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Marco Gaetani
Altri 6 svincolati che potrebbe comprare la Sampdoria
23 feb 2023
23 feb 2023
Dopo Jesé e Oikonomou.
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Marco Gaetani
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IMAGO / Nicolo Campo
(foto) IMAGO / Nicolo Campo
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La chiusura del mercato di gennaio arriva con un gong decisamente meno violento rispetto a quello della fine della sessione estiva. Mentre in Premier League spendono milioni come se nulla fosse, in Italia già da qualche anno si va avanti tra prestiti strappati all’ultimo istante ed esuberi che vengono ripiazzati in preda allo scetticismo. Generalmente rappresenta la risorsa finale per mettere una pezza agli errori commessi in estate, una prova d’appello disperata (per i dirigenti) e disperante (per i tifosi). E in Serie A, in questo momento, non c’è nessuno di più disperato della Sampdoria. Della crisi societaria del club doriano abbiamo già scritto, ma quello che in pochi si aspettavano era un sussulto di mercato arrivato ampiamente oltre la fine della finestra invernale dei trasferimenti. La Samp ha fatto qualcosa che solitamente viene immaginato solo dalle menti più fervide: ha iniziato a pescare dalla lista degli svincolati.

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È un mercato più florido di quanto si possa pensare, soprattutto in una fase storica come questa, in cui le società non si fanno troppe remore a lasciar scadere i contratti dei giocatori ritenuti di troppo: liberarsi di un ingaggio può essere una soluzione in grado di alleggerire le casse e non spaventa più il non poter contare sull’introito, anche minimo, che potrebbe essere generato da una cessione nell’ultima sessione utile prima della scadenza.Sono così arrivati Jesé, la cui carriera ha preso una piega a dir poco particolare negli ultimi anni, e Marios Oikonomou, difensore dalla lunga trafila italiana (Cagliari, SPAL, Bari, Bologna) la cui ultima apparizione su un campo da gioco, stando a Transfermarkt, risale al 19 aprile 2022, nel campionato riserve danese: 45 minuti nella sconfitta per 3-1 del Copenaghen B contro i rincalzi del Brondby. Per arrivare a una partita ufficiale bisogna tornare indietro al 9 dicembre 2021, 72 minuti in Copenaghen-Slovan Bratislava di Europa Conference League: e dove altro, sennò. Sabato si è accomodato in panchina in un Sampdoria-Bologna che è la fotografia della stagione blucerchiata: il gol dell’ex subìto da Roberto Soriano, che non segnava da una vita; l’arrivo, nel breve volgere di tre minuti, dei primi due rigori in campionato, uno realizzato e uno sbagliato da Sabiri; un punto sfumato al novantesimo per un piccolo gioiello di Riccardo Orsolini. E allora ci siamo chiesti: la Sampdoria può comprare altri svincolati? La lista dei giocatori ancora a spasso è sorprendente e alcuni nomi li abbiamo esclusi di default: il più altisonante è senza alcun dubbio quello di Isco, che stava per accasarsi all’Union Berlin prima di vedere sfumare il trasferimento all'ultimo (si erano impicciati tra lordo e netto: li capiamo). Proviamo a fare un po’ di fantamercato e a mettere in fila alcuni possibili rinforzi.Sime VrsaljkoQuanto è stato forte: 7/10Quanto servirebbe alla Samp: 8/10Da quanto tempo non gioca: 3 novembre 2022, Olympiacos-Nantes, 45 minutiDurante il mercato di gennaio, la Sampdoria ha lasciato andare, direzione Napoli, una delle icone silenziose del nostro campionato, Bartosz Bereszynski: il classico profilo del titolare sicuro, quello da prendere al fantacalcio per avere in cambio una sequela di 5,5, un paio di assist e la certezza di non ritrovarsi mai a corto di corpi da schierare. Come parziale contropartita è arrivato il promettente Alessandro Zanoli, ma la fascia destra della Sampdoria è ancora senza un padrone: Stankovic ha alternato il nuovo arrivo e Leris, che mette in campo tanta corsa e altrettanto impegno ma non sembra particolarmente a suo agio da esterno a tutta fascia. Vrsaljko era arrivato in Italia giovanissimo, proveniente dalla Dinamo Zagabria, al Genoa: potrebbe essere questo un problema per i tifosi? Sicuramente minore rispetto al suo storico di infortuni: dall’approdo all’Atletico Madrid, la carriera di Vrsaljko è stata falcidiata da problemi fisici di ogni tipo. In estate l’Olympiacos aveva deciso di puntare su di lui per la fascia destra e su Marcelo per quella sinistra. Li ha lasciati andare entrambi a gennaio, tristi e malinconici. Nelle ultime ore, su Vrsaljko sembra essersi affacciata la Salernitana. Lo scorso anno ha messo comunque insieme 29 presenze con l’Atletico Madrid.

