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Christopher Robert Holter
15 talenti da seguire tra Eredivise e Jupiler League
24 gen 2019
24 gen 2019
Consigli per acquisti hipster tra Olanda e Belgio.
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Christopher Robert Holter
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Da anni l’Olanda e il Belgio sono tra i maggiori serbatoi di talento in Europa. Sono paesi in cui c’è un forte investimento in settori giovanili e scouting e, a dispetto dei risultati altalenanti delle proprie nazionali (comunque sempre sul podio negli ultimi 3 mondiali) e del crollo del rendimento europeo delle squadre da club, ogni anno nuovi calciatori si preparano a spiccare il volo nelle più importanti leghe del continente.

 

L’Eredivisie e la Jupiler League sono campionati perfetti per i giovani calciatori, liberi di raggiungere, ognuno ai propri ritmi, una maturazione tale da permettergli di giocare in campionati più competitivi. Di seguito trovate una lista di 15 nomi di calciatori da tenere d’occhio, da cui sono stati volutamente esclusi, per evidenti motivi, tre calciatori celebri e ormai destinati ad essere protagonisti assoluti delle trattative di mercato tra i migliori club. Parliamo di Hirving Lozano, Frenkie de Jong e Matthijs de Ligt.

 


Partiamo forse dal più noto. Hakim Ziyech è ormai da tre anni accostato ad alcuni tra i principali club europei, in particolare la Roma, a cui il giocatore è sembrato vicinissimo la scorsa estate. Ziyech è un talento davvero peculiare, con una visione di gioco eccezionale e una tecnica superlativa, ma piuttosto anarchico sul piano tattico e pigro sul quello fisico. Per questo è prematuro chiedersi se Ziyech possa imporsi allo stesso livello anche in campionati più competitivi della Eredivisie, dove si è costruito una propria comfort zone.

 

https://twitter.com/ChampionsLeague/status/1050404051588968448

 

Ziyech ha esordito il 12 agosto del 2012, in Heerenveen-NEC, e da quel momento ha messo insieme 69 gol e 74 assist. Numeri spaventosi, che ci fanno capire come sia arrivato il momento di vederlo all’opera in un campionato diverso, più impegnativo. La prossima estate per l’Ajax sarà difficile trattenerlo, anche perché in questa stagione sta aumentando ulteriormente il livello delle sue prestazioni e anche la media realizzativa in Eredivisie, arrivata praticamente a un gol ogni 119 minuti.

 

In Champions League, dove durante la fase a gironi l’Ajax si è messa in luce come una delle più belle sorprese dell’anno, il gol non è ancora arrivato, ma è ovvio che nella più probante competizione continentale Ziyech abbia deciso di concentrare il massimo dei suoi sforzi, riducendo il contributo in termini realizzativi per sfruttare la sua immensa creatività nel far nascere, complice un piede sinistro di altissimo livello, situazioni di gioco pericolose quasi dal nulla.

 


Una delle più rosee promesse del campionato olandese arriva dal distretto industriale di Amagasaki, in Giappone. Nel centrocampo del Groningen Doan parte spesso come mezzala sinistra, ma è difficile limitarlo a un solo compito al centro del campo: Doan è un calciatore che, complice anche il baricentro basso, ha nella velocità nelle ripartenze, nell’essenzialità delle sue giocate e nella rapidità di pensiero i suoi punti di forza. Il suo cartellino viene valutato 2.5 milioni da Transfermarkt, ma già oggi vale almeno il doppio e il suo costo è destinato a salire.

 

https://twitter.com/fcgroningen/status/1027210661800144897

 

In Olanda PSV e Ajax sono sulle sue tracce, ma la fila dei suoi estimatori arriva fino all’Inghilterra, dove pare che Pep Guardiola abbia indicato ai suoi scout di tenere d’occhio il ventenne arrivato dal Gamba Osaka. Per essere una mezzala Doan arriva molto spesso alla conclusione, 2.5 tiri per 90’, ma negli ultimi metri possiede anche un ottimo istinto per la rifinitura.

