 falli, anche in questo tra i migliori del campionato.


Difensore centrale: Willi Orbán (RB Lipsia)

Nato e cresciuto a Kaiserslautern, è passato al RB Lipsia quando il progetto della bibita energetica era ancora in seconda divisione nel 2015, scatenando ovviamente l’ira dei suoi ex tifosi. Orban quindi ne ha quindi accompagnato l’ascesa nel calcio tedesco e a quasi 30 anni ne è ancora uno dei punti fermi. Orbán mette al servizio della sua squadra l’esperienza per guidare i compagni di reparto più giovani: lo fa nell’uscita del pallone, in cui è calmo e preciso, ma soprattutto lo fa nella funzione di correttore del sistema difensivo. Se nel colpo di testa è uno dei migliori della competizione, le sue statistiche spiccano paradossalmente per il relativo numero di intercetti, contrasti o uscite in pressione (1.84, 0.99, 7.77 per 90'). Questo perché Orbán è lì per guidare il reparto. È uno di quei centrali che basa il suo gioco sulle letture difensive, aggiustando le sbavature dei compagni con uscite in anticipo e copertura sul pallone prima che sia troppo tardi. Sbaglia pochissimo e garantisce una rete di sicurezza a tutto il sistema.

È stato il regista difensivo della migliore difesa della Bundesliga nel girone di ritorno: dall’arrivo di Domenico Tedesco a metà dicembre 2021 il RB Lipsia ha subito 19 gol in 20 partite (per capirci il Bayern 22 nelle stesse 20 partite), perdendo solo quattro volte nelle uniche quattro partite in cui ha subito più di 1 gol.




Difensore centrale: Nico Schlotterbeck (Friburgo)

La sorprendente stagione d’alta classifica del Friburgo può anche essere presentata così: nell’estate 2021 Nico Schlotterbeck è tornato dal prestito all’Union Berlino, dove non aveva superato le 16 presenze, in quella 2022 è stato pagato 20 mln dal Borussia Dortmund al termine di una stagione in cui ha debuttato con la Nazionale tedesca.

La grande rivelazione della stagione è l’ultima gemma levigata da Christian Streich. Giocando sempre come centrale di sinistra, con la difesa a tre o quattro, in una squadra che basa il suo successo sulla versatilità tattica e nei giocatori e sulla vittoria dei duelli individuali, a 22 anni Schlotterbeck ha mostrato padronanza dei propri mezzi atletici e nelle letture.

Veloce e reattivo, non ha problemi a far sentire la sua fisicità sull’avversario, ma è soprattutto in aria che Schlotterbeck è risultato a tratti ingiocabile per gli attaccanti: ha vinto il 74.1% dei suoi duelli aerei. Un dominio trasmesso anche nell’area avversaria, dove ha tirato nello specchio 0.58 ogni 90 minuti per 0.13 npxG (in entrambi i casi migliore tra i difensori della Bundesliga) e segnato 4 gol. Anche col pallone tra i piedi Schlotterbeck ha mostrato padronanza dei propri mezzi. Sa cambiare bene il gioco, sa salire in conduzione quando l’uscita col palleggio si blocca e sa gestire il pallone sotto pressione. Ha tutte le caratteristiche fondamentali per un centrale contemporaneo che gioca ad altissimi livelli.




Terzino sinistro: David Raum (Hoffenheim)

È arrivato all’Hoffenheim in estate ed è diventato subito titolare. Dopo pochi mesi è arrivata la prima convocazione in Nazionale, dove si è giocato il posto con un altro terzino sinistro che sarebbe potuto entrare in questa formazione, ovvero Christian Günter capitano del Friburgo. Cresciuto come esterno alto nel Greuther Fürth, è stato abbassato per trovare spazio da titolare in prima squadra. È stata la sua fortuna perché di terzini col suo sinistro non ce ne sono molti in Germania. All’esordio in Bundesliga, a 23 anni, Raum ha alternato partite da terzino sinistro a quelle da esterno sinistro a tutta fascia, in entrambi i casi garantendo la capacità di coprire tutta la corsia per arrivare sul fondo e far arrivare il pallone in area.