Sì, su Youtube esistono anche video di skill di un terzino destro.

Eliaquim MangalaQuanto è stato forte: 7/10Quanto servirebbe alla Samp: 8/10Da quanto tempo non gioca: 29 maggio 2022, Saint Etienne-Auxerre, 120 minutiIl mese di agosto del 2014 è quello in cui in tutto il mondo esplode la Ice Bucket Challenge: prendetelo come un piccolo promemoria messo qui solo per ricordarvi che il tempo ci sfugge ma il segno del tempo rimane. È anche il mese in cui il Manchester City di Manuel Pellegrini versa 45 milioni di euro nelle casse del Porto per Eliaquim Mangala, prorompente difensore centrale franco-congolese cresciuto in Belgio. Arrivato con la scomoda etichetta di nuovo Thuram, si ritrova ai margini del progetto del City due anni più tardi, con l’approdo all’Etihad Stadium di Pep Guardiola. Inizia così uno strano ping pong: Valencia, sei mesi di nuovo al City, poi il prestito all’Everton, quindi un terribile infortunio che gli costa una stagione e mezza, infine due anni al Valencia. Arriva al Saint-Etienne a gennaio del 2022, da svincolato, ed è tra i protagonisti del tracollo di una squadra storica, culminato con la retrocessione in seguito allo spareggio con l’Auxerre. Ok, a ripensarci bene potrebbe non essere una buona idea per la Sampdoria. Qualche settimana fa, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato offerto al Milan.

Che dire: bello.

Gabriel SilvaQuanto è stato forte: 5.5/10Quanto servirebbe alla Samp: 5/10Da quanto tempo non gioca: 29 maggio 2022, Saint Etienne-Auxerre (ah, ma allora è un vizio!), 62 minutiUno dei bersagli polemici preferiti dalla tifoseria della Sampdoria è Nicola Murru, che nel 2014 fu inserito dal Daily Mail nella lista dei dieci migliori under 20 al mondo: un elenco nel quale trovavano spazio Mosquito (oggi gioca nel Lampang, campionato thailandese), Agustin Allione (Deportivo Moron, serie B argentina), Diego Fagundez, giocatore di culto della MLS, e Fabrice Olinga, che i più attenti ricorderanno al centro di un caso di mercato proprio con la Sampdoria. I doriani non riuscirono mai a tesserarlo per via della regola sugli extracomunitari e nell’aprile del 2016 Samuel Eto’o, camerunense come Olinga, in conferenza stampa annunciò l’intenzione di procedere per vie legali contro il club in quanto, secondo lui, il suo arrivo a Genova nel gennaio del 2015 era vincolato al tesseramento proprio di Olinga. Per completezza di informazione, in lista c’erano anche Bruma, Kelechi Iheanacho, Timo Werner, Tonny Vilhena e Oliver Torres. Ma torniamo a Murru, pizzicato indirettamente da Stankovic nel post partita di sabato: «Sul gol di Orsolini non eravamo sbilanciati: se uno tira bene col mancino devi portarlo sul piede debole, ma non punto il dito contro nessuno». Murru era entrato al posto di Tommaso Augello, in una staffetta che è ormai un rito sacro in casa doriana. E allora perché non spezzare la noia con l’acquisto di Gabriel Silva? Ve lo ricordate Gabriel Silva? I Pozzo lo avevano fatto arrivare a Udine via Granada nel 2012, con un breve passaggio a Novara. Due anni più tardi sembrava in rampa di lancio verso una grande, era uno dei pezzi forti del mercato bianconero insieme a Cuadrado. «Gabriel all’Inter? È antipatico fare nomi quando ci sono delle trattative in corso d’opera», disse il suo agente. Il mercato vive anche di momenti e l’Udinese perse l’attimo giusto per la cessione. La carriera di Gabriel Silva, da quel momento, si è accartocciata. Arrivato al Saint-Etienne nel 2017, ha rescisso il contratto a gennaio. A cosa sono disposti i tifosi della Samp pur di non vedere più Murru?