 

Fisicamente rischia di essere ancora troppo leggero per campionati più intensi e per questo sembra improbabile un suo prossimo approdo in Premier League a breve. Certo è che Doan ha dimostrato di avere alcune caratteristiche al di sopra alla media, soprattutto nel primo controllo e nel saper leggere in anticipo l’azione.

 


Il 22enne nato nel Brabante Settentrionale è il giocatore che più viene coinvolto nelle azioni offensive dell’AZ Alkmaar. Idrissi è un’ala purissima, che in appena un anno nella nuova squadra ha fatto registrare subito un ottimo score: 18 gol e 13 assist, nel corso dell’intero 2018, che lo hanno reso indispensabile negli schemi dell’allenatore John van den Brom, tra i primi a credere nel calciatore acquistato dal Groningen durante la scorsa finestra di mercato invernale per soli 2 milioni.

 

https://youtu.be/tWPQZZtPRjg

 

Il valore del cartellino di Idrissi in soli 12 mesi è già

. Le sue accelerazioni e i suoi cross tagliati al centro dell’area lo rendono ideale per un campionato dove si predilige l’aspetto tecnico, non potendo certo puntare su una grande forza fisica. In un contesto più competitivo Idrissi potrebbe diventare funzionale soprattutto come arma tattica da inserire a partita in corso, capace di rovesciare il fronte di gioco e creare disordine nelle trequarti avversarie.

 

Idrissi ha militato nell'U-21 olandese ma ha destato scalpore il fatto che, una volta ricevuta la convocazione da parte della nazionale maggiore del Marocco, abbia chiesto a Hervé Renard, C.T. dei Leoni dell’Atlas, del tempo per riflettere prima di firmare le carte necessarie per certificare la sua appartenenza alla Nazionale marocchina.

 


Il terzino sinistro spagnolo sta confermando quanto di buono fatto vedere nella scorsa stagione con la maglia del NAC Breda. Al PSV, sotto la gestione di Mark van Bommel, in un ruolo che solitamente richiede abnegazione, spirito di sacrificio e molta intensità, Angeliño ha saputo mettersi in luce per altre doti: tecnica, capacità di dribbling e ottima sensibilità nel cross ne fanno uno dei difensori più pericolosi dell’intera Eredivisie, come dimostrano i suoi 5 assist in 17 partite giocate in campionato.

 

Partendo da sinistra, in linea con i compagni di reparto, Angeliño è abituato ad avanzare il suo raggio d’azione e ad associarsi con i compagni, partecipando attivamente alle fasi d’attacco del PSV. Resta da rivedere la fase difensiva, specie quando si trova a dover rimanere in linea con i compagni di reparto o a dover difendere i tagli in area di rigore.

 

A 21 anni ha già maturato una discreta esperienza internazionale, avendo giocato con le giovanili del Manchester City e del Deportivo la Coruna, prima dei prestiti al New York City FC, al Girona, al Mallorca e al NAC Breda.

 


A 26 anni Kuwas ha giocato 225 partite tra Eredivisie e Keuken Kampioen Divisie (la seconda serie) ed è alla sua quarta stagione nella massima serie olandese. Kuwas è una figura centrale nel gioco dell’Heracles, grazie alla sua facilità nel creare superiorità attraverso il dribbling e alla capacità di giocare indistintamente su entrambe le fasce (pur prediligendo quella destra). Negli ultimi anni sta migliorando anche le sue capacità realizzative, pur non essendo ancora un giocatore da doppia cifra.

 

https://twitter.com/HeraclesAlmelo/status/897143134253195267

 

Kuwas ha dimostrato di poter giocare da prima e da seconda punta, arretrando il suo raggio di azione fino al ruolo di trequartista, potendo contare su un particolare tempismo nel dettare l’ultimo passaggio ai compagni (34 assist vincenti in quattro anni, con una media di 2,6 key passes quest’anno). Sembra ormai essere diventato troppo grande per l’Heracles e ha tutte le carte in regola per dire la sua in una squadra di vertice in Olanda o per tentare l’avventura in un campionato di caratura superiore, come la Ligue 1.