Solo Filip Kostic ha realizzato più cross in stagione. Ne ha fatti 46 più del terzo e chiuso la stagione con quasi 6 cross per 90'. Dal suo sinistro il pallone arriva in area di rigore con passaggi di ogni tipo: può crossare dalla trequarti o arrivare al fondo, con passaggi tesi al centro dell’area o cross alti verso il secondo palo. Con 0.59 azioni per 90' che portano ad un gol ha numeri da rifinitore, e ha chiuso con 0.33 xA ogni 90' e 11 assist totali, quinto migliore della Bundesliga e primo tra i terzini.


Centrocampista centrale: Salih Özcan (Colonia)

Nato a Colonia e cresciuto nel Colonia, è stato capitano di ogni squadra giovanile. Ha giocato per ogni selezione tedesca giovanile dall’u15 all’u21, prima di decidere di giocare nella Nazionale maggiore turca a marzo. Dinamico, agile, aggressivo, duro come la roccia, Özcan si è dimostrato un centrocampista perfetto per far partire la transizione offensiva. Lui stesso recupera il pallone, andandoselo a prendere dalle gambe degli avversari oppure intercettando un passaggio forzato. Özcan ha un’energia inesauribile e copre tanto campo: nessun altro centrocampista della Bundesliga ha la sua percentuale di successo nella pressione (42%), a cui vanno aggiunti 2.84 intercetti riusciti e 1.75 contrasti riusciti per 90', in totale recupera 13.82 palloni ogni 90'.

Una volta recuperato il pallone Özcan è più che solido tecnicamente per giocarlo in profondità, mostrandosi anche fin troppo sicuro nei propri mezzi, una mentalità che però è oro per una squadra che basa tantissimo del suo gioco sul vincere i duelli individuali. La migliore stagione in carriera si è conclusa con la prima grande opportunità, visto che una volta terminato il campionato è stato ufficializzato il suo trasferimento al Borussia Dortmund, alla ricerca disperata di un giocatore con le sue caratteristiche a centrocampo da affiancare a Bellingham.




Centrocampista centrale: Jude Bellingham (Borussia Dortmund)

Nella sua seconda stagione in Bundesliga Jude Bellingham è diventato una delle stelle della competizione, appena maggiorenne. Il Borussia Dortmund ha chiuso secondo senza però mai dare l’idea di poter contendere veramente per il titolo, in questo contesto Bellingham si è scoperto leader tecnico assieme al capitano Reus. Ha mostrato una continuità di rendimento andato oltre i picchi isolati tipici della squadra giallonera.

Come scritto da Daniele Manusia a metà stagione: «Jude Bellingham è un giocatore facile da apprezzare e basta vedere qualche sua partita per notare le sue qualità atletiche e mentali, che diventano anche armi tattiche in un gioco verticale come quello del Dortmund». Bellingham è stato il giocatore che ha subito più falli della Bundesliga con 102 (19 più del secondo), il suo impatto atletico e tecnico mostrato in stagione l’hanno reso immarcabile in zona di rifinitura, ma anche efficace nel lavoro sporco che permette a una squadra di interpretare al meglio tutte le fasi di gioco.




Ala destra: Moussa Diaby (Bayer Leverkusen)

Pochi si ricorderanno che un diciottenne Moussa Diaby è passato per la Serie A con il Crotone nella stagione 2017/18, giocando solo due partite.Se il Bayer Leverkusen ha chiuso la stagione col proprio record di gol segnati (80), tanto del merito va a Diaby. Ha giocato indifferentemente sia lungo la fascia destra che su quella sinistra, Diaby si è mosso per ricevere in zona di rifinitura e lì scegliere se dare l’ultimo passaggio o provare ad arrivare lui alla conclusione. A 22 anni è arrivato alla prima stagione in doppia cifra sia di gol che di assist (13 gol e 12), unico assieme al connazionale Nkunku a riuscirci in questa Bundesliga.

In una squadra ricca di giocatori che danno il meglio in spazi ampi e in un calcio verticale, la sua velocità di punta (secondo la Bundesliga ha toccato i 36 km/h) e la sua creatività lo hanno reso fondamentale nel gestire la transizione offensiva del Leverkusen. Con cambi di ritmo, dribbling, cross e filtranti Diaby riesce a trovare modi diversi di fare arrivare il pallone in area. È un’ala col piede sempre spinto sull’acceleratore, che produce un grosso volume offensivo pur con i relativamente pochi palloni che gestisce a partita (solo 45.2 tocchi). Appena riceve palla però Diaby si accende, tenta diverse cose, sbaglia tanto, ma sul piatto della bilancia il suo apporto è sempre notevole.