Cose che succedevano nell’Udinese di Guidolin: Gabriel Silva che segna a San Siro con un tocco che sembra uscito dal mancino di Rivaldo.

Danny DrinkwaterQuanto è stato forte: 6.5/10Quanto servirebbe alla Samp: 6/10Da quanto tempo non gioca: 30 aprile 2022, Reading-West Bromwich Albion, 90 minutiNon esiste al mondo un frullatore di calciatori paragonabile al Chelsea. La carriera di Danny Drinkwater sembrava finita in un imbuto al momento del suo arrivo al Leicester, nel 2012: c’erano tutti gli estremi per diventare uno dei tanti. Un passato ingombrante, con la trafila fatta in un settore giovanile di spicco come quello del Manchester United, quindi la classica sfilza di prestiti andati più o meno a vuoto. A 22 anni erano arrivate le Foxes, all’epoca in Championship, e lì Drinkwater aveva trovato il suo habitat naturale. Era diventato il perno di una squadra solida, capace di salire in Premier League, ma nessuno avrebbe potuto immaginare l’exploit della ormai mitologica stagione della vittoria del campionato 2015/16 agli ordini di Claudio Ranieri. Supportato e protetto da Ngolo Kanté, Drinkwater era l’uomo che faceva ordine nella mediana del Leicester, in un 4-4-2 granitico come da tradizione ranieriana. Prelevato dal Chelsea nell’estate del 2017 per 34 milioni di sterline, era finito nel dimenticatoio, poco utilizzato da Conte e scartato da Sarri. Nell’aprile del 2019 si era schiantato contro un muro alla guida della sua Range Rover, con un tasso alcolemico ampiamente fuori scala. Una fase terribile della vita di Drinkwater, che in quello stesso anno aveva perso entrambi i nonni e visto il padre ammalarsi di leucemia. Il suo nome era finito in fretta nell’elenco dei peggiori trasferimenti dell’era Abramovich; secondo Espn Uk, è addirittura il secondo peggiore movimento di mercato dell’intera storia della Premier League, alle spalle soltanto di Ali Dia al Southampton, l’uomo che si finse cugino di George Weah, la cui vicenda ha dei contorni grotteschi. Dopo le parentesi con Burnley, Aston Villa e Kasimpasa, sembrava essere finalmente rinato al Reading, che però lo ha lasciato andare al termine della scorsa stagione. La Samp sembra aver trovato una quadratura a centrocampo con l’arrivo di Cuisance, ma quanto sarebbe bella una coppia tutta inglese con Winks?

Un’intervista di Drinkwater di qualche mese fa in cui parla della sua avventura al Chelsea come di un incubo.