 


A 21 anni e con un fisico atipico per un trequartista (è alto un metro e novanta) Vlap è uno dei prospetti più originali nel contesto olandese. Nonostante l’Heerenveen non stia vivendo un periodo particolarmente brillante, continua a lanciare prospetti molto interessanti. Quello della Frisia, tranquilla provincia olandese, è un ambiente tranquillo, che permette ai giovani di vivere una vita lontana dalle luci della ribalta, e di poter scendere regolarmente in campo, guadagnando così confidenza ed esperienza.

 

Prodotto del settore giovanile dello Sneek, la squadra del paese dove è nato, Vlap ha bruciato le tappe ed è rapidamente entrato nell’accademia giovanile dell’Heerenveen. Ha guadagnato un posto fisso in prima squadra solo durante la scorsa stagione, raccogliendo 24 presenze per un totale di 1352 minuti in Eredivisie. Quest’anno, con l’arrivo in panchina di Riekerink, è diventato titolare praticamente inamovibile: per lui già 8 gol e 3 assist, oltre alla soddisfazione di essere stato premiato, lo scorso ottobre, come il miglior giovane del mese in Eredivisie.

 

https://twitter.com/scHeerenveen/status/1058278972906201089

 

Che giocatore è Vlap? Un centrocampista offensivo tecnico e capace di consolidare il possesso palla della sua squadra. Ha dimostrato ottime letture di gioco, capaci di spostare gli equilibri d'attacco in più di un’occasione. Quest’anno sta lavorando per mettere su ancora un po’ di massa muscolare (pesa 69 kg) necessaria per imporsi anche fuori dall’Abe Leenstra Stadion.

 

Compagno di Alvaro Morata e Dani Carvajal nelle giovanili del Real Madrid, dopo un infruttuoso girovagare nelle serie minori del campionato spagnolo, Fran Sol sembra essersi ritrovato a Tilburg dove, con la maglia tricolore del Willem II, si è rivelato un terminale offensivo dall’altissimo rendimento.

 

Per il terzo anno di fila, la salvezza della squadra che porta il nome del Re Guglielmo II d’Orange dipende dalla vena realizzativa del 26enne nato a Madrid. 39 gol in 79 partite e una certa propensione ad associarsi con compagni più dotati tecnicamente. Sol è uno di quei calciatori che si vede prevalentemente negli ultimi venti metri del campo, dove la sua capacità di bruciare l’avversario sul tempo, sia con i piedi che con la testa, è più evidente. Adorato dalla tifoseria locale, che non gli ha fatto mancare

anche quando gli è stato diagnosticato un tumore ai testicoli. L’impressione è che Sol sia pronto ad una nuova sfida e che, se inserito in un giusto contesto, possa garantire una buona quantità di reti anche in un campionato di fascia superiore rispetto all’Eredivisie.

 

Landry Dimata è un calciatore dal grande potenziale, ancora altamente inespresso. Arrivato giovanissimo in Belgio, ha iniziato tra le fila del FC Saint-Michel, piccola squadra di Bruxelles, per trovarsi nel giro di pochi anni al Wolfsburg - disposto a staccare un assegno dal valore di quasi 10 milioni di Euro al KV Oostende - oltre a svolgere tutta la trafila delle nazionali minori del Belgio.

https://www.facebook.com/rsca.be/videos/382735232536384/

 

 

Alto 1 metro e 85 centimetri, Dimata ha a disposizione una struttura fisica notevole (81 kg) che gli permette di trovarsi piuttosto a suo agio nell’area di rigore avversaria: abile nel gioco di sponda e fortissimo di testa (l’elevazione è il suo punto di forza). Dimata non è un attaccante elegante ma di sicuro uno efficace. Quest’anno, giocando (in prestito) con l’Anderlecht, ha già segnato 13 gol in 18 gare in Jupiler League.