Trequartista: Thomas Müller (Bayern Monaco)

Ogni anno da dieci anni il campionato finisce con le immagini sul sorriso da sbruffone di Thomas Müller mentre è intento a lanciare addosso ai compagni il contenuto degli enormi boccali di birra portati in campo per festeggiare la vittoria del titolo. Ogni anno, durante le partite più difficili, il calciatore tedesco col maggior numero di trofei vinti è sempre lì, nel posto giusto al momento giusto a fare la cosa giusta, che sia con un gesto sgraziato o uno tecnicamente perfetto, poco importa. Il Bayern attraverso qualche azione di Müller riesce a sfangarla ogni volta. Questa è la terza stagione in cui finisce col maggior numero di assist della Bundesliga, 18, e ha creato 0.99 azioni che portano a un gol ogni 90'.

Sgusciante e imprevedibile come nessun altro, in un Bayern a trazione anteriore, le sue ricezioni in zona di rifinitura rimangono tanto indifendibili, quanto fondamentali. Come ne ha scritto in stagione Daniele Manusia: «Forse la qualità di Thomas Müller più difficile di tutte da notare, che però esiste, c’è, è la sensibilità negli smarcamenti».




Ala sinistra: Christopher Nkunku (RB Lipsia)

Nkunku ha un anno più di Mbappé ed è via dal PSG nel 2019 anche per sfuggire al confronto diretto con lui. In questa stagione è esploso in tutto il suo potenziale offensivo: con 11 gol e 8 assist nel girone di ritorno ha trascinato la sua squadra nella risalita in classifica fino alla qualificazione alla Champions League. In tutta la stagione ha segnato 20 gol e 13 assist ed è stato votato miglior giocatore della Bundesliga.

Il talento di Nkunku è dato sicuramente dalla tecnica in velocità e dalla creatività, ma anche dall’aver raffinato le letture di gioco nel suo periodo in Germania, scegliendo sempre meglio il movimento giusto o la lettura da fare a seconda dell’azione. Così ne ha scritto Dario Saltari in stagione: «La lucidità da giocatore navigato con cui Nkunku legge il gioco è stupefacente per un giocatore di nemmeno 25 anni e si spiega solo alla luce del fatto che nel calcio il tempo scorre più velocemente e si possono vivere molte vite nell’arco di poche stagioni. Con il tempo Nkunku è diventato meno egoista, meno ansioso di dover dimostrare qualcosa e questo lo sta rendendo anche più creativo, più disposto a dare qualcosa ai compagni». Lo fa ricevendo più centrale nella trequarti rispetto alle sue prime stagioni, agendo praticamente da seconda punta, alterna ricezioni nel mezzo spazio ad altre in profondità (con 11.4 p90 è il giocatore della trequarti che ha ricevuto più passaggi progressivi della Bundesliga) e in area può essere sia quello che serve l’ultimo passaggio che quello che finalizza l’azione: ha chiuso con 0.93 azioni che portano ad un gol per 90'.




Attaccante centrale: Robert Lewandowski (Bayern Monaco)

Un buon modo per rendersi conto del distacco che c’è stato tra Lewandowski e gli altri attaccanti della Bundesliga questa stagione è - contando gli infortuni che hanno reso complicata la stagione di Erling Haaland - il giocatore che più gli si è avvicinato in termini di impatto sotto porta è stato Patrik Schick, con 24 gol. Lewandowski ne ha segnati 35.

Tra i nuovi record che ha aggiunto in questa stagione di Bundesliga ci sta: l’aver segnato 18 gol in trasferta, l’aver chiuso con più di 30 gol per la terza stagione consecutiva e l’aver vinto il titolo di cannoniere dalla competizione per la quinta volta consecutiva. Soprannominato in Germania “The Body” (“Il Corpo”), a 33 anni ha giocato ogni partita ed è stato sostituito solo cinque volte, con il risultato già acquisito e prima o dopo delle partite in Champions League. Solo due volte non ha segnato per due giornate consecutive; prendendo le 6 squadre qualificate in Europa sotto al Bayern, ha segnato: 3 gol contro il Dortmund, 2 contro il Leverkusen, 2 contro il RB Lipsia, 4 contro l’Union Berlino, 1 contro il Friburgo e 4 contro il Colonia. In generale non ha segnato almeno una volta solo contro l’Eintracht Francoforte e, curiosamente, l’Arminia Bielefeld retrocessa, ma contro entrambe ha servito almeno un assist.


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