Hatem Ben ArfaQuanto è stato forte: 7/10Quanto servirebbe alla Samp: 5/10Da quanto tempo non gioca: 2 aprile 2022, Lille-Bordeaux, 12 minutiCosa si può scrivere di Hatem Ben Arfa che non sia stato già scrittoda uno dei principali benarfologi del mondo, Daniele Manusia? Nel 2016 sembrava finalmente focalizzato: esploso tardi, ok, a 29 anni, ma finalmente all’altezza di quell’universo di promesse che non pareva più in grado di mantenere. Aveva giocato una stagione meravigliosa con la maglia del Nizza e poi aveva commesso l’errore che hanno fatto in tanti: andare al Paris Saint-Germain. Un errore ricoperto d’oro, certo, ma che ci ha privato della bellezza di Ben Arfa. Dopo due anni sotto la Torre Eiffel, ci siamo ritrovati per le mani un calciatore spento, se possibile ancora più incostante di prima. C’è qualcuno che è davvero ancora disposto a scommettere su Ben Arfa? Nella sua ultima stagione da calciatore, al Lille, ha messo insieme la miseria di 337 minuti. I suoi picchi sanno essere di una bellezza quasi disturbante, ma è ormai prossimo ai 36 anni e sembra disinteressato al calcio. Siamo forse noi a essere invece morbosamente interessati a lui, alla speranza che possa accendersi di nuovo all’improvviso. La trequarti della Sampdoria, in questa stagione, sembra la trasposizione calcistica del nonluogo di Marc Augé: non è identitaria, è sempre uguale nella sua asetticità anche se cambiano i sistemi di gioco, uno spazio in cui le individualità si incrociano senza mai venire davvero a contatto. Una gigantesca sala d’aspetto in un campo da calcio, l’antitesi di ciò che dovrebbe essere. Con Ben Arfa, magari, tornerebbe ad avere un’identità, anche se soltanto per qualche attimo.Humiliating Everyone: questo sì che è un bel titolo per una compilation di giocate di Ben ArfaSimone ZazaQuanto è stato forte: 6/10Quanto servirebbe alla Samp: 7/10Da quanto tempo non gioca: Genoa-Torino, 18 marzo 2022, 10 minuti

Il primo punto della storia del Sassuolo in Serie A arrivò con questo gol di Zaza.

Simone Zaza sta aspettando. Non si è ancora capito bene chi o cosa, ma sta aspettando. È svincolato da quest’estate, ha ricevuto alcune offerte, l’ultima sembrerebbe dal Benevento, ma l’ha rifiutata. Non è un calciatore vecchio, anzi: deve ancora compiere 32 anni, eppure è un centravanti che non segna un gol dal 18 aprile del 2021. Sulla panchina del Torino c’era Davide Nicola, dall’altra parte una Roma scesa in campo con un tridente spagnolo composto da Carles Perez, Pedro e Borja Mayoral. Era un Toro in corsa per la salvezza, Zaza era entrato dalla panchina con il match in equilibrio e aveva segnato il gol del 2-1 dopo pochi secondi dall’ingresso in campo. Ma il nostro ricordo di Simone Zaza è congelato, cristallizzato a quella rincorsa così strana presa prima di calciare in curva il rigore contro la Germania. Qualche mese prima, un suo tiro (deviato) aveva fatto cambiare il corso del campionato: la Juventus, vincendo lo scontro diretto contro il Napoli, grazie a quel successo arrivato in extremis aveva trovato lo slancio decisivo per vincere l’ennesimo scudetto della sua storia. In bianconero si era trasformato da attaccante accentratore a carta da calare a gara in corso, portatore sano di un’elettricità alla quale non eravamo abituati. Poi se ne era andato al West Ham, in una parentesi di enorme piattume, per poi rilanciarsi a Valencia, con 19 gol in una Liga e mezza. Il Torino si era svenato per riportarlo in Italia, ottenendo in cambio solo qualche sporadico flash. La Samp cerca disperatamente dei gol che non arrivano, così come Zaza. A volte l’unione di due disagi può generare un piccolo momento di felicità.

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