 


Dopo l’esordio in prima squadra, avvenuto il 5 marzo 2012, per tornare a giocare una partita di campionato con la maglia dei Genkies ha dovuto aspettare quattro anni e cinque mesi. Da allora, dopo diversi prestiti in club minori, Trossard ha iniziato la sua lenta scalata verso il ruolo di titolare e quest’anno è riuscito finalmente a mettersi in luce con una stagione finora molto convincente.

 

Partendo largo in un tridente, oppure direttamente come rifinitore alle spalle di un’unica punta, Trossard ama svariare col pallone tra i piedi. Il suo habitat naturale sembra essere la fascia sinistra, da dove può sfruttare un tiro forte e preciso rientrando sul suo piede forte. Le buone prestazioni in Europa League hanno contribuito ad aumentare le aspettative intorno al ventiquattrenne di Waterschei, il cui cartellino dovrebbe avere oggi un valore che sfiora i 10 milioni di Euro. Trossard è un calciatore che ama toccare il pallone il più possibile e cucire il gioco della sua squadra. Troppo lento per essere considerato un’ala “pura”, è pronto a cogliere la sua occasione con la nazionale maggiore, dopo aver compiuto tutta la trafila con le giovanili.

 

 


La scorsa estate, dopo 6 stagioni e 131 partite giocate con la maglia del Genk, Schrijvers è passato al Club Brugge. Con la maglia dei Blauw en Zwart, il capitano dell’Under 21 belga ha potuto provare l’ebbrezza del debutto in Champions League, contribuendo al terzo posto finale nel Gruppo A, davanti al Monaco, che è valso alla sua squadra la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta dell’Europa League.

 

https://twitter.com/SiebeSchrijvers/status/1085639951419609088

 

Schrijvers è un calciatore molto bravo nell’attaccare la profondità, ma anche nel partecipare attivamente alla manovra. Forte nel dribbling e capace di calciare con entrambi i piedi, pur giocando prevalentemente a centrocampo può essere schierato anche da esterno offensivo o addirittura da prima punta. Parliamo di un calciatore completo e dinamico, la cui polivalenza gli ha consentito di essere schierato in tutti i ruoli del centrocampo. Quest’anno ha già realizzato 8 gol, che però non descrivono a pieno un’influenza sul gioco davvero adatta a qualsiasi situazione.

 


Prodotto del settore giovanile dello Shaktar Donetsk, Malinovskyi è riuscito a entrare nel calcio europeo tramite la porta di quella babele che è il Genk. È un centrocampista ordinato, con un buon senso per le geometrie; oltre ad una tecnica di base molto sviluppata, il centrocampista ucraino è riuscito ad attrarre le attenzioni di molti scout per la sua capacità di leggere il gioco, soprattutto in fase di non possesso. Malinovskyi possiede una buona sensibilità tattica ed è bravo a collegare centrocampo e attacco. In questo può sfruttare il suo preciso gioco di passaggi, ottimo sia nel corto che nel lungo. Si è fatto apprezzare anche nella fase conclusiva dell’azione, con 8 gol e 6 assist finora.

 


Quando nel gennaio del 2017 il Genk ha deciso di acquistare dal Valerenga Sander Berge non era ancora chiaro quale fosse il suo potenziale. In questo periodo il centrocampista alto 193 centimetri ha lavorato per cercare di dare una direzione al proprio talento.
A neanche due anni dal suo arrivo in Belgio, Berge ha già giocato 71 partite con la maglia del Genk, sparse tra Jupiler League (regular season e playoff) ed Europa League, attirando in breve tempo su di sé gli occhi dei talent scout di mezza Europa. È un centrocampista con una grande fisicità e, allo stesso tempo, buone tecnica di passaggio e conduzione del pallone.

 

https://www.facebook.com/krcgenk/videos/1925217400930192/

 

 

Il nazionale norvegese è preciso nella distribuzione del gioco e ha saputo dimostrare una maturità tattica fuori dal comune, specie per un ragazzo di appena vent’anni. Agevolato da un fisico imponente, in Jupiler League Berge risulta davvero dominante a centrocampo, dove riesce a vincere la maggior parte dei duelli anche grazie alla velocità nel leggere il gioco avversario. Berge rimane tuttavia un talento molto grezzo, ma sembra avere i numeri giusti per adattare presto le sue qualità a un contesto più competitivo del campionato belga.

 



 

Se avete amato i bassifondi della Nations League, avrete sicuramente visto Giorgi Chakvetadze prendere in mano la Georgia e guidarla alla promozione con 4 gol e 3 assist in 6 partite. Un’esplosione tanto fragorosa quanto inaspettata, avendo Chakvetadze solo diciannove anni.

 

Giorgi Chakvetadze unisce il talento un po’ pazzo e smaliziato dei migliori prospetti dell’est Europa ad una praticità e risolutezza che lo rende adatto al miglior calcio europeo. Nel Gent gioca indifferentemente come trequartista o esterno sinistro, avendo una predisposizione naturale ad occupare più zone di campo.

 

Molto abile nel dribbling e nell’ultimo passaggio, ha un piede destro molto preciso anche se discontinuo. Con la sua velocità è in grado di attaccare bene gli spazi o tagliare dall’esterno verso l’interno. Ma soprattutto Chakvetadze ha la capacità di sorprendere con le sue giocate, una qualità rara.

 

Nel Gent sembra di un altro livello rispetto ai suoi compagni e nel campionato belga riesce ad essere incisivo anche in fase di copertura, interpretando il suo ruolo con una ricchezza ed una varietà che promettono uno sviluppo non solo interessante, ma anche molto versatile (in questo somiglia un po’ a Golovin). Il suo trasferimento in un campionato più probante è solo questione di tempo e in questo 2019 potrebbe fare il definitivo salto di qualità per meritarselo.



 

Kik Pierie è un elegante centrale difensivo mancino rapido e scattante che gioca, praticamente da sempre, nell’Heerenveen. Di origine statunitense (è nato a Boston), a soli 18 anni è già titolare da due stagioni nella linea difensiva dei Superfriezen, con i quali ha saputo mettersi in luce per l’efficacia nell’uscire in pressione, accorciando sull’attaccante avversario, ma anche nello sviluppare il gioco in verticale.

Dotato di un buon sinistro, Pierie si fa apprezzare anche con la palla tra i piedi: ama impostare l’azione da dietro anche attraverso delle verticalizzazioni profonde. Pierie è un difensore elegante ma efficace: appena controlla il pallone alza la testa per vedere se può servire il movimento di un compagno venti o trenta metri in avanti. Non è altissimo (183 centimetri), né troppo esplosivo, e deve usare soprattutto le letture e il posizionamento per avere la meglio sugli attaccanti. Alla lunga questo può essere un problema per l’eventuale adattamento in campionati più intensi e fisici.

 


Classico numero 6, le cui prestazioni spiccano per sostanza e duttilità, Koopmeiners è un centrocampista che unisce sostanza e qualità, risultando spesso cruciale nella manovra dell’AZ Alkmaar. Nato come centrale di difesa, durante la sua permanenza nel settore giovanile dell’AZ, però, Koopmeiners ha evidenziato una naturale propensione a costruire il gioco che ne ha consigliato l’avanzamento a centrocampo. Nell’AZ gioca stabilmente nella mediana a tre, vicino ad un regista di ruolo, al quale fornisce sempre una valida alternativa nello smistare il pallone. È un calciatore abile a giocare sia nella metà campo avversaria che in quella difensiva; con il pallone tra i piedi è sicuro ed ordinato, e ha soli 20 anni è un serio candidato a rivestire un ruolo importante nella futura mediana della Nazionale olandese.

 

 

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